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Mafia
Giusy Sollazzo
Created on March 30, 2024
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Transcript
TOMMASO BUSCETTA
la storia di un pentito di mafia
Parte per Torino e trova lavoro in una fabbrica di specchi. sin da bambino Buscetta era stato socializzato ai valori mafiosi, ma entra uffucialmente nell'organizzazione,in particolare nel mandamento di Porta Nuova, dopo suo ritorno da Torino (1945). a vent'anni, con la nascita del suo secondo figlio si trasferisce a Buenos Aires aprendo una fabbrica di specchi. In seguito all'arresto per contrabbando di sigarette in Italia e in Argentina propose la formazione della 'Commissione' (un organo direttivo che riuniva più vertici di Cosa Nostra legati ad uno stesso territorio) grazie lla quale Cosa Nostra siciliana e Cosa Nostra americana riallacciano i rapporti e Buscetta diventa il principale interlocutore.
Nasce a Palermo il 13 luglio del 1928 in una famiglia molto povera ed è l'ultimo di 17 figli. Si sposa giovanissimo e comincia a delinquere già durante l'adolescenza organizzando attività illegali nel mercato nero come il furto di generi alimentari e la falsificazione delle tessere per il razionamento della farina. Questa attività lo rende celebre a Palermo e per questo motivo viene soprannominato Don Masino.
Tommaso buscetta, detto anche il bos dei due mondi e don Masino è stato un mafioso e collaboratore di giustizia italiano.
chi era tommaso buscetta ?
Durante la prima guerra di Mafia Tommaso Buscetta si schiera a favore di Salvatore 'Cicchiteddu' Greco, tradendo Andrea La Barbera. Durante questo conflitto Cosa Nostra organizza un attentato (la strage di Ciaciulli) eBuscetta diventa uno dei criminali più ricercati dalle forze dell' ordine, motivo che lo spinge a fuggire all'estero prima in Svizzera poi in Messico, in Canada e negli USA . Nel 1970 si sposta a Zurigo e a Milano con lo scopo di partecipare ad alcuni incontri con Greco per discutere sulla ricostruzione della Commissione. Si trasferisce in Brasile dove inizia un traffico di eroina e cocaina verso il Nordamerica e per alcuni anni riesce ad evitare la legge spostandosi frequentemente, utilizzando false identità e sottoponendosi alla chirurgia plastica. Nel 1972 viene arrestato in Brasile per traffico di droga ed estradato in Italia (le autorità trovarono nel deposito eroina pura del valore di 25 miliardi di lire da qui il soprannome boss dei due mondi). Nel 1980 viene trasferito in un carcere in un carcere piemontese dal quale riesce ad evadere e si nasconde nella villa di Nino Salvo sotto la protezione dei boss Bontate e Inzerillo che vogliono convincerlo a schierarsi dalla loro parte contro salvatore Riina. Buscetta però nel 1981 preferisce tornare in Brasile per estraniarsi dalla situazione e sottoporsi ad altri interventi .
prima guerra di mafia
Mentre a Palermo si scatena la seconda guerra di mafia Buscetta decide di non partecipare rimanendo fuori dall'Italia e nel 1983 viene arrestato insieme alla moglie e ai figli per traffico di droga e lo trasferirono nel carcere di Brasilia. Proprio qui nello stesso anno incontra per la prima volta il Giovanni Falcone. Da quell'incontro il magistrato intuisce la volontà di collaborare di Buscetta e il 15 luglio Buscetta venne estradato in Italia e il giorno dopo comincia a collaborare e interfacciarsi esclusivamente con Falcone. viene considerato uno dei primi pentiti della storia anche se lui non si definì mai tale. grazie alle sue rivelazioni per la prima volta si riuscì a capire e a conoscere la struttura gerarchica di Cosa Nostra che fino a quel momento era totalmente ignota a causa dell'omertà degli ambienti malavitosi. Tuttavia Buscetta si rifiutò di parlare dei legami politici di Cosa Nostra perchè, a suo parere, lo Stato non era pronto a dichiarazioni di quella portata. Nel 1984 si trasferì negli Stati Uniti dove riceve dal governouna nuova identità e libertà vigilata in cambio di rivelazioni contro Cosa Nostra americana.
seconda guerra di mafia e collaborazione con la giustizia
muore di cancro nel 2000 negli Stati Uniti.
Dopo la morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino Buscetta torna in Italia e decide di esporsi in segno di rispetto alla memoria dei due giudici.Comincia così a parlare dei legami politici di cosa Nostra accusando Salvo Lima e Giulio Andreottidi essere i principali referenti politici dell'organizzazione. Nel 19393 viene catturato Totò Riina con cui Buscetta ebbe il secondo confronto durante il quale gli si rivolge affermando:'la mafia è finita'.
Nel 1986 Buscett testimoniò al Maxiprocesso di Palermo e nel processo ribadì la sua fedeltà a Cosa Nostra, accusando tutti gli arrestati. Si scagliò soprattutto contro Riina,indicandolo come principale responsabile , con la sua mancanza di onore e rispetto, della caduta di Cosa Nostra . Il confronto più importante di Buscetta al Maxiprocesso fu quello con Pippo Calò, il traditore che si schierò dalla parte dei Corleonesi.