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Transcript

mary quant

  • Nasce a Blackheath, un quartiere di Londra, l’11 febbraio 1930 da Jack e Mary Quant, due professori universitari della London University di origine gallese.
  • Da giovane frequenta la Blackheath High School e subito dopo si iscrive al Goldsmiths College dove segue i corsi di educazione artistica e illustrazione.
  • I genitori di Mary che avevano sognato per lei un futuro come insegnante si scontrano ben presto con il desiderio della figlia di diventare stilista, sogno che in pochi anni si realizza pienamente.
  • A sedici anni decide di andarsene di casa per vivere la vita “bohemien” di Londra. Nel 1953 conosce il suo futuro marito nonché il suo futuro partner lavorativo: Alexander Plunket Greene. I due condividono l’avversione per le regole, e la smania di libertà.
  • Quando Alexander per il suo ventunesimo compleanno eredita dei soldi i due decidono con l’aiuto di Mc Nair di comperare casa.

WHo is mary?

  • Nel 1955 la coppia compra una palazzina in King's Road, a Chelsea, e insieme all’amico avvocato e fotografo Archie McNair allestisce al piano terra dello stabile la boutique "Bazaar", che ben presto diventa il punto di incontro di giovani artisti, registi e intellettuali dell'epoca.
  • Inizialmente i tre vendono capi scovati in giro o acquistati all’ingrosso ma non passa molto tempo prima che la Quant, delusa dall’offerta del mercato, decida di mettere alla prova le sue doti di stilista: frequenta corsi serali di taglio e cucito, studia modellistica e mette a punto le prime creazioni.
  • Col passare dei mesi le vetrine del negozio ideate per catturare l’attenzione delle nuove generazioni iniziano ad attrarre gente del mondo del cinema, del teatro e dell’arte. Grazie al rapito successo, Mary apre un secondo negozio a Brompton Road nel 1957. Nel 1963 lancia la sua Ginger Group, linea più accessibile ed esportabile negli States.
  • È solo l’inizio del successo: le idee innovative della Quant spopolano nella Swinging London degli anni Sessanta.

"Bazaar": la prima boutique

“Né io, né Courrèges, abbiamo avuto l’idea della minigonna. Sono state le ragazze ad inventarla”.

L'estetica in via di sviluppo di Quant è stata influenzata dai ballerini, dai musicisti e dallo street chic beatnik del Chelsea Set e dai Mods (abbreviazione di 'Modernists'), una potente sottocultura che ha contribuito a definire la cultura giovanile di Londra nella Gran Bretagna della fine degli anni '50, con il loro amore per l'abbigliamento sportivo italiano, la sartoria affilata e i contorni puliti. Le prime collezioni di Quant erano straordinariamente moderne nella loro semplicità e molto indossabili. A differenza degli abiti più strutturati ancora popolari tra i couturier, Quant voleva " creare abiti in cui ci si potesse muovere, gonne con cui si potesse correre e ballare"

Quant già nei primi modelli gioca con le dimensioni e le proporzioni, facendo riferimento all'abbigliamento del secolo precedente, sovvertendo elementi familiari di capi come le giacche Norfolk, le camicie con colletto a linguetta e i corpetti Liberty. A Quant si deve l'ideazione del maglione "skinny rib" (il cui spunto nacque dal tentativo della stilista di provare il maglione di un bambino di otto anni) nonchè, nel 1966, degli hot pants. Altra innovazione della stilista è stata l'uso del PVC, per la creazione di abiti "wet look" e diversi stili di stivali resistenti alle intemperie nella sua gamma di calzature, Quant Afoot.Tali design hanno facilmente permesso ai giovani consumatori di acquistare il proprio "essere moderni"...

La modella preferita dalla Quant era Twiggy, una ragazza gracile e sbarazzina simbolo del cambiamento. Una top model diversa, dall’aspetto androgino; esempio per molte ragazze dell’epoca perché fuori dagli schemi. Le sue foto con taglio corto e biondissimo, calze colorate e minigonna sono ben impresse nella nostra mente ancora oggi.

Le potenzialità per l’outerwear

  • Mentre la scena delle boutique londinesi era ancora fiorente, Quant consolida velocemente la sua posizione di potenza commerciale e culturale.
  • Nel 1963 l'azienda Mary Quant Limited si espanse nel mercato di massa del Regno Unito con la Ginger Group.
  • Lo stesso anno, Quant è stata insignita dell'International Award del Sunday Times per "aver scosso l'Inghilterra da un atteggiamento convenzionale nei confronti dei vestiti".
  • Nel 1966 è stata insignita di un OBE e ha pubblicato la sua autobiografia, "Quant by Quant" e nello stesso anno inizia la progettazione di cosmetici, lanciando MARY QUANT COSMETICS. L'anno successivo aprì il suo terzo negozio, in New Bond Street a Londra.
  • Alla fine del decennio Quant era la stilista di più alto profilo del Regno Unito e aveva raggiunto una portata senza precedenti sul mercato: si stimava che al 1969 sette milioni di donne avessero almeno uno dei suoi prodotti nel loro guardaroba.

19702023

2023

The dame of 60's fashion

2000

the hall of fame

1990

A second famous mini

1980

A NEW DECADE.

1970

Mary Quant : from the 70s to the present

Fashion is not frivolous. It is a part of being alive today...

A SECOND FAMOUS 'MINI'

Gli anni '80 furono ugualmente produttivi: Mary pubblicò libri con le sue proposte di make up, lanciò l'edizione limitata della Mini Mary Quant in collaborazione con Austin e introdusse la moda e i cosmetici nel mercato giapponese con l'apertura di una serie di "Colour Shop".

  • I Beatles e i Rolling Stones facevano spesso un salto per comprare i modelli per le loro fidanzate e George Harrison sposò la modella Patti Boyd con abiti disegnati da Quant.
  • Tra i suoi amici ci sono David Bailey , Terence Conran e Sassoon artefice di quel taglio di capelli tanto caro a Mary.
Le icone degli anni 60 passavano al Baazar
Un negozio che non è solo un negozio...

Dalla fine degli anni '50 all'inizio degli anni '60, Bazaar è stato uno dei pochissimi negozi di Londra che offriva un'alternativa agli stili "maturi" prodotti da altri stilisti di alta moda. Offriva anche un'esperienza di shopping radicalmente diversa rispetto ai couturier, ai grandi magazzini e alle catene di negozi che componevano il mercato della moda mainstream.Al Bazaar, la musica ad alto volume, le bevande gratuite, le vetrine spiritose e gli orari di apertura prolungati creavano una "scena" che spesso si protraeva fino a tarda sera. Le giovani donne si recavano al Bazar per godersi lo shopping di "qualcosa di diverso" in un ambiente molto meno formale.

La culla della moda young...

Se Parigi è ancora la capitale della couture, Londra si impone come culla della moda young. Un luogo, brulicante di giovani e con un’economia fiorente, che si trasforma in un fulcro d’ispirazione per il resto del mondo. La musica diffonde le idee, la moda le traduce in nuove estetiche. Tra le strade le note di Revolver dei Beatles. Ragazzi coi capelli lunghi e pantaloni larghi. Ragazze dai tagli asimmetrici alla Sassoon (il preferito di Mary) o alla maschietta,reduci dalla Seconda Guerra Mondiale, desiderose di scrollarsi di dosso la polverosa e grigia patina di polvere che si era posata sulle loro spalline, iniziarono ad accogliere le innovazioni della Quant con grande fervore.

  • Nel 1973 la sua mostra retrospettiva, "Mary Quant's London", sempre nel '73 realizzò Daisy - una bambola bionda dai capelli lunghi e ricci incantevolmente graziosa - che comprendeva un guardaroba completo di abiti e accessori e che fu lanciata tra grandi applausi;
  • Nel 1974 Lancia una serie di uniformi per la compagnia aerea Court Line di Freddy Laker, partecipa al famoso RCA Fashion Show. Nello stesso anno la BBC2 realizzò un documentario di un'ora da inserire nella serie Lifestyle, trasmessa il 18 dicembre dello stesso anno, e nel 1975 creò ulteriore scalpore lanciando una gamma di cosmetici e prodotti per la cura della pelle per uomini.
  • Nel 1976 Mary divenne membro del Victoria and Albert Advisory Council e in primavera lanciò la sua linea di abbigliamento femminile per Viyella, seguita da quella per bambini nel 1978.
La rivoluzione del pantaolone

Mary Quant con i suoi abiti ha permesso alla donne di avere comodità, stile e divertimento.Dai vestiti in jersey, a nuovi modelli di scarpe fino ad arrivare agli abiti da uomo completamente reinventati: combinava i due mondi del maschile e femminile unendo, ad esempio, gilet, papillon e camicie con le gonne. Consapevole che non tutte avrebbero voluto indossare minigonne, perché magari non a proprio agio, la Quant ha saputo reinterpretare i pantaloni e i completi maschili.

The Dame of 60's Fashion

Nel 2000 Mary si è ritirata dalla carica di direttrice della Mary Quant Limited, continuando a svolgere il ruolo di consulente per l'azienda. Nel 2006 partecipa al ricevimento Woman of Achievement a Buckingham Palace e nel 2009 le è stato dedicato un francobollo.Nel 2010 è apparsa nel film di Vidal Sassoon, nel 2012 ha pubblicato la sua seconda autobiografia e nel 2015 è diventata Dame nella New Year's Honour's List, lo stesso anno in cui è morto il suo ex socio in affari, Archie McNair.

Mary Quant COSMETICS
  • Nel 1968 la moda era cambiata radicalmente, ma il trucco era stato lasciato indietro. Ciò valeva non solo per il tipo di prodotti disponibili, ma anche per i colori, le confezioni, la pubblicità e il modo in cui i cosmetici venivano venduti.
  • Nessuno aveva preso in considerazione un colore diverso dal rosso, dal rosa o vagamente dall'arancione per il rossetto o che ci fosse un colore diverso dal blu e dal verde e possibilmente dal viola per l'ombretto, quindi non c'era flessibilità e non c'era divertimento con il trucco - Mary Quant, 2004.
  • Quant voleva semplificare i cosmetici, in modo che i prodotti funzionassero bene insieme, le donne passassero meno tempo ad applicarli e avessero meno oggetti da portare in giro. Nella moda, Quant aveva puntato a creare un 'total look', costruito con componenti intercambiabili che si valorizzavano a vicenda ma permettevano permutazioni individuali. Aveva convinto i produttori a realizzare maglieria e collant in colori complementari e ora applicava questa formula ai cosmetici. Inoltre Mary ideò un concetto di packaging del tutto nuovo annunciando che esso era "plastica buona cento carati".
The Hall of Fame

Nel 1990 Mary ricevette l'ambito premio Hall of Fame del British Fashion Council per il suo eccezionale contributo all'industria della moda britannica e il 4 maggio morì suo marito Alexander.Nel corso degli anni '90 Mary ricevette numerosi altri premi, continuò a essere presente in mostre come quella dell'Imperial War Museum "Bomb to the Beatles", pubblicò un altro libro di make-up e bellezza e vide l'apertura di negozi Mary Quant in Europa e negli Stati Uniti, oltre a uno a Chelsea. È diventata direttore non esecutivo di House of Fraser, dove ha dimostrato ancora una volta il suo acume commerciale e il suo intuito per la moda.

Jenny Fenwick

"Mary Quant incarnava uno stile diverso dalla norma e significava che le ragazze adolescenti come me, non dovevano assomigliare alle loro madri".

Il mito della gonna

A Mary Quant è stato spesso attribuito il merito di aver "inventato" la minigonna, il look più epocale degli anni '60. In realtà, l'introduzione delle gonne "sopra il ginocchio" è stato un processo graduale. Le fotografie dell'epoca e gli abiti sopravvissuti mostrano che ci volle fino al 1966 perché le gonne diventassero davvero corte. La stessa Quant ha riconosciuto come la tendenza all'aumento degli orli sia stata influenzata da un emergente street style londinese e da un più ampio spostamento culturale verso l'informalità e l'abbattimento dei codici sociali. Le gonne "sopra il ginocchio" si svilupparono in tandem con il rock and roll e altre manie di danza giovanile della fie degli anni '50. I primi segni della mini potevano essere rilevati anche nella couture della fine degli anni '50. Nell'aprile del 1964 l'elitario couturier parigino André Courrèges ottenne una pubblicità internazionale per una collezione di alta moda caratterizzata da gonne corte. Lontano dal mondo rarefatto delle case di moda parigine, tuttavia, erano le giovani donne come Quant, e le studentesse per strada, che improvvisavano gonne corte.