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Nicola Mazza
Created on February 19, 2024
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La cittadinanza digitale
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Codice dell’amministrazione digitale
Carta della cittadinanza digitale
citadinanza digitale
LA FIRMA DIGITALE E CARTA D’IDENTITÀ ELETTRONICA
L’ANAGRAFE NAZIONALE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE
IL DOMICILIO DIGITALE E IL DIFENSORE CIVICO DIGITALE UNICO
EDUCARE ALLA CITTADINANZA DIGITALE
ERORE 404
ERORE 404
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cittadinanza digitale
La cittadinanza digitale è quell’insieme di diritti e doveri che ha lo scopo di semplificare il rapporto tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione tramite le tecnologie digitali. Come per la cittadinanza europea, fanno parte di quella digitale anche i concetti di identità, domicilio e firma digitale.
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Carta della cittadinanza digitale
La Carta della cittadinanza digitale sancisce il diritto di cittadini e imprese ad accedere a dati, documenti e servizi di loro interesse in modalità digitale, attraverso l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Lo scopo della Carta della cittadinanza digitale è proprio quello di semplificare l’accesso ai servizi, riducendo la necessità dell’accesso fisico agli uffici pubblici. Scopriamo insieme nel dettaglio cos’è e cosa comporta la cittadinanza digitale..
Codice dell’amministrazione digitale
La prima versione del Codice dell’amministrazione digitale risale al 2005 e nasce come insieme di disposizioni volte a stabilire il diritto di cittadini e imprese a relazionarsi con la pubblica amministrazione attraverso le tecnologie digitali. Inoltre, il CAD sancisce anche il dovere delle amministrazioni pubbliche di dotarsi degli strumenti digitali necessari a consentire ai cittadini di esercitare questo loro diritto. Oggi il CAD è giunto alla sua sesta versione e prevede sia l’individuazione di nuovi strumenti e servizi digitali, che il rafforzamento di quelli esistenti, come previsto nel Piano Triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione. L’obiettivo del Codice dell’amministrazione digitale è quello di semplificare le operazioni svolte dalla pubblica amministrazione e di “avvicinarla” ai cittadini tramite un pannello di controllo centrale.
Uno dei primi diritti di cittadinanza digitale consiste nella scelta di un proprio domicilio digitale presso cui ricevere le comunicazioni della PA per via telematica. Si tratta di un indirizzo di posta elettronica certificata o qualificata, attivato previo possesso di un’identità digitale SPID e di una PEC, o di un indirizzo equivalente. Le comunicazioni elettroniche inviate al domicilio digitale hanno gli stessi effetti giuridici delle comunicazioni a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno. Il difensore civico digitale unico è stato istituito per garantire i diritti di cittadinanza digitale dei cittadini. Questa figura interviene presso le amministrazioni o i concessionari di pubblici servizi inadempienti per invitarli a rimuovere gli ostacoli all’esercizio dei diritti di cittadinanza digitale. Inoltre, la carta della cittadinanza digitale prevede il diritto di effettuare pagamenti digitali ed elettronici verso la pubblica amministrazione e gli esercenti di servizi di pubblica utilità con qualsiasi modalità di pagamento.
La firma digitale consente di scambiare in rete documenti con piena validità legale, utilizzando una coppia di chiavi digitali asimmetriche. La chiave privata è detenuta dal titolare per generare la firma digitale da apporre al documento, la chiave pubblica serve a verificare l’autenticità della firma. Il Sistema Pubblico per la gestione dell’Identità Digitale di cittadini e imprese, anche detto SPID, permette ai cittadini di accedere ai servizi online offerti dalle pubbliche amministrazioni con un’unica identità digitale. Essa è la rappresentazione informatica della corrispondenza tra un utente e i suoi attributi identificativi verificati e registrati in forma digitale. La carta d’identità elettronica è un documento personale sicuro, dotato di un microchip a radiofrequenza che memorizza i dati del titolare per attestarne l’identità. Essa equivale a un documento di viaggio in tutti i paesi dell’Unione Europea. Dal 2017 essa viene richiesta al momento della scadenza della propria carta d’identità tradizionale o in caso di suo smarrimento o furto.
L’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR) è stata istituita nel 2012 con lo scopo di riunire tutte le anagrafi comunali in un’unica infrastruttura telematica, sostituendo l’Indice Nazionale delle Anagrafi (INA) e l’Anagrafe della Popolazione Italiana Residente all’Estero (AIRE). Essa, oltre a semplificare cambi di residenza, emigrazioni, immigrazioni e censimenti, garantirà la sicurezza dei dati anagrafici