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Alice Fantinato, stefano zaramella e paolo roccato, 5^b
27 Gennaio
La giornata della memoria
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Transcript

Alice Fantinato, stefano zaramella e paolo roccato, 5^b

27 Gennaio

La giornata della memoria

primo levi

“Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi. La peste si è spenta, ma l'infezione serpeggia.”

home

cinema

superstiti

le vittime

end

video ii

i numeri

i campi

arte

video i

dove si è svolta

cosa intendiamo?

index

La parola "Olocausto" deriva dal greco ὁλόκαυστος (holòkaustos, "bruciato interamente"), ed era inizialmente utilizzata ad indicare la più retta forma di sacrificio prevista dal giudaismo. L'Olocausto inteso come genocidio degli ebrei dovrebbe essere identificato più correttamente col termine Shoah (in ebraico שואה‎?), lett. "catastrofe, distruzione", in quanto, con questo termine, non è previsto un riscatto o compiacimento divino come effetto di così tanto sacrificio di vite

cosa intendiamo?

I campi di sterminio furono progettati con l’obiettivo di creare un’efficiente macchina per l’eliminazione in massa dei prigionieri. i Nazisti suddividevano i prigionieri secondo: genere; razza; religione; idee politiche. Per farlo utilizzavano dei simboli appuntati sui vestiti in corrispondenza della parte sinistra del torace.

i campi di concentramento

Le principali vittime furono i cittadini ebrei per i quali si stima tra i cinque e i sei milioni di persone uccise dopo essere state deportate nei campi di concentramento. Oltre a questi, la persecuzione riguardò anche ROM (190k-300k persone), neri europei, disabili (250k-270k), omosessuali (5k-15k), slavi, dissidenti politici(1,5mln-2mln), indesiderabili, che sono tutte quelle minoranze che per varie ragioni non erano considerate assimilabili al nuovo ordine nazista.

chi era portato ai campi di sterminio?

Dopo la chiusura nei ghetti, i prigionieri venivano rastrellati e talvolta uccisi sul posto con un colpo di pistola, i sopravvissuti li mandavano in treno. Il viaggio in treno spesso durava giorni e giorni e che li sottoponeva a sofferenze e privazioni indicibili.Una volta arrivati a destinazione, i prigionieri venivano divisi in due categorie: i più deboli erano portati direttamente a morire nelle camere a gas, mentre quelli in grado di lavorare erano condotti in una stanza dove, spogliati e rasati, entravano nelle docce, da cui sgorgava solo acqua gelida o bollente.I funzionari del campo davano loro delle divise a righe, fetide e sgualcite, e delle scarpe spaiate e scomode.

come venivano trattati i prigionieri?

Aveva inizio allora la registrazione. Si annotavano le generalità del prigioniero e l’avambraccio sinistro di ognuno di loro veniva marchiato in modo indelebile con un numero identificativo. Sull'uniforme era posto un triangolo colorato, di colore diverso a seconda del motivo dell’arresto e dell’etnia del prigioniero.Successivamente i prigionieri venivano isolati per 6/8 settimane, allo scopo di prevenire la diffusione di malattie, e di distruggere psicologicamente i segregati, facendo intendere loro quali feroci leggi vigevano nel campo.

I prigionieri erano sottoposti continuamente a faticose esercitazioni. La sveglia era alle quattro del mattino e i deportati erano costretti, con imprecazioni e percosse, a lasciare i giacigli il prima possibile per iniziare il lungo appello, che si svolgeva nel piazzale principale, all’aperto, e poteva durare anche svariate ore, non importava se col gelo o con il caldo torrido.I detenuti lavoravano in diversi settori, principalmente nella produzione di articoli per le industrie belliche naziste e nell’ampliamento dei campi stessi. Chi non era abbastanza abile e veloce era punito con violenza, tormentato da continui insulti, spesso mandato alle camere a gas.

I detenuti ricevevano tre pasti al giorno (mattino,pomeriggio e sera), il cui valore nutritivo era abbondantemente al di sotto di quanto necessario per sostenere la durissima vita che tutti erano costretti a fare. Il più delle volte i pasti erano lo scarto dei banchetti degli ufficiali e degli ebrei superiori in grado (per esempio i kapo). Dopo poche settimane, con queste razioni da fame, la maggioranza degli internati cominciava a perdere vistosamente peso, ad accusare sintomi di debilitazione, fino a ridursi a scheletri, del tutto inabili al lavoro, e quindi destinati inesorabilmente alle camere a gas. La sera i detenuti ritornavano nelle baracche; dormivano su un lato per far spazio a tutti, su scomodi e sporchi letti a castello a tre livelli ricoperti di pagliericcio e trucioli che al mattino, dopo la sveglia, andavano raccolti e sistemati in un angolo della camerata.

l'uso della violenza era una pratica quotidiana, l’obiettivo dei nazisti era di annullare la personalità dei loro prigionieri, di umiliarli, offenderli e tormentarli fino al punto di farli sentire inumani, sbagliati, inutili, facendo così cadere l’individuo nell’angoscia più totale.E’ facile capire perchè i pochi sopravvissuti alla vita nei lager non siano più riusciti a riprendersi totalmente la loro vita, tormentati costantemente da profonde crisi esistenziali, dubbi, diffidenza, incertezze, domande a cui non esistono risposte.All’interno dei campi era impossibile rimanere uomini, ci si trasformava in bestie. L’egoismo di ognuno era spinto a manifestarsi con maggiore forza, spesso i vincoli di fratellanza scomparivano a tal punto che alcuni prigionieri, pur di ottenere dei minimi privilegi e mettersi in mostra di fronte ai capi, tiranneggiavano e tormentavano i propri compagni.

l'annullamento della personalità

dove si è svolta la shoah?

alcuni dei sopravvissuti italiani ancora in vita

"Quando mamma veniva a trovarci ci spaventava il suo cambiamento fisico. Rifiutavamo i suoi abbracci. Lì ho capito cos’è il dolore"

andra e tatiana bucci

“Temo di vivere abbastanza per vedere cose che pensavo la Storia avesse definitivamente bocciato, invece erano solo sopite.”

Liliana segre

Chelmno (Polonia)

Treblinka (Polonia)

Belzec (Polonia)

Auschwitz-Birkenau (Polonia)

156k-172k

425k

925k

1 mln

i numeri dei principali campi

la loro testimonianza

le sorelle bucci

Nel Giorno della Memoria si ricordano anche i “Giusti tra le Nazioni”, tutti i non ebrei che, a rischio della propria vita, hanno salvato gli ebrei dalla Shoah.Chi viene riconosciuto Giusto tra le nazioni, viene insignito di una medaglia, riceve un certificato d'onore e diviene cittadino onorario dello Stato di Israele. Ad oggi, sono stati riconosciuti oltre 20.000 Giusti tra le nazioni, tra cui 392 italiani.

i giusti

la scienza dei campi

il gas al cianuro

jojo rABBIT

(Taika Waititi)

the pianist

Il bambino con il pigiama a righe

schindler's list

la vita è bella

(Mark Herman)

(Roman Polański)

Il ruolo del cinema

(Steven Spielberg)

(Roberto Benigni)

il ruolo dell'arte

"I giusti" Jan Brokken

"La notte" Elie Wiesel

"La banalità del bene" Enrico Deaglio

"La banalità del male" Hannah Arendt

"Se questo è un uomo" Primo Levi

"Sommersi e salvati" Primo Levi

"L'amico ritrovato" Fred Ulhman

"Il diario di Anna Frank"

Consigli di libri per approfondire

THANK YOU!

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