OPUS RETICULATUM
Alessia Di Zacomo
Created on January 23, 2024
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Transcript
L’opus reticulatum era una tecnica comune nell’architettura romana antica. Questa tecnica veniva utilizzata per costruire le pareti delle strutture e aumentarne la resistenza, ma aveva anche una funzione fortemente estetica.
OPUS RETICULATUM
Villa Adriana
Teatro Marcello
Anfiteatro Fausto
esempi opus reticulatum
Caratteristiche tecniche I mattoni a forma di diamante si incastrano tra loro in modo da creare una struttura stabile e resistente alle forze orizzontali. Questo la rende una buona opzione per l’attività sismica;L’uso di mattoni di piccole dimensioni consente di realizzare curve e angoli più precisi nella costruzione;Lo spessore complessivo della parete è generalmente maggiore rispetto ai metodi di costruzione moderni, il che garantisce maggiore stabilità e isolamento termico;La tecnica consente una buona circolazione dell’aria, poiché i mattoni non sono strettamente impacchettati l’uno con l’altro, il che può aiutare a regolare la temperatura e a prevenire l’accumulo di umidità.
Nella zona meridionale del Campo Marzio, questo edificio fu costruito per volere di Giulio Cesare e tra il 13 e l’11 a.C. Augusto riprese i lavori di costruzione, dedicando il complesso al nipote ed erede Marco Claudio MarcelloDal punto di vista architettonico il complesso, che poteva ospitare fino a 20.000 spettatori, era costituito da tre ambienti: una cavea semicircolare che poggiava su un’intelaiatura di muri curvilinei in blocchi di tufo, laterizio e in opus reticulatum, l’orchestra, dedicata al coro e alle danze, e infine la scena, costruita in pietra e decorata da nicchie, colonne e statue di marmi bianchi e colorati.
altissime che offrivano all’imperatore e ai visitatori l’intimità di cui avevano bisogno.Di particolare interesse, sia per i visitatori che per gli archeologi, è il muro di spina conservatosi interamente sul lato settentrionale. Questo lungo muro di mattoni è realizzato in opus reticulatum, ha un’altezza di 9 metri e presenta estremità stondate.
Villa Adriana a Tivoli è l'opera che meglio rappresenta Adriano, come uomo e come imperatore. L’intero complesso infatti è stato progettato, secondo le indicazioni dello stesso Adriano, per rispondere ad esigenze private (dimora e luogo di svago) e pubbliche (funzioni di rappresentanza e di servizio). La scelta della zona di costruzione non è casuale. Adriano destinò come luogo della sua dimora in un’ampia area verde nella campagna Tiburtina a poche miglia di distanza da Roma, facilmente raggiungibile, e ben fornita d’acqua. Il Pecile di Villa Adriana però è un luogo pensato per la meditazione e la solitudine: il giardino con la grande piscina infatti era circondato da mura
L'anfiteatro di Interamna Nahars – nome di Terni in età romana – si trova a ridosso delle mura urbane nei pressi della porta di ingresso della antica Via Flaminia in città.Il perimetro esterno dell'edificio conserva lacerti di opus reticulatum bicromo realizzato in pietra locale.All'interno è stata parzialmente ricostruita la cavea, che accoglieva gli spettatori e circondava lo spazio ellittico dell'arena, destinato allo svolgimento di giochi gladiatori e cacce.
Caratteristiche dell’opus reticulatumLa tecnica dell’opus reticulatum veniva utilizzata per costruire i muri interni ed esterni degli edifici, creando un disegno unico e distinto. I muratori romani utilizzavano pietre di tufo o vulcaniche di forma irregolare, quadrate o rettangolari, per creare il nucleo delle pareti. Queste pietre erano disposte a rete e i loro vertici si incontravano per formare forme piramidali.Le pietre, tenute insieme con una malta fatta di calce, sabbia e ciottoli, hanno una forma e una dimensione uniche, il che rende difficile creare uno schema esatto. Alla fine della disposizione delle pietre, la superficie del muro veniva levigata con una pietra dura o con un rivestimento in gesso, cosa che consentiva di ottenere una superficie liscia.