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progetto Le Courbousier
Davide Grone
Created on December 25, 2023
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Transcript
MOSTRA SU LE COURBOUSIER
1923
vita di le courbousier
Charles-Édouard Jeanneret (6 Ottobre 1887 – 27 agosto 1965)
Charles-Édouard Jeanneret-Gris nacque a La Chaux-de-Fonds, villaggio svizzero immerso nel severo paesaggio montano dei massicci del Giura, nel 1887. seguiva il padre in scalate naturalistiche, che in questo modo - beneficiando delle suggestive vedute delle gole del Doubs e della catena delle Alpi - ebbe l'opportunità di maturare un rapporto diretto con il paesaggio, il quale - filtrato attraverso il ricordo dell'infanzia - verrà trasposto con rigore ed efficacia anche nella sua opera architettonica.
La Chaux-de-Fonds
«Uno dei miei maestri [un maestro straordinario] mi strappò con dolcezza a un destino mediocre. Volle che fossi architetto. L'architettura e gli architetti mi facevano orrore [...] Avevo sedici anni, accettai il verdetto e obbedii: mi detti all'architettura». A questi anni risale persino il primissimo, se così si può definire, cimento architettonico di Jeanneret: la progettazione di villa Fallet. A offrirgli l'occasione di redigere il primo progetto della sua vita fu Louis Fallet, direttore della Scuola d'Arte. Influenzata dallo stile Arts and Crafts e dal Liberty, la villa presenta una forma cubica con tetti a falda e un uso distintivo del colore. Le Corbusier sperimenta con elementi architettonici e dettagli decorativi, come finestre asimmetriche e ornamenti scolpiti, riflettendo le influenze dell'epoca. La Villa Fallet, sebbene diversa dallo stile modernista che avrebbe abbracciato più avanti, mostra già il germe della sua visione architettonica innovativa.
Villa Fallet
La formazione in Italia e Vienna
Giunto così a Trieste, Jeanneret si inoltrò a Vienna. Trascorse ben sei mesi a contatto con la fervente vita artistica della capitale austroungarica, animata da continue rappresentazioni teatrali e musicali - si pensi a Bach, Beethoven, Mozart e Wagner - ma anche dagli interventi architettonici di autori come Otto Wagner, Joseph Maria Olbrich e, soprattutto, Josef Hoffmann (fondatore della Wiener Werkstätte, una comunità di botteghe artigianali particolarmente attiva nel campo dell'arredamento, del mobilio e del design).
Infervorato dopo la realizzazione di villa Fallet, Le Corbusier, preso da un'irrefrenabile urgenza creativa, decise di investire il denaro così ricavato in un ambizioso progetto: un viaggio in Italia con cui completare la propria educazione architettonica. L'itinerario italiano di Jeanneret partì dalla certosa di Ema, un monastero trecentesco a sud di Firenze, e si dipanò per innumerevoli altre città, in seguito alle lezioni di John Ruskin: fece tappa a Ravenna, Vicenza (Palladio), Venezia e Ferrara. Ritorna in Italia 16 volte in tutta la sua carriera.
L'apprendistato presso i Perret, durato quattordici mesi, fu vitale per Jeanneret, il quale così ebbe modo di saggiare le potenzialità costruttive del cemento armato, oltre ad assimilare una nuova concezione del costruire, imperniata su una sintesi efficace tra i bisogni autentici dell'uomo e le moderne tecniche edilizie
Questo «colpo di testa» risultò sgradito sia a L'Eplattenier sia al padre, i quali poco gradivano una rinuncia così improvvisa, tuttavia, nel 1908, dopo un lungo itinerario per tutta la Francia, poté deliziarsi visitando la modernissima Torre Eiffel, eretta appena un ventennio prima, oltre che Notre-Dame, il museo del Louvre e le più recenti mostre artistiche, dove ebbe l'opportunità di scoprire Matisse e Cézanne.
Da Vienna a Parigi
Meno felice fu invece il discepolato con Peter Behrens, presso il quale Jeanneret arrivò grazie a L'Eplattenier, dal quale ricevette l'incarico di studiare i metodi di fabbricazione e distribuzione dei prodotti artistici in Germania. Jeanneret fu tutto sommato deluso dallo studio del Behrens, che pure lo sollecitò a riflettere sul rapporto tra architettura e industria, interiorizzato anche con la visita della celebre Fabbrica di Turbine AEG, e sulle dinamiche lavorative vigenti in uno grande studio.
L'arrivo a Berlino
Atene e Turchia
questo tour gli sembrava tutto sommato deludente, varcati i confini della Romania e della Bulgaria Jeanneret iniziò a essere pervaso da un felice entusiasmo, suscitato soprattutto dall'architettura rurale, spontanea e docilmente anonima di quei luoghi
Baja, Belgrado e alla gola di Kasan
che egli paragonò «a una lebbra sul corpo di una fata»
Budapest
il viaggio in oriente
L'uso di nuove tecnologie: Le Corbusier ha sostenuto l'uso di nuove tecnologie e materiali per creare edifici più efficienti e durevoli. Era particolarmente interessato all'uso del cemento armato, che gli ha permesso di creare edifici con grandi spazi aperti.
L'importanza delle proporzioni: Le Corbusier credeva che l'architettura dovesse essere basata su principi di proporzione e armonia. Ha sviluppato un sistema di proporzioni, noto come Modulor, che ha utilizzato nei suoi progetti.
L'importanza dell'astrazione: Le Corbusier credeva che l'architettura dovesse essere astratta e libera da decorazioni superflue. Sosteneva l'uso di forme geometriche semplici e linee pulite.
L'importanza della funzione: Le Corbusier credeva che l'architettura dovesse essere funzionale innanzitutto. Gli edifici dovrebbero essere progettati per soddisfare le esigenze dei loro utenti e la loro forma dovrebbe essere determinata dalla loro funzione.
1923: "Verso un architettura"
finestre a nastro e facciate libere
la pianta libera
il tetto giardino
Piloni come fondamento
pilotis
04-05
03
02
01
Villa Savoye è stata progettata da Le Corbusier e suo cugino, Pierre Jeanneret, tra il 1929 e il 1931. Si trova a Poissy in Francia ed è il manifesto dell'architettura di Le Courbousier, rispecchiando tutti i punti.
Villa Savoye
Villa Savoye è stata progettata da Le Corbusier e suo cugino, Pierre Jeanneret, tra il 1929 e il 1931.
Cappella Ronchamp
1955
Applicazione del modulor
1951
Unità di abitazione
1946-1952
Congressi nazionali di architettura moderna
1928
Seconda guerra mondiale
1939-1945
Palazzo dei Soviet
1927
Palazzo dei Soviet, Boris Iofan, distrutta durante la seconda guerra mondiale
Progetto: Palazzo dei Soviet, Mosca
I primi fallimenti
Comincia ad elaborare le Maison Murondin per gli sfollati che si realizzeranno con quello che si trova in Francia: fascine di legno, gesso, pietra, mattoni, terra, senza la necessità di un materiale specifico. La copertura è a falde sfalsate per consentire l’inserimento di una fonte di luce dall’alto. Le Maison Murondin sono state realizzate anche come rifugio per i pellegrini che si recano alla Cappella di Ronchamp.
Le Corbusier ritenne prudente chiudere il proprio studio a Parigi e trasferirsi in un piccolo villaggio incastonato nei Pirenei.
L'effetto della seconda guerra mondiale
L'interno de L'unité d'habitation
Città radiosa, Marsiglia 1946/1952 E’ composto da 17 piani e poggia su poderosi pilotis in calcestruzzo armato che rendono agibile il pian terreno, percorso da strade coperte, con funzione di corridoi comuni interconnesso a scale e ascensori che servono per 337 appartamenti e 1500 abitanti.
L'unità di abitazione e la figura dell'ingegnere
Nel 1922, al Salon d'Automne, presenta il progetto per la "Città per Tre Milioni d'Abitanti," basato sulla separazione degli spazi con ampie strade e giardini tra i grattacieli residenziali. Nel 1933, sviluppa ulteriormente queste idee nel progetto della "Ville Radieuse," dove la città è suddivisa in zone governative, industriali e residenziali, con una particolare attenzione al verde.
Modulor
Qui, Le Corbusier realizza la sua utopia urbanistica, dividendo la città seguendo la pianta di un corpo umano. Gli edifici governativi sono nella testa, le strutture industriali nelle viscere e gli edifici residenziali, bassi e circondati dal verde, nella periferia del tronco
Chandigarh
La Cappella di Notre-Dame du Haut, comunemente conosciuta come la Cappella di Ronchamp, è un'iconica opera architettonica progettata da Le Corbusier. Situata sulla cima di una collina a Ronchamp, in Francia, la cappella è stata completata nel 1955.