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Transcript

Adrian Farted

Giulia Recenti 2A

SU NETTUNO PIOVONO DIAMANTI

DA GIOVE A ULTIMA THULE: VIAGGIO AI CONFINI DEL SISTEMA SOLARE

Trama

In questo libro, Adrian Fartade ci invita a seguirlo oltre le "colonne d'Ercole" della nostra regione del sistema solare, ovvero la Fascia di Asteroidi. Questo libro è il proseguimento del viaggio iniziato con "A piedi nudi su marte", uscito ad aprile del 2018, in cui vengono raccontate le prime puntate della storia dell'esplorazione spaziale del sistema solare interno, con tutti gli studi e le missioni mandate verso il Sole, Mercurio, Venere, Luna, Marte e attorno alla nostra terra. Egli ci illustra i pianeti gassosi, lasciandoci così conquistare da Giove, gigante gassoso tormentato da enormi cicloni ipnotici, e da Saturno, con il suo sistema affascinante e complesso di anelli e tempeste esagonali. Il viaggio prosegue poi verso Urano, il pianeta piegato sul fianco con archi colossali di ghiaccio e roccia, e Nettuno, coperto da nuvole di ammoniaca gelata che gettano ombre di centinaia di chilometri lungo l'atmosfera color blu intenso. Si parla poi anche delle loro incredibili lune: Titano, Io, Iperione, Europa ed Encelado. Le ultime tappe del viaggio sono Plutone, con le sue montagne di ghiaccio, Haumea, che possiede persino un anello intorno e infine Ultima Thule.

Recensione

In complesso è un libro molto interessante, che tratta in modo straordinario delle tematiche complesse. Anche se ritengo lecito fare delle critiche: il libro presenta alcuni errori grammaticali e a parer mio a volte risulta pesante e complesso. Il linguaggio non è adatto a tutti i target d'età, secondo me è un libro che presenta dei contenuti complessi che quindi possono essere meglio compresi dagli adolescenti/adulti ma questi argomenti vengono spiegati con un linguaggio troppo infantile. Vi sono infatti troppi interventi dell'autore che a volte sconcentrano. Secondo me l'autore si perde nel discorso non riuscendo infatti più a riprenderlo. D'altro canto ho molto aprezzato l'idea del viaggio sulla navicella che ci illustra pianeta per pianeta le loro caratteristiche principali.

- Il linguaggio è infantile, infatti vi sono troppi interventi dell'autore- Si perde molto facilemente il filo poichè l'autore tende a dilungarsi

Punti di debolezza

Punti di forza

- Affronta in modo creativo tematiche scientifiche, poichè come ho detto in precedenza ho apprezzato il fatto che illustrasse i pianeti gassosi attraverso un viggio nel quale il lettore doveva impersonarsi nell'astronauta.- Presenta molte immagini, che rendono facilitata la comprensione.

Saturno

Descrizione del pianeta

Saturno è un pianeta gassoso che si trova fra Giove e Urano. Ed è infatti il sesto pianeta del Sistema Solare. E' il secondo pianeta più grande e la sua distanza dal sole è circa nove volte maggiore di quella della terra. Il moto di rivoluzione di Saturno è decisamente maggiore rispetto a quello della terra. Saturno, come Giove è un pianeta gassoso ma bensì molto più leggero. I venti su Saturno soffiano fortissimi, la temperatura media superficiale è di -186°C. Il suo nome deriva dalla divinità romana Saturno, che viene identificata dai Greci con Crono.La composizione chimica del pianeta è simile a quella di Giove: 75% di idrogeno, 25% di elio con tracce di acqua, metano, ammoniaca e materia rocciosa.

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Storia del pianeta

Fin dalle civiltà antiche lo spazio era un mondo che attraeva molto. Saturno fu visto nell'antichità come ultimo baluardo del Sistema Solare. Fu infatti inserito nella configurazione di Tolomeo, che prevedeva che al centro dell'universo ci fosse la Terra e che tutti gli altri pianeti, compreso Saturno, le ruotassero intorno. Il suo nome deriva dal nome di uno dei Titani, chiamato Crono nella mitologia Greca, che si porta dietro anche numerosi e complessi miti e festività come le Saturnalie festeggiate a Roma, quando per un giorno gli schiavi avevano libertà di fare qualsiasi cosa ed erano dedicate all'insediamento nel tempio del Dio Saturno. Il culto di Saturno era quindi legato alla trasgressione e alla sovversione delle regole. Secoli e secoli dopo, Saturno divenne il pianeta più trasgressivo dell'infanzia dell'astronomia moderna. Nel 1610 Galileo Galilei iniziò a osservare Saturno con il suo cannocchiale e notò una forma che si discostava da qualsiasi altro pianeta, all'inizio sembrava che fossero tre corpi attaccati, ma dopo qualche mese di osservazione la sua apparenza è cambiata e adesso Saturno aveva una forma a teiera con due manici. Dopo di lui ci furono molti altri astronomi che si interessarono al mistero di quella teiera celeste con due manici. Nel 1655 arrivò la prima risposta a questo quesito, Christiaan Huygens scoprì infatti che non si trattavano di due manici ma bensì di un anello attorno al pianeta. La sua idea resistette per decenni finchè la teoria della gravità di Newton non iniziò a mettere in dubbio l'ipotesi di un disco solido, dato che se fosse tale non si comporterebbe come in reltà lo vediamo. Huygens inoltre scoprì anche una luna attorno a Saturno ovvero Titano. Nello stesso periodo un giovane, Giovanni Domenico Cassini, si dedicò alla sua principale passione ovvero all'osservazione approfondita dei cieli e in particolar modo dei pianeti. Giunto alla corte francese negli anni Settanta del Seicento, Giovanni riuscì a trovare finanziamenti non solo per comprare telescopi ma anche per sfruttare al massimo il suo talento di ingegnere e scienziato costruendo telescopi molto più potenti rispetto a quelli allora disponibili. Cassini quindi scoprì che non si trattava di un solo disco solido, ma di un insieme di diversi anelli separati da precise divisioni. Quella più grande, porta ancora il suo nome, Divisione Cassini. Inoltre con i nuovi mezzi riuscì a scoprire quattro nuove lune di Saturno: Giapeto, Rea, Teti e Dione. Cassini battezzò le quattro lune che aveva scoperto Siderea Lodoicea (Stelle di Luigi) proprio per ingraziarsi la corte di Luigi XIV. Cassini iniziò a seguire più dettagliatamente le quattro lune appena scoperte e notò che Giapeto, la più esterna, si vedeva soltanto da una parte dell'orbita di Saturno mentre quando doveva trovarsi dalla parte opposta scompariva. Egli ipotizzò che metà della superficie della luna fosse bianca e chiara mentre l'altra doveva essere talmente scura da risultare invisibile. Nel 1789 William Herschel e sua sorella Caroline scoprirono altre due lune saturniane: Mimas e Encelado. Inoltre Pierre-Simon Laplace aveva dimostrato che gli anelli solidi non avrebbero potuto essere stabili in orbita intorno a Saturno e quindi suggerì che fossero fatti di tante parti più piccole.

Nel 1899 William Henry Pickering notò una luna a cui venne poi assegnato il nome di Phoebe che a differenza dalle altre lune orbita in senso contrario a Saturno e con una traiettoria inclinata. Phoebe fu la prima luna di questo tipo ad essere scoperta, in seguito emerse l'ipotesi che si trattasse di una serie di lune catturate dal pianeta che precedentemente erano asteroidi o comete. Nei primi decenni del 900 furono realizzate per la prima volta anche analisi spettroscopiche di saturno, nelle quali fu analizzato lo spettro della luce riflessa dal pianeta per cercare la presenza di particolari elementi chimici. Da queste analisi emerse che l'atmosfera di Saturno era dominata da gas di idrogeno ed elio. Riguardo alle lune l'astronomo Gerard Kuiper nel 1944 confermò le precedenti ipotesi e rilevò la presenza di metano nell'atmosfera di Titano. Nel 1979 al centro di ricerca AMES della NASA ci furono delle discussioni sulla possibilità di vita su Titano ma la risposta fu di no a causa della temperatura troppo fredda, fu anche confermata l'ipotesi di Laplace infatti gli anelli di Saturno erano composti da un insieme di tantissimi frammenti di ghiaccio che possedevano dimensioni diverse. Dopo partirono le sonde Pioneer 10 e 11 le quali aprirono la strada per l'esplorazione del Sistema Solare esterno. Nel 1980/1981 partì anche Voyager, la prima era diretta verso Titano passando sotto il polo sud di Saturno mentre il destino della seconda dipendeva dalla sorella, data la priorità di scoprire qualcosa in più rigurado alla luna. Se Voyager 1 avesse fallito, la seconda missione avrebbe sacrificato il viaggio verso Urano e Nettuno per osservare invece da vicino Titano. Il passaggio su Plutone fu sacrificato anche se doveva essere una tappa delle missioni. In una prima fase il team di Voyager 1 aveva pensato ad un software per rimuovere artificialmente gli anelli intorno a Saturno, l'idea fu bocciata ma le sonde scoprirono che gli anelli erano molto più dinamici e complessi di quanto immaginato. Intere regioni chiare da una parte erano scure dalla parte opposta e le zone che sembravano divisioni vuote in realtà non lo erano. Successivamente la Voyager 1 spese ben 2 ore e mezza per scattare foto utilizzando uno strumento chiamato fotopolarimetro attraverso il quale osservò una stella chiamata Delta Scorpii. Fu quindi dimostrato che gli anelli in reltà ci sono anche quando sembra che ci sia una divisione e che sono molto sottili, addirittura tra i 5 e i 10 metri. Fu anche possibile stimare la loro massa e quella di molte delle grandi lune permettendo di scoprire che molte erano fatte di ghiaccio d'acqua con un nucleo roccioso. L'ipotesi principale della nascita degli anelli fu quella di una distruzione di una piccola luna durante un passaggio troppo ravvicinato con Saturno. All'inizio degli anni novanta veniva preparata al lancio la missione Cassini in onore dello scienziato Giovanni Domenico Cassini.

Missioni Cassini

L'obbiettivo della missione era quello di studiare Titano, la missione era dotata di radar in grado di penetrare l'atmosfera di Titano per far entrare una sonda robotica, chiamata Huygens, all'interno dell'atmosfera del pianeta. Le due missioni erano frutto di una collaborazione tra la NASA, l'ESA e l'ATI. L'idea è nata nel 1982 quando la sonda Voyager 2 era appena passata oltre Saturno. La sonda Cassini era alta 6,8 metri e larga 4 metri, con una massa complessiva di 5,6 tonnellate. Il lander Huygens era alto 1,3 metri ed era coperto da uno scudo termico per proteggere la sonda durante l'entrata nell'atmosfera di Titano. L'orbiter Cassini era dotato di dodici strumenti divisi in tre categorie:-Camere per scattare immagini con diversi filtri a colori sensibili a particolari composti come il metano, con in più spettrometri nel vicino infrarosso e ultravioletti con cui realizzare osservazioni molto al di sotto delle nuvole esterne di Saturno o di Titano, oppure per guardare il calore della superficie e degli anelli.-Ben sei esperimenti per lo studio del plasma, dei campi magnetici, della polvere e delle onde radio. In più un set utile per osservare il centro di Saturno e sotto le tempeste, studiare bande di radiazione e la quantità di particelle nelle vicinanze degli anelli.-Strumenti radar per l'analisi della superficie di Titano attraverso le nuvole. Nel 1997 viene lanciata la sonda che nel 2017 sarebbe arrivata su Saturno.Le sonde arrivarono sane e salve su Saturno nel 2004.

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Gli anelli di Saturno

Avendo un asse di rotazione obliquo, l'orientamento degli anelli cambia dal nostro punto di vista tanto da farli scomparire. Nel 2009 la sonda Cassini ha realizzato alcune delle più importanti scoperte al riguardo. Gli anelli sembrano scomparire perchè il sole era perpendicolare agli anelli e qualsiasi cosa trovasse poco al di sopra o poco al di sotto del loro piano riusciva a proiettare lunghissime ombre. Gli anelli di Saturno sono composti da miliardi e miliardi di particelle di ghiaccio così piccole da essere invisibili all'occhio umano. Noi li chiamamo anelli anche se il realtà non hanno una struttura uniforme, infatti al loro interno sono pieni di anelli ancor più piccoli. Così troviamo partendo esternemente: Anello E, Anello G, Anello F, Anelli A e B e infine Anelli C e D. Cassini rilevò anche un nuovo anello che in foto appariva blu. L'ipotesi più accreditata è che qualcosa sia stato fatto a pezzi e abbia creato un nuovo sottile anello che essendo freschissimo risulta di colore blu. Un'altra scoperta è l'incompletezza di alcuni anelli che appaino come archi parziali. Negli anelli sono state osservate piccole lune scambiarsi di posto. Attraverso la sonda Cassini abbiamo scoperto che mancano circa 100 milioni di anni prima che Saturno perda del tutto gli anelli.

Fenrir

Mimas

Iperione

Elena

Teti

Rea

Dione

Giapeto

Titano

Encelado

Le lune di Saturno

Saturno presenta molteplici lune ma le principali sono:

Encelado

E' una piccola luna di Saturno con 504 km di diamentro. Possiede una superficie di ghiaccio freschissimo ed è per questo che è conusciuto come l'oggetto più riflettente del sistema solare (escludendo il Sole). La sua superficie è molto strana e piena di enormi fratture e pieghe specialmente al polo sud dove ci sono dei canyon più pronunciati e baluastri, inoltre ci sono anche dei geyser di ghiaccio d'acqua, generati dalla pressione dell'acqua proveniente da un oceano globale liquido presente sotto tutta la crosta della luna. Si trova nel bel mezzo di un anello ovvero l'Anello E, composto da cristalli di ghiaccio d'acqua. Grazie al lavoro di Carolyn Porco e Paul Helfenstein la sonda ha scoperto, durante decine di passaggi che l'oceano è salato e frizzante ma anche ricco di ammoniaca, metano, diverse molecole organiche, argon e idrogeno molecolare. L'oceano non solo è a contatto con uno strato roccioso ma sembrano esserci sorgenti idrotermali e fumarole simili a quelle in cui sulla Terra pensiamo sia nata la vita. Quindi c'è una minima possibilità che sul satellite ci sia vita, ma è anche vero che è stata trovata un ampia quantità di idrogeno libero non consumato il che potrebbe negare l'ipotesi della presenza di forme di vita su Encelado. La sonda Cassini ha mappato tutto il territorio e ha trovato geyser e tracce di ossigeno e azoto.

Titano

Tra tutte le lune di Saturno, Titano è sicuramente la più importante. Possiede un diametro di 5149 km, è più grande di Mercurio. Titano è l'unica luna capace di tenere una densa atmosfera, che è fatta per buona parte di azoto, metano,etano, acetilene e altri composti. Sul satellite sembrava che non ci fossero corpi liquidi ma poi sono stati trovati laghi liquidi enormi nelle regioni polari. La sonda Huygens è ancora in orbita su Saturno. Vi è poi una relazione tra le stagioni di Titano e di Saturno dato che titano compie il moto di rivoluzione attorno a Saturno e ne condivide l'inclinazione rispetto al sole. Scendendo verso l'equatore ci sono dune fatte di materiale organico che non sappiamo ancora riconoscere e emergono anche tracce di criovulcani. L'interno di Titano sembra nascondere un enorme oceano di acqua liquida sotto una crosta e un profondo mantello. Noi la chiamamo luna ma di fatto è un vero e proprio corpo planetario.

Giapeto

Dietro a questa luna si cela il mistero delle due faccie. Possiede un diamentro di 1492 km. La parte scura è chiamata Cassini Regio mentre la parte opposta è conosciuta come Roncevaux Terra. Si trova a circa 3,6 milioni di kilometri da Saturno. La sua densità e molto bassa, con meno del 20% costituito da roccia e il resto da ghiaccio d'acqua. Il ghiaccio è molto riflettente quindi il colore della superficie dovrebbe essere bianco ma ci sono delle macchie scure sulla superficie. Le macchie sono state causate da un'altra luna, Phoebe. Questa luna orbita in mezzo ad un anello sottile, la cui polvere è sottilissima e scura, finendo così per sedimentarsi ovunque. La polvere è infatti finita su Giapeto ha trattenuto più calore rispetto alle vicine parti bianche e ciò ha causato lo sciogliemento del ghiaccio spiengendolo così dalla parte opposta della luna e aumentando il contrasto tra chiaro e scuro. Cassini ha individuato una cintura attorno all'equatore che potrebbe essere formata dai resti di un anello presente intorno alla luna.

Dione

Dione potrebbe nascondere il terzo oceano del sistema saturniano. Dopo le missioni Voyager, la sua superficie piena di vaste distese di materiale riflettente fresco sembrava essere testimonianza di un passato geologicamente attivo in cui Dione aveva ospitato criovulcani che aveva sparso ghiaccio fresco in alcune regioni della luna. La sonda cassini ha scoperto che non si tratta affatto di strisce o zone sulla superficie, ma di veri e propri canyon e falde gigantesche nel ghiaccio.

Rea

Dopo alcuni passaggi ravvicinati della sonda Cassini è sorto il sospetto a molti scienziati che Rea presentasse degli anelli, notando come il segnale radio della sonda venisse interrotto a picchi rapidi, evento tipico che si verifica in presenza di anelli. Ma non è stato trovato nulla di concreto. Rea ha però conservato moltissimi crateri primordiali di Saturno. Ha un diamentro di circa 1532 km, è la seconda luna più grande del sistema Saturniano ed è dotata di una sottile esosfera come Dione solo che questa volta non è formata solo da ossigeno ma anche da anidride carbonica. Sulla superfice sono state trovate macchie scure che potrebbero essere segni di composti chiamati toline.

Teti

Questa luna è simile a Dione e Rea, ma è leggermente più piccola e povera di materiale roccioso, con un diamentro di appena 1066 km. Ha tuttavia due strutture epiche sulla superficie: da un lato c'è un enorme cratere di nome Odisseo, con un diamentro di ben 400 km e dall'altra un canyon di nome Ithaca, formatosi per l'impatto generato da odisseo, facendo quasi a pezzi la luna.

Elena

Elena si trova nell'orbita di Dione e per questo viene chiamata luna troiana, ed è particolare perché ha due lati diversi. La faccia di Elena è sempre rivolta verso Saturno ed è piena di crateri di ogni dimensione e sembra molto antica. Il sedere invece è liscio e coperto di polvere soffice, con sottili striature di materiale ghiacciato, simili a pennelate. Forse un colpo molto grande aveva colpito la luna tanto da capovolgerla completamente, come si pensa sia accaduto anche a Dione.

Iperione

Iperione presenta una forma insolita, molto simile a quella di una spagna. E' uno tra gli oggetti più insoliti in orbita attorno a Saturno ed è uno dei più grandi a non essere in equilibrio idrostatico. Ha una dimesione di 360x266x205 km e la sua superficie è completamente ricoperta da crateri. Data la sua composizione di ghiaccio d'acqua e poca roccia molto porosa, gli scienziati pensano che si tratti di cumuli di detriti tenuti insieme dalla comune forza di gravità. La rotazione al proprio asse è caotica in modo inspiegabile. Una delle ipotesi è che ciò sia il risultato di un'antica collisione tra due lune, forse dell'epoca in cui si sono formati gli anelli.

Mimas

Mimas non ha una buona reputazione perchè incute paura, viene infatti paragonata alla morte nera di Star Wars. Ciò che spaventa è il suo cratere Herschel. L'intera luna ha un diamentro di 396 km ed è composta principalmente di ghiaccio d'acqua. E' il corpo più piccolo che conosciamo che sia sferico per propria gravità. Fu scoperta da William Herschel e infatti a lui è dedicato il cratere, con un diamentro di 130 km, pareti che si innalzano fino a 5 km e un fondale che arriva a 10 km dentro la luna stessa. Al centro del cratere c'è una montagna che raggiunge i 6 km di altitudine.

Fenrir

Questa luna è un completo mistero, sappiamo che ha un diamentro di circa 4 km e un'orbita retrograda intorno a Saturno di 1260 giorni, inclinata di 143° rispetto all'equatore con una distanza media di circa 22,4 milioni di km dal pianeta. Quasi sicuramente si tratta di un corpo catturato da Saturno , ma non abbiamo idea di quale sia la sua origine o di che tipo di materiale sia composta o come sia la sua superficie. La superficie è incredibilmente pallida e scura. Il suo nome deriva dalla mitologia norrena. Non ci sono foto di questa luna poichè anche la sonda Cassini non è riuscita a vederla.

https://it.wikipedia.org/wiki/Encelado_(astronomia)

https://it.wikipedia.org/wiki/Cassini-Huygens

http://www.astro.unipd.it/progettoeducativo/Tesine/2005-06/relazioni/Vicenza.pdf

https://it.wikipedia.org/wiki/Saturnali#:~:text=I%20Saturnali%20erano%20un%20ciclo,dicembre%2C%20periodo%20fissato%20da%20Domiziano.

http://www.brera.inaf.it/~covino/DVG/NEW/A2018STN.HTM#:~:text=La%20composizione%20chimica%20del%20pianeta,quella%20che%20riceve%20dal%20Sole.

https://www.treccani.it/enciclopedia/pianeta-saturno_(Enciclopedia-dei-ragazzi)#:~:text=Saturno%20si%20trova%20fra%20Giove,maggiore%20di%20quella%20della%20Terra.

Bibliografia