Piazza San Pietro by Mattia Galli
Mattia Galli
Created on September 7, 2023
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Transcript
La prima complicazione causata dall'intervento di Maderno sul progetto di Bramante riguarda proprio la valorizzazione della maestosa cupola di Michelangelo. Infatti, l'allungamento del corpo principale della basilica rende impossibile contemplare la cupola se ci si pone vicino alla facciata. D'altra parte, man mano che lo spettatore si allontana la basilica appare troppo piccola e meno solenne. Per risolvere questo inconveniente Bernini crea due piazze contigue, che permettono di ottenere una prospettiva rallentata.
Tra il 1656 e il 1667 Gian Lorenzo Bernini realizza la sua opera più grandiosa per volere di papa Alessandro VII Chigi: Piazza San Pietro. Si tratta di un'impresa complessa: l'imponente basilica che domina la piazza viene ultimata all'inizio del Seicento da Carlo Maderno, che rispetto al progetto cinquecentesco di Bramante allunga il corpo principale e allarga la facciata creando alcuni inconvenienti prospettici. A complicare ulteriormente l'intervento di Bernini è il complesso delle residenze papali già esistente, che riduce notevolmente lo spazio a disposizione. Il talento di un architetto si misura anche dalla capacità di risolvere efficacemente problemi complessi, e in questo Bernini dà prova di essere un vero maestro.
Il corpo centrale della basilica viene sensibilmente allungato da Maderno rendendo più difficile osservare la cupola retrostante.
Bramante sceglie di introdurre una piazza trapezoidale per collegare la facciata della basilica alla seconda piazza ovale. Questa scelta permette inoltre di ottenere una prospettiva rallentata, espediente in grado di avvicinare in apparenza la basilica di San Pietro alla grande piazza ovale. Grazie a questo effetto ottico l'osservatore è incoraggiato a restare in quest'ultimo spazio - da dove è possibile ammirare la cupola michelangiolesca in tutto il suo splendore - poiché spinto a credere di trovarsi più vicino alla basilica di quanto non sia realmente. Infatti, lo spazio trapezoidale appare più corto e rettangolare rispetto alle sue dimensioni vere e proprie.
Ciascuna delle due fontane è posta in corrispondenza di uno dei due centri dell'ovale che forma la piazza. Tra di esse è posto un antico obelisco egizio.
Ciascuna delle due fontane è posta in corrispondenza di uno dei due centri dell'ovale che forma la piazza. Tra di esse è posto un antico obelisco egizio.
Il complesso dei palazzi e delle residenze papali sottrae spazio al progetto di Bernini.
Collegata a quella trapezoidale si trova la piazza ovale, il cui diametro maggiore misura ben 240 metri. Delimitata da due imponenti colonnati ricurvi, la piazza ha un forte valore simbolico, in quanto rappresenta concretamente l'abbraccio della Chiesa ai fedeli. Nelle intenzioni dello stesso Bernini la cupola della basilica simboleggia infatti la testa della Chiesa, mentre il portico rappresenta le braccia con cui quest'ultima circonda i fedeli con un grande abbraccio avvolgente. Si tratta insomma di dare una rappresentazione materiale al messaggio controriformistico dell'istituzione ecclesiastica. Infine, a livello architettonico la peculiare forma della piazza fa percepire al fedele che la percorre un continuo variare di forme e spazi.
L'imponente colonnato è formato da 284 colonne di ordine tuscanico alte 16 metri e suddivise sulle due ali in quattro file radiali. L'osservatore mentre attraversa la piazza ha modo di raggiungere alcuni punti ben definiti da cui poter osservare la città circostante attraverso le colonne, studiate appositamente per apparire allineate e quasi invisibili. Come per tutte le opere barocche, il movimento - non la statica permanenza in un punto - permette di apprezzare maggiormente la piazza e il suo colonnato. L'intera opera è completata da una balaustra ornata da 140 statue.
L'imponente colonnato è formato da 284 colonne di ordine tuscanico alte 16 metri e suddivise sulle due ali in quattro file radiali. L'osservatore mentre attraversa la piazza ha modo di raggiungere alcuni punti ben definiti da cui poter osservare la città circostante attraverso le colonne, studiate appositamente per apparire allineate e quasi invisibili. Come per tutte le opere barocche, il movimento - non la statica permanenza in un punto - permette di apprezzare maggiormente la piazza e il suo colonnato. L'intera opera è completata da una balaustra ornata da 140 statue.
Il progetto di Bernini sarebbe stato completato da un terzo e ultimo braccio pensato per chiudere anteriormente la piazza e aumentare così l'effetto sorpresa per il fedele in arrivo. Purtroppo questo dettaglio non ha mai visto la luce, anche se in realtà il suo ruolo è stato per lungo tempo ricoperto dalla "Spina dei Borghi". Questo quartiere medievale era collocato lungo l'asse della piazza, occludendo allo spettatore la visione di quest'ultima fino al momento del suo arrivo in loco. Sfortunatamente, per volere di Benito Mussolini nel 1937 la "Spina dei Borghi" è stata demolita per lasciare spazio alla via della Conciliazione, che con la sua ampiezza ha compromesso l'effetto di sorpresa teatrale voluto da Bernini.