Animale vertebrato e pianta mario brugaletta
mario brugaletta
Created on September 7, 2023
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Transcript
La Tigre
La tigre è il più grande felino vivente, simbolo di potenza e agilità. La sua stessa morfologia è perfetta per catturare e uccidere grandi prede con un colpo solo. La tigre può raggiungere anche i 3 metri di lunghezza, coda compresa, il peso è molto variabile e va dai 140 kg nei maschi della tigre di Sumatra ai 300 kg nella tigre siberiana. Le femmine sono sempre più piccole.
Le tigri si possono trovare in una grande varietà di habitat: foreste tropicali, foreste sempreverdi, boschi, praterie, zone rocciose, paludi e savane. Preferiscono le aree con una fitta copertura e l’accesso a una fonte d’acqua.
Le femmine raggiungono la maturità sessuale intorno ai 3-4 anni di età, mentre i maschi maturano a circa 4-5 anni. Dopo circa 100 giorni, la femmina partorisce da uno a sette cuccioli. Nascono con gli occhi chiusi e indefesi,perciò per il primo mese di vita il raggio d’azione della femmina è ridotto ai pressi della tana. Quando i cuccioli raggiungono le 8 settimane di vita sono pronti ad accompagnare la madre ed è a questo punto che iniziano a nutrirsi di carne. Diventano indipendenti intorno ai 18 mesi,però rimangono con la madre fino all’età di almeno 2 anni.
Da secoli la tigre viene costantemente minacciata dall’uomo. Le principali minacce per le popolazioni di tigri oggi sono la perdita dell’habitat e il bracconaggio. Le tigri vengono cacciate per sport, per paura e perché possono aggredire il bestiame domestico.
I cuccioli vengono venduti come animali da compagnia. Si stima che negli Stati Uniti ci siano circa 5.000 tigri in cattività di cui solo il 6% risiede in zoo e altre strutture accreditate dall’Associazione degli zoo e degli acquari.
Ad oggi in natura rimangono solo 3.900 tigri, un dato che mostra un serio rischio per le popolazioni di tigri. Delle nove sottospecie, tre si sono già estinte: la tigre di Bali, di Java e del Caspio.
Il Carrubo
Il carrubo è un albero poco contorto, sempreverde, robusto, a chioma espansa, ramificato in alto. Può raggiungere un'altezza di 9–10 m. Ha una crescita molto lenta, anche se è molto longevo e può diventare pluricentenario. Il fusto è molto robusto, con corteccia marrone.
La carruba è un baccello appiattito lungo 10-20 cm a forma di corno, con buccia coriacea. Il colore è verde durante la maturazione, marrone scuro nei mesi estivi, fino a diventare totalmente scuro a fine maturazione. In superficie è un frutto duro e compatto, mentre la polpa interna è carnosa e zuccherina. Contiene semi scuri e tondi detti carati. La raccolta avviene tra fine agosto e primi di settembre. Una volta caduti i frutti a terra, sono raccolti a mano.
La carruba ha un sapore simile al cacao con un lieve gusto di miele e caramello, tanto che anticamente in Sicilia era considerato il “cioccolato dei poveri”. Il frutto può essere consumato intero, o spezzato e fatto bollire in un pentolino. Dalla polpa tostata e ridotta in polvere si ottiene il “carcao”, una farina usata per la preparazione di pane, pasta, dolci.
Il carrubo è anche detto “pianta della sopravvivenza” grazie alla sua resistenza alla siccità. L’albero che apre maestoso la sua chioma al centro della masseria, era una stalla all' aperto alla quale ombra riposavavano 15-20 vacche.