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Transcript

Titolo

Rating

A chi si rivolge?

Trama

Copertina

CItazione

-Liliana Segre

Personaggi

SCOLPITELO NEL VOSTRO CUORE

Booktalk

Emozioni

di Liliana Segre

"Coltivare la memoria è un vaccino prezioso, contro l'indifferenza"

I gave this book 4 stars because I liked the characters but I prefer a happier plot.

trama

CAPITOLO 1: era ebrea, anche se non sapeva neanche cosa significasseCAPITOLO 2: suo padre le dice che è stata espulsa perchè ebrea. iniziò a frequentare una scuola privata vicina a quella vecchia e le compagne vecchie la prendevano in giro. Ciò che le fece davvero male fu l'isolamento dovuto all'indiffirena ( è complice, pag. 25) Molte persone care sparirono quindi il nuclo familiare divenne così importante. CAPITOLO 3: scoppia la guerra, i suoi nonni (nonno pippo e olga) vengono sterminati. "diventavo una bambina già vecchia"( pag. 32). Suo papà le da generalità false per farla nascondere in due famiglie (amici con la A). Poi, suo papà (tanti anni in persecuzione) grazie a un permesso parte con Liliana per la Svizzera; una volta arrivati lì incontrano un funzionario svizzero tedesco che li rimanda indietro e quindi vengono catturati dai soldati italianiCAPITOLO 4: Inizialmente, Liliana si trova sola, senza il papà, nei carceri di Varese e Como ma poi si riunisce col papà nel carcere di San Vittore, dove aveva vissuto per 10 anni. Suo padre le chiedeva scusa per averla messa al mondo, ma lei ne era felice perchè ciò che le importava era stare insieme a lui. Dice che hitler non è pazzo ma intelligente perchè aveva pianificato tutto (pag. 44)

CAPITOLO 5: Vengono portati inconspevolmente ad Auschwitz, ma appena arrivati vengono divisi uomini e donne e da lì non si vedranno mai più (ricorda il padre come uomo più straordinario) Lei riconosce che è stata fortunata a vivere questo da figlia, perchèè ora che è mamma e nonna non avrebbe sopportato la delusione. Si chiedeva come faceva a far finta di essere serena. E' tornata a san vittore da grande, dove ha testimoniato percè la gente ha avuto pietàCAPITOLO 6: Capitolo più struggente di tutti. Descrive la vita nel campo. Non sa neanche lei come una ragazzina abbia sopportato tutto questo, ma dice che grazie alla spinta alla vita di prima vedeva la vita poi. Consiglia ai giovani di scegliere la vita ed essere forti perchè i bulli/nazisti sono i perdenti. Per lei le donne venivano perseguite più male perchè nude nella selezione. Ricorda l'amica Janine, sulla quale vorrebbe fare una conferenza dedicata; liliana non ha avuto il coraggio di salutarla prima che venisse portata al gas. Due sett prima della liberazione sono costretti a camminare per la polonia e germania (marcia della morte) per non far sapere che cosa succedeva nei campiCAPITOLO 7: Aririva nel campo di concentramento di Malchow, dove non si lavora. Finalmente i soldati sono costretti a lasciarli andare. Incontra il comandante del campo che si toglie tutto ed è tentata di spararagli ma si ricorda che lei ha scelto la vita e non era come lui CAPITOLO 8: Va a vivere dai suoi zii a milano. Tutti volevano ricomincaire a vivere ma liliana non riesce a dimenticare. Era scontrosa, andava a scuola finalmente Gli manca suo papa. Adesso non vuole vivere ma morire. Trova pace dopo che incontra suo marito Alfredo a cui racconta tutto " Sconfessate la menzogna. Diventate candele dela memoria" ciò che suggerisce ai ragazzi agli incontri

trama

Liliana Segre, l'autrice e protagonistra di questo libro, racconta ai "suoi nipoti", come li definisce lei, la sua storia nei campi di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale. Tutto inizia quando viene espulsa dalla sua scuola solamente per il fatto di essere ebrea anche se lei non sapesse manco cosa significasse, ma si definiva così solo perchè lo era la famiglia. Poco dopo scoppia la guerra e Liliana a soli 13 anni, si trova con generalità false a casa di amici di famiglia proprio per nascondersi dai nazisti. Suo papà, che nel mentre era stato in persecuzione per tanti anni, torna dalla figlia e insieme si incamminano verso la Svizzera, ma una volta arrivati lì incontrano un funzionario svizzero tedesco che li rimanda indietro e vengono così catturati dai soldati italiani. Inizialmente, Liliana si trova sola, senza il papà, nei carceri di Varese e Como ma poi si riunisce col papà nel carcere di San Vittore, dove aveva vissuto per 10 anni.

Da qui, padre e figlia vengono portati inconsapevolmente ad Auschwitz e si separeranno per sempre. Liliana, quindi testimonia e descrive la sua vita nel campo con una grande sofferenza per poi raccontare anche un pezzo della sua vita dopo. Infatti, dopo essere stata costretta dai nazista a nascondersi nel campo di Malchow, tutti i prigionieri vengono finalmente liberati e lei viene ospitata dai suoi zii. Inizialmente, è stato difficile per lei perchè non riusciva a dimenticare ciò che le era accaduto ma grazie all'incontro con il suo futuro marito Alfredo, anch'egli prigioniero, si sente finalmente capita e ritrova un po' di pace. Per concludere, spiega quanto siano importanti per lei gli incontri di testimonianza che fa con i giovani, i suoi nipoti.

A CHI SI RIVOLGE?

Il libro, come ripete la stessa autrice più volte, è rivolto in particolar modo ai suoi "nipoti", ossia i giovani. Questo perchè nel momento in cui lei stessa diventò nonna si sentì pronta a diventare una testimone. Sa benissimo che dovrà affrontare temi tragici, ma raccontando ai ragazzi, potrà affidare questi ricordi dell'orrore a coloro che rappresentano di fatto il futuro , che è ciò che interessa a Liliana Segre. I suoi racconti saranno quindi un dono affinchè i ragazzi potranno immaginare e quindi poi costruire realmente, un mondo senza persecuzioni, ingiustizia, dolore degli innocenti. Inoltre, testimoniando, affida ai giovani il suo sogno di ragazza, cioè un mondo compreso di compassione, ciò che le è sempre mancato .

titolo

"Scolpitelo nel vostro cuore"

il titolo "Scolpitelo nel vostro cuore" vuole ricordare a tutti e in particolare ai giovani di non dimenticarsi mai di ciò che l'uminità è stata in grado di fare ma ricordarsi e continuare a coltivare la memoria di tutto ciò che purtroppo è successo. L'obbietivo di Liliana è proprio questo; raccontare affinchè nessuno dimentichi ma sopratutto dare parola a quelle miglialia di italiani appartenenti alla piccola minoranza ebraica, che subirono l'umiliazione di essere espulsi dalla scuole, dalle professioni e dalla società, che di fatto non sono tornati a casa. Raccontando ai giovani, si può aiutare così le persone di oggi a respingere la tentazione dell'indifferenza verso le inguistizie e le sofferenze che ci circondano.

Scolpire le parole di Liliana anche per non anestetizzare le coscienze, a essere più vigili, più avvertiti dela responsabilità che ciascuno di noi ha verso gli altri.

COPERTINA

La copertina del libro riporta oltre al titolo "Scolpitelo nel vostro cuore" anche la frase "Dal Binario 21 ad Auschwitz e ritorno: un viaggio nella Memoria" che sintetizzano l'inizio, la fase intermedia e la fine della storia di Liliana Segre. Il binario 21 della Stazione Centrale di Milano dove tutto è iniziato, il campo di sterminio di Auschwitz dove Liliana ha vissuto gli orrori della Shoah e infine il ritorno nella città natale, ospitata dai suoi zii e nonni materni. Parlando ai giovani, la copertina è molto semplice ma molto esplicativa e il titolo racchiude l'obbietivo principale dell'autrice, ossia quello che tutti ricordino ciò che è successo affinchè non accadi più.

citazione

"La mia libertà sta nel sentirmi una donna di pace"

-Liliana Segre

La citazione riportata a sinistra, pronunciata da Liliana Segre nel capitolo "Io, Senatrice a vita" mi ha colpito in particolar modo, per la sua forza nel raccontare la sua storia non soffermandosi sul rancore o sull'odio. Infatti, la citazione rappresenta il suo spirito che l'accompagnerà durante il mandato da Senatrice a vita che sarà di una persona che non dimentica ma comunque libera dallo spirito di vendetta.

emozioni

IRREALE; faccio difficoltà a pensare e credere che sia davvero capitato ciò che ha scritto, perchè è una storia davvero assurda

FORZA; il suo continuo ribadire ai giovani di essere forti e scegliere la vita ti trasmette a sua volta forza

DISPREZZO; pensare che ciò che Liliana ha passato da ragazzina è realtà mi crea un sentimento di grande disprezzo verso l'umanità

personaggi

Chi mi è piaciuto

Chi non mi è piaciuto

Al contrario, un personaggio che non mi è piaciuto affatto è stata l'infermiera del SS che con grande crudeltà ed indifferenza totale ha inciso con una forbice il braccio su cui Liliana aveva avuto un ascesso mesi prima. Liliana inizialmente non voleva andare all'infermeria perchè di solito nessuno tornava vivo da lì, ma il dolore era diventato così insopportabile e quindi si decise ad andare in ospedale, ma la donna è stata completamente senza pietà e di fatto Liliana stette malissimo per giorni.

Il personaggio che mi ha colpito particolarmente, oltre la stessa autrice per la sua grande forza nel raccontare ciò che le è successo, è stata la donna prigioniera che, vedendo Liliana pallida come una morta dopo che l'infermiera del SS le aveva inciso l'ascesso e l'aveva fatta stare malissimo per giorni, ha offerto a Liliana un pezzettino di carota, che per l'autrice rappresenta un gesto e un dono enorme di grande pietà. Mi ha colpito questo episodio perchè è stato uno dei pochi episodi di pietà e con un briciolo di umanità nel racconto.