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Lettera di Achille Barilatti a Afrodite "Dita"

Grazie ad Annalisa Cegna, direttrice dell'istituto storico di Macerata, il grande amore di Achille, comandante dei partigiani di Montalto, ha un nome e una storia. Afrodite Marsili, nata a Costantinopoli nel 1916, durante la guerra, venne catturata ad Atene dall'esercito italiano e portata prima a Roma, poi nel campo di concentramento di Pollenza. Era il luglio del 1943. Dita verrà liberata l'8 settembre, a questo punto di perdono le sue tracce. Si ipotizza che, da quel momento, sia stata con Achille, a Montalto, nei luoghi della resistenza partigiana, con lui e i suoi uomini, sarebbe rimasta almeno fino al 23 marzo 1944, giorno in cui il suo amato fu fucilato. A lei, Achille consegna anche la lettera destinata alla madre, la quale è giunta al destinatario e ci fa pensare che Afrodite si sia salvata e abbia magari potuto far ritorno alla sua Atene.

Achille nasce a Macerata il 16 settembre 1921, dopo aver seguito gli studi di scienze economiche e commerciali, venne chiamato alle armi e partecipò alla seconda guerra mondiale. Dopo l'armistizio entrò a far parte della resistenza e prese il comando del gruppo di partigiani della zona di Montalto di Cessapalombo. Da quel momento prese il nome di Gilberto della Valle e operò sotto copertura fino al 22 marzo 1944, quando lui e altri partigiani vennero sorpresi e catturati a Montalto dai nazifascisti. Trentuno uomini vennero fucilati sotto ai suoi occhi mentre Achille venne ucciso il giorno dopo, fucilato davanti al cimitero di Muccia. Di fronte al plotone di esecuzione, le ultime parole furono: "Viva l'Italia!".