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Transcript

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Ed. Civica

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Il Bullismo

Clarita Abatematteo - narratriceMartina di Felice - bulla 1Elena di Gregorio - FatimahElisa Miani - bulla 2Miruna Onofrei - nonna

Fatimah era una ragazza come tutte le altre: le piaceva truccarsi, mettersi lo smalto, vestirsi bene anche solo per andare al supermercato… Soltanto una cosa la rendeva diversa dalle sue coetanee, il color della sua pelle; Fatimah era una ragazza nera. Si chiamava come sua nonna, la donna più forte che lei avesse mai conosciuto, colei che era riuscita a mantenere la testa alta nonostante tutte le difficoltà che derivano dall’essere neri in una società razzista.Mentre la sua famiglia era orgogliosa di essere nera Fatimah odiava la sua carnagione, e non per un fatto estetico, ma per gli effetti che generava sulla gente, in particolar modo i suoi compagni di scuola.

Fatimah

Quando la ragazza entrava in classe la mattina, subito i ragazzi la “salutavano” imitando il verso delle scimmie; dicevano poi cose del tipo “tornatene nel tuo paese”, “sporca nera” ecc… La merenda era il momento peggiore: tutti storcevano il naso quando Fatimah apriva il suo portapranzo, il quale conteneva pietanze tipiche africane.

Fatimah

La ragazza non ce la faceva più, non voleva più essere così. Ogni giorno cercava di somigliare sempre più alle bellissime ragazza bianche che facevano parte della sua classe. L’apice fu raggiunto quando Fatimah andò a scuola indossando un correttore molto più chiaro rispetto alla sua carnagione: fu presa in giro da tutti quanti, perfino i professori.

Fatimah

BULLA 1: "Ma cosa ti sei messain faccia scimmia?"

in classe:

BULLA 2: *fa un video all'amica mentre quest'ultima deride Fatimah*

FATIMAH: *corre via, piangendo*

Fatimah

Quel giorno Fatimah tornò a casa di corsa, con lacrimoni giganti che le rigavano le guance; quando sua nonna la vide, quest'ultima andò subito a consolarla. La nipote le raccontò tutto, piangendo a dirotto e ripetendo che non voleva più essere così. Appena Fatimah si calmò, l’anziana signora si alzò senza dire niente e andò a prendere un librone tutto impolverato.Raggiunta Fatimah, si sedettero insieme sul divano. La nonna incominciò a sfogliare il libro e Fatimah capì che si trattava di un album fotografico. Era pieno di foto di suoi parenti, lontani e vicini, tutti di colore. Man mano che le immagini scorrevano, nonna Fatimah raccontava alla nipote le storie di queste persone:alcune erano sopravvissute all’ Apartheid, altre avevano lottato controHitler… Quella gente era davvero fica, pensava Fatimah, ed era proprio come lei, NERA.

DIALOGO

FATIMAH: *piange*NONNA: "Picoola mia, cosa c'è che non va?"FATIMAH: "Nonna a scuola mi bullizzano perchè sono nera, non voglio più essere così!"NONNA: "Fatimah, non c'è nessun motivo per cui ti debba vergognare del colore della tua pelle; ci sono tantissime persone di colore che hanno fatto la storia! Vieni qui." *mostra l'album fotografico*

Fatimah

Fatimah

Da quel giorno Fatimah non si vergognò più del colore della sua pelle, anzi, lo difendeva con ogni sua forza, narrando ai suoi compagni le storie dei suo antenati, i quali dovettero lottare contro il razzismo e per guadagnare i diritti che spettavano loro. I ragazzi della sua classe erano affascinati da queste storie e iniziarono a lasciar stare Fatima e, addirittura, ad includerla all’interno del loro gruppo. Fatimah fu per sempre grata a sua nonna per averla resa orgogliosa del colore della sua pelle e di non vergognarsi mai più della sua origine.

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