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luisa paonessa

Arte gotica

Le figure sono rappresentante con abiti antichi, le pose sono rigide e manca una ricerca di profondità, proporzione e naturalismo: i monti raffigurati nelle scene delle Stimmate e della Predica agli uccelli e l'acqua della Guarigione mostrano una natura trasformata in un puro insieme di elementi lineari.

Il San Francesco di Berlinghieri

E' custodito nella chiesa di San Francesco a Pescia.Il dossale dell'altare ha come rappresentazione la figura di San Francesco e delle storie della sua vita,

Coppo di Marcovaldo, prese parte alla grande decorazione musiva del Battistero di Firenze; in particolare l'Inferno, che costituisce la rappresentazione più libera ed espressiva. Al centro del grande Inferno di Coppo siede Lucifero e il suo aspetto proviene dalla rielaborazione di fonti bibliche, classiche e medievali mescolate insieme.

Il tema dell’Inferno: Coppo di Marcovaldo

Cimabue: una nuova espressività

Cimabue è l'iniziatore di un nuovo realismo espressivo, cioè di una nuova concezione dello spazio pittorico.

Gli affreschi di Assisi

Caratteristica degli affreschi della basilica di San Francesco di Assisi è l'espressività. Cimabue fu uno dei primi artisti ad essere chiamato nella basilica dove realizzò la Madonna col Bambino in trono. Infine creò due crocifissioni.

Giunta Pisano rinnova la tradizione italiana, creando un Christuspatiens, ovvero, Cristo sofferente sulla croce con il volto abbassato e gli occhi chiusi, anche questa è un'iconografia bizantina ma la mia maggiore ricerca espressiva risponde in maniera più efficace alla drammaticità gotica.

Cristo è raffigurato frontalmente con lo sguardo rivolto ai fedeli.

Christuspatiens

L'inconografia è sempre quella del Christuspatiens ma il corpo è realizzato in maniera diversa: abbandonata la posa arcuata, si ripiega su sé stesso, sofferente, la testa in avanti, ilmani e i piedi in scorcio realistico.

La croce si allarga in una base trapezoidale sulla quale l'artista rappresenta la roccia del Golgota

Tra le sue prime opere troviamo il crocifisso realizzato per la chiesa domenicana di Santa Maria Novella.

Video di approfondimento ...

Giotto

Nelle opere di Giotto ogni cosa è organizzata in composizioni semplici..

Giotto è nato intorno al 1267 ed è stato secondo, la tradizione allievo di Cimabue.

Giotto viene chiamato ad Assisi per decorare di affreschi le pareti della basilica superiore con le storie della vita di san Francesco.

E' colui che rompe gli schemi bizantini, ingannando l'occhio di chi guarda con le sue figure tridimensionali.

L'interprete più originale degli schemi bizantini è Jacopo Torriti.

Ad Assisi l'artista apprende le novità introdotte da Cimabue, che fonde con la propria cultura bizantina e classica.

Le pose e le espressioni dei suoi affreschi, seguono l'impostazione bizantina ma sono definiteattraverso un delicato cromatismo.

La scuola romana

Anche lui chiamato a lavorare alla basilica superiore di San Francesco d'Assisi dove realizza il ciclo di affreschi delle prime due campate.

Fra Assisi e Padova, Enrico degli Scrovegni nel 1303 avvia la costruzione del suo palazzo e di una cappella privata indipendente, oggi chiamata cappella degli Scrovegni. Questo edificio venne consacrato nel 1305 e tra il 1317 e il 1320 venne aggiunta l'abside che ospita le tombe.

La cappella degli Scrovegni

I personaggi hanno lo sguardo rivolto su Cristo. Nell'ambientazione Giotto crea il senso di profondità facendo leva sulle pose dei personaggi.

La scena rappresenta Cristo dopo la deposizione della croce: abbracciato alla Madonna. A destra troviamo Maria di Cleofa con Maria Maddalena. Dietro di lei si trovano Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea mentre al centro troviamo Giovanni Evangelista. La composizione;

Il Compianto sul Cristo morto

Riceve la committenza di due importanti famiglie fiorentine. Egli realizza la cappella Peruzzi e in seguito la cappella Bardi.

Le decorazioni della prima cappella rappresentano le storie di San Giovanni Evangelista e di San Giovanni Battista. Nella scena del Banchetto di Erode notiamo come Giotto abbia sviluppato la complessità delle scenografie architettoniche.

Gli ultimi anni di Giotto

Il Gotico internazionale è caratterizzato dal connubio tra crudo realismo e idealizzazione cortese. Il tutto è ambientato in contesti raffinati, paradisi cortesi delle decorazioni estremamente sontuose. Con la circolazione delle opere la diffusione dello stile passa per la Francia e Avignone, in cui arrivano intellettuali e artisti, fra cui Simone Martini e Matteo Giovannetti; gli affreschi realizzati da quest’ultimo nelpalazzo dei Papi sono frutto di una collaborazione internazionale e un precoce esempio di Gotico internazionale.

IL GOTICO INTERNAZIONALE
Troviamo soprattutto temi cavallereschi, leggende e chanson de geste. Nell' arazzo con la Caccia all’orso e al cinghiale, le pose dei personaggi, dame, animali raffigurati con attenzione naturalistica, sono variate e mettono in risalto diverse espressioni e atteggiamenti;come nell’arte pittorica i dettagli decorativi sono resi con estrema

Tra gli oggetti considerati più preziosi ci sono gli arazzi, opere tessili realizzate su un telaio e destinate, a essere appese alle pareti. La specifica tecnica dell’arazzo permette grandi formati su cui dispiegare scene altamente elaborate, prima delineate su un disegno preparatorio o un cartone.

GLI ARAZZI

Molto successo hanno i “libri d’ore”, raccolte di ore liturgiche, ossia di preghiere destinate alle diverse ore della giornata.

I testi devozionali, come i libri di preghiera, si trasformano in oggetti rivolti al collezionismo privato.

L’ARTE DELLA MINIATURA

Milano è influenzata dalla corte di Avignone, ma soprattutto la salita al potere dell’ambizioso Gian Galeazzo Visconti, che diventa signore di Milano nel 1378 e primo duca nel 1395.La produzione di miniature è invece localizzata a Pavia che ospita la prestigiosa Biblioteca viscontea. Qui gli artisti mescolano alla nuova eleganza cortese il gusto locale per l’osservazione della natura, riscontrabile nei manuali di botanica e nei Tacuinasanitatis

Uno dei maggiori c’entri d’oltralpe è la corte del duca Jean de Berry, collezionista raffinato noto per le splendide miniature da lui commissionate.

LA CORTE LOMBARDA DI GIAN GALEAZZO VISCONTI

Le quarantacinque scene sono raffigurate con abiti e ambientazioni contemporanei.

L’altro grande pittore e miniatore lombardo è Michelino da Besozzo. Dallo stile di Michelino si possono ricondurre gli eleganti affreschi nella cappella di Teodolinda nel duomo di Monza, eseguiti dalla famiglia Zavattari e dedicati alla “più cristiana delle regine”.

Michelino e la cappella Teodolinda

L’idea della morte ricorre in una delle più comuni iconografie dell’Europa del Nord, quella della danza macabra, con gli scheletri della morte che ballano tra poveri e ricchi, tra monaci e militari.

La personificazione della morte come uno scheletro o un cadavere compare nei Trionfi della morte trecenteschi, prefigurati della fine del mondo come quella dipinta da Buonamico Buffalmacco per il camposanto di Pisa:

LA MORTE E LA SUA PERSONIFICAZIONE

Creata nel 1421 da Palla Strozzi per la cappella di famiglia in Santa Trinita,a Firenze. La pala conserva la sua cornice e presenta nell’unica scena quattro momenti diversi della narrazione: partendo dalla lunetta in alto a sinistra vediamo l’avvistamento della cometa, a cui seguonoi Magi, che si avvicinano alle porte di Betlemme.

L’ADORAZIONE DEI MAGI

Luisa Paonessa 3AS

GRAZIE DELL'ATTENZIONE!