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Transcript

La parola ai nostri reporter d'assalto

In questo numero:

  • LA VOCE DELLE VIE
  • LA VOCE DEI GIORNALI D'EPOCA
  • I PODCAST DEI REPORTER D'ASSALTO
  • LE NOSTRE INCHIESTE: LA LIBERTA'

Un magazine scolastico e civico tra Storia e storie

La Voce delle Vie

Macerata

Redattori: A. Pacifico - E. Pannaggi - G. Rossi

03/06/2023

"Questa attività mi è piaciuta molto, in quanto mi ha incuriosito e affascinato vedere la storia di alcune vie di Macerata. Non c'è niente di più bello che passeggiare per strade familiari avendo un pizzico di consapevolezza in più".Aurora Pacifico

"L’attività che abbiamo svolto per Educazione Civica è stata interessante e divertente, mi ha incuriosito andare in giro per le vie di Macerata ma soprattutto scoprire chi sono le figure a cui esse vengono intitolate".Elisa Pannaggi

"Una curiosa e originale attività che abbiamo fatto tutte e tre insieme. E' stato molto divertente passeggiare insieme per le vie di Macerata, alla ricerca di cartelli nascosti e vie mai viste prima. Un ottimo modo per conoscersi e per conoscere la nostra adorata città dove sono nata e cresciuta". Giulia Rossi

PPR News

Tutte le vie hanno dei nomi, come già sappiamo, ma non tutti sanno che esiste uno studio sui nomi delle strade e la loro storia: l'odonomastica. Infatti in un luogo si trovano nomi e personaggi che in qualche modo si intersecano fra loro non solo in strada, ma anche anche nella loro storia, come a Macerata Corso Cavour e Corso Garibaldi, via Batà e via Capuzi. In un laboratorio di Educazione Civica quest'anno ci è stato chiesto, in una ricerca a metà tra cityquest e webquest, di trovare certe vie e capire il legame tra loro e con il territorio.Nel MapHub che trovate a lato, una mappa interattiva a cui si accede azionando l'icona con il triangolo e poi cliccando sul tricolore dei vari punti caldi (bianchi, verdi e rossi), ho ripercorso in breve l'odonomastica di tre zone della mia città, Macerata, ricostruendo in sintesi la storia che intendono ricordare e i legami dei personaggi con il contesto territoriale. Sono passi che sanno di vita e di morte, di guerre vecchie e nuove, passi coraggiosi di eroi, baldanzosi di comandanti, nello spazio-tempo di date e luoghi cruciali per la nostra patria. Giulia Rossi

La voce delle vie

A PROPOSITO DI PATRIOTTISMO E LIBERTA'...Commento de "Il Canto degli Italiani"

In ogni città non manca mai (o quasi) una via dedicata a Mameli. Macerata non fa eccezione: Mameli si incrocia in strada con Manzoni, il Piave, Barilatti, in un abbraccio che unisce Risorgimento, Prima e Seconda Guerra Mondiale sotto il segno della libertà e del patriottismo. A proposito di questo personaggio possiamo offrire un approfondimento originale attraverso una rielaborazione personale effettuata durante l'anno scolastico. Come esercitazione a una prova scritta di Italiano sulla poesia romantica, la prof.ssa Paparelli ci ha infatti assegnato per compito la stesura di un commento sul Canto degli Italiani, che sarebbe nient'altro che la celebre poesia di Goffredo Mameli ora diventata Inno d'Italia. Di seguito troverete un "più" arancione dove potrete cliccare in caso vi interessi un'analisi del testo a cura di chi scrive e delle virgolette (") sempre arancioni per poter leggere il testo originale di Mameli.Giulia Rossi

LE NOSTRE INCHIESTE: temi che attraversano la Storia

La libertà è un argomento importante per tutti e ci ha affascinato molto durante questo anno scolastico, declinato nelle varie materie non solo in senso storico, sociale, artistico-culturale ma anche ambientale ed economico. Ha origini molto antiche: viene dal latino libertas, a sua volta derivato da liber, 'libero', che risalirebbe ad una radice indoeuropea *leudhero, "che ha una stirpe", "che appartiene a una gente", derivato di leudho, "gente", come a dire che si è veramente liberi non quando si è soli ma quando si è parte di una comunità. Tutte le lingue hanno questa parola nella loro lingua: freedom in inglese, libertad in spagnolo, liberté in francese, Freiheit in tedesco, e così via. Chissà quante volte al giorno la pronunciamo senza rendercene conto, trattandola come una delle parole più facili della lingua italiana, invece il suo significato è molto più complesso di quello che pensiamo.“La mia libertà finisce dove comincia la vostra.” ricorda Martin Luther King. Non è da tutti pensarla allo stesso modo.Cliccando sull'icona interattiva è possibile leggere un testo argomentativo realizzato da chi scrive durante l'anno sul tema della libertà.Giulia Rossi

La Libertà

Clicca sull'icona sotto per ulteriori informazioni sulla persona intervistata

PER LA SERIE ... REPORTER D'ASSALTO!Essere bambini durante la Seconda Guerra Mondiale: INTERVISTA A MIO NONNO
a cura di Aurora Pacifico
C'è un momento che ricordi in particolare della II Guerra Mondiale?
Ci puoi raccontare la storia di tuo padre?Cosa è successo quando è tornato?

Come era la situazione subito dopo la guerra?

Nonno, tu eri un bambino durante la Seconda Guerra Mondiale. Cosa si mangiava durante la guerra?

PER LA SERIE ... REPORTER D'ASSALTO!Quando non c'è la libertà: INTERPRETARE UN GIORNALE DI EPOCA FASCISTA

clicca sull'icona per parole d'autore sull'interpretazione del giornale...

Anno XI, Milano

Martedì, 7 marzo 1933

Entrambi i partiti inoltre odiavano la democrazia: questo è un minimo comun denominatore tra nazismo e fascismo. I fascisti non perdono occasione di sottolineare quanto sia disprezzabile un governo democratico. Lo si legge chiaramente: “L’idea di proporzionare la forza effettiva dei partiti al conteggio esatto dei voti e di distribuire i seggi in conseguenza è una goffaggine democratica, che dice una volta di più quanto l’elettoralismo sia lontano alla verità e dalla vita”. Infatti giustificherebbero che la “vittoria dei social-nazionali è data dall’impeto della loro marcia, dalla suggestione della loro conquista, che ha trascinato alle urne altri sei milioni di elettori in più delle antiche schiere fedeli”. Non può certo mancare in un articolo come questo del 1933 che esalta Mussolini il disprezzo verso gli altri partiti, accusando i socialisti di “trascinare le masse promettendo vantaggi materiali” e i comunisti della “rappresaglia verso le classi privilegiate a costo della miseria comune”. Nell'articolo i fascisti credono “che la vittoria da cui Hitler è uscito così consolidato sia un elemento di pace per l’Europa. Solo le altrui folle potrebbero farle cambiare aspetto.” E così facendo si prendono le distanze e anzi si insultano automaticamente tutti quei Paesi europei che non la pensano allo stesso modo. Giulia Rossi

Inoltre ritengono lo Stato unica e suprema autorità, perciò unica e suprema libertà, concetto che, leggendo anche solo le prime parole dell’articolo, non esiste invece proprio per niente. Nelle righe seguenti è spiegato che il successo, questa volta ancor più evidente, dell’hitlerismo in Germania desta dunque in Italia "la massima simpatia". Tra parentesi, mi viene in mente che Hitler accenna pure nel Mein Kampf alla sua stima per Mussolini, che Mussolini non ricambiava nell'intimo, a quanto dicono gli storici, ma possiamo vedere benissimo come qui si affretti a far vedere che l’Italia si schieri con i nazisti, probabilmente per timore di ritorsioni e/o mantenere un gioco (mortale) di ipocrisie e convenienze, dato che tutti sapevano benissimo che la Germania era più forte militarmente dell'Italia.

l'avvento della nuova Germania

Fascismo

A scuola abbiamo avuto modo di avere tra le mani quotidiani originali di epoca fascista, in un laboratorio di Storia. Uno di questi ha colpito la mia attenzione, era del 1933, con una prima pagina dedicata all'ascesa di Hitler. Mi immedesimo in un lettore dell'epoca. I giornalisti che, a causa della censura, potevano e dovevano redigere solo cose in favore dei fascisti, hanno esaltato come "metodico e analitico" lo spirito tedesco, perciò "grandioso" il movimento che in quel giorno trionfava in Germania. Mussolini fa capire già da che parte stanno i fascisti, dato che entrambi i movimenti tendono all’affermazione della sovranità nazionale e propongono un programma di rinnovamento sociale, che, come lui affermava, era l'unico strumento in grado di conciliare le esigenze degli individui come cittadini con quelle delle categorie produttive.

La travolgente vittoria di Hitler segna

Corriere della sera

PER LA SERIE ... REPORTER D'ASSALTO!Quando non c'è la libertà: MEMORIE DI UN PARTIGIANO

Intervistando mio padre, ho scoperto che il mio bisnonno Florindo ha aiutato le bande partigiane dell'alto maceratese, in particolare la Banda Nicolò. E' stato a capo di una missione diretta dagli Alleati, che prima della Liberazione erano arrivati fino in Abruzzo. La missione si chiamava "Man"; oltre a lui c'era anche il Parroco di Sambucheto: Don Ezio Cingolani. La missione prevedeva la custodia di una radio ricetrasmittente che veniva usata per consentire al comando alleato di tenere contatti con le bande partigiane che erano nascoste. Florindo viene arrestato, il prete condannato a morte. Il mio bisnonno riuscì a scappare grazie al bombardamento che ci fu a Macerata. Florindo Pirani era un facoltoso imprenditore e finanziò di tasca propria le bande partigiane che si trovavano a Monastero (Sarnano). Finita la Guerra, gli Alleati si offrirono di rimborsargli tutti i soldi che aveva speso ma lui rifiutò dicendo : "Io non voglio niente, l'ho fatto per la Patria". Durante la Guerra diventò amico di Sandro Pertini e Giuseppe Saragat, entrambi poi futuri Presidenti della Repubblica. Il mio bisnonno fu infine il primo sindaco di Montecassiano. Mio padre conserva un fascicoletto che racconta la sua affascinante storia, eccone qua a lato la copertina.

Elisa Pannaggi

PER LA SERIE ... REPORTER D'ASSALTO!Quando non c'è la libertà: PARLA LA TESTIMONE DI UNA FEROCE DITTATURA del II'900
a cura di Aurora Pacifico
Quando andavo a scuola dovevo portare una divisa e vestirmi adeguatamente, ad esempio un giorno sono andata a scuola con i jeans che mi procurava una mia vicina di casa in cambio di cibo e mi fecero ritornare a casa.

Salve, si presenti!Cosa le è rimasto impresso maggiormente della sua esperienza?

Ci può descrivere la dittatura comunista dal suo punto di vista?

Sono una donna albanese vissuta negli anni '80 in Albania, durante la dittatura comunista di Enver Hoxha.

PER LA SERIE ... REPORTER D'ASSALTO!Quando c'è la libertà. La libertà della conoscenza: INTERVISTA IMPOSSIBILE a Roald Amundsen

Una breve intervista all'esploratore più famoso di tutti i tempi, un personaggio storico che abbiamo incontrato all'inizio dell'anno, legato in Storia all'epoca degli Imperialismi e in Geografia al continente dell'Antartide. Mi ha colpito vedere come la forza di volontà di un singolo uomo sia in grado, nel silenzio della sua azione solitaria, di modificare il corso della Storia in maniera così assordante e incisiva. Cliccare sui numeri da 1 a 10 nell'ordine per ascoltare i podcast dell'intervista.

Giulia Rossi

10

La libertà di immaginare la Storia futura: le utilità della distopia

Tutti noi abbiamo della fantasia, chi più chi meno. Io penso di essere una di quelle "più", dato che non riesco a far altro che immaginarmi situazioni apocalittiche, animali parlanti e robe simili. Nel brano "Gli Ivani" ho unito la mia fantasia al tema dell'inquinamento, in una di quelle situazioni post-apocalittiche che possono aiutare sia a prendere un bel voto nel tema (siamo pratici!) sia a sensibilizzare gli altri in modo narrativo su ciò che effettivamente potrebbe avvenire in un futuro non troppo lontano. Ovviamente, speriamo vada tutto per il meglio e che ciò che ho scritto non diventi realtà, ma, chissà, potrebbe anche essere... Per quanto riguarda l'inquinamento, ho scritto durante l'anno anche un altro tema, questa volta argomentativo ("Salviamo la rana!") che tratta del nostro pianeta, oggi inquinato a causa di un indiscriminato sfruttamento delle risorse da parte dell’uomo, sfruttamento che rischia di compromettere irrimediabilmente i delicati equilibri naturali.Potete leggerli cliccando sulle icone interattive ai lati del titolo. Giulia Rossi

Inquinamento e fantasia

La libertà di leggere

a cura di Aurora Pacifico

La lettura è un "moltiplicatore di vite", per sintetizzare un famoso pensiero di Umberto Eco. Essere liberi di leggere è una delle declinazioni più belle della libertà, e non sempre questo è stato possibile nel corso della Storia, come abbiamo studiato nell'età contemporanea, per cui non bisogna darla per scontata. Durante l'anno ci siamo esercitati nell'esercizio del "diritto di leggere". Eccone alcuni esempi: per una dimostrazione di lettura personale dei libri "The Inheritance games" e "The Hawthorne Legacy" di Jennifer Lynn Barnes, clicca sull'icona interattiva sottostante

La libertà di leggere

Clicca sull'icona rossa per un'opinione introduttiva sul libro di Suzanne Collins e il relativo film.Clicca invece sull'immagine per una presentazione realizzata durante l'anno come dimostrazione di lettura.

Giulia Rossi
Giulia

Hunger Games