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nascita di venere

Marta de Conciliis IIIAM

La Venere di Botticelli si trova dal 1815 presso la Galleria degli Uffizi di Firenze, anzi è uno dei capolavori più importanti del museo e infatti l’avevo inserita nella lista delle opere da non perdere agli Uffizi. Prima del 1815 la Venere di Botticelli si trovava presso Villa di Castello, la residenza di campagna della famiglia Medici, dove rimase fino al 1761 circa, per poi essere trasferita. Non è possibile ricostruire con esattezza quali siano state tutte le sue destinazioni, ma sicuramente ad un certo punto arriva a Palazzo Pitti, per poi essere trasferita definitivamente agli Uffizi.

Per molto tempo si è creduto che il dipinto fosse stato realizzato insieme al suo compagno "La Primavera" intorno al 1478, prima cioè che il pittore si recasse a Roma per lavorare alla Cappella Sistina. Oggi si propende invece per lo spostamento in avanti della datazione, tra il 1482 e il 1485, cioè al ritorno da Roma. L'utilizzo della tecnica della pittura su telaQuesta valutazione si basa sia su dati tecnici che su dati stilistici. La Nascita di Venere infatti, contrariamente alla consuetudine dell’epoca è stata dipinta su tela, una tecnica poco praticata a Firenze che Botticelli ha forse potuto apprendere nel suo soggiorno fuori dalla Toscana. Il dipinto mostra inoltre un diminuito interesse per la spazialità e la prospettiva, così come un uso meno accentuato del chiaroscuro, primi segni di quel profondo cambiamento in senso spirituale che interesserà l’artista nella sua fase matura.

E’ molto probabile che il committente dell’opera sia da ricercarsi all’interno della casata dei Medici, sebbene non si abbiano notizie del dipinto prima del 1550, quando Giorgio Vasari lo descrive nella villa medicea di Castello, proprietà del ramo cadetto della famiglia Medici fin dalla metà del XV secolo. Avvalora questa ipotesi anche la raffigurazione degli alberi di aranci, considerati un emblema mediceo per l’assonanza fra il nome della famiglia e quello con cui queste piante erano note, ‘mala medica’.

Sandro Botticelli

le fuigure sono curate nei minimi dettiagli, sopratutto nella decorazione degli abiti, decorativismo, accentuato da quello delle onde marine. ad essere rappresentate con forte realismo sono invece fiori e piante, e grazie ad essi il quadro sprigiona un senso di vita, gioia e bellezza

inoltre nel nocevecento divenne persino un'icona della pop art

talmente del successo che ebbe che lo stesso Botticelli riutilizza la figura di Venere in un'altra sua opera successiva, la Calunnia