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Maddalena penitente
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Maddalena penitente

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Winckelmann johann joachim

antonio canova

ANTONIOCANOVA

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Antonio Canova nasce a Possagno, vicino a Treviso, il 1° novembre del 1757. Rimane precocemente orfano di padre e, quando la madre si risposa e si trasferisce in un paese vicino, viene affidato al nonno paterno, abile scalpellino e capomastro, che gli insegna i primi rudimenti del mestiere. Il giovane Antonio dimostra una dote eccezionale per la scultura ,nel 1768 viene mandato a condurre il proprio apprendistato a Venezia dove frequenta studi di scultori oltre alla Pubblica Accademia del Nudo e dove realizza le sue prime opere che gli danno in breve una certa notorietà nell'ambiente artistico locale.

VITA

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VITA

Johann Joachim Winckelmann è stato un bibliotecario, storico dell'arte e archeologo tedesco. Appassionato di letteratura e di arte greca, dopo aver studiato alle università di Halle e di Jena, si recò a Roma dove divenne soprintendente alle antichità e poté dedicarsi allo studio della cultura classica.

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La bellezza suprema e di Dio, Le forme di una simile immagine sono semplici, continue e molteplici nella loro unità, uniformi. Attraverso l’unità e la semplicità ogni bellezza si eleva e deriva un’altra proprietà della bellezza sublime. di conseguenza essa è una forma che non appartiene né a questa o a quella determinata persona, né esprime un qualsiasi stato d’animo o sentimento passionale, elementi che mescolano alla bellezza tratti estranei e ne spezzano l’unità. In base a questo concetto la bellezza dev’essere attinta come l’acqua più pura dalla falda della sorgente, la quale, quanto meno sapore ha, tanto più viene considerata salutare, poiché è depurata da tutti gli elementi estranei.

PENSIERO

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Fu la prima opera di Canova a raggiungere Parigi creata il 1793-1796 circa fatta in marmo Nell'opera Maria Maddalena è accasciata in ginocchio su di un masso, il busto è piegato, il capo chinato verso sinistra, con gli occhi attraversati da lacrime che ammirano un crocifisso di bronzo dorato, retto dalle braccia aperte e posate sulle gambe. Un panno legato da una corda le copre malamente il corpo, lasciandole scoperti in parte i fianchi e la schiena, sulla quale scendono dei lunghi capelli. Questi ultimi insieme alla carnagione sono ricoperti di una patina giallognola per attenuare il biancore del marmo Lo scultore ha voluto evidenziare il contrasto tra il fascino di un corpo ancora attraente, espressione della vita e della sensualità, e il suo annientamento nella consapevolezza del peccato e dell'invocazione del perdono divino.

SCULTURA

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