Thomas Hobbes
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Transcript
Thomas hobbes
Thomas Hobbes
Butà,Capriati e Carrassi
Thomas hobbes nasce in Inghilterra nel 1588 e muore nel 1659. Vive durante un contesto burrasoso, infatti in quegli anni l'Europa era tormentata dalle guerre di religione e in Inghilterra si viveva il pieno della rivoluzione Inglese.Questo clima ha influenzato molto la sua esistenza a tal punto che arriva a mettere in correlazione se stesso con la paura quasi a ritenersi un suo gemello
Il sentimento naturale
Alla base della sua filosofia c'era la paura infatti, ha influenzato molto le opere di Hobbes a tal punto da ritenerlo il sentiento originale dell'uomo che lo ha portato a combattere l'uno con l'altro. La sua tesi era che gli uomini costituiscono dei corpi sociali che si lasciano governare per paura di chi ha il potere sulle loro vite, nel caso in cui qualcuno acquisisca uno Stato con la forza, oppure per paura del caos che seguirebbe dalla pretesa che altrimenti ciascuno di loro potrebbe accampare su tutto
Hobbes divise in due parti la sua filosofia
la filosofia naturalespega come l'uomo conosca la realtà che lo circonda, tulla la conoscenza è stimoltata dalla naturità esterna criticando il
dualismo cartesiano
Il dualismo cartesiano indica che anima e corpo sono due entità distinte. L'anima abbia vita propria ed è immortale il corpo invece funge soltanto da contenitore.
la filosofia civile/ politicaspiega come l'uomo si pone a prescindere dai condizionamenti esterni e in uno stato privo di leggi con il cosrtante desiderio di sovrastare e abbattere gli altri. lo stato di natura
UOMO
Homo Homini Lupus
L'uomo è un lupo per l'uomo
Secondo Hobbes, lo "Stato di natura" è la concezione antecedente all'istituzione della società, in cui ogni uomo pensa alla propria sopravvivenza. In questa condizione, l'uomo viene definito da Hobbes come "uomo lupo" perche è cacciatore della sua stessa specie, poichè in questa circostanza, tutti sono nemici di tutti e tutti hanno diritto su ogni cosa. A causa dello "stato di natura" però gli uomini vivono in uno stato di guerra perenne considerato che tra gli esseri umani, predomina la diffidenza e la superbia. Il comportamento degli uomini durante questa fase è una guerra emotiva, un gioco al massacro con una libertà anarchica e illimitata che li causa che costante paura della morte e la guerra eterna.
Questa condizione per Hobbes, per un tempo prolungato, può portare all'autodistruzione del genere umano, quindi si fa riferimento alla creazione di una società civile, rinunciando ai propri istinti naturali, a favore della pace. Tutto ciò può essere possibile attraverso 2 patti : Il patto di unione, in cui gli uomini si aggregano in una società ed abbandonano volontariamente il loro stato di natura e il patto di sottomissione, in cui gli uomini conferiscono i proprio diritti ad un solo sovrano, a cui si deve necessariamente obbedire, perciò si diventa sudditi e passivi
Il pactum subiectionis
Il patto di sottomissione
Hobbes teorizza che secondo le leggi naturali sia opportuno che gli uomini sacrifichino i propri diritti naturali, rinunciandovi e costituendo una società politica e civile.A tal fine gli uomini stabiliscono fra loro il un "patto di unione", o un contratto sociale che consiste nella rinuncia a farsi guerra l'un l'altro e nel convogliare verso uno stesso fine, identificato come il bene comune, tutte le loro azioni future.Tuttavia, il patto d'unione stipulato dagli uomini non è sufficiente, poiché la rinuncia alla lotta reciproca non basta per garantire una situazione sicura e stabile, motivo per cui è necessario stabilire un "pactum subiectionis", un "patto di sottomissione"ovvero il contratto secondo cui gli individui decidono spontaneamente di sottomettersi al potere superiore del sovrano, del re o di una assemblea di uomini, rinunciando ai propri diritti naturali, eccetto al diritto alla vita, ricevendo in cambio protezione, sicurezza e controllo, tali per cui risulti possibile vivere in gruppo senza bisogno di ricorrere al sentimento ancestrale di distruzione e annichilimento nei confronti del prossimo.In tal modo i diversi voleri umani vengono ricondotti ad una sola volontà, quella del sovrano, a cui viene conferita la legittimazione a esercitare un comando assoluto e senza limiti.
Milano – Museo del 900 – Scultura di Arturo Martin
Il leviatano
Godeva di irrevocabilità, ovvero che la sua autorità non poteva essere annullata e il popolo non si doveva opporre almeno che lui non avesse rispettato il patto di proteggere i suoi sudditi.
Godeva di indivisibilità, ovvero che in lui venivano raggruppati tutti i poteri dello stato esecutivo, legislativo, giudiziario e spirituale. In caso questi poteri venissero divisi nello stato si verificherebbe solo disordine.
Godeva di assolutezza, ovvero che essendo un'autorità era al di sopra di ogni cosa anche le leggi che egli stesso emanava