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Created on May 22, 2023
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Transcript
L’ACQUA, UNA RISORSA DA RISPETTARE
Agenda 2030 - Obiettivo 6:
garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie, che comprende, oltre all'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, anche ulteriori sotto-obiettivi, per esempio per la protezione e la riabilitazione di ecosistemi legati all'acqua (tra cui montagne, foreste, zone umide, fiumi e laghi).
Il Progetto
Il progetto ha voluto offrire un apporto concreto e stimolante nell’acquisizione delle conoscenze/competenze dell’Educazione Civica, coniugando lo studio della disciplina con visite d’istruzione, esperienze attive sul territorio e incontri con le istituzioni cittadine. Si è mirato a sollecitare la conoscenza individuale e la condivisione attiva di gruppo, stimolando nei discenti la motivazione e la consapevolezza del rispetto e della cura dell’ambiente naturale. Tutte le docenti hanno trattato in aula la tematica progettuale, in base alle specifiche caratteristiche di ciascuna disciplina, concorrendo in perfetta sintonia ad approntare il percorso, al supporto organizzativo e all’accompagnamento nelle visite d’istruzione.
Uscite sul Territorio
- 15 Dicembre 2022: incontro formativo presso gli uffici dell’Ausino spa nella sede di Cava de’ Tirreni. Gli studenti hanno partecipato ad un incontro formativo e avuto parte attiva nel raccogliere dati che sono confluiti in un compito di realtà (analisi ed elaborazione di dati sui consumi idrici; esame delle cifre relative all’ aumento/decremento delle riserve idriche territoriali). Gli studenti hanno preso contatto con l’ente che provvede a rifornire d’acqua le loro case e il territorio, sono stati sollecitati ad una riflessione sul consumo responsabile delle risorse idriche.
Le docenti del Consiglio di classe della 1^ sez. A del Liceo Classico Prof.ssa Annamaria Aucello Prof.ssa Alessandra Farina Prof.ssa Angela Nigro Prof.ssa Fabrizia Ricciardi Prof.ssa Simona SalsanoProf.ssa Miriam Siani Prof.ssa Elena Villari Prof.ssa Rosa Zito
In conclusione, il progetto è stato rivolto a sollecitare il rispetto per l’ambiente, la cura e la conservazione del patrimonio naturale, invitando al principio di responsabilità. Si è voluto favorire lo sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto del territorio, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali.
15 dicembre 2022
Ausino
L'Ausino è la società di distribuzione dell'acqua di Cava de' tirreni, fondata nel 1889, quando iniziarono le opere acquedottistiche della socità della costituzione del consorzio ausino. Nel 1906 venne presentato il progetto di derivazione delle acque delle sorgenti Ausino,Ausinetto e Avella. Nel 1916 fu completato l'acquedotto dell' Ausino. Il percorso che compie l'acqua dalla sorgente è molto lungo, infatti arriva al serbatoio Monte Castello alto, poi a Cava de' Tirreni, al serbatoio Pietrasanta ed infine al pozzo.
L’Ausino è un’associazione che prende nome dall’ omonima sorgente, un bacino di alimentazione naturale, la quale si trova ad Acerno, sul Monte Accellica. Alla base del nome Ausino c’è la radice AUS che assume il significato di “fiume”. In seguito poi gli venne assegnato il significato di “fonte, sorgente”. Ma principalmente il nome Ausino deriva dalla specie arborea Alnus glutinosa che già in passato si trovava sulle rive della sorgente. Oltre la sorgente dell’Ausino, fanno parte del Monte anche altre due sorgenti, Ausinetto e Avella, che offrono l’acqua alle città di Cava de’ Tirreni, Pagani, Angri e Scafati.
Anticamente, donne e bambini si recavano a piedi dalle città alla sorgente e prelevavano l’acqua con secchi che ponevano sul loro capo. Successivamente per la mancanza di acqua costante nelle seguenti città, il Marchese Genoino e il Marchese Pasquale Adinolfi, diedero il concreto impulso alla realizzazione acquedottistiche dell’Ausino. L’acqua dal Monte Accellica viene prima raccolta in una conca e impiega quattro mesi per arrivare, successivamente, alla sorgente. Non tutta l’acqua viene però prelevata, poiché un minimo quantitativo di essa serve ad irrigare terreni e campi e offrire il minimo indispensabile alla vita degli animali. Dalla sorgente, poi, l’acqua segue un percorso di 35km verso il serbatoio a Santa Maria di Castellabate e poi arriva a Cava de tirreni.
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Si ringrazia la Società Ausino spa nella persona dell'ingegnere Vitagliano e dell'ingegnere D'Antonio.
- Accarino Gabriella
- Bisogno Giuseppe
- Campanile Cecilia Rita
- Lodato Alfonso
- Olivieri Vincenzo
- Siniscalchi Mattia Giuseppe
- Spinelli Raffaella
- Violante Chiara
Lavoro svolto da:
3 maggio 2023
PISCINA MIRABILIS
Si tratta della più grande cisterna nota mai costruita dagli antichi romani e aveva la funzione di approvvigionare di acqua le numerose navi appartenenti alla marina militare romana. La struttura muraria è realizzata in opus reticulatum ed è rivestita di materiale impermeabilizzante.
La Piscina Mirabilis è un sito archeologico romano che si trova nel comune di Bacoli, nell'area dei Campi Flegrei. A Bacoli si trovava il lunghissimo corso Fontis Augustei. Grazie a questo corso si arrivava alla Piscina Mirabilis.
L'acquedotto del Serino è una delle più grandi opere architettoniche dell'intero Impero Romano. Il percorso partiva dalla sorgente del Serino, la Fontis Augustei, per giungere fino alla Piscina mirabilis. Era una vera e propria rete regionale, che riforniva acqua in molte città come Nola, Pompeii, Cuma. La lunghezza totale dell'acquedotto era di circa 145 km, il che lo rende il più lungo acquedotto romano costruito fino al V secolo d.C.. La realizzazione è dovuta a Marco Vipsanio Agrippa, architetto romano. Lo scopo originario dell'opera idraulica era di rifornire la flotta imperiale a Miseno.
La Piscina rappresentava il punto di approdo e di arrivo a Bacoli dell’antico acquedotto augusteo che, dalle sorgenti di Serino (AV), situate ad una quota di 330 metri e con un tragitto di circa 100 chilometri, portava l'acqua a Napoli e nei Campi Flegrei fino alla quota di otto metri della Piscina (ora a quota 2). Distrutto l’acquedotto augusteo, intorno al IV – V secolo d. C, la Piscina Mirabilis non è stata più utilizzata tant’è che, allo stato attuale, essa è ormai svuotata dell’acqua
Sulla sommità aperture garantivano l'estrazione dell'acqua attraverso macchinari, che la immettevano poi nei canali di distribuzione secondari. Il rivestimento interno è in cocciopesto, in romano "opus signinum" - ovvero una miscela impermeabile di calce e polveri di laterizi.
La struttura fu scavata interamente nel banco tufaceo di Bacoli: la costruzione ha pianta rettangolare e misura metri 70 x 25,50, con 15 metri di altezza: riusciva pertanto ad immagazzinare un notevole volume di 12,600 metri cubi d'acqua. Gli spazi interni sono divisi in cinque navate lunghe e tredici corte, con quattro file di dodici pilastri cruciformi che ne sorreggono la volta a botte.
Una serie di finestre lungo la sommità delle pareti laterali e gli stessi pozzetti superiori provvedevano all'illuminazione e all'aerazione dell'ambiente. Sul fondo, nella navata centrale, si trova una piscina limaria che veniva utilizzata come vasca di decantazione e di scarico per la pulizia e lo svuotamento della cisterna.
Dall'esplosione del "Grand Tour", la piscina fu una delle méte fisse per i viaggiatori europei in italia e in particolare in Campania. All'interno della piscina è infatti possibile scorgere numerosi graffiti appartenenti ad uomini illustri dell'epoca, i quali hanno scritto o inciso nel rivestimento di cocciopesto il nome e la data. Tra i famosi visitatori vi sono stati Mozart, Goethe, Dumas.
LAVORO SVOLTO DA:
ANGRISANI GIULIA MARIAD'ARIENZO EMILIADELLA ROCCA ANTONIOGALOTTO ANNACHIARAIANNONE ANNALANDUCCI MELISSAPONTICIELLO CHIARASIANI GIUSEPPE
Cascate dei Capelli di Venere Morigerati09 maggio 2023
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Title 1
A Morigerati abbiamo percorso il sentiero tracciato dal WWF lungo 3 km. Questo cammino lo intraprendevano quotidianamente le donne, fino al secolo scorso, per raggiungere le sorgenti, raccogliere l'acqua e fare il bucato. Durante il tragitto abbiamo osservato diverse varietà di piante e reperti fossili di alcuni molluschi. Successivamente abbiamo visitato il vecchio mulino, con la ruota interna, che macinava il grano.
Alla fine del sentiero siamo entrati in una delle grotte scavate dal Bussento. Una volta entrati nella cavità tutti siamo rimasti a bocca aperta: un'enorme portata d'acqua trasportata con forza. All'interno dell'antro è possibile individuare i segni del passaggio della lontra, piccolo animale che vive in zone paludose
Dopo aver visitato la grotta del Bussento, siamo ripartiti per andare ad osservare le Cascate dei Capelli di Venere che si trovano nei pressi del paese cilentano di Casaletto Spartano
Le Cascate dei Capelli di Venere si trovano all’interno dell’Oasi dell’Area Capello, nella quale sono presenti molte attrazioni. Oltre alle cascate troviamo sentieri naturalistici per gli amanti del trekking, ponti e strutture. Tra queste un vecchio mulino ad acqua riportato agli antichi splendori che è possibile visitare. Sono presenti nell’oasi ponti in legno, costruiti per raggiungere la cascata e spicca un ponte normanno in pietra.
Si tratta di una felce di nome Capelvenere, da cui il nome alle cascate. Il Capelvenere è una pianta molto elegante, di un colore verde molto acceso e dall'aspetto leggero
Il nome dato alle cascate dei Capelli di Venere deriva dalla pianta che ricopre la roccia sopra la quale scorrono le cascate
Lavoro svolto da:
Adinolfi Mariarita Rosaria Apicella MariaDe Falco ClaudiaGiordano VittoriaMollo MartinaPalmieri CarolinaPerrino Luna MarikaSiani Martina