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interviste

Social network, influencer, gestione dei risparmi e libertà di scelta… Cosa ne pensano gli alunni e le alunne di 1°B e 2°C?

#secondome

vignette

articoli

1°B > Prof.ssa serena spuri

2°C > prof.ssa margherita caiata

classe 1°B

classe 2°C

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Fake da Giulia Marsigli

"inganni on line"

di Azzurra Ribera

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di Susanna Paglia

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"Influencer"

di aurora zazzetti

Il Potere dei Marchi diFlavio Iannone, Valerio Petricone, Matteo Simonelli, Aurelio Vinciguerra

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Ludovica indossa degli stivali Gucci da 650€, una felpa nuovo modello a 130€ e jeans Zara a 80€. Per abbellire il tutto, una borsa Chiara Ferragni pagata 420€

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TikTok Trend: "Titti cosa indossa Ludovica?"

di Rebecca C.

Conosci il famoso trend?

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di Bianca B.

"Greenwashing"

"Libertà di scelta"

di Mattia S. e Leonardo G.

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"Gestione dei risparmi"

Stipendio

di Aurora C.

Wow! questa mi manca...

crema anti-age

"Consumismo"

di Virginia M.

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"Tentazioni"

di Mattia P.

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ho già le cuffie ma vorrei approfittare di questo sconto e comprarne altre

- 75%

"Le dirette degli influencer"

di Asia M.

Carlotta Fiasella è una ragazza bionda con gli occhi azzurri, che attraverlo una Live sta mostrando cosa ha comprato al centro commerciale

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"Le dirette degli influencer 2"

di Michelle G.

Ho preso una crema kiko da 24 euro, un pennello, una maschera viso sephora...

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Caricatura di un'influencer

di Sofia V.

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Caricatura di un'influencer 2

di Giulia D. T.

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TikTok Trend: "Ciao User"

di Flavio F.

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di Alice R., 1°B

di Valeria F., 1°B

di Alice P., 1°B

di Valerio M., 1°B

Che cosa sono i social?

I social e gli influencer

"Saper(e)consumare"Che cosa abbiamo imparato

di Lorenzo G., 1°B

Pubblicità: inganno e consapevolezza

I miei diritti preferiti

A volte può capitare di chiedersi: "Che cosa sono i social?"Oppure: "Perché li usiamo così tanto senza nemmeno sapere bene cosa siano?" Magari ti sarà capitato di doverlo spiegare ai tuoi genitori senza saper bene cosa rispondere... Bene, in questo articolo troverai tutte le risposte di cui hai bisogno! I social rappresentano un mezzo di comunicazione dove puoi scrivere, chattare, condividere la tua giornata con il resto del mondo. Qui, proprio sui social, si trovano anche i cosiddetti influencer, ovvero delle persone che hanno la capacità di influenzarti. Si dividono in: tiktoker, youtuber, instagrammer, blogger. Solitamente, parlano della loro giornata o della loro vita, ma a volte fanno anche degli haul (spacchettamenti di vestiti o vari prodotti), oppure esprimono la loro opinione rispetto alla nuova uscita di un brand. Sui social troviamo anche i cosiddetti pov (acronimo di: Point oif View, "punto di vista"), che vengono utilizzati per introdurre un'eventualità, un "se fosse…". Ad esempio: "pov: ogni volta che canti qualcuno muore!" (sì, esiste davvero).

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articoli

Insomma, ci sono diversi tipi di influencer e ognuno si occupa di qualcosa (ah, ti influenzano non nel senso che ti fanno venire l'influenza!). Molte volte, gli influencer fanno anche da sponsor, ovvero parlano in modo favorevole di un prodotto e vengono pagati; alcuni influencer, però, non sempre dicono che stanno sponsorizzando un'azienda; quindi, consigliano qualcosa fingendo di dare un proprio parere . Se ti pagano, lo devi dire!I social, inoltre, non sono solo "rose e fiori": a volte, si possono incontrare persone malintenzionate; quindi, è sempre meglio avere delle restrizioni o accettare amicizie e dare il proprio numero soltanto a persone di cui ci si può fidare e si conoscono. Ma...Perchè trascorriamo tanto tempo sui social? Probabilmente, ti è capitato più volte di passare ore a guardare il telefono, il tablet o il computer, osservando cose che nemmeno ti interessavano. La maggior parte delle volte lo facciamo perché i social suscitano dipendenza. Anche se può essere rilassante utilizzarli, non è fondamentale e non vanno confusi con la vita reale.

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Insomma, ci sono diversi tipi di influencer e ognuno si occupa di qualcosa (ah, ti influenzano non nel senso che ti fanno venire l'influenza!). Molte volte, gli influencer fanno anche da sponsor, ovvero parlano in modo favorevole di un prodotto e vengono pagati; alcuni influencer, però, non sempre dicono che stanno sponsorizzando un'azienda; quindi, consigliano qualcosa fingendo di dare un proprio parere . Se ti pagano, lo devi dire!I social, inoltre, non sono solo "rose e fiori": a volte, si possono incontrare persone malintenzionate; quindi, è sempre meglio avere delle restrizioni o accettare amicizie e dare il proprio numero soltanto a persone di cui ci si può fidare e si conoscono. Ma...Perchè trascorriamo tanto tempo sui social? Probabilmente, ti è capitato più volte di passare ore a guardare il telefono, il tablet o il computer, osservando cose che nemmeno ti interessavano. La maggior parte delle volte lo facciamo perché i social suscitano dipendenza. Anche se può essere rilassante utilizzarli, non è fondamentale e non vanno confusi con la vita reale.

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articoli

Molte volte, invece, alcunə ragazzə possono sentire il bisogno di trascorrere tante ore davanti a uno schermo per distaccarsi dalla vita e dai loro problemi, utilizzandoli come una terapia non molto buona... Eh già, perché I social oltre alla dipendenza possono far male anche agli occhi! Insomma, anche se ti dà fastidio che i tuoi genitori ti impongano delle restrizioni di tempo nell'utilizzo del telefono, del tablet o del computer, pensa che lo fanno per il tuo bene!

Ovviamente, i social non sono essenziali, ma quando vogliamo rilassarci o riposare cinque minuti sono perfetti. Vedendoli da questo lato non sarebbero male: è vero che ci sono altri modi per rilassarsi, ma questo è il preferito quasi da tutti. Il problema, però, arriva quando non ci si passano soltanto cinque minuti, ma ore. La cosa, infatti, che non va bene dei social è che una volta che inizi a utilizzarli non finisci più; ma per questo basterebbe solo un po’ di autocontrollo. Inoltre, secondo me è giusto che ci sia un’ età minima, perché sui social si può trattare di qualsiasi argomento e magari alcuni di questi non sono adatti a chiunque. Sugli influencer, invece, non ho molte considerazioni da fare: si tratta di persone, più o meno famose, che raccontano la loro giornata o qualsiasi altro contenuto vogliano. Li vedo anche come persone coraggiose, perché raccontano la loro storia che, magari, non è stata semplice e spesso lo fanno anche per non far sentire sole le persone che hanno passato un brutto periodo.

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articoli

Quando gli influencer danno consigli su prodotti cosmetici, vestiti, ecc., mi sembra come se fossero nostri amici. Un'altra cosa che apprezzo degli influencer è che si impegnano e sono spesso loro stessi, non si vergognano di mostrarlo. Infatti, i brutti commenti ad un video o sotto un post non li capisco: se il contenuto non ti piace non guardarlo e basta, nessuno ti costringe! Se pensi che chi sta facendo un video sia brutto o poco carino tienilo per te, i gusti cambiano da persona a persona. Se credi che una persona in foto sia un po' in carne o molto magra, pensa che sono fatti suoi e non tuoi, per cui non serve starlo a sottolineare… Insomma, si possono fare critiche che sono costruttive e innocue, ma non si dovrebbe mai arrivare a insultare qualcuno!

Non conoscevo i diritti del consumatore alla trasparenza e di decidere senza condizionamenti, e devo dire che potrebbero rivelarsi molto utili. Il diritto alla trasparenza si chiama così perché il consumatore deve avere la possibilità di vedere tutte le caratteristiche del prodotto e, quindi, di poter avere informazioni chiare. Anche se i produttori sono costretti a elencare tutte le caratteristiche di ciò che viene venduto, spesso le rendono poco comprensibili. Ad esempio, le informazioni su un qualsiasi prodotto sono scritte piccole piccole dietro il contenitore; questo non mi piace molto, perché in questo modo le informazioni non sono accessibili né comprensibili. Un’altra cosa che mi dà fastidio è che i contenitori, spesso, sono molto grandi rispetto al contenuto, ingannando così il consumatore; anche se sono riportati i grammi, dovrebbero rendere il contenitore più piccolo, adeguandolo quindi alla quantità. Inoltre, nelle pubblicità alla radio o alla televisione, i “difetti” di un prodotto (per esempio le controindicazioni di un medicinale), vengono elencati molto velocemente e con un tono fastidioso, che li rende incomprensibili.

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Il diritto di decidere senza condizionamenti, invece, afferma che il venditore non deve convincere il consumatore a fare scelte di cui non è convinto, tramite ricatti o insistenze. Una volta, a mia madre è accaduto che una signora, nel tentativo di venderle un’assicurazione, l'abbia chiamata più volte e per più giorni facendo leva sui suoi sensi di colpa; mia madre è rimasta molto stressata da questo avvenimento.Fortunatamente, a me non è mai capitato di essere stato costretto a comprare qualcosa.

articoli

In questo anno scolastico, insieme ai miei compagni di classe, abbiamo intrapreso un progetto che ci aiuta a orientarci tra gli acquisti: "SAPERE CONSUMARE". è stato un percorso molto interessante e ci ha insegnato a gestire le situazioni che potremmo incontrare sia acquistando su internet che nella vita reale. Ad esempio, ci ha insegnato a controllare sempre bene il prodotto che vogliamo acquistare cercando di non subire gli inganni che diffondono le pubblicità. Ora sappiamo che il consumatore ha dei diritti: Diritto alla trasparenza (chi vende deve fornire informazioni chiare sul prodotto); Diritto di decidere senza condizionamenti (il venditore non deve forzare il cliente all’acquisto); Diritto di recesso (chi acquista ha un tempo specifico per restituire il prodotto); Diritto di garanzia (se il bene acquistato è difettoso si puo’ sostituire).

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Inoltre, siamo più consapevoli che l’influencer, pubblicizzando un prodotto, con "#" diversi ci informa di come ha ricevuto quel prodotto, ad esempio: - #ADV (l’influencer ha avuto un accordo economico con un'azienda); - #SUPPLIEDBY (l’influencer riceve servizi gratuiti in cambio di pubblicità sui suoi canali); - #GIFTEDBY (l’influencer riceve in regalo un prodotto che può decidere se mostrare nei suoi canali);Tutte queste informazioni ci permettono una maggiore tutela e protezione nel momento dell’acquisto di un prodotto.

Al giorno d’oggi, pieni come siamo di beni di consumo quotidiano, le grandi industrie si sono attrezzate per creare pubblicità che con gli anni sono diventate sempre più ingannevoli e convincenti; tuttavia, con il tempo è cresciuta molto anche la consapevolezza da parte dei consumatori, che oggi riescono meglio a riconoscere una falsità. Purtroppo, però, possono esserci persone come anziani e bambini che si lasciano influenzare più facilmente dalle pubblicità, credendo che un prodotto sia migliore di un altro soltanto perchè pubblicizzato in modo più efficace o perché le aziende sono ricche e riescono a ingaggiare persone famose. Oggi, i ragazzi possono prendere come esempi lo youtuber e l’influencer, che vengono pagati per aumentare le vendite delle aziende facendo anche credere che un prodotto sia migliore di quello che è realmente.

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Inoltre, ci sono commercianti molto insistenti che sono sempre pronti a insistere sulla validità delle loro merci pensando soltanto a vendere sempre di più. A volte, può anche succedere che un prodotto vada talmente di moda che in un negozio non si ha più libertà di scelta perché viene proposto soltanto quello. In conclusione, credo che oggi sia molto importante che ognuno di noi possa ritrovare un po’ di semplicità nella scelta dei prodotti da acquistare e che non ci si lasci condizionare troppo dalle pubblicità, che nella maggior parte dei casi sono ingannevoli.

articoli

Il fenomeno dei social network e degli influencer (1)

Valerio G.: Cosa pensi dei social media?

Noemi C.: Hai l'età minima per essere iscritto/a ad un social network (es. instagram)? Condividi questa regola?

Aurora Z: Secondo te, perché nessuno ferma i ragazzini che sono sui social pur non avendo l’età consentita?

Azzurra R.: Quale pensi che sia il tempo-limite giusto per stare sui social?

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altre domande

Il fenomeno dei social network e degli influencer (2)

Azzurra R.: Credi che l’influencer, il tiktoker, lo youtuber, ecc. siano lavori validi? Perché?

Viola D. S.: Credi sia importante il numero dei followers?

Noemi J.: Pensi che i social network siano adatti alla nostra età? Perché?

Isabel D. M.: C’è un influencer che segui di più? Perché, cosa ti ha colpito?

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Melissa M.: Hai mai comprato un prodotto sponsorizzato su un social? Oppure, vorresti acquistare un prodotto che hai visto sponsorizzare su un social?

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Aquisti e gestione dei risparmi (1)

Valerio P.: Ricevi una “paghetta” dai tuoi genitori? Se sì, per quale motivo?

Viola S.: Cosa ti piace acquistare con i tuoi soldi?

Noemi C. e Viola D.S.: Ultimamente, stai risparmiando o hai risparmiato per comprare qualcosa?

Aurelio V.: Se ricevi dei soldi, preferisci spenderli per comprare qualcosa che desideri, oppure metterli da parte e risparmiare per il futuro?

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altre domande

Aquisti e gestione dei risparmi (2)

Giulia P.: Faccio questa domanda da persona che utilizza i propri risparmi per comprare vestiti online o di marca… Credi sia giusto spendere soldi per seguire la moda o comprare ciò vediamo indossare agli altri? Perché?

Aurora Z.: Spesso, se chiediamo soldi o parliamo di soldi, gli adulti vogliono che smettiamo… Secondo te, se non impariamo a gestire e non parliamo di soldi, come possiamo saper contrattare, rimborsare, ecc.?

Flavio C.: Cosa potrei fare per ridurre una gestione inadeguata dei miei risparmi?

Sara C.: Preferisci comprare online o in negozio? Perché?

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Aurelio V. Ti sei mai sentito truffato/a dopo aver effettuato un acquisto online?

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Libertà di scelta e pubblicità

Giulia P.: Secondo te, cosa significa libertà di scelta?

Aurelio V.: Pensi di farti condizionare dalle pubblicità o di agire sempre di testa tua?

Noemi C. e Viola D.S.: Quando devi fare un acquisto, pensi di saper prendere decisioni in modo autonomo?

Giulia M.: Ti è mai capitato di ricevere spam o pubblicità senza il tuo consenso?

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Giulia M.: Ti sei mai sentito/a costretto/a ad acquistare qualcosa?

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Valerio P.: I tuoi genitori si fidano di come gestisci i tuoi risparmi e ti lasciano libero?

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Alice R.: Secondo me i social media sono uno strumento per fare nuove amicizie e parlare con altre persone; in poche parole, dei luoghi (metaforici) dove comunicare con persone "sconosciute". Anche se visti come strumenti per fare amicizie, i social potrebbero essere utilizzati in modo poco adeguato da ogni adolescente, visto che non sono sempre nostri coetanei quelli che vogliono socializzare con noi: potrebbero esserci malintenzionati che vogliono solamente farci del male; infatti, secondo me è sempre meglio usare il metodo "tradizionale" per fare una conversazione con una persona, cioè nella realtà, non dietro uno schermo dove alcuni scrivono quello che vogliono pensando di non poter essere rintracciati. Sui social, inoltre, alcune persone possono parlare della propria giornata e di loro stessi, di quello che fanno e di cosa si occupano; insomma, possono far conoscere loro stessi nel mondo.

Virginia M.: I social media sono uno strumento di comunicazione. Se usati in modo eccessivo o inappropriato possono causare dei problemi; ciò non significa che non debbano essere utilizzati in modo corretto.

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Rebecca C.: Non ho l'età minima, infatti non sono iscritta a nessun social network, anche perché non ne sento il bisogno.

Flaminia C.: non ho l'età minima, ma penso che sopra agli undici anni ci si potrebbe iscrivere sui social, se controllati dai genitori; magari con un profilo privato in modo da poter scegliere chi ci può seguire... perché non farlo?

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Valerio M.: perché le persone credono sia compito dei genitori decidere se fare usare ai figli i social.

Gaia M. perché le persone non possono dire agli altri cosa possono fare e non fare, anche perché i ragazzi non darebbero ascolto. Tutto questo dovrebbe partire dai genitori.

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Giulia D. T. : secondo me il tempo più giusto è un’ora al giorno. Personalmente, quando utilizzo il telefono più di un’ora mi viene il mal di testa.

Bianca B.: Di preciso non saprei stabilire un tempo limite; se dovessi sceglierlo sarebbe di massimo due o tre ore al giorno, perchè secondo me stare troppo tempo con un dispositivo può danneggiare la vista. Un paio di anni fa mi è accaduta una cosa del genere; questo avvenimento, quindi, mi ha fatto capire quanto sia dannoso usare il telefono troppe ore.

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Bianca B.: sì, anche se a volte è un lavoro che viene sottovalutato; invece, dietro a un qualsiasi video o tik tok può esserci anche molto impegno. Le persone che lavorano dietro a questo schermo possono essere pagate in vari modi: lo youtuber, ad esempio, grazie agli iscritti o alle visualizzazioni...spesso, le persone già FAMOSE utilizzando tiktok vengono pagate dalle aziende per far “conoscere” e pubblicizzare un brand, che siano trucchi, accessori, ecc.

Alessandro C.: sì, sono lavori validi (se si rispetta la legge), perché permettono di guadagnare dei soldi.

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Aurora C.: Secondo me il numero dei followers non è importante, perché spesso si tratta di persone che appena vedono un post che a loro piace pensano semplicemente: "wow, che bel post, ora la/o seguo subito e metto anche dei like". In realtà, però, non conoscono davvero la persona che seguono.

Flaminia C.: Secondo me il numero dei followers non è importante, a che cosa serve vedere uno stupido numero crescere se poi magari seguono solo per giudicare?

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Gaia M.: Potrebbero essere adatti se si evitasse di chattare con persone che non si conoscono e si usassero bene (ad esempio, seguendo soltanto persone conosciute oppure non rispondendo o bloccando le persone sconosciute).

Michelle G: da una parte sì, dall'altra no: sì, se si sanno usare; no, per vari motivi anche personali (magari su instagram possono scriverti persone sconosciute, ecc.).

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Michelle G.: ne seguo tanti, di alcuni mi piace proprio il carattere, il modo di fare e il fatto che non diano importanza ai commenti negativi, perché sui social ce ne possono essere tanti.

Flavio F.: a me piacciono tanto i PirlasV, mi appassionano i contenuti che portano e sono simpatici. Mi piace anche Mattia Faraoni perché è un kickboxer molto bravo.

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Flaminia C.: io ho comprato una piastra sponsorizzata da molte persone per il semplice fatto che mi piaceva sia la piastra sia l'effetto che creava sui miei capelli, quindi non perché fosse sponsorizzata.

Aurora C.: Non ho mai comprato prodotti sponsorizzati perché non mi piace che alcune persone vengano pagate soltanto per pubblicizzare qualche prodotto; in generale, non compro le cose online perché potrebbero essere come non mi aspetto e se non faccio il reso potrei buttare i soldi.

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Alice P.: Proprio paghetta non è, però devo dire che ogni tanto, oppure quando devo uscire, mi danno un po' di soldi con i quali posso comprare quello che voglio.

Asia M.: Ogni tanto il sabato mi danno la paghetta perché aiuto in casa durante la settimana e nel weekend; oppure, mi danno dei soldi se mi servono per comprare qualcosa o per uscire.

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Mattia S.: Di solito uso i miei soldi per comprare giochi da tavolo, il gelato, pagarmi il biglietto per il cinema, i vestiti, le scarpe, i regali per i compleanni... Ogni anno rinnovo una rivista che mi arriva a casa ogni mese e a volte compro delle cose interessanti, che mi servono per disegnare. L’ultima cosa che ho comprato è stata il cinturino per il mio smartwatch.

Giulia D. T.: Mi piace fare shopping: acquistare scarpe, vestiti, borse…

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Leonardo G.: Sì, fino ad ora ho risparmiato 11,59€; sto puntando a comprare qualche gadget del Signore degli anelli.

Flavio F.: L'anno scorso ho risparmiato un po' di soldi per andare in Sardegna e pagarmi le lezioni di surf.

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Alessandro C.: Secondo me li devo mettere da parte, così in futuro avrò i soldi per comprare quello che desidero.

Aurora C.: Secondo me è meglio tenerli per il futuro perché potrebbero sempre servire per qualcosa di importante.

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Sofia V.: Sì, credo sia giusto; se una cosa mi piace la acquisto (se posso permettermelo), se non mi piace non la prendo.

Rebecca C.: Sì, credo sia giusto; anche io utilizzo i miei risparmi per comprare vestiti di marca che vanno di moda e sono di marche specifiche.

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Alice R..: Secondo me gli adulti, spesso, pensano che non siamo in grado di recepire alcune informazioni, quindi non ce ne parlano. Dovremmo, secondo me, fare un ragionamento da soli, e anche se fosse sbagliato dato che nessuno ce ne ha mai parlato non avremmo molta colpa, ci abbiamo semplicemente provato. Possiamo anche aiutarci con internet, sul web qualcuno avrà sicuramente trattato questi temi.

Valeria F.: Secondo me dovremmo chiedere in modo chiaro ciò che vogliamo sapere. Se neanche così ci vengono date le informazioni di cui abbiamo bisogno dovremmo cercare sui libri o in digitale. Sinceramente, però, non credo che mai nessuno (parenti, professori, ecc.) ne vorrà parlare con noi.

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Virginia M.: Potresti risparmiare comprando meno cose e non spendendo per quelle che, magari, non ti servono veramente, mettendo da parte i tuoi soldi per poi comprare qualcosa di più utile e necessario, che serve non soltanto a te ma anche alla tua famiglia.

Valerio M.: Potresti domandarti, prima di comprare un prodotto, se lo vuoi perché ce l'hanno i tuoi amici o perché va di moda, oppure se lo vuoi perché ti piace. Anche se ti piace, domandati se è veramente utile.

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Michelle G.: Preferisco comprare in negozio perché online, magari, potrei ordinare un vestito di una taglia ma potrebbe poi risultare molto più piccolo o più grande; oppure, nel pacco che arriva potrebbe mancare qualcosa che ho ordinato... in negozio, invece, non capitano questi "errori".

Bianca B.: Sinceramente, non ho una preferenza. Mi piace acquistare in negozio perché le cose che vuoi prendere le puoi provare, testare, vedere se ne hai bisogno veramente… Ad esempio, se voglio un vestito lo posso provare. Però mi piace acquistare anche su internet perché puoi fare la ricerca di un prodotto tramite un solo clic, trovando un sacco di alternative simili; inoltre, secondo me, ci sono più prodotti su internet, quindi hai una scelta più vasta.

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Asia M.: No, non mi è mai capitato ed è meglio così.

Leonardo G.: sì, quando ho ordinato l'apple watch (ora l ho perso); è arrivato dopo tre mesi e io nel frattempo pensavo che fosse stato perso. Alla fine, anche se in ritardo, è arrivato.

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Valerio M.: Essere del tutto indipendenti e non subire influenze nelle proprie decisioni.

Valeria F.: significa essere liberi di prendere le proprie decisioni e fare le proprie scelte, senza essere costretti o influenzati da qualcuno o qualcosa che cambi il nostro parere. Per esempio, i commessi non ci devono costringere ad acquistare un prodotto, ovviamente ci possono dare consigli.

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Sofia V.: Scelgo i miei acquisti in base a ciò che mi piace senza farmi influenzare dalle pubblicità.

Lorenzo G.: Cerco sempre di agire di testa mia perché le pubblicità possono essere molto ingannevoli. Anche se qualche volta mi sono fatto influenzare...

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Mattia P.: Sì, io riesco a prendere le decisioni in modo autonomo, però per i vestiti e le cose più pratiche e necessarie mi aiutano i miei genitori.

Daniele S.: Di solito sì; inoltre, preferisco non prendere decisioni stupide che mi potrebbero far perdere i miei soldi acquistando prodotti che nemmeno mi servono. Preferisco spendere con molta attenzione e a volte tenere dei soldi da parte per poter prendere scarpini, libri, ecc.

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Mattia P.: sì, di solito mi capitano alcune pubblicità o spam sul telefono ma anche nella cassetta della posta trovo molte pubblicità.

Mattia S.: Sì, mi capita quando vado in alcuni siti oppure quando mi arrivano dei foglietti nella cassetta delle lettere (le pubblicità che arrivano più spesso sono quei libricini di Mondo Convenienza, ormai a casa sono pieno) e a me dà molto fastidio che qualcuno consegni tantissime volte le stesse pubblicità, anche perché la mia famiglia non va ad acquistare quei prodotti e quindi si spreca soltanto della carta.

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Alice P.: Non mi sono mai sentita costretta, anche perché nessuno può obbligarci a comprare ciò che non vogliamo.

Daniele S.: non mi sono mai sentito costretto, anché perché non compro mai molte cose e non mi vengono proposte spesso delle offerte. Mi è capitato di comprare prodotti perché mi piacevano oppure mi servivano.

risposte

Mattia P.: I miei genitori si fidano molto di me, infatti spendo i miei soldi in modo autonomo decidendo cosa prendere e cosa no. I miei genitori poi mi danno anche il loro permesso e quindi acquisto con il loro consenso.

Lorenzo G.: I miei genitori si fidano molto di me e spendo i miei soldi chiedendo sempre il loro permesso. Non so per quale motivo, però ho la loro fiducia.