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Bari
Architettura Fascista
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Bari

Architettura Fascista

Lato architettonico

Oggi

1934

1932

1933

1928

Lo Stadio della Vittoria Storia

Stadio della Vittoria 1928

Dopo aver conquistato la promozione nella Divisone Nazionale, la squadra del bari sentiva la nesessità di uno stadio degno di ospitare le grandi squadre del calcio italiano.28 luglio:il quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno dedicava mezza pagina del giornale alla tanto attesa notizia: l'allora podestà della città di Bari Araldo di Crollalanza aveva presieduto una riunione nella quale si era stabilita la costruzione dello stadio della Vittoria che sarebbe sorto nella zona di Marisabella su un'area di 70000 m².

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Giugno 1932: a seguito del ritorno della Bari nella massima serie, si rese nuovamente urgente la realizzazione dello stadio. Venne così sposato il progetto presentato dall'ingegnere Angelo Guazzaroni e dall'architetto Vincenzo Fasolo, mentre la gara d'appalto, svoltasi il 15 gennaio 1933 , veniva vinta dall'impresa di costruzioni Romolo Vaselli di Roma, alla quale si affiancò la Ferrobeton

Stadio della Vittoria 1932

I lavori, guidati dall'ing. Uva, videro coinvolti circa 600 operai e, partendo durante l'estate del 1933, ebbero una durata complessiva di 14 mesi. Il costo dell'opera fu di quasi 2 000 000 di lire, di cui 1 800 000 versate volontariamente dai cittadini baresi.

Stadio della Vittoria1933

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Giovedì 6 settembre 1934, alla presenza del duce Benito Mussolini, veniva ufficialmente inaugurato il nuovo impianto sportivo, nonostante la sua edificazione non fosse ancora stata del tutto completata per mancanza di fondi

Stadio della Vittoria 1934

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Dopo 56 anni di attività lo stadio venne dismesso nell'estate 1990 quando, in occasione dei mondiali di calcio di Italia '90, venne inaugurato in città il nuovo stadio San Nicola. Inizialmente utilizzato per amichevoli di calcio dilettantistico, eventi sportivi e concerti,

Stadio della Vittoria Oggi

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  • Struttura ad anello unico in pianta ellittica
  • La copertura della tribuna centrale
  • Torre di Maratona( fatta da una torre mediana affiancata da 4 torri laterali) la quale doveva contenere due stele commemorative per i caduti in guerra.

nelle settimane precedenti la sua inaugurazione le testate giornalistiche locali e nazionali davano risalto al nuovo stadio barese, definendolo "Un miracolo di architettura e di tecnica" per le sue caratteristiche:

Stadio della vittoria architettura

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Lato architettonico

Storia

Comando III regione aerea

Fu costruito nella prima metà degli anni '30, su progetto dell'architetto Saverio Dioguardi per ospitare il comando della IV Zona Aerea Territoriale (ZAT) della Regia aeronautica. La IV ZAT nacque nel 1935 con competenza sull'area orientale del meridione d’Italia Nel 1940, con l’inizio delle operazioni belliche, nella sede della IV Z.A.T., viene ospitato il Comando della IV Squadra Aerea, il cui teatro delle operazioni si sviluppò in particolare sui Balcani, la Grecia e il mediterraneo orientale. Nel 1943, a seguito dell'occupazione Alleata, l’edificio divenne Comando della 15ª Army Air Force, e dal 2 dicembre 1943, vi fu spostato il comando dell'unità aerea costituitasi a Brindisi, poco dopo l’8 settembre per combattere al fianco degli Anglo-Americani. Negli anni '50, Bari torna ad ospitare il Comando della IV Z.A.T. per l’area sud-orientale dell'Aeronautica militare italiana e assume la denominazione di 3ª Regione Aerea, estendendo la competenza operativa su tutto il meridione d’Italia e le isole.

Comando III regione aerea Storia

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Comando III regione aerea Lato architettonico

L’edificio si affaccia sul lungomare barese. L’elemento di richiamo è la torre, un semplice volume con una scanalatura longitudinale che ne esalta la verticalità. La diversa proposta dei materiali impiegati, pietra di Trani e tufo mazaro, accentua l’attenzione verso questa parte dell’edificio. L’atrio che sembra espandersi verso l’esterno mentre la parte superiore si ritrae con un movimento ascensionale. L’osservazione dal mare consente una lettura totale dell’edificio. Emerge in tal modo il portale mediano dotato di un ordine gigante composto da pilastri dalla conformazione cilindrica. La pianta di fondazione è costituita da ferri da cemento armato e di cordoli: questo fa supporre la presenza di strutture orizzontali a rinforzo della muratura, costituita da tufi intrecciati, ma non la presenza di pilastri.

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