Want to make interactive content? It’s easy in Genially!

Over 30 million people build interactive content in Genially.

Check out what others have designed:

Transcript

PIANETA TERRA

PIANETA TERRA

LA TERRA

ATTIVITA' SISMICA IN ITALIA

SCALA MERCALLI-SCALA RICHTER

TERREMOTI

VULCANI IN ITALIA

CLASSIFICAZIONE DEI VULCANI

VULCANI

ORIGINE MONTAGNE E OCEANI

MARGINI

TEORIA DELLA TETTONICA DELLE PLACCHE

LE PLACCHE

TEORIA DEI CONTINENTI

struttura INTERNA TERRA

Com'è fatta internamente la Terra?

STRUTTURAINTERNA

tERRA

STRUTTURA INTERNA DELLA TERRA

Il globo terrestre è diviso in quattro strati, diversi per composizione chimica e per densità. Procedendo dalla superficie verso l'interno, troviamo:

  • la crosta terrestre: lo strato esterno;
  • il mantello: strato intermedio (compreso tra 2 superfici di discontinuità)
  • il nucleo: la regione più interna, a sua volta distinguibile in un nucleo esterno e un nucleo interno;

La crosta è l'involucro solido più esterno, a diretto contatto con l'atmosfera, biosfera e idrofera. La crosta presenta notevoli variazioni di spessore: massima dove ci sono le terre emerse, minima sul fondo degli oceani. Ma le differenze non si limitano solo allo spessore, ma interessano anche la composizione e l'origine. È possibile infatti individuare due tipologie di crosta: una crosta continentale e una crosta oceanica.

LA CROSTA

una CROSTA OCEANICA, che si presenta più uniforme nella sua composizione ed è composta da rocce di tipo femico (ferro-magnesio)

una CROSTA CONTINENTALE, composta prevalentemente da rocce contenenti silicio e alluminio

Infine troviamo il mantello inferiore, che si estende fino alla profondità di 2900 km, dove le temperature sfiorano i 3000 °C.

Al di sotto è possibile individuare la ZONA DI TRANSIZIONE, dove la materia è organizzata in strutture cristalline e si presesnta con notevole rigidità.

La parte superficiale del mantello, la LITOSFERA, che si estende dalla Moho fino alla profondità di 100 km, si presenta rigida e fredda ed è costituita da rocce ultrafemiche.

Il mantello si estende dalla crosta fino alla profondità di 2900km, occupando il 67% dello spessore totali degli strati interni della terra. Esso rispetto alla crosta è più denso e ciò che li separa è una superficie di discontinuità, conosciuta come discontinuità di Mohorovicic (abbreviata in Moho). Questo a sua volta si distingue in mantello superiore (che si estende dalla crosta fino alla profondità di 660 km) e mantello inferiore (esteso tra i 660 km e 2900 km).

IL MANTELLO

Appena sotto la litosfera si estende, fino a 410 km, una zona definita AESTENOSFERA, uno strato plastico e più deformabile, dove la velocità delle onde sismiche diminuisce bruscamente.

Il nucleo è la parte centrale della Terra, si presenta molto più densa rispetto agli altri strati sovrastanti, in quanto composta da nichel, ferro e altri metalli. Questo strato a sua volta è suddiviso in nucleo esterno e nucleo interno...

IL NUCLEO

NUCLEO INTERNO

NUCLEO ESTERNO

La teoria della deriva dei continenti, afferma che circa 200 milioni di anni fa tutte le terre emerse erano riunite in un gigantesco super continente chiamato Pangea. Ad un certo punto la Pangea iniziò a frammentarsi in più parti che si separarono e che costituiscono ad oggi i 7 continenti; tale deriva non si è mai fermata e continua tuttora. Per spiegare tale teoria ricorriamo a delle prove geologiche, paleontologiche e paleoclimatiche.

I continenti si sono spostati e si muovono tutt'ora, come se navigassero sull'immenso mare di rocce fuse che costituiscono il mantello. Il loro moto, chiamato DERIVA DEI CONTINENTI, è però lentissimo. Fu proprio il geologo tedesco Alfred Wegener che nel 1912 cercò di dimostrare scientificamente come i vari continenti andassero alla deriva, dopo essere stati, in un lontano passato, riuniti in un unico blocco.

I CONTINENTI SI MUOVONO?

Il campo magnetico terrestre è in grado di orientare anche i minerali, come la magnetite, che contengono elementi dotati di proprietà magnetiche: come il ferro. Alcune rocce registrano le proprietà del campo magnetico terrestre esistenti all'epoca della loro formazione, è possibile perfino individuare la posizione dei loro poli magnetici, per questo motivo il fenomeno è chiamato paleomagnetismo.

L'ORIGINE

Sapendo com'è fatto l'interno della Terra riusciamo a spiegarci anche altri fenomeni come il funzionamento della bussola: la bussola permette di orientarci sulla superficie terrestre grazie alle proprietà magnetiche del nostro pianeta. Il nucleo esterno fatto di ferro allo stato liquido (fluido elettricamente carico) è in continuo movimento lungo ipotetiche traiettorie elicoidali allineate secondo la direzione di un asse magnetico non coincidente con l'asse di rotazione terrestre; tale movimento genera un campo magnetico con un polo nord e sud magnetici. Tale meccanismo è chiamato: geodinamo.

COME SI ORIGINA IL CAMPO MAGNETICO?

+ Info

La distribuzione geografica degli epicentri dei terremoti di magnitudo significativa è del tutto simile a quella per i vulcani, evidenziando una concentrazione di eventi lungo la cintura circumpacifica e lungo le dorsali oceaniche. Altre importanti zone sismiche si trovano nel bacino del Mediterraneo, lungo l'Himalaya e in Africa orientale. Vulcanismo e sismicità sono fenomeni strettamente legati tra loro. Ciò che sorprende è che la loro distribuzione ha permesso di individuare i confini tra le diverse placche litosferiche.

Ogni edificio vulcanico è un triangolino rosso

+ Info

Se i continenti si muovono l'uno rispetto all'altro, possiamo dedurre che la litosfera non è un unico strato roccioso compatto ma è suddivisa in un'insieme di pezzi adiacenti, chiamati placche litosferiche. Come si possono individuare le singole placche litosferiche? La distribuzione di questi vulcani non è uniforme, ma si concentra perlopiù in corrispondenza di fasce strette e allungate; la maggior parte di queste fasce circonda l'Oceano Pacifico formando la cintura circumpacifica o ''cintura di fuoco''.

le placche litosferiche

+ Info

LE PROVE

le placche litosferiche si muovono veramente?

La migrazione apparente dei poli magnetici

Nel bel mezzo della placca pacifica: si trovano le isole Hawaii (Stati Uniti) un arcipelago di origine vulcanica.

  • Le isole Hawaii appaiono allineate lungo una direzione precisa, da sud-est a nord-ovest.
  • I vulcani presenti all'estremità sud orientale dell'arcipelago, tra cui il Mauna Loa e il Kilauea, sono i più giovani e sono ancora attivi, infatti l'isola di Hawaii, che dà il nome all'intero arcipelago, ha poche centinaia di migliaia di anni. Spostandosi verso nord ovest, i vulcani diventano più vecchi e inattivi, lo dimostra l'isola di Kauai risalente a oltre 5 milioni di anni fa.

I ‘’margini’’ delle singole placche sono distinti, a seconda dei movimenti relativi, in tre tipi: 1. I margini costruttivi corrispondono al movimento di divergenza tra placche; sono le dorsali oceaniche (m. divergenti) . 2. I margini distruttivi corrispondono al movimento di convergenza tra placche; sono le fosse oceaniche (m.convergenti). 3. I margini conservativi sono le faglie trasformi, lungo le quali i lembi di litosfera scorrono uno a fianco dell’altro, in direzioni opposte (m.trasformi).

+ Info

La teoria della deriva dei continenti non convinse a proposito delle forze responsabili degli spostamenti, per cui venne contrastata, fu poi ripresa con successo negli anni Sessanta del Novecento. In quegli anni, i dati e le osservazioni sui fondi oceanici portarono alla formulazione della teoria della Tettonica delle placche, un modello globale in grado di spiegare tutti i fenomeni endogeni che caratterizzano il nostro pianeta. La parte superficiale della Terra è suddivisa in circa venti placche litosferiche che "galleggiano" al di sopra dell'astenosfera; sono formate da: litosfera oceanica, continentale o da entrambe.

LA TEORIA DELLA TETTONICA DELLE PLACCHE

I MARGINI TRASFORMI

I MARGINI CONVERGENTI

I MARGINI DIVERGENTI

Come vediamo dalle varie carte geografiche i margini di placca non sono tutti uguali. In base al tipo di movimento che caratterizza le due placche a contatto se ne distinguono tre tipi: divergente convergente e trasforme, ognuno di essi dà origine a particolari fenomeni geologici.

i diversi TIPI DI MARGINE...

bhhh

Formazione di una montagna

Formazionedi un'oceano

Quando due placche si avvicinano (una scivola sotto l’altra), il risultato è generalmente la formazione di una catena di vulcani, seguita da un’orogenesi, cioè dal sollevamento di una nuova catena montuosa. Un esempio, generato da un arco vulcanico, è quello delle Ande, in Sudamerica. Similmente se due placche che comprendono ciascuna un continente e una parte di crosta oceanica si avvicinano tra loro si ha la nascita di una catena montuosa. L’avvicinamento tra i continenti comporta la riduzione dell’oceano che li separa e la crosta oceanica entra in subduzione sotto la crosta continentale, più leggera.Al termine del proesso l’oceano è scomparso e i margini della crosta continentale vengono a contatto; è il momento della collisione e si forma una catena montuosa (orogenesi). Sono nate in questo modo l’Himalaya e le Alpi.

Ricostruiamo l’evoluzione di un margine di placca divergente: -La risalita di magma all'interno di un continente può dare origine a un rift continentale che assottiglia e lacera la litosfera continentale, come nel caso della Rift Valley africana (1°stadio). -L'allargamento e l'approfondimento del rift continentale creano un mare stretto e allungato, come nel caso del Mar Rosso (2°stadio). -L'espansione di questo giovane mare e la completa formazione di una dorsale oceanica al suo interno danno origine a un vero e proprio oceano, come nel caso dell'Oceano Atlantico (formazione finale di un Oceano). Le dorsali oceaniche e i rift continentali costituiscono i margini divergenti, detti costruttivi, perché viene prodotta nuova litosfera.

PRODOTTI DEI VULCANI

“Vulcanus” per gli antichi romani era il Dio del fuoco. Secondo la leggenda egli aveva la sua fucina nell'etna, dove fabbricava armi e gioielli per gli dei.

Per estensione, il suo nome passò ad indicare tutte le montagne di fuoco della terra. In realtà i vulcani non sono semplici montagne ma fratture profondissime della crosta terrestre attraverso cui il magma incandescente risale e fuoriesce nel corso di un'eruzione.

I VULCANI

nei quali il magma fuoriesce da fratture della crosta allungate e strette

nei quali i materiali vengono eruttati da un cratere centrale

LINEARI

SOTTOMARINI

A CONO

A SCUDO

In base alla loro forma i vulcani si distingono in:attività centrale attività lineare

Il magma può essere più o meno viscoso quanto maggiore o minore è il suo contenuto di silice. La viscosità del magma è un importante fattore che determina le caratteristiche delle eruzioni e la forma del vulcano. La classificazione dei vulcani pertanto si può basare su due diversi criteri: la forma dell’apparato vulcanico e la tipologia di attività eruttiva.

COME SI CLASSIFICANO I VULCANI

COME SI CLASSIFICANO I VULCANI

Le eruzioni magmatiche sono strettamente collegate al contenuto di gas del magma che lo alimenta (H₂O, CO₂) e alla natura chimica del magma, in particolare, alla percentuale di silice. La percentuale di silice influenza la viscosità del magma, dove quest'ultima è elevata nei magmi acidi è molto minore nei magmi basici. Un magma viscoso tende ad intrappolare al suo interno i gas, più gas ci sono, più la pressione tenderà a salire dando vita ad ERUZIONI DI TIPO ESPLOSIVE (eruzioni con esplosioni violente e distruttive). Al contrario i magmi femici liberano in modo regolare i gas che si accumulano nella camera magmatica dando origine a un vulcano con ATTIVITÀ EFFUSIVA. Per classificare l'esplosività dell'eruzione usiamo il cosiddetto indice di vulcanica (VEI).

attività mista

ESPLOSIVI

effusivi

COME SI CLASSIFICANO I VULCANI

COME SI CLASSIFICANO I VULCANI

In Italia esistono numerosi vulcani attivi, quiescienti ed estinti. I principali sono i seguenti.

  • Vulcani attivi: Etna e Stromboli.
  • Vulcani quiescenti: Colli Albani, Campi Flegrei, Ischia, Vesuvio, Lipari, Vulcano, Isola Ferdinandea, Pantelleria.
  • Vulcani estinti: Colli Euganei, Amiata, Volsini, Cimini, Sabatini, Vulture.

Sulla Terra i vulcani attivi si trovano sia sulle terre emerse (più di 500) sia sui fondi oceanici. La distribuzione di questi vulcani non è uniforme, ma è concentrata in precise fasce corrispondenti ai margini attivi delle placche.Attorno all'Oceano Pacifico, sul versante occidentale delle Americhe, quello orientale dell'Asia, negli archi insulari del Giappone e Filippine si ha la “cintura di fuoco” dove sono concentrati i due terzi dei vulcani attivi.La maggior parte dei vulcani emersi è localizzata in corrispondenza di alcuni margini di continenti, oppure fanno parte di intere catene di isole vulcaniche.

DISTRIBUZIONE DEI VULCANI

DISTRIBUZIONE DEI VULCANI

Il VESUVIO è uno stratovulcano di medie dimensioni. Famosa è l'eruzione avvenuta nel 79 d.C. che distrusse la città di Ercolano e Pompei. Il Vesuvio è un vulcano molto pericoloso perché negli ultimi 400 anni ha alternato fasi di quiescenza a eruzioni violente; dopo l'ultima eruzione avvenuta nel 1944 il Vesuvio ora in fase di quiescenza.

L'Italia ha più vulcani in Europa e sono tutti ad attività centrale. L' ETNA è il vulcano attivo più grande d'Europa. L'Etna nacque circa 700.000 anni fa come vulcano sottomarino, dopo 200.000 anni emerse dall'acqua probabilmente come vulcano a scudo. Con il passare del tempo anche il magma cambiò la sua composizione divenendo femico da cui derivano rocce di tipo basaltiche. Ad oggi l'Etna è definito uno stratovulcano.

IL PAESE DEI VULCANI

IL PAESE DEI VULCANI

I Campi Flegrei (Campania) sono un insieme di vulcani distribuiti all'interno di una vasta caldera centrata sul Golfo di Pozzuoli e in cui affiorano diversi tipi di rocce piroclastiche. L'attività attuale comprende le emissioni di gas presso la Solfatara di Pozzuoli e il bradisismo, cioè piccoli movimenti verticali della superficie causati dagli spostamenti del magma in profondità. L'ultima eruzione risale al 1538.

L'isola di Stromboli, nelle Eolie è uno stratovulcano di cui emergono dall'acqua solo i 900 metri sommitali, mentre l'intero edificio si erge da un fondo marino a oltre 1000 m di profondità. La sua attività è alimentata da magmi a composizione basaltica. Queste scagliano in aria brandelli di lava che ricadono all'esterno del cratere e scivolano lungo un tratto di versante chiamato Sciara del Fuoco.

IL PAESE DEI VULCANI

IL PAESE DEI VULCANI

La teoria del rimbalzo elastico

Noi stessi possiamo riprodurre un terremoto usando una bacchetta di legno o un rametto, descrivendo così un modello di terremoto. Nel caso della crosta terrestre la situazione è molto simile: supponiamo che sia soggetta a spinte tettoniche che agiscono in versi opposti, in queste condizioni anche le rocce si flettono e si deformano leggermente accumulando energia elastica, trasformata in energia cinetica trasmessa alle rocce adiacenti generando le vibrazioni del terremoto. Quando le rocce si spezzano i due blocchi a contatto si spostano lungo una superficie di rottura, chiamata faglia.

Il nostro Paese è stato colpito da tanti terremoti distruttivi e alla luce del carico di danni e di morti che li accompagna è molto importante studiarli: oltre agli aspetti puramente scientifici, la sismologia, cioè la scienza che studia i terremoti, ha come obiettivo ultimo riuscire a prevedere questi fenomeni e salvare quante più vite umane.

I TERREMOTI

Perciò possiamo definire il terremoto, o sisma, un'improvvisa vibrazione della crosta terrestre provocata da onde sismiche generate dallo spostamento di masse rocciose nel sottosuolo. In genere, un evento sismico è preceduto da lievi scosse premonitrici ed è seguito da numerose altre piccole scosse chiamate repliche, definite"scosse di assestamento".

Analizziamo alcuni aspetti importanti...

  • Il punto da cui ha inizio un terremoto si trova all'interno della crosta terrestre ed è chiamato ipocentro o fuoco.
  • l'energia liberata dall'ipocentro si propaga in tutte le direzioni sotto forma di onde sismiche.
  • Il punto della superficie posto sulla verticale dell'ipocentro è chiamato epicentro.
  • Una faglia può formarsi ex novo, oppure esistere già perché prodotta da eventi precedenti.
Come funziona un sismografo?

Un sismografo è formato da una massa e una penna sospesi con una molla o un filo a un supporto fissato al substrato roccioso e su cui scorre lentamente un rotolo di carta . In assenza di terremoti, tutti gli elementi del sismografo restano fermi l'uno rispetto all'altro e la penna lascia una traccia pressoché rettilinea sulla carta. Quando, invece, le onde sismiche che si propagano da un ipocentro raggiungono lo strumento fanno vibrare il substrato roccioso, il supporto e il foglio di carta, mentre la massa resta ferma per inerzia; così la penna disegna sulla carta, una traccia a zigzag, chiamata SISMOGRAMMA.

Rilevare i terremoti e le onde sismiche

L'ente italiano che ha il compito di registrare tutti i fenomeni sismici che interessano il nostro paese è l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). In questa struttura vengono raccolti i dati provenienti dai SISMOGRAFI, cioè dagli strumenti, distribuiti sull'intero territorio nazionale, che rilevano le onde sismiche prodotte durante i terremoti.

Per misurare i terremoti con un criterio univoco e indipendente dagli effetti prodotti, è stato messo a punto un altro sistema. Nel 1935 il sismologo statunitense Charles Richter (1900-85) propose di misurare i terremoti in base all'ampiezza massima delle oscillazioni registrate dai sismografi. Nacque così la scala di magnitudo Richter (ML); furono poi introdotte delle modifiche che portarono alla definizione della scala di magnitudo momento (MW), attualmente la più utilizzata.

Visto il meccanismo con cui hanno origine i terremoti, è facile immaginare che maggiore è l'energia sprigionata da un terremoto, maggiore è l'entità dello scuotimento della superficie terrestre e quindi dei danni che esso può provocare. Ma come si fa a misurare la potenza di un terremoto?Nel 1902 il sismologo italiano Giuseppe Mercalli (1850- 1914) propose una scala di intensità sismica che permetteva di valutare la potenza di un terremoto in base ai danni che aveva provocato. Questo modello, impiegato ancora oggi, è chiamato scala Mercalli-Cancani- Sieberg o scala MCS.

SCALA DI MAGNITUDO RICHTER

SCALA MERCALLI

Guardando la figura è evidente come gran parte del nostro paese sia caratterizzata da una sismicità piuttosto rilevante, ma perché l'Italia è un territorio sismico?La carta schematizza l'insieme delle placche litosferiche esistenti nell'area del Mediterraneole. Come vediamo il territorio italiano giace su ben tre placche :

  1. La placca africana e quella adriatica si stanno lentamente spostando verso nord scontrandosi con la placca eurasiatica. Questa collisione, in atto da decine di milioni di anni, ha portato anche alla formazione delle Alpi.
  2. Contemporaneamente, la nostra penisola è spinta verso est dalla progressiva espansione del Mar Tirreno e del Mar di Sardegna. Questo processo ha portato anche alla formazione degli Appennini.
Inoltre è interessato da un insieme complesso di sforzi tettonici che creano numerosi blocchi di crosta terrestre in movimento, sede di terremoti.

Elevata sismicità in italia

Marianna Savino Rosalba Ruberto Filippo Tamburrano

THANKS!

VIDEO TERREMOTO 2009