LE DOLOMITI
Giovanni
Created on May 4, 2023
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LE DOLOMITI
Realizzato da Alberto Bizzotto, Giovanni Maso, Davide Meneguzzo e Nicola Toffanello
LE NOSTRE RIFLESSIONI
ANNO DI APPARTENENZA ALL'UNESCO
FORMAZIONE E CARATTERISTICHE PRINCIPALI
COSA COMPRENDE
DOVE SI TROVANO
Il complesso montuoso copre oltre 140mila ettari e si estende su tre regioni (Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia) e su cinque province (Trento, Bolzano, Belluno, Pordenone e Udine); c'è anche una piccola parte compresa in Austria (le Dolomiti di Lienz).
Il sito naturale Patrimonio Mondiale comprende nove sistemi montuosi nelle Alpi italiane, una serie di paesaggi montani unici al mondo e di eccezionale bellezza naturale: Pelmo e Croda da Lago (Belluno); Marmolada (Belluno e Trento); Pale di San Martino, San Lucano, Dolomiti Bellunesi, Vette Feltrine (Belluno, Trento); Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave (Pordenone, Udine); Dolomiti Settentrionali (Belluno, Bolzano), un gruppo montuoso composto da quattro aree principali: le Dolomiti di Sesto-Cadini, i gruppi di Braies-Senes-Fanes con le Tofane, il Cristallo e le Dolomiti Cadorine; Puez – Odle (Bolzano); Sciliar, Catinaccio e Latemar (Trento , Bolzano); Dolomiti di Brenta (Trento); Bletterbach (Bolzano).
Proprio per la particolare composizione chimica delle rocce, le Dolomiti stabiliscono con la luce un particolare legame che prende il nome ladino di Enrosadira, un fenomeno naturale che colora di oro, rosa, rosso, arancio e viola le vette dolomitiche all’alba e al tramonto. In pieno sole poi, le Dolomiti divengono ‘pallide’, tanto che la tradizione popolare le ha chiamate i Monti Pallidi.
La storia del paesaggio dolomitico è in continua evoluzione geomorfologica.Le Dolomiti prendono il nome dal naturalista francese Déodat de Dolomieu che studiò per primo il particolare tipo di roccia predominante, battezzata in suo onore dolomia (un composto di carbonato di calcio e magnesio). La prima denominazione geografica del termine Dolomiti risale al 1837 in una guida londinese che descriveva una regione montuosa tra le valli di Fassa, Gardena, Badia, la val Pusteria e le Alpi venete. Il nome è poi divenuto ufficiale nel 1864, quando fu pubblicato un resoconto di viaggio di due naturalisti inglesi.
Le Dolomiti hanno avuto origine nel Triassico (circa 250 milioni di anni fa) dall’accumulo di conchiglie, coralli e alghe in zone con latitudine e longitudine diverse dall’attuale, dove esistevano mari caldi e poco profondi. Questi sedimenti si sono poi trasformati in roccia e il successivo scontro tra la placca europea e la placca africana ha fatto emergere le rocce innalzandole ad oltre 3000 metri sopra il livello del mare.
L’eccellenza di questo territorio non è solo nelle sue bellezze naturali, ma anche nei suoi progetti. Il progetto Fossil free, per esempio, prevede di ridurre o eliminare del tutto l’uso di combustibili fossili per il funzionamento delle strutture del parco delle Dolomiti bellunesi, sfruttando micro-cogenerazione, energia solare termica e fotovoltaica e micro-idroelettrica; un vero e proprio laboratorio per lo sviluppo sostenibile. Infine ci sono prodotti tipici derivanti da agricoltura ed allevamento: formaggi, carni e salumi, ma anche mieli, legumi (come il noto fagiolo di Lamon), varietà di mele, orzo, farro, noci e marroni.
La flora delle Dolomiti costituisce una delle principali motivazioni scientifiche della nascita dei parchi (in particolare il parco delle Dolomiti bellunesi), sia per la ricchezza delle specie (circa 1.400, un quarto dell’intero patrimonio nazionale) sia per la rarità delle stesse (gran parte delle flora è endemica). Importantissimi, tra la flora d’alto fusto, i boschi di larice, faggio, pino e abete rosso. La grande varietà di ambienti delle Dolomiti consente a numerose specie animali di trovare l’habitat adatto per vivere e riprodursi. Sono addirittura 115 sono le specie di uccelli che nidificano nei parchi, venti quelle di anfibi e rettili, oltre tremila i camosci e più di duemila i caprioli presenti. Quasi cento le specie di farfalle diurne e circa cinquanta le specie di coleotteri carabidi. Anche nel caso della fauna, un buon numero di specie è endemica.
Il 26 giugno 2009 a Siviglia l’UNESCO ha iscritto le Dolomiti nella Lista dei siti riconosciuti Patrimonio Mondiale dell’Umanità, come sito naturale di interesse eccezionale sotto il profilo geologico e paesaggistico.
Il riconoscimento Unesco premia lo straordinario valore paesaggistico e naturalistico delle Dolomiti, il loro fascino e la loro bellezza. La caratteristica principale è la vasta gamma di colori presenti, dovuta ai contrasti tra le morbide fasce verdi dei boschi e delle praterie e le cime rocciose, estremamente varie sia per forma che per componenti: si passa da pareti verticali alte anche 1600 metri a gole profonde dai 500 ai 1500 metri. Moltissime vette dolomitiche misurano oltre 3000 metri di altitudine e ghiacciai di modeste dimensioni e nevai perenni si trovano a quote relativamente basse.
Meditiamoci tutti!!!!!
Da questo approfondimento abbiamo capito che le Dolomiti sono un privilegio di cui l'Italia deve andare fiera. E' compito di tutti noi cittadini preservare questi paesaggi, convivendo con la flora e la fauna che li caratterizza. L’articolo 9 della Costituzione dice che la Repubblica Italiana “tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione”. Questo significa che il paesaggio e la sua tutela sono tra i valori riconosciuti dalla nostra costituzione e non dovrebbero mai essere subordinati ad altri interessi.