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Modulo 6: WLB (Work Life Balance) a livello europeo

WORK LIFE BALANCE a livello europeo

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Promuovere la Direttiva 2019/1158

La Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, nelle sue linee guida politiche, afferma: "L'Europa dovrebbe anche sostenere i genitori e le persone con responsabilità di cura per migliorare l'equilibrio tra lavoro e vita familiare. Farò in modo di dare piena attuazione alla direttiva sull'equilibrio vita-lavoro, che incoraggia una migliore condivisione delle responsabilità tra donne e uomini".Per raggiungere questo obiettivo, la Commissione Europea sosterrà gli Stati membri nell'applicazione delle nuove norme, anche attraverso il Fondo sociale europeo +. È il principale strumento dell'Unione Europea per investire nelle persone; finanzia l'attuazione dei principi del Pilastro Europeo per i Diritti Sociali attraverso azioni nei settori dell'occupazione, dell'istruzione e delle competenze e dell'inclusione sociale. La Commissione UE ha anche previsto una Strategia Europea per la Parità di Genere 2020-2025, tra cui vi sono obiettivi quali la riduzione delle disparità di genere nel mercato del lavoro; il raggiungimento di una partecipazione paritaria in diversi settori dell'economia; affrontare il divario retributivo e pensionistico; colmare il divario di genere, che sono in comune con la Direttiva WBL.

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Per capire se questo tipo di politiche è stato adeguatamente promosso, in particolare la Direttiva 2019/1158, possiamo osservare la situazione dell'occupazione femminile in Europa e a livello nazionale.Il tasso di occupazione nell'UE (20-64 anni) è passato dal 71,7 % nel 2020 al 73,1 % nel 2021, con un aumento di 1,4 punti percentuali (pp). Sempre nel 2020 il tasso di occupazione dell'UE per gli uomini in età lavorativa è stato del 77,2 %, superando di 11,0 punti percentuali quello delle donne (66,2 %). Il divario di occupazione di genere, ossia la differenza tra il tasso di occupazione di uomini e donne, si è ridotto da 13,4 pp nel 2009 a 11,1 pp nel 2014. Da allora, ha continuato a restringersi, ma in misura minore, raggiungendo 10,8 pp nel 2021. Nel 2021, il 46,3 % degli occupati erano donne.Nel 2021, 197 milioni di famiglie risiedevano nell'UE: il 49% con un figlio, il 39% con 2 figli, il 12% con 3 o più; e il 13% di queste sono famiglie monoparentali. La quota di occupazione a tempo parziale tra le donne occupate di età compresa tra i 25 e i 54 anni con figli era superiore a quella delle donne senza figli. Tra questi paesi, il divario era maggiore negli Stati membri dell'UE centrali e occidentali.

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Nonostante un lieve miglioramento del tasso di occupabilità, soprattutto per le donne, vi sono ancora molti passi da compiere per promuovere queste politiche; un ruolo chiave dovrà essere svolto dai governi locali, dai sindacati, dalle parti sociali e dalle imprese. Per esempio, esistono strumenti utili che incoraggiano l'apprendimento reciproco tra i paesi dell'UE, come il Programma di apprendimento reciproco in materia di parità di genere che condivide le pratiche su:

  • assunzione equilibrata dei congedi familiari e accordi di lavoro flessibili;
  • iniziative come certificazioni per datori di lavoro che utilizzano e applicano buone pratiche di equilibrio tra lavoro e vita privata;
  • transizione tra congedi e occupazione (ad es. fornitura di strutture per l'allattamento sul posto di lavoro).

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