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Modulo 5: WLB (Work Life Balance)

WORK LIFE BALANCE

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Stato attuale e passato della forza lavoro femminile in Romania

Per capire le cause della bassa presenza femminile nel mercato del lavoro rumeno, dobbiamo prima comprendere il contesto storico e socioeconomico che hanno portato a questa situazione.Contesto StoricoPrima della fondazione del regime comunista, la Romania era un paese con una forte tradizione agricola e rigide norme sociali; nonostante le donne lavorassero quanto gli uomini, e negli stessi settori, erano comunque legate alle aspettative di una società patriarcale che vedeva l’uomo come capofamiglia e la donna come devota seguace.Dopo la presa di potere dei comunisti, in seguito alla Seconda Guerra Mondiale, le donne si trovarono intrappolate tra uno stato che le obbligava a conformarsi a un nuovo ordine sociale e una vita familiare che mantenesse gli stessi valori di sempre. Il nuovo stato delle cose non risultò automaticamente in un cambio di valori; di conseguenza, nonostante un più alto livello di educazione e l’aspettativa che le donne trovassero un lavoro questo lavoro poteva essere solo in campi “tradizionalmente femminili” e raramente nei livelli più alti (per esempio, nel 1989 le donne rappresentavano il 100% di insegnanti della materna ed elementari ma solo il 36% di professori universitari). La maggior parte delle donne finirono per occupare il settore economico più sottopagato e di più basso prestigio. Tra il 1989 e il 1996 non ci furono donne al parlamento rumeno.

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Contesto socio-economico dai tempi moderni al presenteIl fatto che una larga porzione dell’economia fosse ancora sotto controllo dello stato e il generale disinteresse nella condizione femminile nella prima campagna elettorale democratica dopo la rivoluzione del 1989, portò a pochi cambiamenti per le donne, se non una ritrovata paura di disoccupazione.Il lento processo di democratizzazione e l’unione con l’UE innescarono vari livelli di cambiamento nel tema dell’uguaglianza di genere; iniziò un processo incentrato sulla parità di genere, insieme a una battaglia più intensa alle discriminazioni basate sul sesso e più legislazione sulla violenza domestica. Lentamente le donne hanno iniziato ad assumere ruoli più rilevanti in politica, ma nonostante questo sono ancora poco rappresentate al senato; un contesto politico più bilanciato potrebbe portare a un quadro legislativo più equo. Inoltre, nonostante il suo ruolo nel dare inizio a una nuova ondata di cambiamenti legislativi indirizzanti alla parità di genere, l’integrazione della Romania nell’UE non è stata una fonte stabile di cambiamento, forse a causa del suo focalizzarsi su problemi di natura economica.

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In Romania la retorica conservatrice è l’ideologia primaria; il forte supporto per mantenere gender roles e stereotipi tradizionali deve essere sfidato da politiche in supporto di equilibrio vita-lavoro più equo. Sfortunatamente questo tipo di politiche furono tra le prime ad essere impattate dalla crisi economica del 2009. Gli stessi stereotipi di genere imposti alle donne nella loro vita personale si trasferiscono sul luogo di lavoro: gli uomini e le donne fanno lavori diversi, in settori economici diversi e hanno salari differenti; le donne sono spesso meno valorizzate e pagate peggio. La capacità di far rispettare i provvedimenti anti-discriminatori è limitata. Questo tipo di segregazione del mondo del lavoro è fortemente legata al ruolo dei media e del sistema educativo sulla popolazione; è un sistema che promuove gender roles tradizionali attraverso gli insegnanti, i libri di testo, la televisione etc. Il fatto che i numeri di laureate donne sia più alto non è ancora direttamente proporzionale alla loro facilità d’accesso al mondo del lavoro. Inoltre, a causa di una mancanza di supporto da parte dello Stato, anche i figli possono diventare un ostacolo per l’accesso delle donne al mercato del lavoro; statisticamente, più è alto il numero di figli, più è scarsa la presenza delle donne nel mondo lavorativo.

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Nel 2021 la quota di lavoratori attivi nella popolazione era del 69.1%, dati basati su studi dell’European Commission, con una percentuale più alta per gli uomini (72.2%) rispetto alle donne (65.5%). Il Gender Equality Index 2021 (European Institute for Gender Equality) mostra che la Romania è uniformemente al di sotto della media europea in tutte le aree esaminate dall’Institute (lavoro, soldi, conoscenza, tempo, potere, salute); queste informazioni sono principalmente basate su dati raccolti nel 2019, non sono quindi in grado di mostrare il pieno effetto della crisi della sanità sul paese, ma provvede abbastanza fonti per dimostrare l’effetto negativo della pandemia sulla vita e benessere delle donne. Dal 2010, il punteggio della Romania nell’ambito del lavoro è diminuito (-0.4).

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