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Michelangelo, Leonardo e Raffaello

I più grandi artisti del 500

Lavoro svolto da: Christian Sebastiano, Morena Bonetti, Noemi Romano e Stefano Sodano.

L’influenza del loro stile e della loro concezione dell’arte avrà una portata unica, capace di oltrepassare i confini regionali e della penisola italiana, dominando sul mondo della produzione artistica del Cinquecento.
Il Cinquecento si apre con tre grandi protagonisti, i tre grandi maestri dell’arte italiana: Leonardo, Michelangelo, Raffaello.
OPERE
VITA

MICHELANGELO

La Pietà di San Pietro è una scultura in marmo realizzata da Michelangelo Buonarroti e conservata nella basilica di San Pietro in Vaticano. la Pietà è considerata il primo capolavoro dell'artista, inoltre è l’unica che riporta la firma dell’autore. Nella Pietà di Michelangelo, l’artista non ritrae più la Vergine con il volto sofferente come si usava fare all’epoca, ma con un viso quasi rilassato, una delle ragioni della grandezza della Pietà di Michelangelo è rappresentata proprio dall’umanità che l’artista ha saputo infondere nei personaggi della scultura. In quest’opera, si è riversato tutto il sapere classico dell’artista al punto che Michelangelo riesce a raggiungere un livello di virtuosismo eccelso, al contrario di alcune sculture della maturità che l’artista lascia in quello stato di incerta compiutezza
La Creazione di Adamo è un affresco di Michelangelo Buonarroti, databile al 1511, si tratta dell'episodi più celebre e conosciuto della Sistina e una delle icone più note e celebrate dell’arte universale. Dio è sospeso a destra all’interno di un nimbo sorretto da angeli e cherubini. A sinistra, invece Adamo è disteso su un prato che si affaccia su un pendio erboso, egli è completamente nudo con il braccio poggiato sul ginocchio destro, mentre il braccio destro poggia a terra e tiene il busto sollevato. Adamo è rappresentato di profilo e prendendo vita osserva in direzione di Dio mentre solleva il braccio sinistro verso di Lui. Lo sfondo della scena non rappresenta dettagli poiché la creazione di Adamo rappresenta la nascita dell’umanità. Inoltre i personaggi si distinguono in modo deciso contro il fondo chiaro e la scena si trasforma in chiaro messaggio iconico, la scena della Creazione di Adamo è diventata famosa e molto utilizzata nel mondo dei media motivata anche dall’eleganza del gesto e dalla postura delle due figure.
Venere e Amore è un dipinto a olio su tavola di Pontormo, su disegno di Michelangelo Buonarroti, databile al 1533 circa e conservato nella Galleria dell'Accademia a Firenze. Il vero nucleo dell’opera è il mito di Venere e Cupido, nonché tema centrale dell’amore secondo la filosofia umanistica. I due personaggi infatti, sono la rappresentazione del contrasto tra l’amore terreno e sensuale, incarnato dal giovane Cupido, e l’amore celeste e spirituale, rappresentato dalla dea Venere, che resta impassibile al bacio di Eros. Venere afferra la freccia che Cupido tiene in mano, forse un'allusione agli inganni dell'amore, a cui rimandano anche le due maschere attaccate all'arco di Cupido a sinistra.
OPERE
VITA

LEONARDO DA VINCI

La Testa di fanciulla (1508) è un dipinto a terra ombra di Leonardo Da Vinci, attualmente conservato nella galleria nazionale di Parma. Il dipinto, un'opera su tavola forse “incompiuta”. Viene ricordato per la prima volta in un inventario di casa Gonzaga del 1627 come un quadro dipintovi la testa di una donna scapigliata, bozzata, opera di Leonardo da Vinci. È ritratta una testa femminile, con un accenno delle spalle, voltata di tre quarti verso sinistra e reclinata verso il basso e i capelli scompigliati. I lineamenti sono dolcissimi, le palpebre socchiuse, il naso leggermente pronunciato, le labbra morbide serrate che accennano un lieve sorriso e il mento è arrotondato. L'immagine rievoca gli studi di Leonardo sui “moti dell'animo”, uno dei principi chiave della sua poetica.
Da molti ritenuto il quadro più famoso del mondo, "La Gioconda" è il capolavoro di Leonardo da Vinci. Il quadro realizzato dall'artista toscano tra il 1503 e il 1504, attualmente è conservato a Parigi, al Musée du Louvre. La donna rappresentata nel dipinto è una donna di nome Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo, un mercante fiorentino che commissionò a Leonardo un ritratto della donna. Il nome originale dell'opera deriva quindi dal fatto che fosse la moglie di Giocondo, mentre gli altri fanno uso dell'appellativo Monna (abbreviazione di Madonna) seguito dal nome della donna, Lisa.
L'ultima cena, dipinto nel refettorio del Convento domenicano di Santa Maria delle Grazie, gli fu commissionato intorno al 1495. Contrariamente al processo metodico dell'affresco, Leonardo aveva utilizzato una tecnica mista ad olio e a tempera d'uovo che gli permetteva di ottenere effetti pittorici particolari ma il composto, subì le conseguenze delle intemperie atmosferiche. Il tema dell'opera L'ultima cena di Leonardo, è tratto fedelmente dai Vangeli ed è il momento in cui, Gesù rivela ai dodici apostoli che fra loro è presente un traditore. Lo spazio de L'ultima cena è prospettico e l'ambientazione della scena é costituita da elementi architettonici che riprendono la forma reale del refettorio Le linee prospettiche confluiscono nella figura del Cristo, elemento centrale della scena. Non ci sono altri elementi vistosi nella stanza: la decorazione è semplice e i colori usati sono neutri. La fonte di luce della scena de Ultima cena di Leonardo è naturale e proviene dalle le tre aperture sul fondo della sala.
OPERE
VITA

RAFFAELLO

Madonna del cardellino(1507) La composizione è di forma piramidale, con i protagonisti legati da una concatenazione di sguardi e gesti. si trovano in primo piano le figure rappresentate: • La Madonna seduta su una roccia che regge nella mano sinistra un testo sacro aperto; • Gesù Bambino, a destra, stretto tra le ginocchia materne; • San Giovannino, abbracciato alla Vergine, a sinistra. La Madonna osserva i due fanciulli che giocano con un cardellino. La Vergine accarezza dolcemente San Giovannino Il cardellino simboleggia la passione di Cristo
scuola di atene (1507-1511) L’argomento dell’affresco è la conoscenza e la verità filosofica. Personaggi: La scena è densa di personaggi (58), disposti a omega Ω, raggruppati o solitari, che rappresentano i maggiori filosofi colti in atteggiamenti vari.
 Più in dettaglio: • Al centro in alto, Platone, a sinistra, ed Aristotele, a destra. Davanti a loro,Eraclito, al quale si contrappone, specularmente, Diogene • A destra Euclide o Archimede e quello che dà le spalle all’osservatore è Tolomeo. Di fronte è probabilmente Zoroastro. All’estrema destra vi è Raffaello stesso, • A sinistra Pitagora, Chino dietro di lui con la veste verdina, vi è Averroè Più in alto, sul piano, è riconoscibile Socrate. Il giovane con l’elmo che sta di fronte a Socrate è Alcibiade o forse Senofonte. L’impostazione solenne e monumentale delle figure denuncia l’influenza michelangiolesca.
sacra famiglia canigiani(1507) La Sacra Famiglia Canigiani di Raffaello è custodita presso l’Alte Pinakothek di Monaco di Baviera. Secondo la datazione degli storici la Sacra Famiglia Canigiani risale al 1507 quando Raffaello aveva circa 24 anni. Il paesaggio che fa da sfondo è sereno e aperto. Sullo scollo della veste di Maria è leggibile la firma del maestro: “RAPHAEL. I protagonisti della tela sono la Sacra Famiglia con l’aggiunta di Elisabetta e Giovanni Battista; tutti i personaggi formano una composizione piramidale, è Giuseppe a rappresentare il culmine di questa piramide. forte importanza data al padre terreno di Gesù. Le figure sono molto complesse nei loro movimenti e sembrano tutte legate tra loro in un’unione geometrica e raffinata; sguardi di tutti i personaggi che fungono da collegamento reciproco tra loro.