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LE PARABOLE
GRISTIANESIMO
LA PARABOLA DELLA ZIZZANIA
LE FUNZIONI 
2V
ARIANNA OROFINO 
ELISA PEROTTO 
ELISA DONO
ELISA SARCINA
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LE PARABOLE

GRISTIANESIMO

LA PARABOLA DELLA ZIZZANIA

LE FUNZIONI

2V

ARIANNA OROFINO ELISA PEROTTO ELISA DONO ELISA SARCINA

La parabola è una narrazione immaginaria che allude ad una verità o illustra un insegnamento che può essere morale o religioso. Nell'ebraismo rabbinico fu la forma originale dell'insegnamento di Gesù: lo scopo delle sue parabole non era solo quello di far comprendere, ma soprattutto di far decidere. Gesù rivelava l'agire misterioso di Dio, apriva alla fede, sollecitava la conversione e muoveva gli atteggiamenti più profondi dell'uomo.

CHE COS'È LA PARABOLA?

Le parabole sono una presenza costante nelle narrazioni evangeliche del ministero di Gesù:

  • alcune hanno una conclusione positiva per far capire gli esiti della presenza del Regno nella storia;
  • alcune riguardano il rapporto amorevole tra Dio e l'uomo;
  • alcune il valore del Regno;
  • altre sono ammonimenti contro l'insapienza;
  • altre ancora raffigurano i comportamenti dei discepoli nel Regno.

LE PARABOLE DI GESÙ

INTRODUZIONE ALLA ESEGESI

Gesù è venuto nel mondo per ripristinare la guida spirituale del popolo di Israele, che era stata manipolata dalla classe sacerdotale. Gesù ha utilizzato le parabole come strumento pedagogico per insegnare il Regno di Dio, ma in molti non lo hanno capito per la durezza dei loro cuori. Ci sono due categorie di parabole: quelle narrative e quelle di similitudine; nel corso dei secoli sono stati utilizzati diversi metodi di interpretazione delle parabole, tra cui quello allegorico e quello letterario.

A COSA SERVIVANO?

Il Signore ha usato molto spesso le parabole per insegnare le verità del suo messaggio. Nei Vangeli ce ne sono almeno 40. 
Ma perché Gesù usava tanto le parabole?La gente era abituata a questo tipo di discorso pedagogico, basato su esperienze pratiche che è in uso ancora oggi in oriente e in Africa. Ne troviamo alcune anche nel Vecchio Testamento. Nel libro dei Giudici, per esempio, ne racconta una molto lunga e dettagliata Jothan, unico figlio superstite di Gedeone, per far capire il torto che era stato fatto alla sua famiglia. . Le parabole, quindi, facevano riflettere e il Signore le usava a questo scopo. Di solito le parabole avevano anche un effetto discriminante. Dopo averle udite, infatti, l’uditorio si divideva. Alcuni per dare ragione al Signore, altri per contraddirlo.

COME SI SCOPRE IL SIGNIFICATO DI UNA PARABOLA?

Di solito lo si capisce dal contesto. Per esempio dalle circostanze in cui è stata insegnata. In Luca 19, per esempio, il Signore raccontò la parabola delle mine a delle persone che pensavano che andasse a Gerusalemme per stabilire il suo regno terreno. Egli fece loro capire che non era quella la sua intenzione e che avrebbero piuttosto dovuto far fruttare i loro doni spirituali, in vista di un giudizio spirituale futuro.

Per interpretarle giustamente bisogna ricordare che la parabola è fatta per insegnare una sola verità spirituale centrale. Bisogna tenere imbrigliata la fantasia, senza farsi trascinare a accostamenti, forse interessanti, ma non pertinenti con il discorso e le intenzioni del Signore.

COME SI INTERPRETA UNA PARABOLA?

A CHE COSA FARE ATTENZIONE PER INTERPRETARE BENE UNA PARABOLA?

Una parabola non deve mai essere usata per basarci su una dottrina; può essere usata efficacemente per illustrare o spiegare una dottrina già enunciata chiaramente nella Bibbia: troppe false dottrine e eresie sono partite da parabole interpretate male; tu potrai aiutare te stesso, i tuoi fratelli e la tua chiesa ad evitare simili pericoli.

Vuole dirci che nonostante il male sia presente nelle nostre vite, noi dobbiamo concentarci sul bene e seguire per la nostra vita senza cadere in tentazione.

La parabola della zizzania tratta di come il male abbia delle conseguenze anche sulle persone più buone e di come bisogni affidarsi a Dio per far sì che lui dia il giusto trattamento a chi lo merita.

LA PARABOLA DELLA ZIZZANIA

Gesù utilizzava situazioni comuni per creare parabole che permettevano alle persone di capire “la morale della storia”. Lo stesso avviene con le favole, perché entrambi permettono di ascoltare fino alla fine senza giudicare; la riflessione è quindi meno contaminata da giustificazioni.

Le parabole e le favole ci permettono di sviluppare l’immaginazione, entrando nel mondo del “fare finta” per illustrare il mondo reale, il cui obiettivo è favorire una riflessione alla ricerca di un mondo migliore. L’identificazione con i personaggi permette conclusioni che influiscono sulla formazione del carattere, modellando indirizzi per le decisioni presenti e future.

LA FIABA

Possiamo trovare due figure importanti per l'educazione cristiana: Benedetto da Norcia e Gregorio Magno.Benedetto da Norcia fu importante per il monachesimo, infatti diede consigli utili ai monaci e per la loro formazione. Grazie a lui si costituì la schola dove avveniva la prima alfabetizzazione dei monaci, aiutandoli a comprendere la Bibbia. Gregorio Magno, invece, estese l'acculturazione anche alle classi più povere grazie alla predicazione e alle immagini sacre.

IL CRISTIANESIMO

carlomagno, alcuino di york= scuola palatina, curricolo di studi, promozione di scuole

i dottori della chiesa isidoro di siviglia e beda il vulnerabile promuovono le raccolte universali di conoscenze

sistemazione del sapere cristiano medievale: marziano capella (trivio, quadrivio), Severino boezio.

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Grazie per l'attenzione

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