Fondazione Pietro Pittini
TOMMASO PERESSON
Created on March 8, 2023
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Transcript
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"Sperimentare il futuro - Logistica 4.0"
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Questo progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione tra la fondazione Pietro Pittini e l'osservatorio scientifico di Trieste.
Il progetto
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Il 31 gennaio ci hanno spiegato ciò che avremmo fatto il giorno successivo. L'attività che ci era stata assegnata era la programmazione alcune parti meccaniche di una pezzo di città costruita in legno .
il progetto
Il laboratorio
Nel computer era già presente un programma che ci permetteva di programmare la nostra parte di città. Per far muovere le varie parti meccaniche bisognava collegare correttamente i fili giusti nella scheda Arduino. Siamo riusciti a far accendere dei led ( anche quando le luci si spegnevano) e a far azionare sbarre o spaventapasseri. Così siamo riusciti a programmare la nostra città futuristica e ecosostenibile.
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Il laboratorio
Le materie
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Mentre svolgevamo il nostro lavoro ci siamo accorti che alcune materie corrispondevano a molte che impariamo a scuola.Informatica : per programmare nel computer e collegare i cavi alla scheda. Italiano : perchè Anna parlava in italiano e usava un lessico vario. Inglese : per capire quali indicazioni dare per far funzionare il sistema, dal momento che le informazioni erano in inglese. Matematica : perchè c’erano molti codici e simboli matematici. Queste materie ci sono servite molto per sviluppare questo progetto.
Le materie
I lavori del futuro
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Secondo noi l’attività svolta con l’associazione Pittini può essere utile in vari ambiti della vita come in quello lavorativo tecnologico . Sicuramente non servirà in tutti gli ambiti, però può sempre servire per ampliare la propria cultura generale. Lo slogan seguente riassume il nostro pensiero: non sapere è ok ma sapere è meglio!
i lavori del futuro
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"Questa attività ci è piaciuta molto, perché abbiamo imparato a progettare una città divertendoci. Ringraziamo la signora Anna e la fondazione “P.PITTINI” per averci introdotto in un mondo diverso da quello cui noi siamo abituati. " Gli alunni della classe 2ª di Osoppo