HISTORY BREAKOUT
Cristian Donadello
Created on March 8, 2023
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Veneto, unoscrigno di tesori
Veneto, unoscrigno di tesori
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E' maggio e Luca trova vella valigia del nonno Agostino il vecchio diario di viaggio in cui racconta di quando da giovane percorse la Romea Strata.
Immerso nella lettura scopre che mancano alcune pagine e decide di intraprendere anche lui lo stesso viaggio così che possa completare la storia.
Nonno Agostino partì entusiasta del viaggio che stava per intraprendere da Bassano del Grappa e raggiunse Montagnana in una settimana .
1 Bassano del Grappa2 Camposampiero3 Padova4 Battaglia Terme5 Monselice6 Este7 Montagnana
Itinerario di viaggio
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Clicca sull'indicatore verde per visitare la prossima tappa.
Oggi è finalmente il giorno della partenza, mi sento il cuore martellarmi il petto, è difficile descrive a parole ciò che provo, l'entusiasmo è il sentimento che predominante, ma non nego di essere anche intimorito.Questo viaggio è l'occasione che aspettavo da molto per conoscere meglio me stesso, voglio mettermi in gioco e sono euforico all'idea che nel mio percorso incrocerò i cammini di molte altre persone...
Bassano del Grappa
È situata ai piedi delle Prealpi Venete e attraversata dal fiume Brenta. La città è famosa per il suo ponte coperto, il Ponte degli Alpini, che attraversa il fiume Brenta e rappresenta uno dei principali simboli della città.Bassano del Grappa è inoltre un punto di partenza ideale per esplorare le vicine colline e montagne, che offrono splendidi panorami
Cosa vuoi visitare?
Ponte degli alpini
tempio ossario
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Ponte degli alpini
torna in città
“Sul ponte di Bassano, là ci darem la mano“. Inizia così un canto popolare della città di Bassano del Grappa che racconta l’attaccamento degli abitanti al Ponte Vecchio, simbolo della città e al tempo stesso di resilienza e rinascita. Tre volte distrutto e tre volte ricostruito, il Ponte Vecchio conserva la sua architettura da ormai quasi 500 anni, testimone di guerre e passaggi di persone.
Tempio Ossario
Il “Tempio Ossario di Bassano del Grappa è un sacrario militare che raccoglie i resti dei soldati morti nella Prima Guerra Mondiale i soldati sepolti sono tutti italiani provenienti da tutta Italia, la cosa più importante, sono tutti riconosciuti. Qui non c'è nemmeno un milite ignoto perchè tutti questi sodati sono morti negli ospedali da campo e quindi sono tutti riconosciuti. Questi soldati, hanno combattuto sul Monte Grappa nell’ultimo anno di guerra (1917 – 1918) e gran parte di loro facevano parte dei famosi “ragazzi del 99” chiamati al fronte giovanissimi.Ogni sera alle 19.30 le campane suonano quaranta rintocchi, a morto, ricordando così ai Bassanesi e a tutti coloro che le ascoltano tutti i morti delle Guerre
torna in città
...La prima giornata se n'è andata, i miei piedi sono un po' indolenziti, ma nulla che questa bellissima giornata di maggio non possa far passare in secondo piano. Mi sento vivo, il gorgoglio del Brenta ha accompagnato i miei passi per un tratto e la vista di questo fiume impetuoso cinto dalle montagne altrettanto maestose mi ha riempito di meraviglia.Quasi dimenticavo, ho conosciuto due ragazzi polacchi, Filip e Anna che per regalo di nozze hanno intrapreso questo viaggio dal cuore dell'Europa, non nego che sia difficile a volte capirsi, ma sono due persone stupende spero che anche loro pensino ciò di me...
Camposampiero
Cosa vuoi visitare?
santuario del Noce
santuario della visione
Camposampiero è una città pittoresca e storica con molte attrazioni culturali e naturali da offrire ai visitatori.La città di Camposampiero è luogo Antoniano. Il soggiorno di Antonio, durato un mese, concluso all’approssimarsi della morte il 13 giugno 1231 è divenuto nel tempo memoria indissolubile ed identità condivisa.
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Santuario del Noce
Oratorio del Noce, uno dei santuari artisticamente più interessanti della provincia di Padova, ed insieme il segno più significativo della presenza del Santo a Camposampiero. Scrigno di devozione e bellezza, il “Noce” venne fatto erigere da Gregorio Camposampiero nel 1432 sul luogo dove sorgeva l’albero di noce dal quale il Santo predicava alle genti di campagna che accorrevano per ascoltarlo.
la tela dell'abside
La tela dell'abside
L’abside è abbellita dalla grande tela a olio: S. Antonio predica dal noce. Un tempo era sistemata sopra l’altare. L’autore è Bonifacio da Verona.L’opera risale al 1536 e rappresenta dall’alto della maestosa pianta, s. Antonio, seduto tra i rami che tiene un sermone, ai piedi dell'albero le persone lo ascoltano affascinati
torna in città
Santuario della Visione
Il Santuario della Visione a Camposampiero è una chiesetta dedicata a San Giovanni Battista, ove Sant’Antonio da Padova aveva pregato, celebrato e predicato alle poveri genti di campagna. Qui sostò il Santo quasi ininterrottamente, nell’ultimo mese della sua vita . Nel secolo successivo, chiesa e convento soffrirono delle aspre lotte tra Carraresi ed i Camposampiero per il possesso del Castello di Tiso. La rinascita di quei luoghi così ricchi di memorie antoniane, si deve a Gregorio Callegari di Camposampiero che, tra il 1426 e il 1431, fece ricostruiremsia il convento sia la chiesa.
la cella
Qui Antonio trascorse molte ore in preghiera, scrutando la Parola di Dio e raccogliendosi in profonda contemplazione. La tradizione vuole che il Santo, mentre si trovata assorto in preghiera in questa cella, abbia avuto la visione di Gesù Bambino
La cella della Visione
torna in città
...Questa pace e tranquillità, anche se non lo sapevo, era ciò che da molto cercavo, d'ora in avanti mi prometto che cercherò sempre di riservarmi momenti per me e le persone che amo. Oggi ho capito che la vita è fatta anche di piccole cose di cui dobbiamo godere e non dare per scontate.La prossima tappa sarà Padova, un posto che ahimè è tutto fuorchè tranquillo, ma fremo dalla curiosità nel visitare la Basilica dove sono conservate le spglie di Sant'Antonio e spero che essendo un posto che pullola di vita incotrerò nuovi compagni di viaggio dato che Anna e Filip sosteranno qualche altro giorno a Camposampiero...
Padova
Cosa vuoi visitare?
Basilica di sant'antonio
Cappella degli scrovegni
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Padova è una città che unisce la ricchezza della storia e della cultura alla bellezza della natura e alla vivacità della vita moderna. La città fu una delle capitali culturali del Trecento, grazie alla presenza dalla signoria dei Carraresi, che fecero di Padova uno dei principali centri del preumanesimo. Sono presenti due siti dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO: l'orto botanico, il più antico al mondo e i cicli di affreschi del XIV secolo, conservati in otto complessi edilizi tra cui la cappella degli Scrovegni.[7] Dal 1222, Padova è sede di una prestigiosa università che si colloca tra le più antiche del mondo.
Basilica di Sant'antonio
È una delle chiese più importanti della città ed è dedicata a Sant'Antonio da Padova, uno dei santi più venerati della Chiesa Cattolica. La basilica è stata costruita tra il XIII e il XIV secolo in stile gotico e presenta una facciata imponente e decorata con numerose statue e bassorilievi. All'interno della basilica si trovano numerose cappelle, tra cui la Cappella del Santo, che ospita le spoglie di Sant'Antonio, e la Cappella di San Giacomo, che presenta affreschi di Altichiero da Zevio. La navata centrale è decorata con numerosi altari e opere d'arte, tra cui un crocifisso di Donatello.Inoltre, la basilica di Sant'Antonio di Padova è anche il punto di partenza per la famosa "Via del Santo", un percorso che attraversa i luoghi più importanti della vita di Sant'Antonio e che rappresenta un'importante meta per i pellegrini che desiderano approfondire la conoscenza della figura del santo e della sua spiritualità.
L'interno
L'interno della Basilica
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Cappella di Sant'Antonio
Cappella di San Giacomo
Crocifisso di Donatello
Cappella degli Scrovegni
La Cappella degli Scrovegni è situata nel centro storico di Padova ed è considerata uno dei più grandi tesori dell'arte italiana. La cappella fu commissionata da Enrico degli Scrovegni come atto di penitenza per i peccati della sua famiglia, che erano stati accusati di usura. Gli affreschi che decorano le pareti della cappella furono realizzati dal grande artista toscano Giotto di Bondone tra il 1303 e il 1305. Gli affreschi rappresentano la vita di Gesù e della Vergine Maria, dalla Nascita alla Resurrezione, e sono considerati una delle maggiori espressioni dell'arte medievale e rappresentano un importante passaggio verso il Rinascimento italiano. La loro bellezza e la loro importanza storica e artistica hanno fatto sì che la cappella degli Scrovegni sia stata inserita nella lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel 2006.
L'interno
L'interno della Cappella
avanti
All’interno della cappella era un tempo conservato un crocifisso dipinto da Giotto medesimo, oggi al Museo degli Eremitani.
Le pareti della navata presentano nella parte più bassa dei finti marmi, dove si aprono, alcune nicchie con le allegorie dei Vizi e delle Virtù
L'interno della Cappella
torna in città
Nella parte alta compaiono invece gli affreschi con grandi scene figurate, disposte su tre registri sovrapposti così che abbiano un andamento narrativo. Le scene narrano le Storie di Anna e Gioacchino (i genitori della Madonna) nel primo registro in alto, a destra rispetto all’altare; poi le Storie di Maria nel primo registro in alto della parete nord, a sinistra rispetto all’altare. Le Storie di Cristo iniziano sull’Arco Trionfale dell’altare in alto
...Non credevo che l'uomo fosse capace di creare tanta bellezza, la basilica è ricca di spendore, un vero e proprio scrigno che ti protegge dalla confusione della città.Attualmente alloggio alla casa del pellegrino e ci sono decisamente molti altri viaggiatori come me, di tante nazionalità diverse, ma tutti accumunati dal desiderio di viaggiare e scoprire il mondo in cui viviamo...
Battaglia terme
Visistiamo...
il castello del catajo
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La città è famosa per le sue acque termali e per essere un luogo ideale per il relax e il benessere. La storia di Battaglia Terme risale all'epoca romana, quando la città era un importante centro termale sotto il nome di "Aquae Patavinae". Nel Medioevo, Battaglia Terme divenne un importante centro commerciale grazie alla sua posizione strategica lungo la strada che collegava Padova a Venezia. Il nome "Battaglia" deriva invece da una battaglia che si svolse nella zona nel 1513 tra le truppe francesi e quelle della Repubblica di Venezia. Nel corso degli anni, Battaglia Terme ha subito diverse trasformazioni e oggi è una moderna città termale con numerose attrazioni turistiche e culturali.
Castello del catajo
La costruzione del castello iniziò nel 1570 per volere di Gerolamo Cornaro, un nobile veneziano, che desiderava realizzare una residenza di campagna all'avanguardia. Il castello unisce lo stile rinascimentale e barocco, con influenze di stili successivi come il rococò e il neoclassico. Il Castello fu frequentato da importanti personaggi storici, come il poeta Torquato Tasso, il compositore Antonio Vivaldi e l'imperatore d'Austria Francesco Giuseppe. Durante la prima guerra mondiale, il castello fu utilizzato come ospedale militare e successivamente come residenza per i reduci di guerra.
fontana dell'elefante
Fontana dell'Elefante
Tra le diverse fontane della villa la più spettacolare è la Fontana dell'Elefante, posta dentro una grotta scavata nella roccia abbellita dalla scultura raffigurante l'animale, opera emblematica dei gusti esotici degli antichi proprietari. Una scalinata, costruita in modo da poter essere salita anche a cavallo, permette di accedere al piano nobile e alla sale di rappresentanza, dove è possibile ammirare l’albero genealogico della famiglia Obizzi, affrescato su una parete.
torna in città
...La stanchezza dei primi giorni ormai mi è estranea, prima di partire consideravo il camminare come un semplice passatempo, la classica passeggiata con gli amici, mentre ora più proseguo con il mio viaggio e più desidero spingermi lontano, il verde dei prati e le colline faranno da cornice alla mia passeggiata. La sensazione del sole sul mio viso e del vento tra i miei capelli mi stanno facendo sentire vivo come mai prima d'ora...
Monselice
Visitiamo...
il santuario delle sette chiese
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La città ha una storia molto antica, risalente all'epoca romana, quando era un importante centro strategico sulle rive del fiume Adige. Nel corso dei secoli, Monselice è stata contesa da diverse popolazioni, tra cui i Longobardi, i Franchi e i Bizantini., mentre durante il Medioevo, la città divenne un importante centro commerciale grazie alla sua posizione strategica. Durante il Rinascimento, Monselice fu un importante centro culturale, frequentato da importanti artisti e letterati dell'epoca come : Andrea Mantegna: uno dei più grandi pittori italiani, Francesco Petrarca: il celebre poeta e umanista italiano e Giorgione: uno dei più grandi pittori italiani del Rinascimento.
Santuario delle Sette Chiese
Questo è un paragrafo pronto a contenere creatività, esperienze e storie geniali.
Sulle pendici del Colle della Rocca, oltrepassata la chiesa di S. Giustina, si trova il più importante complesso monumentale religioso di Monselice: il Santuario Giubilare delle Sette Chiese. Le chiese sono frutto del progetto di Pietro Duodo, un nobile veneziano. Nel 1605 ottiene da Papa Paolo V il permesso di edificare ed intitolare le chiese come le sette maggiori basiliche romane.
Il Santuario delle Sette Chiese è anche famoso per la sua posizione panoramica sulla città di Monselice e sui Colli Euganei circostanti. La passeggiata che porta al santuario è caratterizzata da un suggestivo percorso tra la natura e le antiche mura della città, che lo rendono una meta ideale per chi desidera trascorrere una giornata all'aria aperta.
torna in città
...Affascinato dai colli Euganei mi accingo a raggiungere la città di Este, si dice che nel Duomo sia stata rinvenuta un'opera del Tiepolo, perciò appena giungerò in città mi informerò per vederla, è stupefacente scoprire quante meraviglie ci siano i questi luoghi...
Este
Cosa vuoi visitare?
castello carrarese
duomo di santa tecla
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La città è famosa per la sua storia millenaria, che la rende un luogo di grande interesse culturale e artistico. Tra i monumenti più importanti di Este ci sono il Castello Carrarese, una fortezza medievale costruita nel XIII secolo, e il Duomo di Santa Tecla, una chiesa romanica del XII secolo. La città è inoltre famosa per il suo centro storico, caratterizzato da strette vie medievali e da numerose piazze e monumenti. Oggi, Este con la sua posizione tra le colline e il fiume Adige, la rende un luogo ideale per gli amanti della natura e delle attività all'aria aperta.
Castello Carrarese
Il castello che domina la città di Este è costituito da grandi torri maistre e da una cinta muraria con merli guelfi, alta circa dieci metri e spessa un metro e mezzo, che si sviluppa lungo un perimetro pari a circa un chilometro, tra pianura e collina. Questo possente monumento testimonia il ruolo di primaria importanza che il territorio estense rivestì in epoca medievale.Il nucleo più antico della fortificazione si trova sul lato sopraelevato e consiste in una cerchia di mura con i resti di una chiesetta e le fondamenta di una piccola torre, risalenti probabilmente al VI secolo d.C. Attualmente il castello carrarese funge da maestosa cornice dei curatissimi giardini pubblici, inaugurati nel 1915, ricchi di essenze arboree e piante secolari, mentre le sale di palazzo Mocenigo ospitano le prestigiose collezioni del Museo Archeologico Atestino.
torna in città
Duomo di Santa Tecla
Il Duomo di Santa Tecla è la chiesa più importante del comune di Este ed è anche il più antico luogo di culto cristiano della città. La sua fondazione risale probabilmente al IV-V secolo d.C., quando sui resti di un preesistente edificio pagano venne costruita la prima chiesa dedicata a Santa Tecla, vergine e martire nativa di Iconio in Asia Minore e discepola di San Paolo.
Opere d'arte all'interno
Trionfo dell'eucarestia
L'opera d'arte più illustre del duomo è la grande pala d'altare collocata nell'abside raffigurante “Santa Tecla che invoca la liberazione di Este dalla pestilenza” realizzata da Giovan Battista Tiepolo nel 1759. La tela di notevoli dimensioni (6,75x3,90 mt) è considerato il capolavoro tra i dipinti con soggetto sacro del famoso artista veneziano.
Nella cappella del Santissimo Sacramento si trova il gruppo scultoreo raffigurante il “Trionfo dell'Eucarestia” del maestro veneziano Antonio Corradini (1688-1752). Realizzato in marmo di Carrara, comprende la mirabile ed emblematica statua della Fede velata, vero capolavoro di illusionismo scultoreo.
La pala di Santa Tecla
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...Mi lascio i colli alle spalle mosso da una grande curiosità nei confronti della prossima tappa: Montagnana si dice che sia una città completamente abbracciata da una cinta muraria che ne rende evidenti i trascorsi storici.Non sono l'unico che freme dalla voglia di arrivarci, ormai siamo un bel gruppo e Giuseppe, che è un po più anziano ci ha parlato che la città è conosciuta per Il Palio, una grande festa che comprende delle rievocazioni medievali e che porta la vita per le strade del borgo...
Montagnana
Cosa vuoi visitare?
Duomo
mura
Fa parte dell’associazione i borghi più belli d’Italia . Le sue origini probabilmente risalgono ad epoca romana, in un territorio soggetto a frequenti alluvioni e circondato dal fiume Adige. Nel 1242 Ezzelino III da Romano conquistò la città e iniziò i lavori di fortificazione. Dopo lunghe guerre, dal 1405 fino al 1797 la città fece parte della Repubblica di Venezia. Montagnana, con la sua cinta medievale della lunghezza di quasi due chilometri , è una delle città murate meglio conservate del Veneto, situata a circa 50 chilometri da Padova, Verona e Vicenza.
tconcludiamo il viaggio
Duomo di Santa Maria Assunta
Si affaccia su piazza Vittorio Emanuele, la piazza più importante della città. Lo stile è quello tardo gotico con aggiunte di stile rinascimentale. Fu edificato tra metà e fine del 1500 L'interno della chiesa è ricco di numerose opere d'arte, tra cui affreschi, dipinti e sculture. L’effetto particolare che si ha guardando il Duomo dalla piazza è dovuto al fatto che l’asse maggiore dell’edificio è orientato secondo i punti cardinali: la chiesa diventa una perfetta meridiana. Se vi troverete nella piazza di Montagnana a mezzogiorno potrete vedere la facciata della chiesa illuminarsi: l’ombra scompare dallo spiazzo ed il sole illumina le due sfere di pietra bianca poste sui pilastri, illuminando poco a poco l’intera facciata. è caratterizzato dall’assenza del campanile, situato su una torre delle mura nord, sopra porta Vicenza.
la trasfigurazione
battaglia di lepanto
giuditta e il david
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L a Trasfigurazione
vediamo le altre opere
Il dipinto è situato nell'abside del Duomo di Montagnana, realizzato dal pittore Paolo Veronese nel 1555-1556. Il dipinto raffigura la scena biblica della Trasfigurazione di Gesù sul Monte Tabor, con Gesù al centro, circondato da Mosè ed Elia, e i discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni ai suoi piedi. L'opera è caratterizzata da una forte luminosità dei colori, tipico dello stile del Veronese.
Battaglia di Lepanto
Il quadro che riproduce la Battaglia di Lepanto (m. 4,50 x 4,50), ad olio su tela, appeso alla parete sinistra nella prima campata.
vediamo le altre opere
Giuditta e il David
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Il David e la Giuditta che decorano la retrofacciata della cattedrale di Montagnana apparvero nel 1930, quando (si celebrava il quinto centenario della fondazione della chiesa) vennero intrapresi dei lavori di recupero delle decorazioni pittoriche ad affresco da tempo imprigionate sotto l'intonaco.
David con la testa del gigante Golia
Giuditta
Le mura della città
La città appare oggi, maestosa e forte, quasi come doveva essere nel Trecento, la straordinaria fortificazione si deve ai Carraresi che alla metà del Trecento vollero rafforzare le difese contro i vicini Scaligeri di Verona. La nuova cinta, costruita in mattoni e trachite dei Colli Euganei, racchiudeva un’area d circa 24 ettari, era coronata da merli guelfi ed aveva 24 torri perimetrali alte circa 18 metri. All’interno, le torri erano adibite a magazzini e alloggi per i soldati durante le emergenze belliche. I due accessi nelle mura di Montagnana, erano posti uno a Est, il Castello di San Zeno verso Padova e l’altro ad Ovest la Rocca degli Alberi verso Verona.
castello san zeno
rocca degli alberi
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Castello San Zeno
Torniamo in città
Ha una pianta rettangolare e fino al 1800 era circondato da un fossato e si poteva accedervi tramite un ponte levatoio al cortile interno del Castello. Non fu sempre adibito all’uso originale: alla fine delle guerre tra le città venete per la conquista del territorio, il Castello di san Zeno venne utilizzato dalla Serenissima per depositare la canapa. Non cessò però di essere utilizzato a scopo militare. Infatti i reggimenti militari vi trovavano alloggio. Ad oggi, oltre ad ospitare il Museo A. Giacomelli, il quale contiene numerosi reperti di rilevante interesse archeologico, è sede della biblioteca e del centro studi sui Castelli.
Rocca degli Alberi
torniamo in città
la Rocca degli Alberi, che si alza imponente e pittoresca sul vallo dalla parte occidentale, fu costruita dai Carraresi nel biennio 1360-62 con funzione esclusivamente militare. L'ingresso fortificato era costituito da un complesso sistema difensivo: lungo l'androne di transito, dominato da due torri, stavano quattro porte a battenti, due saracinesche e quattro ponti levatoi a bilanciere. Dal 1963 la rocca ospitava l'ostello della gioventù, ora spostato in una struttura pochi metri fuori le mura, ed è visitabile nel periodo aprile-ottobre.
fine
"...Questo viaggio si è concluso, ma le riflessioni a cui mi ha portato e tutte le meraviglie scoperte resteranno impresse nella mia memoria.Ho conosciuto molte persone in una sola settimana e con l'oro ho imparato l'arte della convivenza e dell'altruismo, molte sono state le sorprese e la più bella di tutte è stata Mirella, la ragazza che lavora all'ostello della gioventù di Montagnana, mi sto tenendo in contatto con lei perchè desidero conoscerla meglio..."Così si conclude il diario del nonno e Luca chiudendolo era felice, aveva letto la storia di un giovane viaggiatore, delle sue riflessioni e delle sue sfide e con suo grande stupore anche la storia di come ha conosciuto la nonna.