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Rapporto bes sull'istruzione e formazione in italia

Secondo i dati ISTAT 2019-2021

l'istruzione secondo la costituzione

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La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. [...]

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L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. [...]

agenda 2030

Un’istruzione di qualità è la base per migliorare la vita delle persone e raggiungere lo sviluppo sostenibile. L’obiettivo 4 dell’Agenda 2030 dell’ONU è fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti.

Gli indicatori, secondo il rapporto ISTAT 2019, mostrano una generalizzata tendenza al miglioramento.

Si abbassa inoltre di uno 0,7% la quota di NEET, giovani che non studiano nè lavorano, che equivale al 23,4 %. Tuttavia aumenta il tasso di abbandono scolastico dei giovani, che corrisponde al 14,5%.

In aumento infatti la quota di persone di 25-64 anni che hanno conseguito un diploma di scuola secondaria superiore, che costituisce il 61,7 %.

Il grafico mette in relazione il rapporto BES riguardo istruzione e formazione del 2019 con quello del 2017 e del 2010. Possiamo vedere infatti un forte miglioramento in vari paramentri rispetto al 2017, mentre un mantenimento dei valori percentuali rispetto al 2010.

In questo grafico invece sono rappresentati i valori riguardanti l'uscita precoce dei giovani da un sistema di istruzione o formazione. Vediamo come le regioni con tali valori più elevati siano la Sardegna, la Sicilia, la Calabria e la Campania, che superano il 20%. Mentre la media italiana si aggira attorno al 14%.

competenze digitali

Questo grafico invece mostra le persone con competenze digitali avanzate in un età compresa tra i 16 ed i 74 anni. Spicca come la fascia di età con le competenze digitali più elevate sia quella tra i 20-24 anni, ovvero la generazione Y. Inoltre vediamo come nel 2019 vi sia stato un miglioramento del dato in tutte le fasce di età rispetto al 2016.

Questo grafico evidenzia come chi possiede un titolo di studio medio-elevato, gradualmente in relazione ad esso, dimostri anche una maggiore partecipazione ad attività culturali, competenze digitali e partecipazione alla formazione continua.

L'istruzione, la formazione e il livello di competenze acquisite influenzano il benessere delle persone e aprono strade e percorsi altrimenti preclusi. L'Italia è distante dalle medie europee e gli indicatori del livello di istruzione e delle competenze hanno subito una battuta d'arresto negli ultimi due anni. La pandemia del 2020, con la conseguente chiusura di scuole e università e il prevalere della didattica integrata, ha acuito le difficoltà. Unica eccezione la partecipazione alla formazione continua da parte della popolazione tra i 25 e i 64 anni, che è aumentata nel 2021, non soltanto recuperando il livello del 2019, ma incrementandolo.

Nel 2021 le attività culturali che si svolgono fuori casa hanno subito una ulteriore forte contrazione dopo quella avvenuta nel 2020, con riduzioni più accentuate per la fruizione di spettacoli teatrali e per il recarsi ad un museo o ad una mostra.

Nell'ultimo anno la quota di diplomati e, per il terzo anno consecutivo, la quota di titoli terziari, subiscono una battuta d'arresto. Nel 2021 il 62,7% delle persone di 25-64 anni ha almeno il diploma superiore. I giovani di 30-34 anni che sono in possesso di un titolo di studio terziario sono il 26,8%.

Il ricorso alla formazione continua riguarda il 9,9 % della popolazione di 25-64 anni nel 2021, dopo la brusca flessione avuta nel 2020. Nel 2021 le persone hanno ricominciato a frequentare attività di apprendimento con una partecipazione anche maggiore degli anni precedenti, raggiungendo per la prima volta i livelli di partecipazione della media dei paesi dell'Unione Europea.

COMPETENZE

by John Doe

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Nell'anno scolastico 2020/21 i ragazzi e le ragazze della classe terza della scuola secondaria di primo grado che non hanno raggiunto un livello di competenza almeno sufficiente sono il 39,2% per le competenze alfabetiche e il 45,2% per quelle numeriche.

Nel periodo tra marzo e giugno 2020, il 91,4% degli scolari e studenti tra 6 e 19 anni dichiara di aver svolto lezioni online.

Il 65,8% degli studenti che hanno seguito le lezioni online riferisce di aver avuto qualche difficoltà. Le problematiche maggiori sono legate alla qualità della connessione e alla concentrazione/motivazione. Nell'anno scolastico 2020/2021 il ritorno alla didattica in presenza è stato più accentuato per la primaria e la secondaria di primo grado, a differenza delle superiori.

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Ancora alta, sebbene in calo, la quota di giovani che escono prematuramente dal sistema di istruzione e formazione, dopo aver conseguito soltanto il titolo di scuola secondaria di primo grado.

Nel 2021, tra i giovani di 15-29 anni, il 23,1 % non studia né lavora, in calo rispetto al 2020.

Tra il 2020 e il 2021 si assiste ad un vero e proprio crollo nella partecipazione alle attività culturali, che si è attestata all'8,3%. Nel 2021 la fruizione di musei/ mostre e di siti archeologici e monumenti rappresentano le attività che si sono ridotte di più.

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Nel 2020 si era osservata una ripresa della lettura di almeno un libro nell'anno, che era aumentata. Nel 2020 e nel 2021 la situazione determinata dalla pandemia ha sicuramente inciso sulla quota di utenti delle biblioteche di 3 anni e più, che tra il 2019 e il 2020 diminuiscono di circa 3 punti percentuali e tra il 2020 e il 2021 quasi si dimezzano.