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salvaguardia dell'ambiente naturale

AMBIENTE-BES

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AMBIENTE

ART.41

“L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all’ambiente. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali”.

“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.

ART.9

QUALI SONO GLI ARTICOLI CHE TUTELANO L'AMBIENTE?

Il Green deal europeo, centrato sullo sviluppo sostenibile (Agenda 2030) prevede un piano d’azione e una serie di cospicui investimenti, volti a ridurre l’inquinamento.

La salvaguardia dell’ambiente naturale, la lotta all’inquinamento, l’adattamento alle variazioni del clima hanno un ruolo prioritario sul benessere e sulla salute della popolazione. Negli ultimi anni, nell’ottica di uno sviluppo socio - economico sostenibile, le questioni ambientali sono divenute sempre più centrali nell’analisi del benessere.

BES - AMBIENTE

INDICE

EMISSIONI DI CO2

03

RIFIUTI URBANI

02

CAMBIAMENTI CLIMATICI

01

Gli effetti dei cambiamenti climatici e dell’aumento dell’effetto serra rappresentano uno dei problemi ambientali che preoccupano maggiormente le persone.

PRE COVID

CAMBIAMENTI CLIMATICI

Negli ultimi anni (2019-2020), le variazioni rispetto al valore climatico sono sempre positive in tutte le regioni, con l’eccezione di Calabria e Sicilia. Il 2020 mostra nel complesso una minore incidenza delle ondate di calore rispetto al 2019. Nel Mezzogiorno, in particolare, è inferiore alla mediana climatica di riferimento.

2019

Notevole la variabilità territoriale: soprattutto nel Nord-est e in alcune aree interne peninsulari, i valori dell’indice sono aumentati nel 2020, con variazioni fino a +6 giorni per il Friuli- Venezia Giulia.

Il dato delle precipitazioni 2020 si discosta fortemente da quanto registrato nel 2019, dove lo scarto a livello nazionale arrivava al +21%.

In termini meteorologici e climatici il 2020, rispetto al periodo di riferimento 2018-2019, conferma il graduale aumento delle temperature minime e massime, con scarti rispettivamente di +0,9 °C e +1,3 °C a livello nazionale, più elevati nel Centro.

2020

DURANTE

Si osserva una riduzione dei giorni consecutivi non piovosi a scala nazionale, dovuta in particolare alle ripartizioni del Nord e delle Isole, mentre al Sud si osserva un aumento (+6 giorni).

Nel 2021 i giorni di caldo risultano assenti nel Nord, stazionari al Centro (+18 giorni) e mostrano scarti positivi maggiori nel Sud (25 giorni) e nelle Isole per 13 giorni. Riguardo alle precipitazioni lo scarto rispetto alla mediana del periodo di riferimento a livello nazionale è pari a +2%.

2021

POST COVID

SITUAZIONE PRE COVID

RIFIUTI URBANI

Il Nord produce quasi la metà dei rifiuti urbani e concorre maggiormente, rispetto alle altre aree del Paese e all’aumento registrato dal 2017.

Nel 2019, la produzione di rifiuti urbani in Italia si attesta a 30,1 milioni di tonnellate, pari a 503,6 chilogrammi per abitante, valore pressoché stazionario rispetto al 2018 e in crescita rispetto agli anni precedenti.

L’obiettivo UE è smaltire in discarica soltanto il 10% dei rifiuti urbani entro il 2035.

Nei mesi segnati dal lockdown, la chiusura della maggioranza delle attività produttive ha inciso sulla produzione totale di rifiuti urbani segnandone una evidente contrazione.

Nel 2020 la produzione di rifiuti urbani in Italia è scesa a 28,9 milioni di tonnellate (-3,6% dell’ammontare complessivo rispetto al 2019), pari a 487 chilogrammi per abitante (-16 chilogrammi pro capite) tornando quasi al valore pro capite più basso dal 2010.

PERIODO PANDEMIA

La fondazione Utilitalis stima che complessivamente, dal 21 febbraio 2020 all’8 agosto 2020, i rifiuti urbani abbiano subito una riduzione del 16% rispetto allo stesso periodo del 2019.

PRE COVID

Nel 2019, le emissioni di CO2 e altri gas climalteranti (o gas effetto serra) per abitante sono pari a 7,1 tonnellate di CO2 equivalente. Diminuiscono nettamente le emissioni di CO2 e altri climalteranti generate dalle attività economiche raggiungendo nel 2020 un valore pari a 6,6 tonnellate.

Il contributo delle emissioni generate dalle famiglie, dovuto principalmente al consumo di combustibili per trasporto privato e usi domestici, è del 25,7%, corrispondente a 1,8 tonnellate di CO2 equivalente per abitante, di poco inferiore al valore del 2015.

EMISSIONI DI CO2

EMMISSIONI DI CO2 E ALTRI GAS CLIMA-ALTERNATI DELLE VARIE ATTIVITA' ECONOMICHE PER SETTORE E DELLE FAMIGLIE. Tonnellate CO2 equivalente.

Le emissioni delle famiglie rappresentano circa il 25% delle emissioni complessive.

DURANTE

Nel 2020, parte della popolazione che dichiara di essere molto o abbastanza soddisfatta della situazione ambientale nella zona in cui vivono è del 70,1%, in leggera crescita rispetto al 2019. Il contributo delle emissioni generate dalle famiglie nel 2020, dovuto principalmente al consumo di combustibili per trasporto privato e usi domestici, è di 1,7 tonnellate di CO2 equivalente per abitante

Un ESEMPIO ne è il carbone che ha rappresentato oltre il 40% della crescita complessiva delle emissioni globali di CO2 nel 2021, raggiungendo il massimo storico di 15,3 miliardi di tonnellate.

Le emissioni delle famiglie rappresentano circa il 25% delle emissioni complessive. Il benessere e la stabilità delle comunità locali sono fortemente dipendenti dall’evoluzione del clima, a livello locale e globale

EMISIONI CO2 ANNI 2020-2021

POST COVID