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divinità romane
Matteo Romano
Created on February 12, 2023
divinità
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Transcript
le credenze religiose dei romani, nel corso del tempo subirono parecchi cambiamenti, la religione era legata ad elementi naturali. Venivano in oltre adorate alcune divinità familiari: per esempio i Lari che sarebbero gli spiriti degli antenati e i Penati, protettori della casa e della famiglia. Dopo le conquiste, a Roma si iniziarono a venerare nuovi dei. I romani vennero attratti dalla religione greca e fecero propri tutti gli dei di questa civiltà.
Le divinità
Tra tutte le divinità sia greche che romane, Zeus è la più importante. È considerato, infatti, non solo il padre di tutti gli dei ma anche dell’intero genere umano. Nell’antica Roma gli viene attribuito il nome di Giove. In entrambe le credenze (greca e romana) egli rappresenta il Dio del cielo, delle piogge, colui che richiama le nubi, scaglia i fulmini e si ode con la voce del tuono.Figlio di Crono e Rea, fu salvato dalla madre al momento della nascita, la quale lo sottrasse ad un orribile destino. Crono infatti, per evitare l’avverarsi della profezia secondo la quale sarebbe stato spodestato dai propri figli, li divorò subito dopo la nascita. Fu così che uno dopo l’altro tutti i fratelli di Zeus, ovvero Estia, Demetra, Era, Ade e Poseidone subirono la medesima sorte.Data la terribile situazione, al momento della nascita di suo figlio Zeus, Rea lo sostituì con un sasso e lo avvolse tra le fasce per far sì che Crono non lo riconoscesse e lo divorasse.
Giove (Zeus)
Sorella e moglie di Zeus, Era era adorata in quanto dèa del matrimonio. Associata al nome di Giunone dalla mitologia romana viene venerata più generalmente come dea dell’amore. Associati alla sua figura troviamo alcuni simboli sacri come la vacca e il pavone. Come tutti i fratelli di Zeus, Era fu mangiata subito dopo la nascita dal padre Crono. Questo, infatti, era determinato ad evitare l’avverarsi della profezia, secondo la quale uno dei figli lo avrebbe spodestato. Solo Zeus si salvò grazie agli stratagemmi messi in atto da sua madre Rea. Divenuto adulto, riuscì ad affrontare Crono e lo costrinse a vomitare tutti i suoi fratelli ormai anch’essi adulti.
Giunone (Hera)
Associato al nome di Marte nella mitologia romana, Ares nasce in Tracia. A differenza di tutte le altre divinità incute ai greci grande timore e diffidenza. I suoi animali sacri erano il cane e l’avvoltoio, ma gli vengono attribuiti anche animali come il barbagianni, il picchio e il gufo reale.Si narra che Ares vivesse in un tempio custodito dalle Amazzoni e si spostasse con un carro trainato da cavalli immortali dal respiro simile a quello dei draghi. Generalmente andava in battaglia indossando un’armatura bronzea ed impugnando una lancia.
Marte (Ares)
Associata al nome di Minerva nella mitologia romana, Athena era la Dea della Guerra figlia di Zeus e della dea della prudenza e saggezza Metide. Nell’iconografia classica viene rappresentata in piedi, vestita di armatura ed elmo. Impugna una lancia e sorregge uno scudo al quale è stata incastonata la testa della Gorgone Medusa.La nascita di Atene è legata ad una leggenda secondo la quale dopo essersi unito a Metide, Zeus ebbe paura di una profezia (come suo padre Crono prima di lui). In base a tale profezia Metide avrebbe potuto dare alla luce dei figli più potenti del padre; così Zeus per non correre il pericolo di essere spodestato tramutò la povera amante in una mosca e la inghiottì. La Dea però già gravida, cominciò subito a creare un’armatura per la figlia a suon di colpi di martello. Tale rumorosa e incessante attività comportava l’insorgenza di strazianti dolori alla testa del Dio dell’Olimpio.
Minerva (Atena)
Afrodite, (Venere nella mitologia romana), rappresenta la Dea dell’amore, della bellezza, sessualità e lussuriaIn merito alla nascita di Afrodite esistono tre differenti versioni: la prima la vuole figlia di Poseidone (in altre leggende lei è addirittura l’amante del Dio), la seconda versione racconta della sua nascita come del frutto dell’unione tra Zeus e Talassa e infine nella terza versione, quella più diffusa, si narra che Afrodite nacque dalla spuma del mare di Cipro in seguito ad una disputa tra Urano e Crono, alla fine della quale Crono tagliò i testicoli di Urano e li gettò in mare. Nonostatnte sia definita Dea dell'amore, La sua figura, non possiede affatto le qualità di una donna romantica e dolce. Viene infatti descritta come una creatura infedele e lussuriosa, vanitosa, irritabile e permalosa.La sua infedeltà nei confronti del marito Efesto però, sembra fosse dovuta al fatto che ella fu costretta a sposare il brutto e triste Dio del fuoco a causa di un ordine di Era.
Venere (Afrodite)
Denominato Nettuno nella mitologia romana, Poseidone, fratello di Zeus era il Dio del Mare. Ma anche il protettore dei cavalli e colui che scatena i terremoti. La relazione tra il mare e i cavalli viene giustificata da alcuni studiosi. Questi affermano che originariamente Poseidone doveva essere nato come Dio-cavallo e che solo successivamente sia stato associato al mare. Questo quando i popoli greci cominciarono a dedicarsi più alla pesca e ai commerci marittimi che alla coltivazione delle terre.
Nettuno (Poseidone)
Identificata con il nome di Ecare durante il periodo classico è denominata Diana nella mitologia romana. Artemide è la sorella gemella di Apollo, nata quindi dall’unione extraconiugale tra Zeus e Lato. Dea della caccia, della selvaggina e dei boschi, venne adorata anche come Dea del parto. Si narra infatti che aiutò la madre a partorire il fratello gemello Apollo. La rappresentazione iconografica più diffusa della Dea della Caccia è quella che tutti conosciamo. Ci appare vestita di un leggero e corto abito, calza stivali da caccia, è dotata di arco e frecce d’argento. Impugna, inoltre, una faretra e in sua compagnia ritroviamo sempre un cervo o un cane.
Diana (Artemide)
Considerato il fabbro degli Dei, Efesto è infatti il Dio del Fuoco, della metallurgia, il protettore dei fabbri, degli artigiani degli scultori e dei metalli. La leggenda narra che Era concepì sia Ares che Efesto senza la partecipazione di suo marito Zeus, per punirlo dei numerosi tradimenti con dee e mortali.Alla nascita di Efesto, però, sua madre rimase terrorizzata dal suo brutto aspetto. Decise, così, di scaraventarlo giù dall’Olimpo. Per fortuna il piccolo Dio fu raccolto da Teti e Eurionome. Queste erano due ninfe del mare che si presero cura di lui, decidendo di allevarlo in una caverna. Pur essendo brutto e deforme, il povero Efesto, già all’età di nove anni dimostrò di possedere abili capacità nel forgiare i metalli. Fu così che cominciò a creare splendidi gioielli di inestimabile valore e bellezza. Li creò soprattutto per coloro che l’avevano amato e accudito.
Vulcano (Efesto)
Ermes o Hermes, che nella mitologia romana corrisponde al nome di Mercurio, fu il frutto dell’ennesima relazione extraconiugale tra Zeus e Maia, la più bella e luminosa stella delle Pleiadi. Nato in una grotta del monte Cillene, nel Peloponneso, il Dio Ermes venne adorato dai romani soprattutto come divinità legata al commercio e transazioni commerciali mentre nella mitologia greca tale divinità venne adorata anche per i viaggi (in genere) e per i viaggiatori.Fu, oltretutto, la divinità dei pesi e delle misure, dei pastori e mandriani e degli oratori. Ma anche dei poeti e della letteratura. Tutto ciò grazie alle sue immense risorse e l’astuzia che lo contraddistingueva.Grazie alle sue qualità d’interprete, gli viene attribuito anche il titolo di messaggero degli déi nelle comunicazioni tra questi e gli uomini. Tra le tante qualità e poteri avrà un ruolo fondamentale la facoltà di poter entrare e uscire dal regno degli inferi senza conseguenze. Infatti ciò risulterà molto utile nelle trattative tra Zeus e Ade per la liberazione di Persefone.
Mercurio (Ermes)
Il culto di Apollo venne importato direttamente dall’antica Grecia a Roma. Ragion per cui non esiste un corrispettivo romano del nome greco. Apollo viene identificato soprattutto come il Dio del Sole, ma riconosciuto anche come il Dio della medicina, della musica e delle profezie.In virtù di questo egli è soggetto a diverse rappresentazioni iconografiche. Generalmente è raffigurato con una corona di alloro sul capo (simbolo di vittoria). Lo vediamo, inoltre, impugnare arco e cetra oppure il caratteristico tripode sacrificale simbolo dei suoi poteri profetici. Al potente Dio Apollo, infatti, vengono sacrificati diversi animali, dai cigni (in riferimento alla bellezza), ai lupi e cicale (i quali simboleggiano il canto e la musica) oppure serpenti, corvi e falchi (in riferimento ai suoi poteri profetici).
Apollo
Giano (in latino Ianus) è il Dio romano degli Inizi. Fra gli dei più importanti della tradizione romana e latina, Giano viene solitamente raffigurato con due facce, perché egli rappresenta il passato ed il futuro. Non solo, egli è anche il dio delle porte. Per la raffigurazione con due facce viene solitamente chiamato Giano Bifronte.ll dio Giano è di origine romana, e quindi non si può sostenere che egli fosse un dio greco