Want to make creations as awesome as this one?

Transcript

ORIONE

Censi Giada, Furlan Thomas,Tansini Lorenzo, Kaur Kushpreet1AS- Istituto G. Marconi, Tortona

Una delle più belle costellazioni invernali e indubbiamente tra le più ricche della volta celeste. Scopriamola insieme: come primo passo conosciamo le sue stelle, clicca su di esse per saperne di più.

Progetto Diderot- Dalle nane alle supergiganti-La vita delle stelle

SITOGRAFIA

Clicca su ogni stella per saperne di più

Chi1 Ch1 Orionis (χ1 Orionis) è una stella gialla di sequenza principale nella costellazione di Orione. Si trova a 28,3 anni luce di distanza dal Sistema solare ed ha una magnitudine apparente di +4,39. É molto simile al Sole, massa e raggio sono pressoché equivalenti, è solo leggermente più calda (5960 K), anche se appare molto più giovane del Sole. La giovane età comporta che la stella sia in rapida rotazione, tre volte più veloce del Sole.

Chi1

Chi2 Chi2 Orionis (χ Ori / χ2 Orionis) è una stella supergigante azzurra di magnitudine 4,65 situata nella costellazione di Orione. Dista 5 265 anni luce dal sistema solare. Si tratta di una stella situata nell'emisfero celeste boreale; grazie alla sua posizione non fortemente boreale, può essere osservata dalla gran parte delle regioni della Terra, sebbene gli osservatori dell'emisfero nord siano più avvantaggiati. La sua magnitudine fa sì che possa essere scorta solo con un cielo sufficientemente libero dagli effetti dell'inquinamento luminoso. Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra dicembre e maggio; da entrambi gli emisferi il periodo di visibilità rimane indicativamente lo stesso, grazie alla posizione della stella non lontana dall'equatore celeste. La sua massa è quasi 14 volte quella del Sole. Possiede una magnitudine assoluta di -10,35 e la sua velocità radiale positiva indica che la stella si sta allontanando dal sistema solare.

Chi2

Betelgeuse Betelgeuse è la seconda stella più luminosa della costellazione di Orione, dopo Rigel, e mediamente la decima più brillante del cielo notturno vista ad occhio nudo, data la sua magnitudine apparente fissata sul valore medio di +0,58. Betelgeuse è una supergigante rossa in una fase già piuttosto avanzata della sua evoluzione, che mostra episodi di variabilità. La sua distanza dalla Terra era tradizionalmente stimata sui 427 anni luce, ma nuove misurazioni della parallasse compiute nel XXI secolo hanno suggerito un valore maggiore. Il diametro angolare misurato dalla Terra suggerisce, da questa distanza, che Betelgeuse sia una stella di dimensioni colossali, addirittura una fra le più grandi conosciute il suo raggio misurerebbe in media circa 800 volte il raggio solare. Data la grande superficie radiante, Betelgeuse possiede anche una forte luminosità, oltre 135 000 volte quella della nostra stella, che la rende anche una tra le stelle più luminose in assoluto. Tuttavia questa luminosità non è imputabile esclusivamente alla vasta superficie; per questa ragione gli astronomi propendono a ritenere che la stella possieda una massa elevata, pari a 15-20 volte quella del Sole. Pertanto è possibile che la stella concluderà la sua esistenza esplodendo in una supernova. Alcune indagini condotte nella seconda metà degli anni ottanta del XX secolo suggerivano l'eventualità che Betelgeuse fosse un sistema multiplo, costituito almeno da tre componenti, ma successive osservazioni non hanno confermato questa ipotesi.

Betelgeuse

Meissa Meissa, o Heka, è una stella della costellazione di Orione. La distanza dalla Terra è di circa 1060 anni luce. Meissa è una stella doppia che si può risolvere con un piccolo telescopio. Si tratta di una stella situata nell'emisfero celeste boreale, ma molto in prossimità dell'equatore celeste; ciò comporta che possa essere osservata da tutte le regioni abitate della Terra senza alcuna difficoltà e che sia invisibile soltanto nelle aree più interne del continente antartico. Essendo di magnitudine 3,39 la si può osservare anche dai piccoli centri urbani senza difficoltà, sebbene un cielo non eccessivamente inquinato sia maggiormente indicato per la sua individuazione. Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra fine ottobre e aprile; da entrambi gli emisferi il periodo di visibilità rimane indicativamente lo stesso, grazie alla posizione della stella non lontana dall'equatore celeste. La coppia di stelle fa parte dell'ammasso di Lambda Orionis, ed è circondata da un enorme anello di gas del diametro di 150 anni luce che viene illuminato dalle stelle del sistema.

Meissa

Bellatrix Bellatrix o Bellatrice è una stella appartenente alla costellazione di Orione. Ha magnitudine 1,64, è la terza stella di questa costellazione per luminosità, dopo Rigel e Betelgeuse, e occupa il ventiseiesimo posto per essere la stella più rilucente della volta celeste. La stella Bellatrix è una delle stelle più visibili ad occhio nudo. E’ proprio la sua temperatura che le conferisce quel suo colore azzurro-blu, come molti altri astri della sua costellazione. Sembra che il nucleo di questa stella sia privo di idrogeno, e non è più sostenuto da reazioni nucleari, e ciò significa che il suo nucleo si sta scaldando e contraendo, e quando si raffredderà, il suo colore assumere un tono arancio-rosso. Così, in futuro Bellatrix sarà classificata come una stella gigante rossa. Sembra, inoltre, che la sua radiazione ultravioletta sia 9000 volte maggiore di quella del Sole, e ciò significa che è di gran lunga più luminosa, ma sembra che la sua metallicità, ovvero la sua quantità di metalli, sia inferiore a quella solare. Il suo periodo di rotazione è di sei giorni, con una velocità pari a 50 chilometri orari, e dista dalla Terra 244,6 anni luce. Se si desidera osservarla, i mesi più propizi per farlo sono gennaio, febbraio e marzo, ovvero durante l’inverno boreale. Il nome della stella Bellatrix proviene dal latino e significa “la Guerriera”, da una traduzione dal termine arabo “Al Najid”, ovvero “il conquistatore”.

Bellatrix

Mu Orionis Mu Orionis (μ Orionis / μ Ori) è un sistema stellare nella costellazione di Orione distante 150 anni luce dal sistema solare, la sua magnitudine apparente combinata è di +4,12. Il sistema è composto da 4 stelle; Mu Orionis A e Mu Orionis B sono due stelle binarie. La separazione delle componenti, anche tra A e B, è troppo stretta per essere risolta con telescopi amatoriali. Queste due coppie ruotano attorno al baricentro del sistema in 18,64 anni. Mu Orionis A è composta da una stella di massa doppia rispetto al Sole e da una più debole stella; la principale è una stella bianca di sequenza principale. La compagna è la meno conosciuta del sistema, probabilmente si tratta di una nana gialla o arancione. Mu Orionis B è formata invece da due stelle piuttosto simili tra loro, Mu Orionis Ba e Mu Orionis Bb; entrambe sono stelle bianco-gialle di sequenza principale.

Mu Orionis

Pi1 Orionis Pi1 Orionis (π1 Ori / π1 Orionis) è un sistema stellare visibile nella costellazione di Orione, nell'asterismo dello scudo di Orione. Il sistema appare come un oggetto di magnitudine 4,65. Dista circa 121 anni luce dal Sole. Il sistema è composto da tre stelle. Le caratteristiche di due delle sue componenti sono note con maggiore certezza. Entrambe sono stelle di colore bianco, la più luminosa, di magnitudine 4,7, ha una massa quasi tripla rispetto a quella solare e una luminosità 26 volte maggiore di quella della nostra stella. Si tratta di una stella piuttosto giovane, con un'età stimata in appena 10 milioni di anni. La seconda componente per luminosità è di magnitudine 8,9, mentre la terza stella, di magnitudine 12,7 sembrerebbe essere gravitazionalmente legata alla prima.

Pi¹ Orionis

Tabit Pi3 Orionis (π3 Ori / π3 Orionis), chiamata anche Tabit, è una stella nana appartenente alla sequenza principale, posta alla distanza di 26,2 anni luce dal Sistema solare, in direzione della costellazione di Orione. π3 Orionis è la stella più luminosa dell'asterismo dello scudo di Orione. La sua massa ed il suo diametro sono pari a circa 1,3 volte quelli del Sole, mentre la sua luminosità è tre volte maggiore. Era già stato ipotizzato che π3 Orionis formasse un sistema binario insieme ad un'altra stella e successive misurazioni avevano suggerito che potesse trattarsi di una compagna di tipo ottico, non legata cioè ad essa da alcun legame gravitazionale ed in realtà molto più distante. Ad oggi non è stato rilevato alcun oggetto substellare in orbita attorno a π3 Orionis.

Tabit

Pi5 Orionis Pi5 Orionis (π5 Ori / π5 Orionis) è un sistema stellare visibile nella costellazione di Orione nell'asterismo dello scudo. Il sistema appare come un oggetto di magnitudine 3,72. Dista circa 1340 anni luce dal Sole. Il sistema è composto da due stelle. La primaria è una gigante bianco-azzurra. La compagna, una stella nana di sequenza principale che completa un'orbita in 3,7004 giorni. Risale al 1903 la prima scoperta dell'esistenza della compagna. Allora, la sua presenza era stata desunta solo dallo spostamento nelle righe spettrali, ma non per osservazione telescopica diretta. La luminosità totale del sistema è di circa 24.000 volte quella solare. Poiché però non è noto il rapporto di luminosità tra le due stelle, non è possibile stabilire la loro massa individuale.

Pi⁵ Orionis

Pi6 Orionis Pi6 Orionis (π Ori / π6 Orionis) è una stella gigante brillante arancione di magnitudine 4,47 situata nella costellazione di Orione. Dista 954 anni luce dal sistema solare. Si tratta di una stella situata nell'emisfero celeste boreale, ma molto in prossimità dell'equatore celeste; ciò comporta che possa essere osservata da tutte le regioni abitate della Terra senza alcuna difficoltà e che sia invisibile soltanto nelle aree più interne del continente antartico. La sua magnitudine pari a 4,5 fa sì che possa essere scorta solo con un cielo sufficientemente libero dagli effetti dell'inquinamento luminoso. Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra fine ottobre e aprile; da entrambi gli emisferi il periodo di visibilità rimane indicativamente lo stesso, grazie alla posizione della stella non lontana dall'equatore celeste. La stella possiede una magnitudine assoluta di -2,86 e la sua velocità radiale positiva indica che la stella si sta allontanando dal sistema solare.

Pi⁶ Orionis

Mintaka Mintaka (δ Ori / δ Orionis / Delta Orionis) è un sistema stellare composto da almeno sei componenti appartenente alla costellazione di Orione. Essa è uno dei tre astri che formano il famoso asterismo della Cintura di Orione, al centro della costellazione. Sebbene la sua magnitudine apparente sia +2,21, Mintaka è solo la settima stella in ordine di luminosità all'interno della costellazione, a causa della ricchezza di stelle luminose che la caratterizzano. È anche la più debole delle tre della Cintura. La Cintura di Orione, che nella rappresentazione mitologica della costellazione raffigura appunto la cintura del gigante Orione, è uno dei più famosi asterismi del cielo: la luminosità delle sue componenti e la loro caratteristica disposizione in una fila che va da sud-est a nord-ovest la rende facilmente individuabile. Nonostante sia solo la settima stella in ordine di luminosità nella costellazione, Mintaka ha tuttavia ricevuto la lettera Delta nel catalogo di Bayer. Quest'ultimo ha infatti catalogato le stelle della Cintura da ovest a est, non tenendo conto della loro luminosità, ma della loro posizione. Di conseguenza Alnilam ha ricevuto la lettera Epsilon e Alnitak la lettera Zeta. Mintaka è una stella molto vicina all'equatore celeste. Questa particolare posizione la rende visibile da praticamente tutte le latitudini della Terra. Questa caratteristica fa sì che la stella sorga e tramonti quasi esattamente a est e a ovest. Essa appare molto bassa all'orizzonte nelle regioni artiche e antartiche mentre mano a mano che si procede verso l'equatore essa appare sempre più alta nel cielo. Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale va da novembre a maggio. Mintaka è una stella multipla molto complessa, formata da almeno sei componenti.

Mintaka

Alnitak Alnitak (ζ Ori / ζ Orionis / Zeta Orionis) è un sistema stellare, formato da tre componenti, appartenente alla costellazione di Orione. Alnitak ha una magnitudine apparente di +1,74, che ne fa la trentesima stella più brillante del cielo e la quinta stella in ordine di luminosità della costellazione di Orione dopo Rigel, Betelgeuse, Bellatrix e Alnilam. La stella principale del sistema è una supergigante blu molto calda e con una magnitudine di +2,0. Alnitak è una delle tre stelle che compongono la Cintura di Orione, al centro della costellazione di Orione, essendo le altre due Alnilam e Mintaka. In particolare Alnitak è la stella più a est della Cintura. La Cintura di Orione, che nella rappresentazione mitologica della costellazione raffigura appunto la cintura del gigante Orione, è uno dei più famosi asterismi del cielo: la luminosità delle sue componenti e la loro caratteristica disposizione in una fila che va da sud-est a nord-ovest la rende facilmente individuabile. Alnitak, pur essendo una stella dell'emisfero australe, è visibile da quasi tutte le latitudini, risultando non osservabile solo al polo nord e nelle regioni immediatamente circostanti. Essa appare molto bassa all'orizzonte nelle regioni artiche e antartiche mentre mano a mano che si procede verso l'equatore essa appare sempre più alta nel cielo. Questa posizione, d'altra parte, rende particolarmente massicce. Nei pressi di Alnitak si possono osservare numerose nebulose facenti parte del complesso nebuloso molecolare di Orione, uno dei complessi nebulosi in assoluto più studiati.

Alnitak

Alnilam Alnilam (ε Ori / ε Orionis / Epsilon Orionis) è una stella appartenente alla costellazione di Orione. Alnilam ha una magnitudine apparente di +1,69, che ne fa la ventinovesima stella più brillante del cielo e la quarta stella in ordine di luminosità della costellazione di Orione dopo Rigel, Betelgeuse e Bellatrix. Si tratta di una stella supergigante blu molto calda e molto luminosa. Alnilam è una delle tre stelle che compongono la Cintura di Orione, al centro della costellazione di Orione, essendo le altre due Alnitak e Mintaka. Posta poco sotto l'equatore celeste, Alnilam, pur essendo una stella dell'emisfero australe, è visibile da quasi tutte le latitudini, risultando non osservabile solo al polo nord e nelle regioni immediatamente circostanti. Essa appare molto bassa all'orizzonte nelle regioni artiche e antartiche mentre mano a mano che si procede verso l'equatore essa appare sempre più alta nel cielo. Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale va da novembre a maggio L'incerta distanza di Alnilam si ripercuote sugli altri parametri fondamentali. Supponendo che Alnilam si trovi fra i 1.300 e i 1.600 anni luce di distanza, essa ha una luminosità compresa tra i 315.000 e i 725.000 L☉. Questa luminosità fa di Alnilam una delle stelle più luminose conosciute. Stelle massicce come Alnilam bruciano molto velocemente il loro combustibile nucleare: essa sta probabilmente già esaurendo l'idrogeno contenuto nel suo nucleo e sta preparandosi a diventare una supergigante rossa. Data la sua massa e la sua fase evolutiva e data l'età dell'associazione stellare di cui fa parte, si può ipotizzare che Alnilam si sia formata circa 4 milioni di anni fa. In ragione della sua massa elevata, è destinata ad esplodere in una supernova di tipo II entro pochi milioni di anni.

Alnilam

Rigel Rigel (β Ori / β Orionis / Beta Orionis) è una stella della costellazione di Orione, la settima più luminosa del cielo, con una magnitudine apparente di +0,13. Rigel è una supergigante blu molto luminosa, che appare di un colore bianco-azzurro, situata a una distanza di circa 860 anni luce dal sistema solare. Si tratta dell'oggetto più luminoso entro un raggio di un migliaio di anni luce dal Sole. È una stella variabile complessa con molti periodi di variazione sovrapposti fra loro. Attorno ad essa si trova una gran quantità di gas interstellare, che viene illuminato dalla sua intensa radiazione ultravioletta, rendendolo così luminoso per riflessione. Il nome di Rigel deriva dalla sua posizione di "piede" sinistro di Orione. Nonostante Rigel sia la stella più luminosa della sua costellazione, le è stata assegnata la lettera β. Rigel è una stella dell'emisfero australe, ma è talmente prossima all'equatore celeste da poter essere osservata da tutte le aree abitate della Terra, senza difficoltà. L'individuazione di Rigel è facilitata, oltre che dalla sua notevole luminosità, anche dal fatto che appartiene alla costellazione di Orione, una delle figure più note e riconoscibili della volta celeste. Essa è posta nella parte sud-ovest della costellazione. Si trova infatti a sud rispetto alla Cintura di Orione (formata da Alnitak, Alnilam e Mintaka) e a ovest rispetto a Saiph, con la quale forma una delle basi della figura a forma di clessidra, costituita dalle stelle più luminose della costellazione. Rigel è maggiormente visibile nelle sere d'inverno nell'emisfero settentrionale e in quelle estive dell'emisfero australe. Rigel è anche una delle più importanti stelle nella navigazione astronomica, grazie alla sua luminosità e al fatto che si trova nei pressi dell'equatore celeste, il che la rende visibile da tutti gli oceani del mondo. Rigel è classificata come stella supergigante, tra le più luminose. Ciò significa che Rigel ha già abbandonato la sequenza principale e si trova in un avanzato stato evolutivo. Abbandonando la sequenza principale, Rigel ha cominciato a aumentare le sue dimensioni, che sono diventate ragguardevoli. Come tutte le stelle supergiganti, Rigel emette massicciamente gas tramite il proprio vento stellare, il quale origina una notevole perdita di massa da parte della stella. In ogni caso tale perdita non avviene in modo regolare e sono probabilmente uno dei fattori responsabili della variabilità della stella. Rigel non è in realtà una stella singola, ma un sistema stellare. Intorno alla stella principale, che è stata fin qui descritta e che è denominata Rigel A, orbitano due o forse più stelle.

Rigel

Saiph Saiph (κ Ori / κ Orionis / Kappa Orionis) è la sesta stella più luminosa della costellazione di Orione. Il suo nome proprio è una contrazione dell'arabo saif al jabbar, che significa la spada del gigante. Brillando alla magnitudine apparente di +2,05, Saiph è la quarantanovesima stella più luminosa dell'intera volta celeste. Essa è posta nella parte sud-est della costellazione di Orione, in corrispondenza del suo piede sinistro. Si trova infatti a sud rispetto alla Cintura di Orione e a est rispetto a Rigel, con la quale forma la base della figura a forma di clessidra, costituita dalle stelle più luminose della costellazione. È solo la sesta stella più luminosa della costellazione non tanto perché appaia debolmente luminosa, ma per la presenza all'interno di essa di molte stelle calde e brillanti. Saiph è una stella dell'emisfero australe, ma essendo posta poco a sud dell'equatore celeste, è visibile da quasi tutte le terre emerse del nostro pianeta, essendo escluse solo l'estrema parte nord della Groenlandia e la parte nord dell'isola di Ellesmere nell'estremo settentrione del Canada. I mesi migliori per osservarla sono quelli invernali. Posta a circa 721,58 anni luce dalla Terra, cioè più o meno alla stessa distanza di Rigel, Saiph appare a occhio nudo meno luminosa di Rigel (che ha magnitudine apparente 0,12). Se consideriamo la radiazione totale emessa dalle due stelle, allora esse hanno luminosità comparabili. Le due stelle fanno forse parte della stessa associazione OB, l'associazione Orion OB1, come molte altre stelle della costellazione. Questo significherebbe che sono nate dalla stessa grande nube di gas. Questa elevata luminosità è causata dalla combinazione di due fattori: un'alta temperatura superficiale, che le conferisce un colore blu, e un grande raggio. Saiph potrebbe essere vecchia circa 10 milioni di anni, ma ha già esaurito o sta per esaurire l'idrogeno presente nel suo nucleo. Il rallentamento delle reazioni nucleari all'interno di Saiph ha da poco determinato la sua fuoriuscita dalla sequenza principale. Essa è classificata infatti come supergigante blu. Vista la sua massa elevata, il suo destino finale è quello di esplodere in una supernova. Come tutte le supergiganti, Saiph emette un potente vento stellare, che determina una notevole perdita di massa.

Saiph

ORIONE

La costellazione di Orione raffigura il gigantesco cacciatore che brandisce con la mano destra una clava e con la sinistra un vello di pelle di leone, oppure uno scudo.

Clicca su ogni stella per saperne di più

MA ORA COSA VUOI SAPERE?

Clicca sul riquadro corrispondente e poi torna qui tramite il pulsante in basso a destra

2

STORIA E MITOLOGIA

4

CURIOSITÀ

3

VALENZA CULTURALE

1

COME INDIVIDUARLA?

SITOGRAFIA

Clicca su ogni stella per saperne di più

COME INDIVIDUARLA?

Orione è una costellazione tipicamente invernale, osservabile, seppur ad orari scomodi, anche nei mesi autunnali. Tuttavia, il periodo di migliore osservabilità è quello fra Novembre e Marzo. Già attorno alle ore 22, tra fine Ottobre e primi di Novembre, è possibile vederla sorgere verso Est. Nei mesi successivi anticipa sempre più il suo sorgere fino a trovarsi (a metà gennaio e sempre attorno alle 22) in culminazione, ovvero alla sua massima altezza sull’orizzonte. Condizione, questa, che ne garantisce la miglior visibilità. A fine Marzo, prima della mezzanotte, Orione ha già compiuto tutto il suo tragitto nel cielo, e si accinge a tramontare definitivamente verso Sud Ovest. Nei mesi a seguire, sarà invisibile poichè sopra l’orizzonte solo durante il giorno. La costellazione di Orione si trova sull’equatore celeste ed è visibile in tutto il mondo. Per riconoscerla basta individuare le tre stelle allineate: Alnitak, Alnilam e Mintaka, che rappresentano insieme la Cintura di Orione. La costellazione appare come la forma di una clessidra. Sopra le tre stelle troviamo una stella dal colore arancione, Betelgeuse, essa rappresenta la spalla dell’eroe greco, da cui proseguendo in alto, troviamo le altre stelle, meno luminose, che raffigurano il braccio e il bastone di Orione. Sotto la cintura c’è la Spada di Orione, formata da tre piccole stelle e da due nebulose M42 e M43, la prima visibile anche a occhio nudo.

Clicca su ogni stella per saperne di più

STORIA E MITOLOGIA

1

2

MITOLOGIA GRECApremi qui sotto

MITOLOGIA ROMANApremi qui sotto

Riguardo la mitologia greca e romana intorno al personaggio di Orione, esistono molte varianti, ma tutte si basano su tre elementi comuni: la rappresentazione di Orione come un cacciatore gigante, l’amore impossibile per dee e mortali e la sua morte.

Clicca su ogni stella per saperne di più

Nella MITOLOGIA GRECA, come ci racconta Esiodo, Orione era figlio di Poseidone ed Euriale, figlia di Minosse re di Creta. Un giorno, camminando sulle acque arrivò sull’isola di Chio dove, innamorandosi della principessa Merope, la violentò. Saputo l’accaduto, il re accecò Orione e lo cacciò dall’isola. Il gigante, allora, si rifugiò sull’isola di Lemno dove Efesto, impietosito per la sua cecità, lo affidò ad un suo servo che lo portò verso est, dove sorgeva il sole e grazie ad Eos, l’aurora, riacquistò la vista e prese in moglie la dea. Un’altra versione di questa storia narra che Efesto fabbricò degli occhi nuovi che regalò ad Orione il quale, per la gioia, si mise a cacciare senza sosta lungo tutti i territori ad est finché non incontrò la dea dell’aurora Eos, della quale si innamorò. Ogni notte usciva a caccia accompagnato dal suo fedele cane di nome Sirio e talvolta la dea Artemide lo seguiva. Una notte la cacciatrice le si offrì come amante, nonostante fosse votata alla castità, ma lui la rifiutò, innamorato e fedele alla sua Eos; in un primo momento ella si mise il cuore in pace, ma quando seppe che Orione si era invaghito delle Pleiadi ed aveva iniziato a molestarle, sentendosi offesa per il rifiuto, tramò la sua vendetta: inviò un suo servo, lo Scorpione che, introdottosi nella capanna dove Orione riposava, lo punse a morte. Stessa sorte capitò al fedele Sirio. Secondo la versione di Omero, invece, durante una battuta di caccia Orione affermò di essere capace di uccidere qualsiasi animale esistente facendo così infuriare Gea (la Terra) che fece passare da una fenditura del terreno uno scorpione gigante che punse a morte il cacciatore. Secondo un’altra versione ancora, Apollo, fratello di Artemide, per ostacolare l’amore tra lei ed il cacciatore, mise in atto un piano con il quale sfidò la sorella a colpire con arco e frecce un punto del lago a loro vicino non sapendo che quel punto non era altro che la testa dell’amato che si stava concedendo un bagno. Di fronte a tanta sofferenza, Zeus volle immortalare Orione ed il suo cane Sirio (nella costellazione del Cane Maggiore) in una zona del cielo opposta a quella dove collocò lo Scorpione, che doveva ricordare ai mortali quanto possa essere pericoloso confidare troppo sulle proprie capacità: infatti, lo Scorpione sorge quando tramonta Orione cosicché il cacciatore non possa più essere punto. Nel cielo la costellazione del cacciatore è vicina a quella del Toro, animale che, secondo alcuni, viene ucciso dall’eroe con una clava ed uno scudo, secondo altri reca in una mano la pelle di un leone invece dello scudo. In un altro mito, invece, Orione era legato all’ammasso delle Pleiadi (facente parte della costellazione del Toro) delle quali Orione si innamorò e le inseguì. Intervenne Zeus a fermare l’inseguimento trasportandole nel cielo sotto forma di stelle.

Per quanto riguarda la MITOLOGIA ROMANA, Orione fu generato dall’urina di Giove, Nettuno e Mercurio. La leggenda narra che un giorno i tre dei si trovavano nella regione della Grecia chiamata Beozia, giunto il tramonto dovevano rifocillarsi e un contadino di nome Ireo si offrì di dar loro ospitalità. Inizialmente i tre non rivelarono le loro vere identità per vedere come quel contadino li avrebbe trattati, ma di fronte alla generosità dell’uomo che diede loro quanto di meglio aveva nonostante la sua povertà, decisero di palesarsi. Il poveretto, allora, sacrificò un toro in loro onore e Giove, per ringraziarlo, disse che avrebbe esaudito qualsiasi suo desiderio. Ireo, ancora addolorato per la morte della moglie e non avendo nessuna intenzione di risposarsi, confessò il suo desiderio di diventare padre. Giove ordinò che gli venisse portata la pelle del toro che gli era stato sacrificato e, insieme agli altri dèi, ci urinò sopra, poi chiese ad Ireo di sotterrare la pelle nell’orto e di ritirarla dopo nove mesi. Egli ubbidì e trascorso il tempo indicatogli, andò nell’orto a dissotterrare la pelle nella quale trovò avvolto quel neonato così tanto desiderato ed al quale dette il nome di Urion (da urina) dove successivamente fu sostituita la lettera “u” con “o” e divenne Orion. Orione crebbe come un gigante di rara bellezza, la Dea Diana lo volle con sé nelle sue battute di caccia e lo nominò ministro del suo culto.

VALENZA CULTURALE

La costellazione di Orione è una delle costellazioni più riconoscibili e famose del cielo notturno. Essa è stata oggetto di miti, leggende e tradizioni presso diverse culture e popolazioni in tutto il mondo.In generale, la costellazione di Orione ha avuto un forte impatto culturale in tutto il mondo, rappresentando spesso la forza, il coraggio e la saggezza. La sua importanza e il suo significato variano in base alle culture e alle tradizioni, ma Orione è sempre stato una presenza costante e influente nell'immaginario collettivo umano.La costellazione di Orione è stata utilizzata per la navigazione per migliaia di anni. La sua posizione rispetto all'equatore celeste la rende visibile da molte parti del mondo. La costellazione è formata da molte stelle luminose, tra cui Betelgeuse, Rigel, Bellatrix e Saiph. In molte culture, la costellazione di Orione è stata associata con il ritorno della primavera, in quanto la sua comparsa nell'emisfero nord segna l'inizio della primavera.Ogni stella rappresenta una cultura... Prova a cliccare!

Clicca su ogni stella per saperne di più

Maya e Atzechi In alcune culture antiche, come quella dei Maya e degli Aztechi, Orione era considerata una figura importante nella loro mitologia e religione. Ad esempio, i Maya vedevano Orione come la rappresentazione del dio della guerra, mentre gli Aztechi lo associavano al loro dio della pioggia.

Maya e Atzechi

Culture indigene americane In alcune culture indigene americane, Orione era considerato un'importante guida per la navigazione e la sopravvivenza in natura. Ad esempio, i Navajo del sud-ovest degli Stati Uniti vedono Orione come un "cacciatore celeste" che indica il momento ideale per la raccolta delle piantagioni.

Culture indigene americane

Greci Nella cultura greca, Orione era associato al leggendario cacciatore omonimo, che veniva rappresentato come una figura robusta con una spada e un arco. Secondo la leggenda, Orione venne collocato nel cielo come costellazione dopo la sua morte. La costellazione è anche menzionata in opere classiche come l'Odissea di Omero e le opere di Virgilio.

Greci

Egizi Nella cultura egizia, Orione era associato al dio Osiride, che veniva rappresentato come una figura umana con le braccia alzate. Orione era considerato anche il guardiano del fiume Nilo, la fonte della vita per l'antico popolo egizio.

Egizi

Le Curiosità su Orione

Un disegno schematico della costellazione, chiamato Costellazione di EURione è stampato su diversi disegni di banconote all'incirca dal 1996. Il disegno è stato aggiunto per aiutare il software a rilevare la presenza di una banconota in un'immagine digitale. Tale software può quindi impedire la riproduzione delle banconote allo scopo di evitare le falsificazioni usando le fotocopiatrici a colori.

EURione

Gli Egizi consideravano queste stelle come un tributo al dio dei morti e dell'Oltretomba, Osiride, e secondo un'ipotesi le piramidi di Giza sono state costruite seguendo l'allineamento delle tre stelle della Cintura di Orione.

Gli antichi Sumeri vedevano queste stelle come una pecora. Il nome Betelgeuse significa letteralmente «l'ascella»; nel caso dei Sumeri era l'ascella della pecora.

Per i Sumeri...

La Tigre Bianca

Progetto Diderot

Ist. G. Marconi, Tortona

#0104

Edizione esclusiva

Osiride

18 Marzo 2023

Nell'antica Cina, Orione era uno dei 28 Xiu (宿) zodiacali (considerate come l'equivalente delle costellazioni zodiacali nell'astronomia occidentale). Conosciuta come Shen (參), che significa «tre», era probabilmente chiamata così a causa delle tre stelle nella Cintura di Orione, che facevano parte della Tigre Bianca (uno dei quattro simboli delle costellazioni cinesi che rappresenta l'occidente e la stagione autunnale.

Clicca su ogni stella per saperne di più

SITOGRAFIA

-Wikipedia-Stellarium-Passioneastronomia.it-Astronomia.com-Osservatoriogalilei.com

Clicca su ogni stella per saperne di più