linea del tempo storia
CHECCUCCI FRANCESCO
Created on January 31, 2023
Linea del tempo di storia di Francesco Checcucci
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Transcript
1990
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284
Diocleziano
I barbari e le loro invasioni
375
395
410
476
Il Sacco di Roma
Teodosio
Crollo dell'Impero Romano d'Occidente
Diocleziano fermò la crisi dell' impero (anarchia militare), condusse varie campagne vittoriose e realizzò la tetrarchia, perché era consapevole della difficoltà di controllare un territorio così vasto, quindi divise l' impero in quattro parti. Due parti erano assegnate ai due augusti e le altre due ai due cesari. Gli augusti erano veri e propri imperatori, invece i cesari erano loro successori. La tetrarchia fallì dopo la morte di Diocleziano. Quando nacque il cristianesimo, Diocleziano perseguitò molti cristiani, perché era contrario a questa religione.
I Visigoti, guidati dal re Alarico, nel 410 arrivarono a Roma e la saccheggiarono (Sacco di Roma), poi però se ne andarono, lasciando spazio agli Unni che, guidati da Attila, arrivarono fino alla riva del fiume Mincio, dove però furono fermati da papa Leone I. Nel 455 Roma fu saccheggiata dai Vandali, ma nemmeno questa si stabilì in Italia.
Teodosio era un grande imperatore emanò l'editto di Tessalonica nel 380. Questo editto proclamò il Cristianesimo come unica religione dell'impero. Teodosio stabilì che alla sua morte l'impero fosse diviso in due parti, tra i suoi due figli: Onorio l'Occidente e Arcadio l'Oriente. La parte Orientale era ben protetta e sviluppata, mentre quella Occidentale era più esposta agli attacchi dei barbari e aveva i confini molto insicuri.
I barbari erano popolazioni nomadi e divisi in tribù. Si dedicavano al saccheggio e alla razzia, ma anche alla lavorazione dei metalli. Quando qualcuno subiva un torto si faceva ricorso alla faida e all'ordalia, ovvero delle prove che servivano a giudicare il colpevole. Chiamare "invasioni" quelle dei barbari non è molto corretto, perché furono lente e graduali migrazioni, che provocarono una reazione a catena e spinsero popolazioni all'interno del confine dell'impero, dove da molto tempo "convivevano".
Per evitare altre rivolte da parte dei soldati, Odoacre, un barbaro proclamato imperatore, nel 476 mandò le insegne imperiali a Costantinopoli. Con questo si dichiarò sottoposto a Zenone e l'impero romano crollò definitivamente. Le invasioni dei barbari non furono l'unica causa del crollo dell'impero, ma anche per un crollo dell'economia e della società: l'impero era ormai diventato troppo vasto, quindi richiedeva maggior numero di guerrieri e funzionari e per permetterseli, l'imperatore doveva aumentare il costo delle tasse e molta popolazione si indebolì. Le strade erano meno sicure, quindi i commercianti non ci passavano più, si tornò al baratto e l'agricoltura era sempre più povera e meno produttiva.
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Gli Ostrogoti in Italia
493
Giustiniano e l'impero romano d'Oriente
527
Carlo Magno e i Franchi
Divisione dell,Impero Carolingio
L'Italia tra Bizantini e Longobardi
800
535-553
887
Nella penisola italiana, arrivarono gli Ostrogoti, guidati da re Teodorico e presero come capitale Ravenna. Anche se era un barbaro, Teodorico emanò il suo editto che aveva come base le leggi romane e prese anche dei consiglieri romani. Era un barbaro un po' diverso dai suoi simili, perché, invece di saccheggiare, restaurava edifici e bonificava paludi. Teodorico era di dottrina ariana, ovvero credeva che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo fossero tre persone diverse, quindi l'arianesimo era considerata una dottrina eretica. Nonostante questo, all'inizio aveva bei rapporti con la Chiesa. Ad un certo punto, però, pensò che l'imperatore d'Oriente stesse tramando, insieme alla Chiesa, contro di lui e morì in circostanze misteriose perché, probabilmente, aveva ragione.
L'Impero d'Oriente era molto stabile perché si trovava in una posizione strategica, era il punto d'incontro di importanti vie commerciali, aveva una potente flotta militare, era stata introdotta la moneta (il bisante) e aveva un esercito molto forte. Un periodo particolare dell'impero è quando regna Giustiniano, dal 527 al 565. Ricostruì il diritto romano, le leggi romane che erano tramandate oralmente, potendole cambiare. Le raccolse tutte nel corpus iuris civilis, la "Raccolta del diritto civile". Fece costruire anche ponti, strade, mura, monasteri, chiese e ospedali pubblici. A Costantinopoli fece edificare la basilica di santa Sofia. Giustiniano decise di realizzare il suo ambizioso progetto, ovvero, Restauratio imperii, ricostruire il vecchio impero romano. La "guerra greco-gotica" , che durò dal 535 al 553, finì con la sconfitta degli Ostrogoti. Tuttavia la guerra lasciò una situazione drammatica: le carestie e le malattie avevano dimezzato la popolazione e città erano state devastate. Teodora, moglie di Giustiniano, era figlia di un'attrice di mimo e di un guardiano d'orsi. La madre la spinse a diventare attrice, ma si trovava a uno dei livelli più bassi della società. Essendo bellissima e brava nel suo lavoro, Giustiniano si innamorò di lei, facendola diventare imperatrice, quindi lei influenzò con capacità politica le decisioni di Giustiniano.
I Longobardi, guidati da re Aboino, penetrarono nella Pianura Padana, Toscana e parte dell'Italia Meridionale, dato che i Bizantini erano molto indeboliti e sotto un'epidemia di peste. I Longobardi erano un popolo guerriero, diviso ingruppi familiari, le farae. Quando i Longobardi si stabilirono in Italia, non riuscirono mai a dare vita a un regno unitario e stabile. Uno dei re più importanti dei Longobardi fu Rotari, che pubblicò nel 643 "l'Editto di Rotari", la prima raccolta di leggi scritta in latino. Il regno dei Longobardi durò circa due secoli, ma non riuscì mai a raggiungere la stabilità. A indebolire il regno fu la rivalità tra i duchi, la divisione territoriale, perché il regno non era unito e le comunicazioni erano difficili e anche la chiesa era schierata contro di loro, essendo di dottrina ariana. I Longobardi capirono che per avere buoni rapporti con la chiesa bisognava convertirsi al cristianesimo. Nel 728 Liutprando dona a papa Gregorio II alcuni territori conquistati, diventando il "Patrimonio di san Pietro".
Nel 768 salì al potere Carlo, figlio di Pipino il Breve, che assunse il titolo di re dei Franchi e dei Longobardi. Sottomette diverse popolazioni: 1. Conquistò i Sassoni. 2. Sottrasse alcune terre degli Arabi in Spagna. 3. Si impadronì della Baviera e della Marca orientale. 4. Distrusse il regno degli Avari. Carlo contò sull'appoggio della chiesa, infatti si fece incoronare dal papa, la notte di natale dell'ottocento, infatti si chiamò Sacro Romano Impero. Divise anche l'impero in marche e contee. Le prime comprendevano i territori più interni, le seconde quelli sul confine. Affidò i territori ai Conti e ai Marchesi, suoi cari amici, con la pratica del Vassallaggio. Il vassallo si impegnava a restare fedele all'imperatore, in cambio delle parti di terra date. Quando un vassallo moriva, la carica non era ereditaria, quindi tornava all'imperatore.
Quando morì Carlo Magno salì al potere Ludovico il Pio, che decise che quando sarebbe morto, sarebbe salito al trono il suo figlio primogenito: Lotario. Gli altri due figli, però, si ribellarono al padre e fecero una lunga guerra. Il conflitto terminò nell'843, quando, con il trattato di Verdun, divisero il territorio in tre parti: ♦la Francia occidentale e la marca di Spagna vennero date a Carlo il Calvo. ♦la Germania venne assegnata a Ludovico. ♦l'Italia centro-settentrionale e la Lotaringia a Lotario.
1920
1930
1940
1950
1960
1990
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800-890
962
Le nuove invasioni
Il sacro Romano Impero Germanico
910
Cluny
1000
La rinascita
La reconquista spagnola
1050-1212
Alla morte di Carlo il Grosso c'è un vuoto di potere e c'è un lungo periodo di assenza di un potere centrale. Ottone I emanò il privilegium othonis, ovvero avere il diritto di scegliere il papa, quindi renderselo amico e avere l'appoggio della chiesa, perché poi il papa incoronava l'imperatore. Infatti si chiamò Sacro Romano Impero Germanico e di Ottoni ce ne furono tre: Ottone I, II e III.
L'Europa è molto debole e nei secoli IX e X dei popoli cominciano a spostarsi verso il continente. ⌂da est arrivarono gli Slavi e gli Ungari. ⌂da nord i Vichinghi o Normanni. ⌂da sud gli Arabi. Gli Ungari erano popolazioni nomadi che si dedicavano alla razzia e al commercio di schiavi. A fermarli fu Ottone I, re di Germania, a Lechfeld. I saraceni erano dei pirati del Mediterraneo. I Vichinghi sono chiamati anche normanni, perché significa uomini del nord. Conquistano la Norvegia , la Svezia.
Alla fine del secondo millennio ci fu una crisi della chiesa causata da diversi fattori: molti entrarono a far parte della chiesa senza una vocazione, i papi si comportavano come uomini di potere, si potevano vendere e comprare reliquie (simonìa) e c'era il nepotismo, ovvero assegnare proprietà della Chiesa ad amici e parenti. Questa situazione era aggravata dal fatto che gli imperatori nominavano i vescovi, come stabilito da Ottone I. Molte persone, le più religiose, fecero un tentativo di riforma, soprattutto i monaci di Cluny. Gli abati di Cluny riuscirono a rivendicare la propria autonomia e l'intangibilità del loro patrimonio. Erano importanti l'impegno prevalente della preghiera e la vita liturgica.
Dopo l'anno mille in Europa ci fu una forte ripresa e i fattori che contribuirono allo sviluppo sono: i sovrani riuscirono a rendere il proprio potere più solido, non ci furono incursioni e non si verificarono grandi epidemie, quindi migliorarono le condizioni di vita. In questo periodo vi fu quindi una crescita di popolazione, grazie al maggior numero di figli. Ci furono vari progressi tecnologici: ♦viene introdotta la rotazione triennale, che permette di coltivare di più e più varietà di cibo. ♦si diffonde il nuovo aratro in ferro, per sprofondare più nel terreno e l'attaccatura dell'aratro a spalla, per non far strozzare l'animale che doveva arare e per avere maggiore forza. ♦viene costruito il mulino ad acqua, più efficace di quello a vento, perché non smette mai di girare, anche se non c'è vento. C'era ancora un'economia interna alla curtis, ma dopo il 1000, si svilupparono le fiere nel nord Italia, nella zona di Champagne e nelle Fiandre. Grazie a queste fiere, quindi grandi mercati, si sviluppò l'uso della moneta e migliorarono i trasporti via mare. Dopo il Mille ci fu la rinascita della città, nei luoghi di mercato, che continuavano ad aumentare di popolazione perché molti artigiani si trasferivano per vendere più cose. Le case erano costruite in legno, invece le dimore signorili in pietra, quindi erano frequenti gli incendi e la vita dentro casa non era comoda.
Intorno al 600 gli Arabi avevano conquistato la Sardegna, la Sicilia, la Spagna il nord Africa e il medio Oriente. Nonostante tutte queste conquiste, gli Arabi si indebolirono e i sovrani europei ne approfittarono per conquistare Sicilia, Sardegna e Spagna. Molti fedeli volevano prendere le terre per scopi religiosi, perché definivano i Musulmani "infedeli" e si volevano riprendere le terre appartenute ai cristiani. Fu conquistata tutta la Spagna, tranne il regno di Granada, piccolo che si trova all'estremo sud della nazione.
Dictatus papae
Scisma d'Oriente
Lotta per le investiture
Le crociate
Federico Barbarossa e i comuni
1054
1075
1076-1122
1095-1270
1152-1183
Nel 1152 fu eletto Federico I di Svevia, detto Barbarossa, che voleva restaurare l'autorità imperiale. L'Italia, quindi, si divise in guelfi (sostenitori del papa) e ghibellini (sostenitori dell'imperatore), i quali erano i suoi avversari. Federico non capì il ruolo politico assunto dai comuni italiani e non volle accettare accordi con la Chiesa di Roma. Federico Barbarossa venne più volte in Italia, infatti trascurava molto l'area tedesca. Nel 1158 Federico riunì a Roncaglia tutti i rappresentanti dei comuni italiani in un'assemblea (o dieta) in quale dettò ai comuni varie punizioni. Dovevano restituire all'imperatore i diritti di cui si erano appropriati: il diritto di riscuotere le tasse, di coniare le monete, di nominare i giudici. Inoltre i governanti dei comuni sarebbero stati nominati dall'imperatore. I castelli e le fortezze che le città avevano costruito dovevano diventare proprietà dell'imperatore. Queste richieste significavano perdita di potere e di indipendenza da parte dei comuni, quindi si arrivò allo scontro, che durò molti anni. Nel 1162 Federico Barbarossa assediò Milano e fece fuggire il papa a Roma. Per resistere all'imperatore le città formarono la Lega lombarda, che ottenne il sostegno del papa Alessandro III e dei re dei Normanni di Sicilia. Alla fine Federico I perse la guerra con la battaglia di Legnano. Con la pace di Costanza le città aderenti alla lega (22) imposero: i comuni avevano una larghissima autonomia e al papa fu garantita l'indipendenza del suo potere spirituale.
L'impero d'oriente, con la Chiesa di Costantinopoli, chiede aiuto alla Chiesa di Roma per aiutargli a liberarli dai Turchi Selgiuchidi, perché quei luoghi interessavano anche loro, pur essendoci stato lo Scisma. Vi fu una crociata irregolare, guidata da Pietro l'eremita, a cui fecero parte avventurieri, fanatici e pellegrini, che finì sterminata dai Turchi. Papa Urbano II bandì la prima crociata nel 1095: invitò tutto il popolo a partecipare e combattere sotto l'insegna della croce per liberare le terre sante occupate dai Turchi. La prima crociata iniziò nel 1096 e venne guidata da Goffredo di Buglione, che riuscì a conquistare Gerusalemme e riportò un notevole successo. Gerusalemme fu riconquistata dai Turchi. Fino al 1270 furono organizzate altre sei crociate, le quali nessuna ebbe successo. Alla terza crociata parteciparono l'imperatore del Sacro Romano Impero Germanico Federico I Barbarossa, il re di Francia Filippo Augusto e il re d'Inghilterra Riccardo Cuor di Leone. Le repubbliche marinare italiane si servirono delle crociate per commerciare e conquistare porti orientali, infatti, Venezia deviò la quarta crociata a Costantinopoli. Dal punto di vista politico e militare le crociate furono un fallimento: ☺molte risorse e innumerevoli vite furono sacrificate per risultati modesti e temporanei. ☺la fede dei crociati fu messa al servizio di interessi economici. ☺i rapporti tra cristiani e mussulmani e tra cattolici e ortodossi si rovinarono. Sotto l'aspetto economico ebbero conseguenze importanti per le repubbliche marinare italiane in particolare, ma anche altre città come Barcellona. Queste campagne militari favorirono un forte sviluppo dei commerci marittimi.
L'azione di Gregorio incontrò l'opposizione di Enrico IV, l'imperatore. Volevano nominare i vescovi per primi, ma riguardava solo loro, anche la nomina dell'imperatore, perché la carica dell'imperatore in Germania era elettiva. Lo scontro tra impero e papato fu inevitabile, che si chiamò "lotta per le investiture". La lotta era durissima, ma Gregorio VII scomunicò Enrico IV, che era un fatto gravissimo, perché nessun suddito era obbligato a ubbidire all'imperatore scomunicato. Nel Gennaio del 1077, Enrico incontra il papa a Canossa, nel castello di Matilde di Toscana e Gregorio VII lo perdona. Enrico IV assediò Roma, sentendosi più potente. Il papa si era rifugiato a Castel Sant'Angelo, dove chiamò i Normanni, che gli si rivoltarono contro. Fuggì a Salerno, dove morì in esilio. Nel 1122 la lotta per le investiture si concluse, grazie al "concordato di Worms", un accordo firmato da Enrico V e Callisto II. L'accordo stabiliva che i vescovi venivano eletti dal popolo dei fedeli e dal clero e consacrati dal papa. I vescovi potevano ricevere anche benefici dell'imperatore. Più a nord, in Germania, avveniva il contrario.
Gregorio VII, nel 1075, pubblicò un documento famoso, il Dictatus papae. In questo libro raccontava che il Papa era superiore a qualsiasi autorità politica e sosteneva che ogni potere della terra è dovuto alla volontà di Dio, infatti, solo il papa poteva consacrare e deporre i sovrani. Decise anche di affermare la sua autorità assoluta grazie alla scomunica: poteva escludere dalla comunità dei fedeli chiunque lo giudicasse indegno, anche l'imperatore, che sarebbe privato di potere. "La Chiesa romana è stata fondata da un solo Signore. Solo il romano pontefice è definito a titolo universale. Solo lui può deporre o assolvere i vescovi. Il suo legato in un concilio è al di sopra di tutti i vescovi, anche se è loro inferiore per grado, e può pronunciare una sentenza di deposizione contro essi. Egli solo può usare le insegne imperiali. Soltanto al papa tutti i principi baciano i piedi. Egli è il solo il cui nome sia pronunciato in tutte le chiese. Il suo nome è unico nel mondo. A lui è permesso deporre gli imperatori (...)". Gregorio XII, Dictatus papae.
Intorno alla metà dell'XI secolo la Chiesa di Costantinopoli si separò definitivamente da quella di Roma. Questo evento si chiama Scisma d'Oriente e successe nel 1054. Fu provocato dalla scomunica di Papa Leone IX al patriarca di Costantinopoli Michele Cerulario, l'autorità più importante della Chiesa Ortodossa. Dal punto di vista della fede i motivi non sarebbero stati sufficienti a provocare la rottura. I motivi politici erano più forti, perché la Chiesa di Costantinopoli era alleata dei bizantini era in una posizione di diffidenza nei confronti dei regni europei e del Sacro Romano Impero Germanico e il patriarca faticava a sottostare al papa.
Federico II e i comuni
Aragonesi e Angioini
1226
1292
1300
1215
1309
Magna Charta libertatum
Filippo IV il Bello
Cattività avignonese
I papi erano anche sovrani, perché i loro territori erano diventati un vero e proprio Stato della Chiesa. IL pontefice voleva tassare non solo i suoi terreni, ma anche le proprietà ecclesiastiche in altri stati, come la Francia. Il re di Francia, Filippo il Bello, tassò le ricchezze possedute dalla Chiesa in Francia e il papa Bonifacio VIII rispose scomunicandolo. Il re si accordò con la famiglia dei Colonna, che era contro il papa e fu arrestato. Dopo la morte di Bonifacio VIII, il papa fu un principe francese, Clemente V. Nel 1309 la sede papale fu trasferita da Roma a Avignone e fu chiamata "cattività Avignonese".
Grazie a Filippo IV il Bello, il potere di governare i territori dello Stato fu affidato ai funzionari del re e si passò a monarchia nazionale, la quale aveva: ♦Un governo forte e centrale, che esercitava da Parigi, la capitale, controllo sul territorio. ♦Una pubblica amministrazione molto efficiente e fedele allo stato. Il sovrano si appoggiò a un'assemblea, gli "Stati generali", che, però, non convocava mai alle assemblee e non avevano alcun potere decisionale. La monarchia francese era quindi una monarchia assoluta, perché il re comanda e fa leggi da solo.
Nel 1215 i nobili e l'alto clero imposero al re Giovanni Senzaterra la Magna Charta Libertatum (la "Grande Carta della Libertà), considerata dagli storici la prima costituzione della storia. E' un documento dove si fissano alcuni limiti per il potere del re, che non poteva arrestare nessuno senza giustificazione e non poteva imporre tasse senza il consenso di nobiltà e clero. Il sovrano veniva sottoposto alla legge e le sue azioni dovevano essere controllate dal parlamento. La monarchia inglese era, infatti, parlamentare.
Il papa chiamò i duchi d'Angiò per conquistare e governare il sud Italia. La sconfitta di Manfredi a Benevento (1266) da parte del francese Carlo d' Angiò segnò la sconfitta del partito guelfo su quello ghibellino. In Sicilia però avvenne una ribellione contro gli angioini, chiamata "Vespri siciliani" nel 1282. Questa ribellione portò all'intervento il sovrano di spagna, Pietro III d'Aragona. Il sud Italia si divise co gli aragonesi (spagnoli) governavano la Sicilia e la Sardegna e gli angioini il regno di Napoli.
Federico I, dopo la sconfitta contro i comuni, combina il matrimonio di suo figlio (Enrico VI) e Costanza d'Altavilla. Enrico era imperatore del Sacro Romano Impero Germanico e Costanza era principessa del regno di Sicilia. Quando i due morirono a pochi mesi di distanza, Federico II, loro figlio passò in custodia del papa Innocenzo III. E' imperatore grazie a suo padre e re grazie a sua madre e voleva ricostruire il Sacro Romano Impero, questo lo portò a scontrarsi contro il papato e i comuni. Federico organizzò il regno di Sicilia come uno Stato accentrato, per cui creò una burocrazia e fece una raccolta di leggi scritte, le Costituzioni di Melfi. Sotto il suo governo il sud Italia conobbe un periodo di splendore, con capitale Palermo. Incontro i più illustri intellettuali del tempo, fondò un'università a Napoli, alla sua corte fiorì la scuola poetica siciliana e usò la lingua volgare al posto del latino, dando vita alla letteratura italiana. I rapporti tra papa e imperatore divennero tesi quando quest'ultimo cercò di sottomettere al proprio potere i comuni del Nord Italia, molto autonomi e faticosamente conquistati dopo il Mille. Un aumento di potere dell'imperatore avrebbe sfavorito il papa che aveva gran parte dell'Italia Centro-Settentrionale. Nel 1226 si riformarono i due schieramenti guelfi e ghibellini da parte dei comuni. Federico non riuscì mai ad avere la meglio e morì di appendicite nel 1250, passando il potere al figlio Manfredi.
3
Peste e crisi del Trecento
Guerra dei Cent'anni
Bolla d'oro
Nascita degli stati regionali e delle signorie
1316
1337
1356
1390
Tra le monarchie nazionali ci furono molte guerre, perché ogni re cercava di affermare il proprio ruolo. Successe a causa dei domini inglesi in Francia. L'altra ragione è che i francesi dovevano eleggere un nuovo re, e scelsero un parente dell' ex-sovrano, il quale non aveva figli. Gli inglesi dissero che, però, loro avevano un nipote del re, quindi lottarono per la successione del trono. All'inizio gli inglesi presero la Francia centro-settentrionale e pensarono di aver vinto con la battaglia di Azincourt (1415). I francesi reagiscono grazie a Giovanna d'Arco, che infuse coraggio, fede e abilità militare per vincere molte battaglie e riconquistarono i loro territori. Giovanna fu catturata con l'inganno e bruciata al rogo come eretica.
L'Italia nel 1400 era occupata da molte popolazioni: signorie e stati regionali. Nell'Italia del Nord c'erano i seguenti popoli: ☼Il ducato di Savoia era una società feudale e governava la famiglia dei Savoia. Era diviso in castellanie e balivati, nell'attuale Piemonte. ☼Il ducato di Milano era uno stato regionale perché era situato nell'attuale Lombardia e governato dai Visconti. Passò agli sforza grazie a Francesco, che fece un patto con i cittadini: amministravano la giustizia e il duca aveva il comando militare. Suo figlio venne ucciso e il potere passò a Ludovico il Moro. ☼Venezia era una repubblica oligarchica, che aveva molta potenza marittima. Era comandata da un Maggior Consiglio (governo di 1000 cittadini), senato e Consiglio dei Dieci. A capo di tutti c'era il doge. Nel centro Italia: ♣La repubblica di Firenze era uno stato regionale perché comprendeva tutti i territori toscani. C'era la lotta tra guelfi e ghibellini e tra popolo grasso e quello minuto. Nel 1300 ci fu una grande rinascita economica ed emerge la famiglia dei Medici (mercanti). Firenze diventa così una capitale di arte e cultura. ♣Lo stato della Chiesa era governato dal Papa e ci fu molto disordine dopo lo Scisma e la Cola di Rienzo, che si concluse nel 1417 con il ritorno della sede papale a Roma. Nel Sud Italia: ♦Il regno di Napoli è a stampo feudale e governato dagli aragonesi (spagnoli), che avevano la Campania, la Sicilia e la Sardegna. Nel 1414 morì l'ultimo re angioino e nel 1442 gli aragonesi si espansero con Alfonso V.
Il Trecento fu un secolo di crisi, anche perché ci fu una forte diminuzione di popolazione. Ci fu un periodo di carestie e siccità e l'agricoltura non era quasi possibile. Le navi destinate al commercio portavano molte malattie e tra queste la peste nera creò una grande epidemia, grazie alla scarsa salute. C'erano molte guerre e gli eserciti saccheggiavano i terreni agricoli per nutrirsi o per danneggiare il nemico. Si abbandonarono terre e villaggi e diminuirono le attività commerciali, che causarono gravi conseguenze alle banche. Vi furono, infatti, delle rivolte cittadine.
L'autorità dell'imperatore era diminuita anche in Germania, fin dall'epoca di Federico I e Federico II, che era divisa in molti piccoli stati, governati da vari principi. Nel 1356 venne emanata la Bolla d'oro: questo documento diceva che l'imperatore sia nominato da i sette principi tedeschi (elettori), i quali erano tre ecclesiastici e quattro laici. La corona imperiale perse importanza e finì in mano di alcune famiglie.
Fare con colori diversi la sottolineatura delle date e dei titoli