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Associazione Arma Aeronautica &Istituto Comprensivo di Sarnico

Chi era Giulio Moleri?

La sezione A.A.A. di Sarnico è dedicata alla memoria di Giulio Moleri, ma chi era? Cerchiamo di capirlo dalle fonti che abbiamo trovato.

Nel documento matricolare di Giulio Moleri, oltre alle sintetiche notizie personali, colpiscono due cose: la dicitura che "ha l'obbligo" di frequentare i corsi per ufficiali e la sua descrizione fisica. Questo particolare ci fa pensare a quanto siano cambiate le cose oggi al tempo delle immagini ovunque. Ecco la trascrizione: MATRICOLA MOLERI GIULIO N.188 DEL DISTRETTO BERGAMO (42) VIA LANTIERI N.1 SARNICO DATI E CONTRASSEGNI COGNIZIONI SPECIALI, MATRIMONI E VEDOVANZE ARRUOLAMENTO, SERVIZI, PROMOZIONI ED ALTRE VARIAZIONI MATRICOLARE DATE figlio di: Angelo e Donadoni Elvira di religione: cattolica nato il: 7 febbraio 1917 a Sarnico Provincia di Bergamo Statura m.1.70 Torace m.84,5 Capelli colore castano Forma liscia Viso regolare Naso greco Mento regolare Occhi castani Sopracciglia castane Fronte alta Colorito rosato Bocca regolare Dentatura sana Arte o professione studente Se sa leggere si scrivere si Titolo di studio istituto tecnico Inscritto alla leva nel comune di Sarnico Provincia di Bergamo Soldato di leva et. 1917 distretto Bergamo E lasciato in congedo illimitato. Ha dichiarato di aver conseguito il diploma di ragioniere. Ha l’obbligo di frequentare i corsi allievi ufficiali di complemento. Lasciato in congedo provvisorio in attesa apertura corso allievi ufficiali di complemento Ammesso quale aspirante allievo ufficiale di complemento ai corsi allievi ufficiale del 52° Reggimento Fanteria in Spoleto. Arma di Fanteria divisionale e giunto cadetto Allievo ufficiale di complemento articolo capoverso delle norme generali e programmi di insegnamento per i corsi invernali allievi ufficiali di complemento edizione 1937 xv. Inviato in licenza illimitata in attesa della chiamata al grado di aspirante ufficiale di complemento. Aspirante ufficiale di complemento ammessi Fanteria con avvenuta 10 aprile 1939 nel 78° Reggimento Fanteria Bergamo per il servizio di prima nomina R.D Registrato alla Corte dei Conti il registro foglio Parificato a Bergamo 19 maggio 1939 XVII morto 7 giugno 1937 30 novembre 1937 21 maggio 1938 12 dicembre 1938 17 marzo 1939

Giulio Moleri nacque a Sarnico il 17/02/1917 e si diplomò "ragioniere" all'istituto tecnico. Nel 1937 venne chiamato alle armi. Nel 1939 entra come aspirante ufficiale nel 78°reggimento fanteria a Bergamo. Nel 1940 frequentò il corso straordinario di osservatore aeronautico e quando lo terminò venne chiamato dal 71° gruppo a Udine dove morì nel 1941 in fase d'atterraggio. Questo è il nome di Giulio Moleri posto sul monumento ai caduti in piazza Umberto I a Sarnico.

breve storia dell'aeronautiCA italiana

La sezione aerostatica

L'aeronautica militare italiana ha più di 100 anni di storia e la sua nascita è legata agli aerostati. Nel 1884, poco dopo l'Unità d'Italia, il Ministero della Guerra autorizzava la costituzione di un Servizio Aeronautico presso il distaccamento di Roma di un reparto dell'esercito italiano. Questo servizio si sarebbe occupato degli aerostati da ricognizione tant'è che l'anno successivo fu denominato Sezione Aerostatica. Il primo impiego italiano di palloni frenati per controllare dall'alto le mosse dell'esercitio abissino avvenne in Eritrea nel 1888.

Una premessa: i fratelli Wright e l'aeroplano.

Negli anni a cavallo tra il XIX e il XX sec. lo studio sul volo librato, sostenuto da una serie di esperimenti, preparò la nascita dell'aeroplano. Il 17 dicembre del 1903, sulla spiaggia ventosa di Kitty Hawks, nella California del Nord, i fratelli Wright compirono i primi voli a bordo di un biplano. Il pilota, steso sopra l'ala inferiore, manovrava i timoni di profondità e di direzione.

CURIOSITÀ: contrariamente a quanto si suppone il primo volo umano non suscitò alcun clamore: i giornalisti se ne disinteressarono quasi completamente, cosicché per qualche anno pochissimi seppero dell'impresa dei due fratelli. Il 1908 vide finalmente il loro completo trionfo e così furono universalmente riconosciuti come i padri dell'aereo.

La prima scuola di volo Centocelle (RM)

Nel 1909 Wilbur Wright giunse a Roma per dare alcune dimostrazioni delle caratteristiche dell'aeroplano, contribuendo così al suo impiego. Proprio nella capitale, a Centocelle, fu fondata la prima scuola di volo militare che poi devenne il primo aeroporto italiano. Nello stesso anno furono rilasciati i primi brevetti di pilota e firmato il primo contratto con i fratelli Wright per la produzione su licenza, in Italia, di cinque aeromobili.

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Blèriot

Farman

Nieuport

L'aeronautica nella guerra italo-turcaDurante la campagna di Libia (1911-12) fu per la prima volta impiegato l'aereo come mezzo bellico. Le bombe venivano lanciate a mano fuori dalla carlinga dallo stesso pilota che ne strappava con i denti la sicura. I tipi di aereo impiegati dall'Italia nella campagna d'Africa furono: 2 Blèriot XI, 3 Nieuport, 2 Farman e 2 Etrich Taube.

Nel 1914-'15 accadeva che aviatori nemici in ricognizione, incontrandosi, si salutassero con un cenno della mano e proseguissero per la loro missione essendo assolutamente disarmati. Il problema, per nulla facile di adottare un'arma a tiro rapido che sparasse attraverso l'elica fu risolto da un ingegnere olandese assunto dalla Germania con una mitragliatrice che sparava tra le due pale dell'elica in movimento, sincronizzata con i giri del motore. Fu così che fece la sua comparsa il Fokker Dr.I

CURIOSITÀ

LA GRANDE GUERRA All'entrata in guerra nel 1915, le forze aeree italiane disponevano solo di 86 aerei. Le esigenze belliche e la sempre maggiore importanza delle operazioni dal cielo fecero diventare prioritaria la costruzione di nuovi aerei e in pochi anni ne furono realizzati circa 12.000, in gran parte dalle officine italiane Caproni. Molta pressione fu fatta su questo ingegnere affinchè progettasse aerei da bombardamento sempre più potenti e il risultato fu il Caproni Ca 1, poi Ca 2 e Ca 3 o Ca 33 (seconda numerazione post bellica) che si rese protagonista di azioni clamorose: nel 1916 colpì il quartiere austroungarico di Lubiana e nello stesso anno bombardò Fiume e Pola. Sempre sulle coste dell'Adriatico nel 1918 Gabriele d'Annunzio guidò un'incursione di 7 aerei su Vienna, capitale dell'impero austro ungarico

LA REGIA AERONAUTICA

L'importanza dell'aeronautica italiana crebbe sempre più anche dopo la fine del conflitto, fino alla decisione di scorporare l'arma dal Regio esercito, elevandola a forza armata autonoma come RA (Regia Aeronautica), con l'emanazione del regio decreto 28 marzo 1923, n. 645.

LA SECONDA GUERRA MONDIALE

Regia Aeronautica e Aeronautica Nazionale Repubblicana Durante la seconda guerra mondiale la RA era inferiore alle forze aeree alleate e nemiche, ma fu impiegata in tutto lo scacchiere mediterraneo e nel 1941 sul fronte russo durante l'operazione Barbarossa (invasione della Russia da parte delle principali forze dell'asse: Germania e Italia). Dopo l'armistizio dell’8 settembre 1943, inevitabile fu la divisione dell’aviazione italiana sui due versanti della penisola: la Regia al Sud, a fianco degli anglo-americani, e al Nord l'ANR (aeronautica nazionale repubblicana) della RSI che continuò la guerra a fianco dei nazisti. Alcuni reparti della RA operarono nei Balcani contro le postazioni tedesche Fra gli aerei più rappresentativi della RA c'era il Macchi C. 205 di costruzione italiana, con intelaiatura interamente metallica, diversamente dagli altri aerei che erano a struttura mista: tubi, legno, tela e metallo. Caratteristica della colorazione degli aerei dell'epoca è il cosiddetto schema ad amebe o anelli di fumo.

A.M.Dopo il '46, con la nascita della Repubblica Italiana, la Regia Aeronautica fu ribattezzata con il nome di Aeronautica Militare.

L'AM opera 24 ore su 24, 365 giorni l'anno per la sicurezza e la difesa del Paese e dei suoi cittadini, garantendo il controllo e la sorveglianza dello spazio aereo nazionale e di quello euro-atlantico e euro-mediterraneo; concorre alla difesa aerea nazionale nel sistema NATO; controlla il traffico aereo, presiede alla direzione tecnica operativa e di controllo dell’intero servizio meteorologico; concorrere alle operazioni di difesa civile, di ordine pubblico, di soccorso e assistenza alle popolazioni in caso di calamità naturali e assicura i servizi essenziali di pubblica necessità come il trasporto aeromedico.

I compiti operativi dell'AM.

Anna Maria Tribuna pilota palermitana con un C 130J si è resa protagonista del ponte aereo per l'evacuazione dei civili dopo la conqiusta dell'Afghanistan da parte dei talebani.

Samantha Cristoforetti prima donna italiana negli equipaggi dell'agenzia spaziale europea e prima donna europea a comandare la stazione orbitante internazionale.Anche lontano dai riflettori la presenza e il contributo delle donne nell'Aeronautica Militare sono costantemente in crescita anche in ruoli di grande importanza.

L'ALTRA META' DEL CIELO

PROTAGONISTI DELL'ARIA

IDROVOLANTE MACCHI M.C.72

Il 10 aprile 1933, sul lago di Garda, il maresciallo Francesco Agello si aggiudicò il primato mondiale assoluto di velocità a una media di 682,403 Km orari sull'idrovolante M.C. 72, dotato di un motore Fiat AS.

F-104 Starfighter

Tra le sfide più emozionanti c'è sicuramente quella contro la Ferrari di Villeneuve nel 1981.

Lo Starfighter è stato spesso "personalizzato" con livree celebrative per anniversari o sfide particolari: ricordiamo quella con la Ducati 999 campione del mondo Superbike nel 2004. Il risultato si può vedere nel video successivo.

L'F-104 Starfighter è un aereo supersonico (supera la velocità del suono), sviluppato per l'USAF, dalla quale fu utilizzato nella guerra del Vietnam e in Pakistan. Le versioni in servizio con l'Aeronautica Militare Italiana furono costruite dalla Fiat (poi Aeritalia) ed è stato utilizzato molto a lungo, soprattutto nel ruolo di intercettore, dal 1962 al 2004. Per la sua particolare forma affusolata è stato soprannominato Spillone. F104 in decollo sull'aeroporto di Ghedi, con la colorazione in metallo naturale e ali bianche. F 104 del Sesto Stormo in formazione con la livrea standard NATO (anni '70/'80)

PANAVIA TORNADO

+ info

Negli anni '60 nasce il progetto del Tornado e vengono poste le basi di una vera e propria industria aerospaziale europea. Il velivolo infatti è il frutto della collaborazione tra Italia, Germania e Regno Unito. Si tratta di un aereo da combattimento multiruolo con capacità operative notevoli, la cui caratteristica principale è l'ala a geometria variabile. L'Italia ha ricevuto il primo Tornado nel 1981 e la base di Ghedi lo ha ricevuto l'anno successivo. Esistono molte varianti del velivolo che, di volta in volta, è stato impiegato nei più diversi teatri operativi, dall'attacco al suolo alla caccia.

Nell'immagine uno dei prototipi del Tornado. Si nota la coccarda tripartita con i colori dei tre Paesi costruttori (Italia, Germania e Regno Unito).

Eurofighter Typhoon

Frutto della collaborazione tra Germania, Gran Bretagna, Italia e Spagna il progetto Eurofighter (EFA) riprende l'idea che fu alla base della nascita del Tornado, cioè la produzione di un aereo europeo dalle elevate capacità. Il Typhoon è il più avanzato caccia di quarta generazione in servizio attualmente in servizio.

Una delle caratteristiche più evidenti del Typhoon sono le alette canard, cioè gli stabilizzatori orizzontali dell'aereo, che diversamente dal solito sono posizionati sulla prua anziché in coda.

ACROBAZIE NEI CIELI D'ITALIALe Frecce Tricolori sono nate nel 1961 in seguito alla decisione dell'Aeronautica Militare di creare un gruppo permanente per l'addestramento all'acrobazia aerea collettiva dei suoi piloti. Si esibiscono in occasioni importanti come il 2 giugno, Festa della Repubblica. Durante la pandemia una fumata verde, bianca, rossa ha colorato i cieli di Codogno, città simbolo della lotta al Coronavirus. Protagonisti di questa storia italiana sono i velivoli FIAT G91 e Aermacchi MB339.

FIAT G-91

Il Fiat (poi diventato Aeritalia) G.91 era un cacciabombardiere-ricognitore mono motore a getto e con ala a freccia, progettato dall' ingegnere Giuseppe Gabrielli e prodotto dall' azienda aeronautica Fiat Aviazione dagli anni '50. Nel 1953 vinse il concorso bandito dalla NATO per un aereo leggero da supporto tattico. Il G91 è stato utilizzato oltre che dall'Italia anche da Germania e Portogallo che lo impiegò sul campo nelle sue colonie tra il 1956 e il 1973. E' noto per essere stato per lungo il tempo velivolo della pattuglia acrobatica nazionale Frecce Tricolori. Ne furono costruiti 756 esemplari inclusi i prototipi e i modelli pre- produzione e restò in produzione per 19 anni.

Aermacchi MB-339

Il velivolo MB-339 è un aviogetto monomotore biposto da addestramento prodotto dagli anni settanta dall'azienda italiana Aermacchi e usato all' Aeronautica Militare addestratore dal 32° Stormo dal 60° Stormo e dal 61° Stormo mentre come addestramento Acrobatico è in carico al 313° Gruppo. Come il G91 deve la sua fama soprattutto al suo lungo impiego nella Pattuglia Acrobatica Nazionale.

𝕌ℕ𝔸 ℂℍ𝕀𝔸ℂℂℍ𝔼ℝ𝔸𝕋𝔸 ℂ𝕆ℕ...

𝙸𝙻 𝙶𝙴𝙽𝙴𝚁𝙰𝙻𝙴 𝙲𝙸𝚁𝙾 𝙸𝙰𝙽𝙽𝙾𝙽𝙴

𝙸𝙻 𝙿𝚁𝙴𝚂𝙸𝙳𝙴𝙽𝚃𝙴 𝙶𝙸𝙰𝙽𝙲𝙰𝚁𝙻𝙾 𝙱𝙾𝙽𝙰𝙽𝙾𝙼𝙸

𝔽𝔸ℂℂ𝕀𝔸𝕄𝕆 𝔻𝕌𝔼 ℂℍ𝕀𝔸ℂℂℍ𝕀𝔼ℝ𝔼 ℂ𝕆ℕ...

Durante l'incontro svoltosi nella nostra scuola il 17 settembre abbiamo avuto come ospiti il sig. Giancarlo Bonanomi e il gen. Ciro Iannone che si sono raccontati ai nostri microfoni. Cliccando sulle icone possiamo ascoltare le loro interviste.

Cʜᴇ ᴄᴏsᴀ ᴇ̀ ʟ'ᴀssᴏᴄɪᴀᴢɪᴏɴᴇ Aʀᴍᴀ Aᴇʀᴏɴᴀᴜᴛɪᴄᴀ

info

L'Associazione Arma Aeronautica, in abbreviazione AAA, fondata il 29 Febbraio del 1952 a Torino da un gruppo di veterani della seconda guerra mondiale. La sede principale fu poi spostata a Roma. Essa riunisce gli ex militari e quelli in servizio nell'Aeronautica Militare Italiana. L'associazione fondata per tutelare e tramandare il patrimonio morale, storico e tecnico della "gente dell'aria". Per evitare che tale patrimonio vada perduto l'AAA ha deciso di aprirsi alla società civile, coinvolgendo i territori in cui opera e cercando la collaborazione, come nel nostro caso, con i giovani e le scuole. Nell'immagine: il gonfalone della sezione di Sarnico.

Nel 1960 un gruppo di ex militari dell'Aeronautica Militare decise di fondare una sezione dell'AAA anche a Sarnico, che fu dedicata al sottotenente osservatore Giulio Moleri, morto nel 1941 a Udine. Ad oggi il presidente dell'associazione Arma Aeronautica di Sarnico è il signor Giancarlo Bonanomi.

Conosco questo indirizzo!

L'aeroporto di Ghedi

L'aeroporto di Ghedi è una struttura militare militare situato a 25 km da Brescia.

Attualmente l'aeroporto di Ghedi è sede del Sesto stormo dell'aeronautica militare. Ne fanno parte i gruppi: 102° I Paperi 154° I Diavoli Rossi e il 155° Le Pantere Nere, precedentemente a Piacenza

L'aeroporto di Ghedi sin dal 1916 ha un importante ruolo strategico, inizialmente il 75° gruppo operava da qui con il compito di fotografare le posizioni nemiche. Nella seconda guerra mondiale fu sede della scuola di pilotaggio per il bombardamento. Nel dopoguerra il suo ruolo è diventato sempre più importante essendo una base con capacità di attacco nucleare. Attualmente, mentre si aspetta l'entrata in servizio effettiva del "supercaccia" F35, è l'unica base italiana in cui operano ancora i Tornado.

Dal Vampire all'F84, dallo Spillone (F104) all'F35 la vita operativa dell'aeroporto bresciano è sempre stata all'avanguardia per tecnologia e capacità del suo personale tecnico e di volo. Nell'immagine nel link è sintetizzata l'evoluzione tra uno dei primi aerei impiegati in ambito militare e l'ultimo arrivato. Anche se l'aereo più iconico rimane "lui", il Tornado.

L'evoluzione della specie

Gli aerei del Sesto stormo

I cambiamenti nel campo dell'aviazione sono stati così radicali che viene da dire che l'unica cosa che accomuna i due aerei nell'immagine sia il fatto che entrambi volano.

grazie per l'attenzione