LA FAMIGLIA ROMANOV
Paola Cirelli
Created on July 28, 2022
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Transcript
Chi era Rasputin?
Scopri la Rivoluzione Russa
NICOLA II ROMANOV Figlio dello zar Alessandro III, salì al trono nel 1894. Credeva fermamente nel diritto divino dello zar di regnare, ma in realtà non era un sovrano capace. Nel 1904-05 combatté e perse la guerra contro il Giappone, mentre nel 1914 volle che la Russia entrasse nella Prima Guerra Mondiale, causando così la morte di milioni di vittime militari e civili. Amava profondamente la moglie, la zarina Alessandra, e i loro 5 figli. La loro famiglia era felice e unita, nonostante la malattia del figlio minore Alessio, affetto da emofilia. Nicola rifiutò di intervenire per sedare il malumore del popolo russo e si rese conto della situazione soltanto quando infine, nel 1917, scoppiò la Rivoluzione Russa. Quando la famiglia Romanov fu giustiziata, Nicola fu il bersagli principale dei colpi d'arma da fuoco dei bolscevichi.
ALESSANDRA ROMANOV Tedesca di nascita e nipote della regina Vittoria, sposò Nicola per amore ed ebbe con lui un matrimonio felice. Come il marito, credeva nel diritto divino del sovrano a governare. Aveva una carattere forte, ma introverso e distaccato, che la rese molto impopolare per il popolo russo. Alessandra si rendeva conto di essere una sovrana odiata e questo la rese ancora più dura. Provava un profondo senso di colpa nei confronti del figlio Alessio, in quanto sapeva che l'emofilia di cui soffriva veniva dalla sua famiglia. Questo la portò a perdere il controllo e ad affidarsi ciecamente al guaritore Rasputin. Alessandra morì con il resto della sua famiglia nel 1917, uccisa dai bolscevichi.
ALESSIO ROMANOV Nato nel 1904, era l'adorato figlio maschio, ultimogenito della famiglia Romanov. Soffriva di emofilia e per questo la sua salute divenne la preoccupazione principale della coppia imperiale. Morì con i genitori e le sorelle, all'età di 13 anni. Il suo corpo venne bruciato.
La notte del 16 luglio 1918, la famiglia Romanov venne svegliata e fu loro ordinato di fare i bagagli. Vennero quindi condotti nel seminterrato della residenza in cui erano tenuti prigionieri e, dopo la lettura della sentenza di morte, furono fucilati insieme ad alcuni servi. I loro corpi dilaniati vennero sciolti con l'acido e bruciati. I resti vennero sepolti frettolosamente.