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Transcript

Título 1

Subbiano

Mini guida creata dai ragazzi dell' Associazione Crescere

otitolo

Giorno 1

Giorno 2

giorno 4

Giorno 3

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giorno 6

giorno 7

Arrivati a Subbiano possiamo fare una passeggiata nel centro e trovare una sistemazione per la notte e scegliere un tra i tanti posticini per cenare Con la mappa potete orientarvi meglio e seguire le indicazioni

Giorno 1

Storia

La storia di Subbiano ci riporta all'epoca romana quando il luogo era posto sotto la protezione di Giano come dimostra il suo nome Sub Jano. Sui primordi appartenne al nobile Grifone di Grifone, questi nell'anno 1119 per cento soldi la vendè ad Albertino progenitore dei Conti Albertini di Chitignano, allora era contraddistinto come casale e corte di Subbiano, ma forse gli Albertini non ne fecero l'intero acquisto, poiché nel privilegio concesso nel 1191 dall'Imperatore Enrico IV ai conti Guidi si comprende la metà di questa corte e castello, e di questa metà gli stessi Conti Guidi ebbero la conferma di possesso dall'Imperatore Federico II nel 1220. In seguito Subbiano fu dominato da Tarlati di Pietramala, finchè Pier Saccone, fratello del Vescovo Guido Tarlati lo sottomise al Comune di Firenze. Cacciato il Duca d'Atente nel 1343 I Subbianesi si staccarono dalla Repubblica Fiorentina, ma nell'anno 1384 tornarono, con quelli di Arezzo, sotto il dominio della Signoria di Firenze.

GIORNO 1

GIORNO 2

GIORNO 4

GIORNO 3

GIORNO 5

GIORNO 6

GIORNO 7

Giorno 2 · visita al centro storico

Fonte

Fonte delle notizie Ilbelcasentino.it è una realizzazione di:Alessandro Ferrini, 52010 Talla (AR) - P.Iva 01428280513Tel. 339.4257840 - info@ilbelcasentino.it

Di fronte al castello si trova l'antica Chiesa di Subbiano dedicata a Santa Maria della Visitazione di origine duecentesca. Quindi su uno sperone roccioso lungo l'Arno vi era la sede del potere politico, su un altro a pochi metri quello religioso.La chiesa in origine era molto più piccola. Nel corso dei secoli è stata oggetto di vari rifacimenti e ristrutturazioni. Il più importante di questi ci fu a cavallo tra il XVII e XVIII secolo quando la chiesa fu notevolmente ampliata (sicuramente per far fronte all'aumento demografico di Subbiano) e rialzata. Fu inoltre costruita la loggia davanti alla facciata. La grande torre campanaria è più tarda, fu edificata nel 1873.

Costruito su uno sperone roccioso delimitato ad ovest dal fiume Arno e a nord dal torrente Palbena, la presenza del castello è documentata sin dall'anno Mille. Della struttura originaria, ricostruita nel XX secolo, si conserva una torre di difesa merlata, un arco a sesto acuto dove era la porta dotata di saracinesche di protezione, un recinto murario con edifici addossati ed un cortile interno, oltre ai resti della porta della seconda cinta muraria. Rimangono ben visibili una feritoia a bocca di lupo, due lunghe feritoie chiuse da pietre dove si inserivano in alto le catene del ponte levatoio e la botola di accesso alla torre che, alta 19 metri e disposta su tre livelli, era raggiungibile solo con una scala a pioli. Il castello ebbe nell'alto Medioevo un’importanza notevole in quanto controllava un ponte e la via di comunicazione tra Arezzo e il Casentino. Antico dominio dei Canonici del duomo di Arezzo, fu possesso nel Duecento e nella prima metà del Trecento degli Ubertini e dei Tarlati da Pietramala, famiglie che allora governavano Arezzo e il suo territorio. Nel 1384, quando la Repubblica fiorentina si impadronì di Arezzo e del suo contado, anche il castello di Subbiano, intorno al quale si era sviluppato un borgo, cadde sotto la dominazione fiorentina, perdendo gran parte della sua funzione difensiva.

Uno scorcio su Via Roma, il borgo principale di Subbiano, oggi come diversi secoli fa. In questo punto siamo quasi all'inizio della strada, in direzione sud, verso Arezzo. A destra ci sono due palazzi contigui, prestigiosi e importanti per Subbiano.Il primo è quello della podesteria e risale al XIV secolo. Assunse molta importanza dopo la sottomissione di Subbiano a Firenze (1384) perché qui i fiorentini amministravano Subbiano e il suo territorio. Il secondo, probabilmente edificato a fine Cinquecento, è il Palazzo Subiani-Ducci dal nome delle due famiglie che ne sono state proprietarie. Questi palazzi li intravediamo anche in questa foto, ma li possiamo osservare meglio, anche nei particolari, nelle prossime pagine.

giorno 1

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girono 6

giorno 7

Mostra permanente che raccoglie le memorie e reperti del passaggio del fronte durante la seconda guerra mondiale in Provincia di Arezzo

+ INFO

Museo Quelli della Karin Via Roma 8

Giorno 3 · Visita al Museo della Guerra

Alcune immagini di quello che potete trovare

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girono 6

giorno 7

Hobby modellismo e ....un pò di storiaVia Signorini - Subbiano (AR)

Giorno 4 Visita al museo

+ INFO

Il Museo è suddiviso in varie sezioni dove puoi trovare: La ricostruzione di una sala cinematografica e tutte le vecchie macchine da riprese Plastici con la ricostruzione delle nostre origini contadine Vecchie macchine fotografiche e giradischi modellini in legno e latta Una collezione di modellini di Ferrari Giocattoli antichi Modellini di aerei Ricostruzione in legno di catapulte e ponti levatoi ..... e molto altro

cosa puoi vedere

giorno 1

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A Subbiano scorre il fiume Arno , puoi fare delle bellissime passeggiate costeggiando il fiume e osservare la flora e la fauna presente

Giorno 5 passeggiata lungo il fiume

+ INFO

L'Arno è il secondo maggior fiume dell'Italia peninsulare dopo il Tevere e il principale corso d'acqua della Toscana. Ha una lunghezza totale di 241 km, un bacino di 8.228 km² e una portata media stimata annua presso la foce di circa 110 m³/s. Nasce sul versante meridionale del Monte Falterona, e precisamente dalla sorgente di Capo d'Arno, nell'Appennino tosco-romagnolo, a quota 1.358 m sul livello del mare, e sfocia nel Mar Ligure (o mar Tirreno, secondo un documento del 1953 dell'Organizzazione idrografica internazionale) dopo avere attraversato Pisa. Dopo 12 km scorre con acque copiose già attorno i 600 metri sul livello del mare grazie agli apporti dei numerosi affluenti che scendono dal Casentino e dal Pratomagno. Il Casentino La prima conca formata dall'Arno è costituita dalla valle del Casentino, che ha un asse da NO a SE. L'Arno nasce dal Monte Falterona, alto 1654 m, che si trova all'estremo Nord di questa conca, che è delimitata a occidente dal massiccio del Pratomagno. A est essa è chiusa dall'Alpe di Serra, che costituisce anche il confine politico fra Toscana e Romagna; più a Sud l'Alpe di Catenaia la separa dal bacino del Tevere. La valle si chiude a Sud con lo stretto di S. Mama e la gola seguente, che prosegue fino a Subbiano e separa l'Alpe di Catenaia dalle ultime propaggini del Pratomagno. In questo primo bacino l'Arno, intendendolo dalla sua sorgente e dai numerosi torrenti che vi affluiscono dalle montagne del Pratomagno e del Casentino, scende di oltre mille metri, e ha quindi un carattere torrentizio, con un letto irto di scogli e un corso impetuoso. Il Casentino è interamente in provincia di Arezzo ed è accessibile da Firenze attraverso il passo della Consuma a ovest, da Forlì attraverso il passo la Calla a Nord, a Nord-Est per il passo dei Mandrioli verso Cesena, oltre che ovviamente da Arezzo, a Sud. Tutti gli affluenti dell'Arno in questo tratto hanno carattere torrentizio; i principali sono la Staggia, l'Archiano, il Corsalone e il Rassina da sinistra, il Solano, il Capraia e il Salutio da destra.

Uno spettacolo incantevole

giorno 1

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girono 5

giorno 6

giorno 7

Curiosando di qua e di la

Giorno 6 · Visitiamo i dintorni

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giorno 7 · enograstronomia

Ricetta

Il Baldino è un dolce tradizionale a base di farina di castagne Preparazione: 30' - cottura 30' - Farina di castagne 500 gr, un pizzico di sale, pinoli, rosmarino, olio di oliva. Impastate in una terrina la farina setacciata col sale, 2-3 cucchiai d'olio e acqua fredda sufficiente a ottenere un composto fluido che lascerete riposare mezz'ora. Nel frattempo fate appassire gli aghetti di un rosmarino in un padellino con 3-4 cucchiai d'olio. Travasate il composto in una teglia da forno larga e bassa (il baldino al massimo può essere alto un dito) cospargetelo di pinoli e irroratelo d'olio profumato al rosmarino. Introducete in forno già riscaldato a 220° per mezz'ora circa. Accompagnatelo con un buon vino novello

Ecco perché Subbiano ti prende per la gola...la sua cucina è quella tipica toscana capace di esaltare i sapori naturali riportando la nostra memoria alle antiche tradizione dei nostri nonni, usando prodotti semplici come il pane e la farina dei mulini ad acqua , come l'olio extravergine di oliva, i prodotti del boscofunghi e selvaggina. con un tripudio di sapori potrai gustare i piatti della tradizione .... ma attento alla linea

a cura di Davide Burchini

Rassegna Fotografica

Se vi è piaciuta la nostra mini guida seguitici sui nostri canali e scoprirete tutte le sorprese turistiche, enograstronomiche e culturali del nostro territorio in una veste speciale

Chi Siamo

Chi siamo Il nostro progetto dona il tuo 5 x 1000

A presto i ragazzi di Officina104

Il Progetto

Progetto MeTe per l'inclusione Lo scopo di questo progetto è quello di guidare i ragazzi a conoscere in modo diretto e giocoso la storia del proprio territorio attraverso la ricerca, l’indagine e l’esplorazione. Da ciò si intende partire per dare ai ragazzi un’opportunità di formazione nel campo della conoscenza del proprio territorio, per promuoverne la conoscenza e consolidare le proprie abilità di letto scrittura acquisite nei precorsi scolastici. I Ragazzi, sviluppando la capacità di individuare gli elementi più specifici del proprio ambiente, collocando fatti ed eventi nel tempo, conoscendo la propria realtà territoriale con la sua storia, faranno da guida sia agli abitanti del territorio che ai visitatori di altri luoghi. Verranno formati attraverso corsi specifici di informatica, fotografia e grafica in modo da renderli autonomi nella creazione dei materiali multimediali Finalità 1-Sviluppare le conoscenze del proprio territorio, della storia delle sue risorse naturali ed artistiche e delle sue potenzialità turistiche. 2-Promuovere e Sviluppare il patrimonio storico-culturale e artistico, salvaguardandone le risorse come investimento per il futuro. 3-Favorire la riscoperta e il recupero di opere d’arte, anche dimenticate del territorio Obiettivi scoprire radici ed identità, per rafforzare il legame con la propria terra, il senso di appartenenza, l'amore per la cultura, le opere, le bellezze naturali e paesaggistiche; prendere coscienza del territorio, dell'ambiente naturale e dei suoi elementi; stimolare le potenzialità di ciascun per sviluppare lo spirito di osservazione, l'interesse esplorativo e creativo; far emergere il senso del gruppo, per essere disponibili al rapporto e alla collaborazione con gli altri; sviluppare il senso e il valore dell'accoglienza, migliorare l'apprendimento stabilendo un contatto diretto per una socializzazione mirata all’inclusione. Risultato del progetto Le “Piccole guide turistiche” illustreranno alla cittadinanza le bellezze paesaggistiche, architettoniche e culturali oggetto di studio ed osservazione sistematica attraverso i virtual tour che verranno realizzati e attraverso la narrazione sui podcast, tutto il materiale prodotto sarà messo a disposizione degli enti che ne faranno richiesta e pubblicati nel sito dell’associazione stessa in una sezione dedicata al progetto

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Chi Siamo Crescere è un’associazione di volontariato senza fini di lucro nata dall’esperienza ed impegno di operatori e genitori di bambini e ragazzi con disturbi pervasivi dello sviluppo, unitisi perché credono che molto possa essere fatto per aiutare i soggetti affetti da questi disturbi per migliorare la loro salute e la loro vita, in prospettiva di un adeguato progetto di vita. Crescere progetta e realizza interventi mirati a realizzare un mondo dove le persone con disabilità intellettive abbiano le stesse opportunità di quella a sviluppo tipico, dove possano crescere e maturare al di fuori del loro nucleo famigliare originario costruendo così giorno per giorno la loro vita . Crediamo che i nostri figli abbiano il diritto di Crescere e di sviluppare il loro potenziale, di essere partecipi della vita sociale, apportando il loro prezioso contributo di umanità, originalità e differenza. Per questo ci impegniamo, per assistere un giorno all’inclusione delle persone con disabilità intellettive in un contesto sociale che assomigli ad un bellissimo dipinto colorato, dove differenti colori su una tela creino un irripetibile opera d’arte