La Marcia Della Pace
VIOLA FRANCINI
Created on May 19, 2022
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Transcript
Il nostro dovere di costruire
Il nostro dovere di costruire
COstruiamo
Ci sono tanti modi per fare la pace,
La realtà dei nostri giorni descrive, purtroppo, un mondo diverso: un mondo in guerra dominato dallo scontro di diversi interessi personali, nazionali ed economici.
La pace è l'interesse primario di tutte le persone e nazioni. la pace è la priorietà. Abbiamo bisogno di pace come i polmoni hanno bisogno di ossigeno
"La pace non si impone automaticamente, da sola, ma è frutto della volontà degli uomini" Fare la pace è una cosa seria che va presa sul serio " È una costruzione laboriosa, fatta di comportamenti e di scelte coerenti e costanti"
L'alternativa alla guerra esiste ma serve la volantà dell'uomo
I CARE
Io ho cura: Prendiamoci cura gli uni degli altri, partendo dai più bisognosi, dai più fragili e dai più piccoli allargando il nostro sguardo e le nostre preoccupazioni all intere famiglie e al nostro pianeta che ci accoglie
I care. il motto della scuola di don Milani è: i care, ovvero mi riguarda, mi sta a cuore, mi prendo cura.
Don Milani è stato un presbitero, scrittore, docente ed educatore cattolico italiano
Africa
Luogo | Causa |
Burkina Faso | Scontri tra etnici |
Egitto | Guerra contro militanti islamici |
Libia | Guerra civile |
Mali | Scontri tra esercito e gruppi ribelli |
Mozambico | Scontri con ribelli Renamo |
Nigeria | Guerra contro militari islamici |
Repubblica Centrafricana | Scontri armati tra musulmani e cristiani |
Repubblica Democratica del Congo | Guerra contro i gruppi ribelli |
Somalia | Guerra contro i militari islamici di al-Shabaab |
Sudan | Guerra contro i ribelli del Darfur |
Sud Sudan | Scontri con gruppi ribelli |
Asia
Luogo | Causa |
Afghanistan | Talebani hanno preso il potere ad Agosto 2021 |
Birmania-Myanmar | Guerra contro i gruppi ribelli |
Filippine | Guerra contro i militari islamici |
Pakistan | Guerra contro i militari islamici |
Thailandia | Colpa di stato dell’esercito Maggio 2014 |
Europa
Luogo | Causa |
Cecenia | Guerra contro i militari islamici |
Daghestan | Guerra contro i militari islamici |
Ucraina | Guerra contro i Russi |
Artsakh ex Nagorno-Karabakh | Scontri tra esercito Azerbaijan contro esercito Armenia e esercito del Artsakh |
Medio Oriente
Luogo | Causa |
Iraq | Guerra contro i militari islamici dello Stato Islamico |
Israele | Guerra contro i militari islamici nella striscia di Gaza |
Siria | Guerra civile |
Yemen | Guerra contro e tra i militari islamici |
Americhe
Luogo | Causa |
Colombia | Guerra contri i gruppi ribelli |
Messico | Guerra contro i gruppi del narcotraffico |
LA GUERRA E DOVE SI TROVA:
LA BANDIERA
INTERVISTA
Don Pio Luigi Ciotti è un presbitero e attivista italiano, ispiratore e fondatore dapprima del Gruppo Abele, come aiuto ai tossicodipendenti e altre varie dipendenze, quindi dell'Associazione Libera contro i soprusi delle mafie in tutta Italia.
L’Afghanistan, la Libia, la Siria, lo Yemen, l’Iraq, la Palestina, e ora l’Ucraina. Dall’alba dei tempi, la guerra resta il metodo preferito di soluzione delle controversie. Nel destino dell’umanità riuscirà mai a prevalere una visione alternativa?
Naturalmente lo auspico, e nel mio piccolo cerco di operare in questa direzione. Se penso, da credente, al regno di Dio, penso anche che la sua prima caratteristica è la pace. Una condizione che difficilmente vedremo su questa Terra. Come diceva Aldo Moro, noi probabilmente non riusciremo a realizzare giustizia e pace, ma averne sete tutti i giorni è già molto. Per questo, da donne e uomini di buona volontà, giorno dopo giorno dobbiamo continuare a fare tutto il possibile per ripudiare la guerra, come dice la nostra Costituzione, consapevoli che la pace si costruisce solo con gli strumenti della pace. Ora si parla quasi esclusivamente dell’invasione dell’Ucraina, con la paura che il conflitto possa durare a lungo o addirittura espandersi, ma non dobbiamo dimenticare che dal 1945 sulla faccia della Terra non c’è stato un giorno in cui almeno una persona non sia morta a causa di una guerra. Non possiamo ricordarci che la guerra esiste solo quando ci può interessare da vicino.
Ex Ministro della salute della Repubblica Italiana
COSA POSSO FARE IO?!
Disertare la guerra dalle parole
Lo possiamo fare tutti. Le parole uccidono. Prima delle bombe le parole della guerra seminano il terrore, fomentano l’odio, distruggono la ragione. E’ urgente costruire un argine a quelli che speculano sulle paure e sull’indignazione dei cittadini, che vogliono sostituire il buonismo con la cattiveria, che approfondiscono le divisioni, creano nuovi nemici ed erigono sempre nuove barriere.
Manifestare
Ad esempio come la Marcia della Pace, in questo caso la Marcia Perugia-Assisi
COSA NE PENSO IO?!
grazie!
Viola Francini