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Di seguito troverete il documento interattivo che riporta alcuni risultati emersi nella prima fase del progetto. Questa è la legenda delle icone che vi accompagneranno nella navigazione e permetteranno di orientarsi nelle slide e di interagire con esse: così scoprirete, man mano, le voci e le riflessioni di operatori ed operatrici coinvolti/e nel percorso e troverete alcune chiavi di lettura per comprenderne il senso condiviso:cliccando sull'icona-libro troverete dei brevi approfondimenti teorici e metodologici utili a inquadrare meglio l'impostazione del progetto;l'icona-chiave propone alcune frasi significative che sintetizzano il senso La più importante è l'icona-microfono che indica che in quelle pagine, scorrendo con il cursore, si possono leggere le parole con cui operatori e operatrici raccontano le loro esperienze e ritrovare risonanze o differenze con le proprie.

Il progetto

PERCORSI DI APPRENDIMENTO ANTROPOLOGICO PER EQUIPE MULTIPROFESSIONALI SOCIOSANITARIE

VALORIZZARE E INTEGRARE LA DIVERSITÀ PROFESSIONALE: IL GRUPPO COME LUOGO, MEZZO E AGENTE DI CAMBIAMENTO

METODO ETNOGRAFICO

L'approccio

TECNICHE ATTIVE ESPERIENZIALI

POSTURA ANTROPOLOGICA e

Approccio e metodologie

Incontri metodologici per gruppi trasversali autocandidati Periodo: gennaio-marzo 2023

Incontri di co-progettazione e supervisione alla sperimentazione

SPERIMENTAZIONE

Incontri/focus con operatori/operatriciInterviste con responsabiliPeriodo: aprile-ottobre 2021

Percorso formativo per lo sviluppo della collaboratività e il riconoscimento reciproco

FORMAZIONE

5 incontri per ogni gruppo distrettuale multiprofessionalePeriodo: marzo-dicembre 2022

Condividere le esperienze e gli apprendimenti sperimentati durante l’emergenza

RICERCA/INTERVENTO

Il percorso

La ricerca-intervento: cosa è stato fatto

circa 150 professionisti coinvolti

Obbiettivi di intervento:

  • condividere i vissuti dell’emergenza
  • definire obbiettivi comuni di integrazione multiprofessionale
  • far emergere le esigenze formative e raccogliere le proposte

Obbiettivi di ricerca:

  • raccogliere informazioni sui singoli territori e sulla organizzazione dei servizi
  • individuare elementi per la scelta delle aree e degli obbiettivi della prossima formazione

E tante conversazioni, letture, osservazioni partecipanti...

20 INTERVISTEa diversi responsabili dei 7 distretti

13 FOCUS GROUP/INTERVENTOcon gruppi di operatori/operatricidi diversa professionalità

Vivere dentro i servizi (in tempo di pandemia)

e guardare al futuro(verso l'integrazione)

INDICE

esigenze formative

DALLA CRISI...

Percorsi virtuosiOstacoli, muri e debolezze di sistemaCapacità e proposte

Problemi incombenti e ricorrentiRisorse e apprendimentiTra croce e delizia: i nuovi media

...ALLA INTE(G)RAZIONE

finestresui territori

1.DALLA CRISI...LA Rielaborazione emotiva e cognitiva dei vissuti dell'emergenza

Protezione

Scoperta

Creatività

Condividere emozioni per ritrovare la barra

rappresentazioni mediatiche: traditori o eroi

Tradimento

Rabbia

Fatica

Insicurezza

Paura

PROBLEMI INCOMBENTI: IL COVID COME TZUNAMI

PROBLEMI INCOMBENTI

le (in)decisioni emergenziali percepite come contraddittorie

Sottoutilizzo delle risorse

Ingiustizia: troppo sacrificio

Catene decisionali

Poca trasparenza

Naufragare nella complessità organizzativa

PROBLEMI INCOMBENTI

PROBLEMI INCOMBENTI

Il dramma delle famiglie

la sospensione delle relazioni con gli utenti

Tradire il proprio mandato di cura

Aggravamentodei casi complessi

Chiusure

Dover dire no

Dibattersi nei dilemmi etici

PROBLEMI INCOMBENTI

Non c'è tempo per comunicare

Interrotti i momenti informali

la sospensione delle relazioni fra professionisti

Interdetti gli interventi integrati

Sospesi gli incontri strutturati

Non poter interagire con i colleghi

Problemi ricorrenti: il covid come cartina di tornasole

La prevalenza del sanitario

Le (non) protezioni

Protocolli diversi

Lo scollamento fra sociale e sanitario

PROBLEMI RICORRENTI

Le carenze strutturali

Lo scollamento tra ospedale e territorio

Personale

Risorse

Spazi

La cronica mancanza di infrastruttura informativa

Burocrazia

Diverse prospettive professionali

MMG e l’eccesso di aspettative

Infermiere/i e la moltiplicazione di responsabilità

Assistenti sociali e la sottrazione di compiti

collaboratività sul territorio

Figure cerniera di integrazione

scoperta e apprendimento

Differenze generazionali

quando la flessibilità diventa un capestro

DIVERSE PROSPETTIVE

il disconoscimento dei tappabuchi

Figure jolly dell'emergenza

il dio delle piccole cose

imparare la flessibilità

autogestioni e invenzioni

L'ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA: RISORSE E APPRENDIMENTI

tra crescita personale e discrezionalità

La capacità creativa di inventare soluzioni

co-creatività

senso di appartenenza

co-responsabilità

rispecchiamento

RISORSE E APPRENDIMENTI

Una diversa prossimità: la forza del gruppo

RISORSE E APPRENDIMENTI

il territorio

i servizi sono andati fuori

il ruolo di cerniera dei domiciliari

il volontariato

Nuovi sconfinamenti

raggiungibilità

più visione sugli utenti

risparmio, rapidità, fluidità, efficienza

più visibilità dei servizi

AGEVOLAZIONE O BARRIERA? LE AMBIVALENZE DEI nuovi media

Vantaggi

perdita di ruolo

e la deontologia?

e l'empatia?

I NUOVI MEDIA

smarrimento

ricadute sull'utenza

mancanza di strumenti

Ostacoli e barriere

I NUOVI MEDIA

gestire il rischio della reperibilità

differenziare tra professionisti

differenziare tra utenti

distinguere le reti

tenere conto del dibattito interno

Innovazione con criterio

In sintesi...

  • organizzare la capacità negativa
  • tenere conto dei diversi posizionamenti professionali e generazionali
  • investire professionalmente su cerniere e jolly
  • valorizzare il gruppo come sostegno
  • creare nuovi binari di scambio tra diversi livelli gerarchici
  • gestire le ambivalenze verso lo smartworking e i nuovi media
  • ecc.

LA RiFLESSIONE COMUNE SUI vissuti dell'emergenza ci invita a "fare tesoro"

2. DALLA CRISI...VERSO L'integrazionel'immaginazione e le aspirazioni verso il futuro

benessere

intersoggettività

eccetera

essere sullo stesso piano

relazioni informali

socializzazione

co-responsabilità

comunicare facilmente

obiettivi e linguaggi comuni

rispetto delle differenze

circolarità delle informazioni

armonia

collaborazione

INTEGRAZIONE = METTERE IN COMUNE SAPERI,VALORI E RELAZIONI

verso un pensiero sistemico

asimmetrie relazionali

Confini culturali

soglie e compiti

le culture professionali

le gerarchie tra saperi

(non) conoscersi

RICONOSCERE LE Debolezze DI SISTEMA

DEBOLEZZE DI SISTEMA

parlare una lingua diversa

chiedere aiuto

porte chiuse vs porte aperte

parcellizzazione comunicativa

Blocchi comunicativi

il trauma del Covid

DEBOLEZZE DI SISTEMA

rimbalzi di responsabilità

dipartimenti-fortezza

amministrazione-labirinto

Muri istituzionali

DEBOLEZZE DI SISTEMA

scollegamento tra territori

confusione tra funzioni

i medici di base resistenti e irraggiungibili

distanza tra servizi sociale e sanitario

Barriere organizzative

saldare le utopie con il presente

ASPIRAZIONI E IMMAGINAZIONI

Agire capacità integrative

a che titolo? agency entro i confini istituzionali

e responsabilità istituzionale

fin dove? ponderatezza e limiti professionali

capacità di reagire (problem solving, flessibilità, creatività, ecc.)

tra agentività individuale

capacità relazionali (di mediazione,ascolto, ecc.)

FINESTRE SUI TERRITORI

Tutti i progetti di ascolto

L'infermiere di comunità

Il modello USCA

Riprendere il filo dell'emergenza: i percorsi virtuosi

FINESTRE SUI TERRITORI

"dal lavoro di fabbrica al lavoro artigiano"

L'ossimoro tra stabilità e fluidità

lo scarto tra ideale e reale

dalle Case della Salute alle Case della Comunità

tra protezione e fluidità

METTERE IN CAMPO l'integrazione

uno spazio per sé, per noi o per tutti?

la vexata quaestio dello spazio

la progettazione partecipata

L'ambivalenza tra inclusione e esclusività

un saltoculturale

DALLE CdS alle CdC

  • rafforzare i valori comuni
  • riconoscere le debolezze di sistema
  • fluidificare i blocchi comunicativi
  • rilanciare i percorsi virtuosi
  • allenare capacità integrative personali e di gruppo
  • mettere in campo l'integrazione: verso le CdC

In sintesi...

LA RIFLESSIONE COMUNE SULLA INTEGRAZIONEci invita a "fare UN SALTO"

Esigenze dei singoli territori

CARPI

VIGNOLA

MIRANDOLA

ESIGENZE FORMATIVE SPECIFICHE E TRASVERSALI

ESIGENZE SPECIFICHE

CASTELFRANCO

MODENA

PAVULLO

SASSUOLO

  • Ri-conoscersi
  • Comunicare
  • Consolidare strumenti collaborativi
  • Elaborare strumenti riflessivi
  • Mettersi nei panni degli altri
  • Riconoscere le differenze professionali e generazionali
  • Sperimentare un modello di relazione
  • Persona, salute e relazione di cura
  • Confini culturali e complessità
  • Ruolo e organizzazione

CON GLI ALTRI:METODI PER FARE GRUPPO

VERSO L'ALTRO:ADDESTRARSI ALLA INTERSOGGETTIVITÀ

VERSO UN LINGUAGGIO COMUNE:RIFORMULARE CONCETTI

Esigenze formative trasversali

  • comitato di partecipazione
  • ricerca etnograficasul territorio

equipe di co-progettazione con il territorio

  • dispositivo collettivo a geometria variabile intorno al caso complesso
  • intervisione permanente
  • momenti formativi ad hoc su tipologie di casi o progetti specifici nelle CdC
  • supervisione esperienziale

gruppi multisciplinari

equipe permanenti

PROPOSTE PER LA SPERIMENTAZIONE

Procediamo ora con i percorsi formativi dedicati a gruppi multiprofessionali dei singoli distretti, tenendo seriamente in conto sia le cruciali indicazioni delle/dei professionisti sia quelle più complessive del sistema organizzativo, nella prospettiva di una integrazione auspicabile ma anche realizzabile insieme alle persone che abitano i servizi e i territori.

RICERCA/INTERVENTO

I feedback delle/dei partecipanti su questa prima fase sono stati tanti e generosi, così come intensa e viva è stata la partecipazione. Ne riportiamo uno che, per la gratitudine che esprime, vale anche per noi:Grazie, mille volte grazie, con la professione che facciamo avere la possibilità di avere questi spazi è preziosissima”

Obbiettivi culturali e di addestramento relazionale

FORMAZIONE

IPOTESI DI PERCORSO FORMATIVO

diversità

relazioni

5 incontri formativi 1. CONOSCERSI E RI-CONOSCERSI 2. RUOLI E IDENTITÀ PROFESSIONALI 3. LE RELAZIONI INTERPROFESSIONALI: COMUNICAZIONE TRA COLLEGHI 4. LA RELAZIONE DI CURA e LA CONDIVISIONE DEI BISOGNI DI SALUTE: COMUNICAZIONE CON PAZIENTI/UTENTI 5. CO-PROGETTAZIONE

comunità

equipe

CdC

Relazioni con gli utenti e il territorio (ascolto, riconoscimento dei bisogni intersezionali, acculturazione non informazione, ecc.)

Relazioni tra colleghi: modalità comunicative e relazionali (conoscersi, fare gruppo, fare equipe, ecc)

Plurali concezioni di salute e di malattia: relazione di cura e rete intersoggettiva

Diverse culture professionali e generazionali: ruoli, confini e contesti organizzativi

Obbiettivi culturali e di formazione relazionale