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Transcript

Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.” Giovanni Falcone

Entrare a far parte della mafia equivale a convertirsi a una religione. Non si cessa mai di essere preti. Né mafiosi.” Giovanni Falcone

È bello morire per ciò in cui si crede; chi ha paura muore ogni giono, chi non ha paura muore una volta sola.” Paolo Borsellino

“La paura è umana, ma combattetela con il coraggio.” Paolo Borsellino

ALLA LUCE DEL SOLE

Intervista alla dottoressa Francesca Andreozzi, nipote di Giuseppe Fava

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Ricerca sull'associazione "LIBERA"

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Presentazione libro: "Per questo mi chiamo Giovanni"

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Mafia contro giornalismo

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Le vittime di mafia, più di mille.

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LE VITTIME DI MAFIA, PIÙ DI MILLE.

Più di mille morti. È il conto delle vittime innocenti di mafia. Libera l’associazione contro le mafie fondata da Don Luigi Ciotti, ha raccolto i loro nomi in un lungo elenco per preservarne la memoria. Geografia della violenza Cosa nostra è l’organizzazione che ha ucciso più innocenti. È in Sicilia la prima strage con il coinvolgimento della mafia. Il primo maggio 1947 a Portella della Ginestre. Nel grafico che vediamo sotto rappresenta tutte le regioni d’Italia colpite dalla mafia le regioni più colpite sono Calabria, Campania e Sicilia

La Sicilia non è l’unica regione che è stata colpita dalla mafia ma troviamo altre due regioni: Campania la Camorra e Calabria ndrangheta, anche loro colpite da essa. In ogni regione la mafia ha fatto strage in quasi tutte le fasce d’età: dai 0-17 anni è più colpita la Calabria, dai 18-30 anni è più colpita la Campania, dai 31-60 la Sicilia e oltre i 61 anni sono pari la Campania e Calabria.

Sitografia: https://vivi.libera.it, https://www.infodata.ilsole24ore.com/2021/07/25/le-vittime-mafia-piu-mille-morti-la-geografia-della-violenza/

Nell’grafico si nota un alto picco di morti negli anni ’90 e un abbassamento di vittime questo perché dopo il maxi processo la mafia ha pensato che non aveva senso avere tutte queste condanne.

La violenza mafiosa non riguarda solo le cosche isolane. Se fino al 1992 la Sicilia detiene il triste primario, dopo le stragi dei giudici falcone e Borsellino il numero di vittime cala in modo netto. Solo il 15% degli omicidi di Cosa nostra è stato commesso dopo questa strage. Un fatto che rende evidente il cambio di strategia dell’organizzazione.

Grazie al racconto del padre, il bambino comprende che la mafia è una “nemica” da combattere subito, senzaaspettare di diventare grandi.Il libro molto interessante per la tematica affrontata serve a non dimenticare le parole di Giovanni Falcone:“Gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini”. Le idee digiustizia e di verità diffuse con profonda convinzione continuano ad essere presenti nelle menti di altriuomini. Questo romanzo rappresenta un prezioso strumento di trasmissione dei valori per cui si è sacrificatoGiovanni Falcone. L’autore per far comprendere al meglio la storia, utilizza dei flashback, passando dallanarrazione del padre ai fatti avvenuti nel passato. Il linguaggio è abbastanza semplice per permettere lacomprensione ai giovani lettori.

“Per questo mi chiamo Giovanni” è un romanzo di Luigi Garlando nato a Milano il 5 maggio nel 1962. Laprefazione del libro è stata scritta da Maria Falcone, sorella dell’insigne magistrato. Il protagonista del libroè il piccolo Giovanni, un bimbo di nove anni che per il decimo compleanno il padre gli regala una “giornata”attraverso le strade di Palermo, durante la quale il genitore racconterà la storia di un illustre magistratoGiovanni Falcone, che ha combattuto la mafia e per spiegarli anche come per lui è stato scelto il nomeGiovanni.La mafia viene raccontata dal padre attraverso un parallelismo con la scuola in cui il “pizzo” corrisponde aisoldi richiesti dal bullo, che non viene fermato da nessuno, neanche dagli spettatori che rimangono insilenzio. È infatti l’omertà il grande ostacolo che impedisce a Falcone di dimostrare la verità, perché tuttitroppo spaventati.Dopo la sua tragica morte, fu un onore per il padre di Giovanni dargli tale nome, proprio per quel magistratoche ha sacrificato la sua vita per lottare contro il “mostro”.

Recensione libro: “Per questo mi chiamo Giovanni”

In seguito collaborò alla pubblicazione della rivista I Siciliani, esperienza decisiva del movimento antimafia. Il 5 gennaio 1984 Giuseppe Fava fu ucciso con cinque proiettili alla nuca. Da anni denunciava le collusioni tra imprenditori, politici e mafiosi a Catania dove si pensava che la mafia non ci fosse. In un primo momento le indagini ipotizzarono un delitto passionale. Solo dopo molti anni venne accertato che Fava era stato ucciso da Cosa Nostra.

MAFIA CONTRO GIORNALISMO

Giuseppe Fava, detto Pippo, nacque a Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa il 15 settembre 1925. Nel 1943 si trasferì a Catania e si laureò in Giurisprudenza . Dal 1952 intraprese la professione di giornalista, lavoro a cui dedicò tutta la sua vita.E’ stato direttore del Giornale del Sud su cui l'11 ottobre 1981 pubblicò “Lo spirito di un giornale”, un articolo in cui esprimeva il suo "concetto etico del giornalismo", ovvero che " un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza la criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili. pretende il funzionamento dei servizi sociali. tiene continuamente in allerta le forze dell’ordine, sollecita la costante attenzione della giustizia, impone ai politici il buon governo."Il giorno dopo venne licenziato per motivi economici.

Domanda 6: Cos'è la libertà di stampa?- La libertà di stampa è quello che ci permette di raccontare in maniera oggettiva quello che succede nel mondo. Domanda 7: Stiamo facendo abbastanza per contrastare il fenomeno della criminaltà organizzata?- Possiamo fare di più insieme ed esercitando lo spirito critico.

INTERVISTA ALLA DOTTORESSA ANDREOZZI, NIPOTE DI FAVA

Domanda 4: puo ricordarci una frase che diceva spesso suo nonno?-Mio nonn ripeteva sempre : "che in questa società il potere ce l'ha chi ha il potere di convincere."-Domanda 5: Ci parli un po’ di lei?- Io sono una psicoterapeuta. Sono anche presidente della fondazione "Giuseppe Fava", che ha lo scopo di mantenere viva la memoria e la figura di Giuseppe Fava.

Domnda 1: suono nonno quale percorso di studi ha intrapreso? - Mio nonno ha frequentato il liceo a Siracusa poi si è iscritto alla facolta di giurisprudenza ed è diventato uno scrittore e un pittore.- Domanda 2: Si parlava di mafia in Sicilia quando suo nonno iniziava a scrivere?-Lui andava oltre a quello che si raccontava della Siciliaa Catania non si parlava di mafia e lui sfata questo mitoDomanda 3: In quali anni ha iniziato a dedicarsi al giornalismo?-Negli anni 80 fu chiamato a dirigere il "Giornale del Sud"

Il Ministero del Lavoro, della Salute e della Solidarietà Sociale riconosce Libera come un’associazione di promozione sociale costituita da una rete di associazioni, cooperative sociali, movimenti e gruppi, scuole, sindacati, diocesi e parrocchie, gruppi scout, coinvolti in un impegno non solo “contro” le mafie, la corruzione, i fenomeni di criminalità e chi li alimenta, ma profondamente per la giustizia sociale e per la ricerca di verità.

LIBERA: associazione nomi e numeri contro le mafie

Fra gli scopi dell’associazione ci sono:− promuovere i diritti di cittadinanza,la cultura della legalità democraticae la giustizia sociale;− valorizzare la memoria dellevittime di mafie;− contrastare il dominio mafioso delterritorio.Libera non gestisce direttamente i beniconfiscati alla criminalità organizzata, ma promuove interventi formativi e diprogettazione partecipata utili a renderlirisorse in grado di innescare processi disviluppo locale e accrescere la coesionesociale.

Libera è un’associazione di promozionesociale presieduta da don Luigi Ciotti,fondata nel 1995 su ispirazione di Luciano Violante e Saveria Antiochia, con l’intento di sollecitare la società civile nella lotta alla criminalità organizzata e di favorire la creazione di una comunità alternativa alle mafie stesse. Libera coordina più di 1600 realtà nazionali e internazionali che si occupano in vario modo del contrasto alla criminalità organizzata.

QUOTIDIANO REDATTO DALLA CLASSE 2^A