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Transcript

Primaria don Milani

lavori di gruppo

classi 4^

Attività in biblioteca

PAGINE STRAPPATE

Partendo da un'immagine strappata... si completa il disegno

Osservando il disegno... si inventa un racconto

Le nostre storie

C’era una volta un cane, si chiamava Tommy ed era molto curioso. Un giorno scivolò sull’erba ed entrò in un portale, vide l’Universo diverso dove c’erano due pianeti in più. Erano KamiKaze e Aptunus ma la cosa che più lo ha stupito, erano le città che stavano in piedi sopra ad alcuni razzetti. Altre erano in volo, Tommy vide anche lui nel futuro, era più grande ed era un poliziotto che cercava molti ladri spaziali. C’erano soltanto animali e robot, senza umani… Questa era la sua libertà perché a lui piacevano i robot. Lui voleva stare nell’Universo perché il suo padrone lo maltrattava. Quindi rimase per sempre nell’Universo col suo clone. Tommy diventò poliziotto e viaggiò col suo clone; insieme affrontarono diverse avventure per molti anni sempre insieme, l’uno fianco a fianco dell’altro.

Alla ricerca della vita

C’era una volta un cane, si chiamava Tommy ed era molto curioso. Un giorno scivolò sull’erba ed entrò in un portale, vide l’Universo diverso dove c’erano due pianeti in più. Erano KamiKaze e Aptunus ma la cosa che più lo ha stupito, erano le città che stavano in piedi sopra ad alcuni razzetti. Altre erano in volo, Tommy vide anche lui nel futuro, era più grande ed era un poliziotto che cercava molti ladri spaziali. C’erano soltanto animali e robot, senza umani… Questa era la sua libertà perché a lui piacevano i robot. Lui voleva stare nell’Universo perché il suo padrone lo maltrattava. Quindi rimase per sempre nell’Universo col suo clone. Tommy diventò poliziotto e viaggiò col suo clone; insieme affrontarono diverse avventure per molti anni sempre insieme, l’uno fianco a fianco dell’altro.

Alla ricerca della vita

Un pomeriggio d’estate la famiglia Riccer stava andando al mare. Il figlio minore stava giocando con il cane e all’improvviso la pallina finì nei fondali marini. Il cane andò a cercare la pallina con un ombrello che voleva usare come zattera, però si bucò l’ombrello a causa di un pesce spada. Il cane affondò, come per magia cominciò a riuscire a respirare, intanto cercò la pallina e trovò una grotta. Uscì fuori il pesce Palla Lampadina gialla che avrebbe voluto mangiare il cane in un boccone. Il cane venne ferito da un dente del pesce dalla lampadina gialla e recuperò la pallina, poi riuscì a risalire nuotando con le zampe. Alla fine il cagnolino ritornò dalla sua famiglia

Negli abissi del mare

Tanto tempo fa, in una bottega inabitata, c’era un coniglio goloso che mangiava di tutto, soprattutto dolci, per questo motivo si chiama Dolcino. Sapeva vestirsi e arrampicarsi per prendersi i dolci. C’erano degli spiriti maligni che possedevano la bottega, ma il coniglio non lo sapeva! Però il coniglio un giorno sentì una scopa cadere all’improvviso e sentì delle urla nella camera dei dolci. Il coniglio andò a controllare nella stanza e c’era la sua gallina in forno e vide tre fantasmi. Prese della polverina anti-spirito, la lanciò negli occhi e i tre conigli travestiti spuntarono fuori e si ricreò la famiglia felice di tempo fa!

La bottega e il coniglio

Tanto tempo fa, in una piccola città c’era un cagnolino che vagava di qua e di là. Un bel giorno, nel mese di agosto, una cagna mentre giocava a palla col suo padrone in un grande giardino, si accorse del cagnolino e si misero a giocare. Il padrone decise di adottare il cagnolino e ogni giorno li portava a spasso; certamente era un grande impegno, ma la felicità che riceveva da loro era immensa. La vita del cagnolino da quel giorno cambiò; aver trovato una casa, la compagnia di una cagnolina, ricambiare l’affetto al padrone che l’aveva accolto in casa, rese la realtà di tutti più felice e contenta.

La cagna e il cagnolino

C’era una volta una bambina di nome Lorena che si annoiava molto. Il giorno del suo compleanno, la bambina ricevette un orsetto e gli diede un nome cioè Teddy. La bambina, felice del regalo, corse nella sua cameretta a giocare con lui. Un giorno però Lorena sentì dei rumori provenire dalla cantina, lei con paura fece dei passi verso la porta poi la aprì e vide Teddy mangiare tutti i barattoli di miele. Lui le disse “Ciao Lorena io sono Teddy” lei dallo spavento lo buttò. Dopo un po’ di mesi Teddy trovò un ombrello ghiacciato nel cassonetto dell’immondizia. A Teddy mancava tanto Lorena intanto Lorena si chiedeva se l’avrebbe rivisto. La sera dopo Teddy col suo ombrello e il vento forte volò a casa di Lorena infine si abbracciarono e si chiesero scusa.

L'arrivo dell'orso Teddy

Eccoci al lavoro

Il coniglietto jimmy

Il mese di marzo il coniglietto Jimmy stava festeggiando il suo compleanno con la sua gallina Pina. I suoi amici erano occupati, per cose più importanti, la sua famiglia era al lavoro. Il coniglietto stava pensando ai compleanni passati in compagnia della sua famiglia e dei suoi compagni. Ad un certo punto sentì dei bisbigli alla sua porta, il coniglio ebbe paura quindi andò con una mazza a controllare, aprì la porta e vide la sua famiglia e i suoi amici cantare. Entrarono a festeggiare tutti insieme e fu il compleanno migliore di sempre.

C’era una volta un cagnolino di nome Leone, il “timidone” di soprannome. Un giorno si trovava in un prato ed era triste perché si trovava da solo a giocare. Finché una cagnolina si avvicinò chiedendogli:” Come mai sei triste? Potremmo giocare insieme! Nessuno deve stare solo! Io mi chiamo Stellina, e tu?” Leone non sapeva cosa dire perché dalla sua bellezza rimase perplesso e senza parole. A un certo punto Stellina regalò a Leone una margherita, raccolta nel giardino di casa sua. Leone pensò subito che si piacessero, così le proposte di giocare insieme con il suo frisbee. Infine, dopo la scuola si incontrarono su una panchina e si baciarono.

Leone e Stellina

C’era una volta un coniglio di nome Mario ed era molto affamato. Cercava cibo insieme a suo fratello nel bosco e dopo un bel po' di tempo, entrambi, riuscirono a trovare il cibo. Purtroppo, il povero coniglio dopo averlo preso cadde dallo sgabello facendosi male; a quel punto Mario andò ad aiutarlo ma trovò un ragno vicino a suo fratello e si spaventò. A quel punto saltò sul tavolo, si guardò in giro alla ricerca di una scopa. Quando la trovò, schiacciò il ragno e dopo uscì fuori ad aiutare il fratello. Alla fine, consumarono insieme felici la merenda.

Il coniglio affamato

Abbiamo imparato cosa sono i "SILENT BOOKS"durante l'attività di animazione alla lettura in biblioteca Tilane

C’era una volta una bambina di nome Sara che abitava vicino al mare e aveva molta paura dell’acqua, perché un giorno dalla finestra della sua cameretta aveva visto un gigantesco mostro marino. Un pomeriggio, mentre camminava sugli scogli, si avvicinò al mare e vide la testa del mostro marino… dalla paura scivolò e cadde in acqua. Sara aveva molta paura perché non sapeva nuotare, ma il mostro marino la tranquillizzò e giocò con lei. Quando arrivò la sera i due si salutarono. Sara, tornando a casa, pensò che non fosse giusto aver paura di quello che è diverso da noi perché se proviamo a conoscerlo può essere simpatico. Da quel giorno Sara andò sempre al mare sorridente, per giocare con il suo nuovo amico.

Il mostro e la bambina

L'amicizia con il mare

C’era una volta una bambina di nome Martina, che non aveva mai visto il mare. All’inizio aveva paura e si allontanò. Gli pareva un mostro spaventoso ma faceva un rumore rilassante e si avvicinò, provò a toccarlo e si bagnò il dito. Allora capì che non faceva niente e ci prese confidenza, e allora incominciò a giocare e a saltare. Ma il mare si arrabbiò un po’ allora non saltò più perché capì che gli dava fastidio, e il mare si calmò e incominciarono a giocare insieme ed erano tutti e due felici.

C’era una volta un cane di nome Jhon che era sempre solo, così solo da essere depresso, i suoi fratelli Alessio Martino e Giorgio lo prendevano in giro. A scuola era snobbato da tutti, per consolarsi andava sempre al parco a fare una passeggiata, rilassandosi col cinguettio degli uccelli. Un giorno sentì parlare un gufo di nome Rosa; Rosa sentendo la disperazione di Jhon un giorno lo chiamò e gli disse di credere in sé stesso. Nei giorni seguenti Jhon iniziò a credere in sé stesso, alla fine della scuola andava sempre al parco a parlare con rosa. Trascorsero dei giorni e Jhon era felicissimo, imparò a farsi rispettare e i suoi fratelli iniziarono a volergli bene, a scuola iniziò a farsi amici… sì, Jhon visse per sempre felice!

Il cane Jhon e il gufo Rosa

In una notte stellata un bambino nacque e vide una cosa luminosa che cadeva dal cielo. La mattina seguente la mamma di Lorenzo lo portò al parco a giocare. Dopo sei anni, Lorenzo vide un cielo stellato e rivide la stessa cosa che vide quando era appena nato e capì che quella cosa era una stella cadente e allora espresse il desiderio che voleva andare al luna park. La mattina seguente il papà gli disse che andavano al luna park!

UN DESIDERIO STELLATO

un gruppo

di gruppo

In piena attività

Era un pomeriggio d’estate e tutti gli abitanti di Palermo erano riuniti nella piazza del Comune per un importante annuncio del sindaco:” Domani sarà il compleanno della mia adorata figliola, tutti questa notte dovranno lavorare, non dormire” disse. “Dovrete fare tutti qualcosa per il suo compleanno.” Così fecero gli abitanti. C’era chi dipingeva, chi scriveva gli auguri al computer e altri che preparavano la scenografia dello sfondo per la festa… Giunse il grande giorno, era tutto pronto: le lettere, i doni e cose fantastiche! La piccola Giulia arrivò vestita elegantemente con il suo papà sindaco Giovanni. Era il momento della torta al cioccolato e alle fragole. Si vedeva dalla faccia di Giulia che era super felice. Successivamente aprì i regali e trovò un sacco di oggetti che desiderava: per esempio Barbie, vestitini e un sacco di libri e di dipinti fatti dai suoi genitori. Era una festa meravigliosa! La festa finì in fretta, gli invitati erano divertiti e anche stanchi… Giulia la mattina seguente si svegliò per colpa di un rumore. Andò al piano di sotto e vide che il portone era aperto. C’era un sacco di gente in giardino: erano gli invitati della festa, che erano venuti per fare un’altra sorpresa a Giulia. Erano andati per pranzare con lei. Si divertirono tantissimo, però la sera gli invitati non aspettarono a dormire, ma crollarono subito in un profondo pisolino.

Una festa perfetta

Eccoci in biblioteca

+ inf

C’era una volta una bambina che stava traslocando al mare. Arrivata alla casa, mise a posto le sue cose e chiese ai suoi genitori se poteva andare al mare. Loro risposero: “Sì “. Lei prese le sue cose e andò subito in spiaggia. Dopo qualche ora, decise di costruire un bel castello di sabbia; purtroppo arrivò un’onda che portò via il castello, lei si arrabbiò molto e pianse. Volgendo lo sguardo, si accorse che c’erano dei bambini che giocavano insieme, lei provò invidia perché era sola; allora decise di andare da loro e li spinse. Loro reagirono, la inseguirono fino agli scogli e si arrabbiarono molto con lei. A quel punto la bambina spiegò loro che li aveva spinti solo perché aveva provato una profonda invidia per la loro amicizia. Loro, avendo compreso la sua solitudine, la perdonarono, fecero pace e decisero di diventare amici. La bambina li invitò a costruire un super castello di sabbia e da quel momento furono per sempre amici e vissero felici e contenti!

Non invidiare chi ha di più

Era una notte molto buia e tenebrosa, io mi svegliai e andai alla finestra dove sentii il rumore e mi agitai, però dopo un po' mi tranquillizzai. Rimasi un po' sveglio e sentii di nuovo quel rumore e mi girai verso la finestra e vidi un’ombra. “Aaaaaah! Che cos’è?” Esclamai. “Non urlare o mi farai scoprire, io sono Pacifico e cerco un amico con cui giocare la notte!”. Io dissi di sì. Però avevo paura che i miei genitori lo scoprissero. Il ciclope accettò e a quel punto giocammo tutta la notte con i miei pupazzi. Arrivata la mattina, i miei genitori si alzarono e io dovetti salutare il mio nuovo amico ciclope che se ne andò. Quella fu una meravigliosa nottata.

Il ciclope pacifico

Grazie per aver letto questi racconti!