Giovanni Giolitti
giorgia.paroni
Created on January 7, 2022
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Giovanni Giolitti
GIORGIA PARONI 3b
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10
Fine
Video su Giolitti
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Chi è Giolitti?
Giolitti e la fine della carriera
Giolitti vuole conquistare la Libia
Giolitti vuole conquistare la Libia
Giolitti in cerca di alleanze
Le riforme di Giolitti
Linea del tempo
Giolitti e la nuova politica
Figlio di un cancelliere del tribunale di Mondovì che nori quando Giovanni aveva un anno, si trasferi con la madre Torino. In seguito a qualche giovanile problema di salute, su consiglio dello zio medico, la madre lo portò per alcuni periodi in montagna nella casa del nonno materno a San Damiano Macra. La madre gli insegnò a leggere e scrivere; la sua carriera scolastica al ginnasio fu contrassegnata da scarsa disciplina e da poco impegno nello studio: «il meglio del tempo passato lassù sui monti lo spesi a giocare e a rinforzarmi la salute». Il giovane Giolitti non amava la matematica e lo studio della grammatica latina e greca preferendo la storia e la lettura dei romanzi di Walter Scott e di Honoré de Balzac «per le loro connessioni con la tradizione storica o con la realtà attuale». Fu attratto anche alla filosofia di Rosmini e Gioberti la cui opera Teorica del soprannaturale però gli fece perdere questo interesse «ad un tratto ed una volta per sempre». Frequentò la facoltà di Giurisprudenza all'Università degli Studi di Torino e si laureò a soli 19 anni, grazie a una speciale deroga del rettore che gli consentì di compiere gli ultimi tre anni in uno solo. All'attività politica fu avviato da uno degli zii che era stato deputato nel 1848 e che manteneva stretti rapporti d'amicizia e politici con Michelangelo Castelli, segretario di Cavour. Il giovane Giolitti accompagnava sempre lo zio e il Castelli nella consueta passeggiata serale sotto i portici di piazza Castello, alla quale partecipava spesso anche Cavour. Tuttavia non appariva particolarmente interessato alle vicende risorgimentali e politiche trattate dai tre, così come non prestò orecchio al "grido di dolore", lanciato da Vittorio Emanuele II nel 1859, che aveva spinto molti suoi compagni di studi ad arruolarsi per combattere nella seconda guerra d'indipendenza.
Chi è Giolitti?
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Giolitti e la nuova politica
Zanardelli
Saracco
Alla fine del 1800, durante i governi di Di Rudinì e Pelloux si assistì a diverse riforme socialiste le quali venivano poi soppresse dalla polizia. Dopo questi due governi non andati a buon fine salì al governo Saracco che, al contrario dei suoi predecessori, decise di abbandonare la dura idea. Tuttavia il suo governo non durò molto tempo. Il nuovo Re diventò Vittorio Emanuele III che nel 1901 nominò Zanardelli, leader di sinistra, come presidente del consiglio che affidò, a sua volta, il ministero dell'interno a Giolitti, il quale, tra il 1903 e il 1914 ricoprì, anche, diverse volte la carica di presidente del consiglio sostituendo Zanardelli. Il periodo tra il 1903 e il 1914 è riconosciuto dagli storici come "età giolittiana" ; in questo periodo Giolitti tenterà di rimordenizzare lo stato evitando anche di intervenire con il governo nei contrasti tra gli imprenditori e i lavoratori.
- Introduzione del suffragio universale maschile
1912:
- Innalzamento dell'obbligo scolastisco dai 9 ai 12 anni
- Leggi speciali per la modernizzazione dell'agricoltura e per l'industrializzazione del Sud Italia
1904:
- Riduzione dell'orario i lavoro delle donne a un massimo di 12 ore al giorno
- Età minima per i lavoratori fissata a 12 anni
- Diritto al riposo settimanale per tutti i lavoratori
- Miglioramento delle assicurazioni per infortuni sul lavoro e per assistenza allavecchiaia
1903:
Le riforme di Giolitti
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...chiese il sostegno ai cattolici che accettarono con un patto stretto tra Giolitti e Gentiloni ovvero il "patto gentiloni". I cattolici in cambio avrebbero avuto l'insegnamento della religione nella scuole pubbliche, la tutela delle scuole private e la possibilità di opporsi alla proposta di una legge sul divorzio.
2° tentativo
Giolitti tentò un'alleanza con i socialisti che erano guidati da Filippo Turati, il quale accettò di votare a favore dei ceti popolari ma non volle entrare a far parte del governo quindi...
1° tentativo
Giolitti per realizzare le riforme del suo governo aveva bisogno dell'appoggio di diverse forze politiche...
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Giolitti in cerca di alleanze
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Riguardo alla politica estera ,Giolitti ,decise dimantenere la tripice alleanza (1882) in Italia. Nel 1902 si accordò con la Francia per la spartizione dei territori dell'Africa settentrionale: il Marocco sarebbe andato alla Francia mentre la Libia sarebbe andata all'Italia.Nel 1911 Giolitti dichiarò guerra all'Impero Ottomano; la guerra fu più faticosa e lunga del previsto e visto che gli ottomani potevano contare sulle popolazioni locali, il governo italiano. decise di inviare altri uomini sul campo estendendo le operazioni militari anche nel mar Egeo dove conquistarono l'isola di Rodi e l'arcipelago del Dodecaneso.
Giolitti vuole conquistare la Libia
Dopo che gli italiani conquistarono il Mar Egeo i Turchi si arresero enel 1912 firmando la pace di Losanna, la Libia, diventò definitivamente italiana.Questa conquista, non si rivelò molto vantaggiosa, perchè pensavano che il suolo fossse povero di risorse e materie prime; soltanto tempo dopo furono scoperti diversi giacimenti di petrolio nel deserto.
Giolitti vuole conquistare la Libia
Giolitti vuole conquistare la Libia
Ne 1914 Giolitti fu costretto a dimettersi. Infatti le alte spese militari sostenute per la guerra in Libia, avevano aumentato molto i contrasti tra le forze politiche diventando sempre più difficile, per Giolitti, mantenere in equilibrio il governo; dal 1903 inoltre la situazione economica era peggiorata ed erano scoppiate molte manifestazioni dal punto di vista sociale. Nonostante Giolittio cercò al meglio di aiutare lo stato con le sue riforme fu anche soggetto a di diverse critiche: fu accusato di aver tenuto un atteggiamento ambiguo e corrotto con lo scopo di consolidare il suo governo anche tramite accordi e compromessi stipulati con i suoi avversari.Giolitti fu molto criticato da Gaetano Salvemini che lo definiva "ministro dellla malavita" e lo accusava di aver fondato il suo potere sul clientismo e di aver falsificato i risultati elettorali per permettere che fossero eletti alcuni candidati a lui fedeli.
Giolitti e la fine della carriera
Linea del tempo
1911
1914
1913
1912
1904
1903
1901
1842
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Video su Giolitti
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