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Transcript

Prof.ssa Sara Aschelter

l'età della ragione

INIZIO

La ricerca della verità. Il riconoscimento dei diritti umani. La catalogazione del sapere e la sua diffusione.

Illuminismo

Prof.ssa Sara Aschelter

CONTATTI

video

IL CAFFè

P. VERRI

DEI DELITTI E DELLE PENE

BECCARIA

ILLUMINISMO ITALIANO

la dichiarazione del 1789

Montesquieu

illuminismo ffrancese

INDice

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L'Illuminismo francese trovò molteplici campi di espressione letteraria. Soffermeremo la nostra attenzione sulla trattatistica e sulla Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789.

L'Illuminismo francese

capitolo 1

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Nel trattato Lo Spirito delle Leggi, Montesquieu studia e confronta leggi e istituzioni di vari popoli per sottolineare le esigenze di giustizia, di uguaglianza e di libertà che devono essere sostenute dalle legislazioni.

La divisione dei poteri secondo Montesquieu

montesquieu

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Per Montesquieu, è compito dello Stato assicurare e proteggere la libertà attraverso le Leggi. Se mancano le Leggi, regna il più forte, non c'è giustizia, la convivenza civile si trasforma in anarchia. Egli è inoltre persuaso che i poteri dello Stato (legislativo, esecutivo, giudiziario) debbano essere divisi, per evitare eccessivi abusi di potere che porterebbero nuovamente all'assolutismo. In questo modo, infine è possibile garantire le libertà dei cittadini.

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Il 14 luglio 1789, con la presa della Bastiglia - la fortezza dove erano detenuti i prigionieri politici - segna un momento decisivo nella Rivoluzione. Il 26 agosto l'Assemblea Nazionale pronuncia la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino. A questa si ispirerà la Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948.

La Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino

dichiarazione

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conquiste dell'illuminismo

  • Art.1 "Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti"
  • Art.6 "La Legge è espressione della volontà generale. Tutti i cittadini hanno diritto di concorrere (...) alla sua formazione. Essa deve essere uguale per tutti, sia che protegga, sia che punisca."
  • Art.15 "La società ha diritto di chiedere conto della sua amministrazione ad ogni pubblico funzionario."
  • Art.16 "Ogni società in cui la garanzia dei diritti non è assicurata, né la separazione dei poteri stabilita, non ha una costituzione"

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  1. Art.7 "Nessun uomo può essere accusato, arrestato o detenuto se non nei casi determinati dalla Legge".
  2. Art.9 "Presumendosi innocente ogni uomo sino a quando non sia stato dichiarato colpevole, se si ritiene indispensabile arrestarlo, ogni rigore non necessario per assicurarsi della sua persona deve essere severamente represso dalla Legge"

leggi e giustizia

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Art.4 "La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri: così, l'esercizio dei diritti naturali di ciascun uomo ha come limiti solo quelli che assicurano agli altri membri della società il godimento degli stessi diritti"Art.11 "La libera manifestazione dei pensieri e delle opinioni è uno dei diritti più preziosi dell'uomo; ogni cittadino può dunque parlare, scrivere, stampare liberamente".

LIBERTà DI PENSIERO

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Nella Dichiarazione, gli individui non sono più considerati sudditi che subiscono il potere, ma cittadini forniti di uguali diritti e doveri. Le moderne costituzioni prendono l'avvio da queste riflessioni, considerando prioritaria la convivenza civile, fondata sul diritto e sulla giustizia.

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L'Illuminismo italiano trovò le sue più alte manifestazioni nella Milano di Maria Teresa d'Austria e nella Napoli di Carlo di Borbone. Rispetto alle esperienze francesi, gli illuministi italiani si interesseranno prevalentemente a questioni giuridiche ed economiche.

L'Illuminismo italiano

capitolo 2

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C. BECCARIA, Dei delitti e delle pene, incipit.

Le leggi sono le condizioni colle quali uomini indipendenti e isolati si unirono in società, stanchi di vivere in continuo stato di guerra.

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  • Cesare Beccaria nasce a Milano nel 1738 da una famiglia nobile, studia a Parma nel collegio dei gesuiti e si laurea in Legge all'Università di Pavia.
  • Nel 1760 tronca i rapporti con la famiglia, non tollerando il conformismo tipico dell'aristocrazia del tempo, sposando Teresa Blasco contro la volontà dei genitori.
  • Frequenta il gruppo di illuministi milanesi riuniti attorno alle figure di Pietro e Alessandro Verri, dando vita con loro all'Accademia dei Pugni e alla rivista Il Caffè.
  • Nel 1764 compone la sua maggior opera Dei delitti e delle pene, con la quale propone una riforma dei processi criminali, condannando pubblicamente la tortura e la pena di morte. Gli illuministi francesi lo invitano a Parigi, dove si reca insieme ad Alessandro Verri.

Cesare Beccaria (1738-1794)

C. BECCARIA

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dei delitti e delle pene

  • FINE DELLE PENE: si sofferma sull'origine delle pene, strumento necessario per far rispettare le leggi. Il fine della pena non è quello di "tormentare e affliggere un essere sensibile", ma commisurando la durezza della pena alla gravità del reato, dissuadere gli altri dal commetterne.
  • CONTRO LA TORTURA: se il delitto non è provato, non si può torturare un innocente; se il delitto è certo, la tortura è inutile.
  • CONTRO LA PENA DI MORTE: se l'obiettivo delle leggi è quello di "rimuovere gli uomini dai delitti", la pena di morte è del tutto inutile; il carcere a vita, costituendo l'esempio di una pena duratura e continua, risulta più temibile.

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  • Pietro Verri nasce a Milano nel 1728 da una famiglia nobile, rifiuta di seguire gli studi in giurisprudenza, per occuparsi di filosofia ed economia.
  • Animatore della cultura milanese, è in primo piano nella diffusione delle idee illuministiche.
  • Insieme al fratello Alessandro Verri e a Cesare Beccaria, dàvita con loro all'Accademia dei Pugni e alla rivista Il Caffè.
  • Per la rivista scive articoli dedicati agli argomenti più svariati, dall'innesto del vaiolo al commercio, dall'agricoltura alla condanna del lusso, in polemica con la stessa aristocrazia dalla quale proveniva.
  • Dopo il viaggio a Parigi del fratello e di Beccaria, col quale si interruppero i rapporti, diventa consigliere del governo austriaco a Milano, continuando gli studi di filosofia.

Pietro Verri (1728-1797)

pietro verri

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il caffè

  • FINALITA' DELLA RIVISTA: attraverso un rapido scambio di domande e risposte, Verri individua nell'utilità il fine della rivista, senza mai dimenticare di interessare e divertire il lettore.
  • IL CAFFè, LUOGO DI SCAMBIO CULTURALE: Verri spiega il motivo del titolo scelto e lo fa rappresentando un luogo fisico. Il caffè è il luogo libero, della partecipazione, in cui si può parlare e confrontarsi o leggere e informarsi. Per gli illuministi è fondamentale che le idee circolino. La bevanda omonima, grazie alla caffeina, ha infatti il compito di risvegliare le coscienze.
  • APERTURA: il viaggio dell'uomo che apre il caffè dimostra un'apertura nei confronti di tutte le culture, rifiutando la superiorità dell'Occidente.

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La vita degli illuministi, tra lettere, caffè, salotti e discussioni secondo HUB Scuola.

Lettere, caffè e salotti

video

  • Nell'articolo di Pietro Verri che inaugura la nuova rivista letteraria Il Caffè, nata per volontà dell'Accademia dei Pugni, illustra attraverso domande guida gli intenti, le finalità, lo stile e i contenuti che caratterizzeranno Il Caffè.
  • Verri passa poi a spiegare il motivo di questo titolo: il caffè, al contrario delle accademie, è un luogo di libera partecipazione, in cui tutte le idee possono essere espresse. Se l'accademia è un luogo chiuso, il caffè è aperto. Al suo interno si possono leggere giornali, gazzette e riviste provenienti da tutti i Paesi d'Europa e si possono discutere gli argomenti con gente di ogni tipo. Il caffè è il luogo della partecipazione, in cui la conoscenza diventa cosmopolita ("gli uomini che in prima erano romani, fiorentini, genovesi o lombardi, ora sieno tutti presso a poco europei").

Il Caffè, luogo di cultura

il caffè

  • Anche l'ambiente del caffè, dunque, appare come una luce che rischiara ogni cosa. Caratteristiche del locale sono "ricchezza ed eleganza", "comodi sedili", "un'aria sempre tiepida e profumata che consola": un'idea di benessere e comodità.
  • Il caffè è un luogo rassicurante e stimolante, esattamente come la bevanda omonima: grazie alla caffeina ravviva e dona luce alle idee.
  • Dice Verri: "chiunque lo prova, quand'anche fosse l'uomo il più grave, l'uomo il più plombeo della terra bisogna che per necessità si risvegli, e almeno per una mezz'ora diventi uomo ragionevole".
Grazie al caffè l'uomo recupera l'uso della ragione, diventa di nuovo "ragionevole".

Il Caffè, luogo di cultura

il caffè - 2

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