La memoria rende liberi
Domenica Lavalle
Created on January 1, 2022
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Transcript
Progetto "Memoria"
a.s. 21-22
I.C."Margherita Hack"
“Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo”.
Le parole di Anna Frank racchiudono il senso del Giorno della Memoria, ricorrenza che si celebra in gran parte del mondo, ogni anno, il 27 gennaio, data in cui nel 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa abbatterono i cancelli di Auschwitz. Si rivelò così per la prima volta al mondo intero l'agghiacciante realtà del genocidio in tutte le sue atrocità.
Introduzione
Conosco
Ricordo
Imparo
Tramando
27 gennaio 2022
Legge 20 luglio 2000, n. 211
Art. 1.
La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Legge 20 luglio 2000, n. 211
Art. 2.
1. In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere.
Il 27 gennaio 1945, le truppe sovietiche dell’Armata Rossa abbattevano i cancelli di Auschwitz: così il mondo conobbe, per la prima volta, la triste realtà del genocidio in tutta la sua atrocità.
Il cloud della " Memoria" attraverso i brainstorming dei nostri alunni
Il nostro percorso
Memoria individuale
Le pietre d'inciampo e i partigiani novesi
Memoria collettiva
Autobiografia
Ricordare la Shoah vuol dire anche riflettere sulle modalità di trasmissione della memoria individuale e sul valore che essa assume per la memoria collettiva, pertanto il nostro percorso è iniziato dalla 'ricostruzione' dell'autobiografia del nostro triennio.
La Shoah
Abbiamo poi approfondito il significato e lo sviluppo storico della Shoah, ponendo maggiore attenzione a quanto è successo in Italia.
Partigiani di Nova Milanese
Infine abbiamo ristretto ulteriormente lo spazio geografico di nostro interesse, soffermandoci sulle pietre d'inciampo dedicate ai deportati novesi e abbiamo approfondito anche le figure dei partigiani di Nova.
Il passaggio del testimone
Le nostre autobiografie
Autobiografia 3C
L'indifferenza
A cura degli alunni della 3^D
Topografia partigiana di Nova Milanese
Mappa delle vie di Nova Milanese dedicate ai suoi partigiani, realizzata da Nicolò La Torre della classe 3^D della Scuola "Segantini"
I partigiani di Nova Milanese
I partigiani deportati di Nova Milanese
Il termine partigiano deriva dalla radice di "parte" cui si aggiunge il suffisso di artigiano, valligiano.
Indica colui che parteggia, chi si schiera da una determinata parte, chi aderisce a un partito, sostenendone le idee, seguendone le direttive, per lo più con spirito fazioso e settario.
https://www.treccani.it/vocabolario/partigiano/
A cura degli alunni della 3^B
Progetto monumentale europeo per tenere viva la memoria di tutti i deportati nei campi di concentramento e di sterminio che non hanno fatto ritorno alle loro case
Video didattico prodotto da "Scuolaememeoria" sulle pietre d'inciampo.
Per approfondire : https://www.scuolaememoria.it/site/it/2021/10/01/le-pietre-dinciampo/
Significato del nome
Le pietre vanno intese come segni mnemonici delle gravi scelleratezze compiute durante le deportazioni razziali. Definite d'inciampo perché mirano ad 'ostacolare' metaforicamente il passo del viandante, attirando la sua attenzione verso il basso.
Cosa sono?
Piccolo blocco quadrato di pietra (10×10 cm), ricoperto di ottone lucente, incorporato nel selciato stradale, davanti all’ultima abitazione di un deportato nei campi di sterminio nazisti. Sulla pietra sono incisi il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione, la data della morte.
Obiettivo delle pietre
Un inciampo emotivo e mentale, non fisico, è mantenere viva la memoria delle vittime dell’ideologia nazi-fascista nel luogo simbolo della vita quotidiana – la casa dei deportati – invitando allo stesso tempo chi passa a riflettere su quanto accaduto in quel luogo e in quella data, per non dimenticare.
Nome originario
In tedesco sono dette “Stolpersteine”. Infatti sono nate su iniziativa dell’artista Gunter Demnig (nato a Berlino nel 1947) come per contrastare l’oblio e le cattive memorie sulla tragedia delle deportazioni naziste durante la Seconda guerra mondiale
Per approfondire
Il contesto storico: linea del tempo delle deportazioni da Milano e la dittatura
8 settembre 1943
6 dicembre 1943
30 gennaio 1944
6 febbraio 1944
15 gennaio 1945
25 aprile 1945
Annuncio della firma dell’armistizio tra il Regno d’Italia e gli Alleati
Fuga del re e del governo al sud
6 dicembre 1943
Da Milano parte il primo convoglio di deportati ebrei.
Parte da un binario sotterraneo della Stazione Centrale di Milano il primo convoglio di deportati ebrei diretto ad Auschwitz-Birkenau. Esso comprende 169 persone delle quali ne sopravviveranno 5.
Dal sito http://www.memorialeshoah.it/la-linea-del-tempo-1922-1945/
In Italia, il Comitato di Liberazione Nazionale ordina l’insurrezione nazionale.
Dal sito http://www.memorialeshoah.it/la-linea-del-tempo-1922-1945/
15 gennaio 1945
Da Milano parte l’ultimo convoglio di deportati diretto al lager di Bolzano.
Dal sito http://www.memorialeshoah.it/la-linea-del-tempo-1922-1945/
6 febbraio 1944
Arrivo ad Auschwitz-Birkenau del convoglio partito da Milano il 30 gennaio.
Dal sito http://www.memorialeshoah.it/la-linea-del-tempo-1922-1945/
30 gennaio 1944
Dalla Stazione Centrale di Milano parte il secondo convoglio di ebrei
Il convoglio, diretto ad Auschwitz-Birkenau, trasporta 605 deportati ebrei. Di loro ne sopravvissero 22, fra cui Liliana Segre . Il suo nome è fra i 774 nomi dei deportati che compaiono sul Muro dei nomi.
Dal sito http://www.memorialeshoah.it/la-linea-del-tempo-1922-1945/
Quel filo sottile
E-book e video realizzati dagli alunni della 3A
Liliana Segre:
Liliana Segre, percorrendo i corridoi del Memoriale della Shoah di Milano, luogo simbolo della deportazione degli ebrei verso i campi di concentramento e di sterminio, spiega il significato della parola "indifferenza"" scritta per il vocabolario Zingarelli 2020.