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Con Te! Figli - TAPPA 7

Transcript

Con Te! Figli

Tappa 7 Tempo 1

L'asinello Lollo

Storie, storie e ... ancora storie per narrare ai piccoli le "cose di Dio" !!!

1. 2. 3. 4.5.6.

1. Il racconto nella catechesi2. L'asinello Lollo (racconto)3. L'asinello Lollo (audioracconto)4. L'asinello Lollo (videoracconto)5. Giochi ed attività6. I Puzzle

Indice

7.8.9.

7. Il Crucipuzzle8. Il Memory9. Gli Acronimi

Indice

Il racconto nella catechesi

Un racconto è come un grande bosco, come quelli delle fiabe: attrae e spaventa un pochino, è buio ma si vede che là in fondo c’è luce calda, c’è un fuoco buono. E’ buio e però non è muto, perché chiama per nome ogni bimbo. Ed ogni adulto che accetta di diventarlo. Chiama ognuno con voce buona e rassicurante. Si sa da subito, si sa da sempre, che non c’è da dubitarne, che ci si può fidare. Un racconto è come il bosco: chiama sottovoce, e ci si entra volentieri. Se non si ha fretta e ci si lascia accogliere, vien voglia di cominciare a passeggiarci dentro. Passeggiare e respirare dentro il racconto. Passeggiare, respirare, aprirsi ad ascoltare, a guardare. Ad ascoltare con gli occhi, a guardare con il respiro, a camminare a piene mani. Se il racconto è di quelli che valgono, se è uno di quelli che assomigliano ai boschi più buoni, ai boschi che sussurrano gloria, allora è un cammino che nutre.

Anche il Vangelo, anche tutta la Bibbia, è un racconto. E’ una foresta, la Bibbia. I Vangeli sono valli e colline, immerse in un bosco antico. Ci sono tanti sentieri. Ci si può anche perdere ma non è un problema, è una gioia. Non è un bosco che divora, è un bosco che accompagna. I sentieri sono le domande che vengono fuori dal racconto. Per accompagnare i bimbi (anche il bimbo che c’è in me) è indispensabile ascoltare le domande che il racconto fa emergere nel cuore di chi ci passeggia dentro. “Che cos’è? Come si chiama? Da quando è così? Cos’è successo qui? Ma dove sono? Perché c’è questo? Io ti conosco … come faccio a conoscerti?” Ecco: uno dei modi possibili per passeggiare in un racconto, anche evangelico, è quello di ascoltarne la voce attraverso le domande che sento venir fuori dal profondo di me (da "NOTE SULLA LETTURA DELLA PAROLA DI DIO CON I BAMBINI" - don Paolo Alliata)

Raccontare è bello!!!

E’ bello raccontare. E’ tanto bello sentir raccontare, ma è straordinario anche raccontare. Il racconto è una chiave d’accesso straordinaria alle cose profonde della vita, vero? Mi capita di sostare con molta fierezza e gratitudine su questo fatto: che noi siamo discepoli di un Maestro che amava inventare e raccontare storie. C’è davvero da esserne fieri: il nostro Maestro è un uomo che sa e ama raccontare. Quindi è un grande uomo. E a loro volta coloro che hanno conosciuto Gesù e hanno voluto tener viva la memoria di lui nel corso del tempo, hanno parlato di lui nella forma del racconto. Avrebbero mai potuto fare altrimenti? I Vangeli sono stesi nella forma del racconto, qualunque altra scelta sarebbe stata troppo parziale … noi chiediamo a chi l’ha conosciuto di persona di raccontarci ciò che ha detto e fatto, ciò che loro hanno compreso di lui, dei suoi gesti e delle sue parole.

Il Vangelo, la notizia che dà gioia, è Gesù stesso, per cui ciò di cui abbiamo bisogno è che i suoi primi discepoli ci raccontino di lui! E questo, naturalmente, è il compito primario di ogni discepolo di Gesù, in ogni tempo: raccontare di lui. E questo è il motivo per cui mi piace tanto raccontare il Vangelo, e più in generale la Bibbia. Prendere per mano i bambini e farli entrare nel vivo del racconto: la meraviglia, il divertimento, la drammaticità di alcuni passaggi, la gioia di sentirsi e vedersi raccontare una storia che parla in profondità… se questi semi cadono nel terreno del cuore – un’immagine cara a Gesù – e mettono silenziosamente radici negli anni, c’è ragione di sperare che il tempo del raccolto non tarderà a venire… e sarà per loro come trovarsi nella bisaccia pane del Cielo per il lungo cammino … (da "Le storie della Bibbia - la Bibbia a teatro - di don Paolo Alliata)

I Genitori ... splendidi narratori!!!

Gesù era un vero Maestro della narrazione: quanti racconti, quante storie, quante parabole ha narrato per parlare delle "cose di Dio"!!! E noi, guardando a Lui, possiamo imparare quest'arte, ma i veri maestri sono i genitori!!!Il cammino che compiamo nelle nostre Comunità ci dice che il sostegno, l’accompagnamento, la testimonianza dei genitori è essenziale ed indispensabile affinchè i figli possano introdursi e perseverare nella vita cristiana. Ed allora, perchè non coinvolgerli attivamente nella meravigliosa avventura della trasmissione della fede ai piccoli, affidando alla loro voce dei racconti che parlano delle "cose di Dio"? Direi proprio che vale la pena provarci!!!

L'asinello Lollo

In un campo pascolavano un’asina con il suo puledro. Era stato svezzato da poco e talvolta, quando si metteva nei guai, cercava ancora il conforto della sua mamma.

Il suo nome era Lollo e aveva grandi orecchie appuntite e occhioni scuri, intelligenti e furbi. Come tutti i cuccioli era birbaccione, chiassoso e prepotente.

Appena poteva, si allontanava verso i confini del campo cercando di sconfinare e, quando il padrone andava a riprenderlo, puntava le zampe sul terreno e non c’era modo di smuoverlo.

Bisognava trascinarlo e quanto erano acuti i suoi ragli di protesta! Il padrone ancora non si decideva a metterlo al lavoro: era talmente giovane e testone!

Una bella mattina di primavera giungono nel campo degli uomini, parlottano un po’ col padrone e poi cominciano a guardare verso Lollo.

Erano venuti infatti a fare una richiesta curiosa che riguardava proprio lui.

Questi uomini erano servi di un tale, un certo Nazareno e, mandati da questo, volevano in prestito proprio Lollo. Serviva al loro Maestro per entrare in Gerusalemme.

Il padrone era perplesso: “Macché Lollo! Per il vostro Maestro ci vuole un cavallo. Io non ce l’ho, ma il mio vicino è un soldato e certamente sarà contento di prestarvi il suo bel cavallo bianco.”

Ma quelli insistevano, si erano proprio fissati! Volevano un asino che fosse giovane eche non avesse mai lavorato. “È il Maestro che lo chiede - dicevano - ma non temere, te lo restituiremo.”

Il padrone alzava gli occhi al cielo: “Ma allora proprio non capite, quest’asino NON E’ ADATTO! È prepotente, testone e farà fare a me e al vostro Maestro una brutta figura".

"È capace di fermarsi in mezzo alla strada e di non voler più camminare, e se gli gira, incomincia a ragliare così forte e non la finisce più, e poi, MORDE!”

E i servi a lui: “Così come è, lo vuole il Maestro, e Lui non sbaglia! Se ha chiesto quest’asino avrà i suoi buoni motivi!”

Il padrone allora, avvilito, prende un pezzo di corda, lo butta intorno al collo di Lollo e lo consegna ai servi. Lollo è troppo interessato alla faccenda per pensare a fare i capricci, e docile si lascia legare e condurre fuori del campo.

Fatta poca strada arrivano a un bivio, poco fuori Gerusalemme. Ci sono uomini, donne e anche bambini che attorniano un giovane uomo. I servi si dirigono verso di Lui: “Ecco, Maestro, questo è l’asino che avevi chiesto”.

Anche Lollo alza gli occhi verso questo bizzarro Maestro che ha voluto, a tutti i costi, averlo come cavalcatura, e i suoi occhi si immergono nello sguardo del Maestro.

Il Maestro si volta, si avvicina a Lollo, allunga una mano, lo accarezza sulla testa e lo guarda.

“Mai nessuno mi aveva guardato così” - dirà poi Lollo - “neanche la mia mamma”.

È come se con un solo sguardo il Maestro mi dicesse “Non temere, va bene così. Sì sei un po’ un brigante, ma ce la puoi fare. Io mi fido di te e ti voglio bene! Coraggio! Cominciamo questo viaggio, sarai tu a portarmi a Gerusalemme.”

Lollo sente come un fuoco dentro il suo cuore, è contento e un po’ ha voglia di piangere, senza motivo…

Mansueto si lascia mettere un mantello sulla groppa, si lascia montare dal Maestro e, lentamente, incominciano il loro viaggio verso Gerusalemme.

Via via che si avvicinano alla città la gente diventa più numerosa.Stendono per terra dei mantelli rossi, hanno in mano dei rami di palma e di ulivo, li agitano e gridano: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nell’alto dei cieli!”

Lollo si sente davvero un asinello importante … Tutti fanno festa alla persona che lui sta portando in groppa, bardato con quel bel manto rosso! Anche i bambini fanno festa e alcune bambine portano dei fiori.

Ad un tratto una voce si leva dalla folla e chiede: “Chi è quest’uomo?”. Qualcuno risponde: “È Gesù, da Nazareth di Galilea!”.

“Che cosa ha fatto?” Io sono vedova, Gesù ha risuscitato il mio unico figlio. Eccolo!”

“Io ero muto per colpa di un demonio e Gesù mi ha liberato.”

“Io avevo questa mano come morta e lui mi ha detto: Stendila! E la mia mano è tornata come nuova! Ha fatto bene ogni cosa!”

Lollo ascolta tutto quello che la gente dice sull’uomo che sta accompagnando a Gerusalemme. “Ora capisco perché alcuni chiamano Gesù il Signore!”

Gesù e Lollo si guardano per un lungo istante. Gesù capisce ciò che l’asinello gli vuol dire:

La folla è al colmo della gioia e della festa. Gesù è pronto per entrare nel tempio. Prima di allontanarsi, con la mano sfiora lentamente il muso dell’asinello.

“Grazie Signore per avermi cercato. Tu hai avuto bisogno di me e hai avuto fiducia in me! D’ora in poi, anche se non credo che riuscirò ad essere sempre bravo, voglio provare ad essere come Tu mi vedi. Forse scalcerò ancora e certamente raglierò ogni tanto, ma non potrò mai dimenticare che hai avuto fiducia in me. Grazie Gesù, anche io Ti voglio bene.”

L'asinello Lollo (audioracconto)

L'asinello Lollo (videoracconto)

Giochi e attività

da vivere in famigliaper divertirsi un po' ...

Il PUZZLE

IL PUZZLE

Il Crucipuzzle

Il Memory

Gli Acronimi

L'acronimo è un nome formato unendo le lettere o sillabe iniziali di più parole, come molti nomi di enti, società, organizzazioni, ditte, prodotti commerciali (ASL, CGIL, FIAT, ecc.).Vorremmo proporVi di fare un gioco, utilizzando la modalità dell'acronimo!! Cosa ne dite?Ecco come fare: Vi consegneremo la/le "parola/e chiave" della tappa che stiamo vivendo e Voi, per ogni lettera dovrete provare a scrivere una parola che abbia come lettera iniziale quella su cui scriverete la parola scelta e che esprimano qualche cosa riguardo alla storia narrata o al brano di Vangelo a cui si riferisce la parola chiave.

Ecco un esempio: La parola "PANI" è contenuta nel brano di Vangelo della MOLTIPLICAZIONE DEI PANI E DEI PESCI. Scrivete una parola per ogni lettera che abbia a che fare con questo brano di VangeloP PRENDEREA ALZAREN NUOVOI INIZIOOra, provate a comporre una frase che esprima il messaggio relativo al brano di Vangelo: PRENDERE, ALZARE, BENEDIRE, SPEZZARE E DIVIDERE SONO I GESTI CON CUI GESU' ACCOMPAGNA I DISCEPOLI AD UN NUOVO INIZIO. Cosa ne dite di provare, magari insieme a Mamma e Papà? Cliccate qui