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Prof.ssa Sara Aschelter

IL NATURALISMOE IL VERISMO - GIOVANNI VERGA

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pg.

CONTATTI...............................

pg. 18

I MALAVOGLIA...........................

pg. 17

LA ROBA - NOVELLE RUSTICANE............

pg. 11

ROSSO MALPELO..........................

pg. 8

GIOVANNI VERGA.........................

pg. 7

LUIGI CAPUANA..........................

pg. 6

VERISMO ITALIANO.......................

pg. 5

EMILE ZOLA.............................

pg. 4

BALZAC, FLAUBERT, de GONCOURT..........

pg. 3

POSITIVISMO - MAPPA CONCETTUALE

pg. 2

POSITIVISMO E NATURALISMO..............

pg. 1

NATURALISMO FRANCESE...................

INDICE

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01

Il Naturalismo, che si afferma in Francia negli anni Settanta dell’Ottocento, ispirerà gli autori del Verismo italiano, compreso Verga.

NATURALISMO FRANCESE

video

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In Francia a metà dell’Ottocento, aveva cominciato a riscuotere successo il pensiero positivista: - rifiuto di ogni visione di tipo religioso o idealistico, di ogni superstizione;- favorevoli a progresso, ricerca scientifica, nuove applicazioni tecnologiche. Tutto il reale, infatti, non è altro che l’espressione di forze fisiche, chimiche, biologiche regolate da leggi ferree spiegabili scientificamente. Uno degli esponenti principali di questo pensiero applicato alle lettere fu Hyppolyte TAINE, che riteneva la letteratura dovesse rappresentare scientificamente la realtà, sulla base che “razza, ambiente e momento storico” influenzano ogni fenomeno. Nel 1865 scriveva che il romanzo, come la critica, “è una grande inchiesta sull’uomo, su tutte le varietà, tutte le situazioni, tutte le fioriture, tutte le degenerazioni della natura umana. Per la loro serietà, il loro metodo, la loro esattezza rigorosa (…) entrambi si avvicinano alla scienza”.

Naturalismo e Positivismo

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flaubert

balzac

zola

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AUTORI

  • Honoré de BALZAC, modello di scrittore-scienziato, ci restituisce un quadro davvero completo e colorato della società francese del suo tempo;
  • Gustave FLAUBERT, autore di Madame Bovary, sosteneva “l’artista deve essere nella sua opera come Dio nella creazione, invisibile e onnipotente, sì che lo si senta ovunque, ma non lo si veda mai. E poi l’arte deve innalzarsi al di sopra dei sentimenti personali e delle suscettibilità nervose. È ormai il tempo di darle, mediante un metodo implacabile, la precisione delle scienze fisiche”;
  • Edmond e Jules de GONCOURT, per la cura nel costruire i propri romanzi con una minuziosa, dettagliata ricerca sugli ambienti sociali rappresentati e per la nuova attenzione dimostrata nei confronti dei ceti inferiori, di casi patologici e di fenomeni di degradazione umana.

Gli esponenti principali della corrente, indicati dallo stesso TAINE

NATURALISMO FRANCESE

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AUTORI

Vero e proprio caposcuola del Naturalismo francese fu però Emile ZOLA, che trasformò il romanzo in uno strumento scientifico, riassumendo nelle sue opere tutti i valori poetici della corrente. Nel 1880 nel Romanzo sperimentale Zola sostiene che il metodo scientifico, già applicato a corpi inanimati e animati, doveva ora essere utilizzato anche alla sfera intellettuale e alle passioni dell’uomo. Il romanzo è sperimentale, cioè è il resoconto di un’esperienza scientifica dell’autore esposto al pubblico.

Se le qualità spirituali dell’uomo sono uguali a qualsiasi altro fenomeno naturale studiabile attraverso il metodo scientifico, allora lo scrittore sarà lo scienziato che prova a individuarle, attraverso l’osservazione della realtà. La scienza, secondo Zola, non ha ancora trovato le leggi universali che regolano la vita razionale ed emotiva dell’uomo. Tuttavia, l’autore afferma che ne conosciamo almeno due: - l’eredità biologica; - l'influsso esercitato dall’ambiente sociale.

Un vero e proprio modello di scienziato-scrittore

emile zola

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VERISMO ITALIANO

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AUTORI

L'immagine di Zola che si diffuse in Italia fu quella dello scrittore-scienziato e dello scrittore sociale.Il centro di diffusione è Milano, città che da sempre accoglie con benevolenza le idee provenienti da altri Paesi europei.Tuttavia, saranno due intellettuali del Sud Italia a sviluppare una teoria letteraria molto vicina a quella del Naturalismo francese:

  • Luigi CAPUANA(1839-1915)
  • Giovanni VERGA(1840-1922)
Luigi CAPUANA, nato a Catania, era come Verga un agiato possidente agrario. Collaborò come critico letterario e tetrale a vari giornali e riviste.

A Milano, dove lavora per il Corriere della Sera, diventa un divulgatore del Naturalismo francese e contribuisce poi, insieme a Verga, a elaborare la poetica del Verismo italiano.

  • Studi sulla letteratura contemporanea raccoglie i vari articoli su Zola, i fratelli Goncourt, Verga e altri.
  • Giacinta e Profumo sono invece romanzi d'ispirazione zoliana.
  • Il marchese di Roccaverdina trae invece ispirazione dal Mastro don Gesualdo di Verga.
Dal 1895, tuttavia, comincerà ad allontanarsi dalle idee veriste, divenendo un anti-positivista.

Il Verismo italiano e l'opera di divulgazione di Capuana

IL VERISMO ITALIANO

Catania 1840 - Catania 1922

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GIOVANNI VERGA

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AUTORI

Verga nasce a Catania nel 1840 da una ricca famiglia di proprietari terrieri.Abbandona gli studi universitari per fare lo scrittore, ma a differenza di Carducci, non forma il suo gusto sui classici greci e latini, quanto piuttosto sui più recenti romanzi francesi (I tre moschettieri di Dumas). I suoi primi scritti ne risentono e trattano infatti prevalentemente di storie d'amore e patriottismo. Nel 1865 si trasferisce a Firenze, da poco divenuta capitale del Regno d'Italia. Conosce numerosi intellettuali, fra i quali Luigi Capuana.

Dal 1872 è a Milano, uno dei centri culturali più vivi della penisola. Nel 1878 pubblica il racconto Rosso Malpelo: è con questo scritto che Verga mette a punto la tecnica verista. Segue la pubblicazione di altre opere oramai veriste: 1880 - Vita dei campi, raccolta di novelle;1881 - I Malavoglia, inizia il Ciclo dei Vinti;1883 - Novelle rusticane;1884 - Cavalleria rusticana, dramma;1889 - Mastro Don Gesualdo, ancora Ciclo dei Vinti.

Dai primi scritti fino alle opere del Verismo

GIOVANNI VERGA

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AUDIOLIBRO

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ROSSO MALPELO - 1878

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Poetica e tecnica narrativa - Il diverso

Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo, che prometteva di riuscire un fior di birbone. Sicché tutti alla cava della rena rossa lo chiamavano Malpelo; e persino sua madre col sentirgli dir sempre a quel modo aveva quasi dimenticato il suo nome di battesimo.

06 Process

ESEMPIO

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Nel 1878 Verga pubblica il racconto Rosso Malpelo, un ragazzino impiegato nei duri lavori di una cava, costretto a vivere in un ambiente duro e disumano e a crescere nell'indifferenza. Lo scrittore usa un linguaggio semplice ed essenziale, che sembra riprodurre il modo di pensare e di parlare del popolo, della gente comune. Tuttavia, è importante sottolineare che gli scritti di Verga non si contraddistinguono per un uso spregiudicato e diffuso del dialetto, al quale sembrano piuttosto relegate poche e indispensabili informazioni, che in italiano non renderebbero alla stessa maniera. Il testo si compone in realtà di una lingua omogenea, che si piega a esprimere senza giudicare la mentalità comune.Clicca per un'analisi dell'incipit.

IL PUNTO DI VISTA DEI PERSONAGGI

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Verga rappresenta fatti reali, documentati poiché è convinto che la letteratura debba occuparsi di questi argomenti. Tuttavia, si astiene dal commentare, non esprime giudizi, si pone nel testo come fosse nascosto fra i suoi personaggi, come uno di loro. Si abbassa al loro livello e così scompare: senza i suoi commenti, il lettore quasi non si accorge della sua presenza e ha l'impressione di seguire i fatti in prima persona, raccontati dalla bocca di uno dei partecipanti. Se l'autore scompare, il lettore ha l'impressione di assistere a un vero e proprio documento umano. Verga sente l'esigenza di mettersi nella pelle dei suoi personaggi in modo che chi legge creda che l'opera si sia fatta da sé, senza l'intervento di uno scrittore. Questa tecnica narrativa è definita impersonalità.

LA SCOMPARSA DELL'AUTORE

CITAZIONE

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PENSARE COME PENSANO I PERSONAGGI

I protagonisti delle opere maggiori di Verga sono spesso minatori, pescatori, contadini. L'autore, che vuole porsi al loro livello, pensa come i suoi personaggi - dunque come un minatore, un pescatore o un contadino di volta in volta.Cerca anche di esprimersi come il popolo, per questo usa un linguaggio convenzionale, fatto di molti modi di dire e proverbi, sgrammaticato perché ricalca la struttura del dialetto, senza che però questo venga mai ampiamente impiegato. Le sue storie sembrano raccontate da un personaggio, spesso incolto e con una mentalità ristretta e superstiziosa. Elimina ogni artificiosità letteraria per rappresentare la realtà così com'è.

AUTORI

DARWIN

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LA LOTTA PER LA VITA COME LEGGE DI NATURA

Verga ha una visione pessimistica della realtà, influenzata anche dalle recenti teorie dello scienziato Charles Darwin (1809-1882): in natura e nel mondo animale vige la legge secondo la quale il più forte schiaccia il più debole.Ogni animale e, secondo il darwinismo sociale, ogni uomo deve dunque rispondere all'imperativo della lotta per la vita: gli uomini sono da sempre mossi soltanto dalla ricerca dei propri interessi economici, dall'egoismo e dalla volontà di dominare gli altri.Questa è secondo Verga una legge di natura, che nessun cambiamento in seno alla società può modificare, come dimostra la Storia.

AUTORI

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RIASSUNTO

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  • 1883: novelle;
  • Vita contadina;
  • Sguardo più amaro e pessimistico;
  • Superata l'idealizzazione del mondo contadino: il protagonista di La roba, Mazzarò, è un bracciante poverissimo che grazie a intelligenza e astuzia riesce ad accumulare molti beni, a discapito di ogni affetto (soldi per funerale della madre);
  • Mentalità distorta del mondo contadino.

1880

AUDIOLIBRO

1883

Raccolta di novelle

NOVELLE RUSTICANE

Raccolta di novelle

VITA DEI CAMPI

  • 1880: novelle comparse su altre riviste Rosso Malpelo, La lupa, L'amante di Gramigna;
  • Vita contadina;
  • Tecnica narativa dell'impersonalità;
  • Ancora tratti romantici e nostalgici: l'ambiente rurale è un paradiso perduto;
  • Conflitto tra l'individuo diverso e la società che lo rifiuta.

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AUDIOLIBRO

I MALAVOGLIA - 1881

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Il ciclo dei vinti - La fiumana del progresso

Questo racconto è lo studio sincero e spassionato del come probabilmente devono nascere e svilupparsi nelle più umili condizioni, le prime irrequietudini pel benessere; e quale perturbazione debba arrecare in una famigliuola vissuta fino allora relativamente felice, la vaga bramosìa dell’ignoto, l’accorgersi che non si sta bene, o che si potrebbe star meglio.

OPERE - VERGA

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PREFAZIONE

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Nel 1878 mentre si dedica alle novelle, inizia a elaborare il progetto di un ciclo di romanzi, sul modello delle esperienze di Zola, con il fine di tracciare un quadro sociale, "la fisionomia della vita italiana moderna". La sua attenzione si sarebbe dovuta concentrare su tutte le classi sociali, dai ceti popolari, ai borghesi, all'aristocrazia siciliani. Il filo conduttore dei romanzi sarebbe stata la lotta per la sopravvivenza tra forti e deboli (Darwin) che investe tutti gli individui, indipendentemente dalla loro posizione. Tuttavia, Verga non vuole dedicare la sua attenzione ai vincitori, ma ai vinti - coloro che piegano la testa e si sottomettono ai potenti. Il ciclo (incompleto) si apre con una Prefazione che chiarisce gli intenti generali.

IL CICLO DEI VINTI

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Verga

Il diritto di giudicare

Secondo Verga, l'autore deve eclissarsi dall'opera perché non ha il diritto di giudicare l'oggetto del suo racconto. Infatti, egli è convinto che la realtà non possa essere modificata, perciò è inutile giudicare.La letteratura NON può contribuire a modificare la realtà.La letteratura può solo studiare e riprodurre fedelmente, in modo oggettivo, la realtà. La tecnica impersonale serve dunque a rappresentare la visione del mondo pessimistica.

Non giudicare

Chi osserva questo spettacolo non ha il diritto di giudicarlo; è già molto se riesce a trarsi un istante fuori del campo della lotta per studiarla senza passione, e rendere la scena nettamente, coi colori adatti, tale da dare la rappresentazione della realtà com’è stata, o come avrebbe dovuto essere.

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I Malavoglia è pubblicato nel 1881 ed è il primo romanzo del Ciclo dei Vinti. Racconta la storia di una famiglia siciliana di umili e laboriosi pescatori, i Toscano, chiamati con l'ironico soprannome popolare di Malavoglia - il contrario di ciò che sono. Vivono ad Aci Trezza, piccolo paesino vicino Catania, nella casa del nespolo e hanno una barca, la Provvidenza. Conducono una vita semplice e felice.Nel 1863 il giovane 'Ntoni, figlio di Bastianazzo e nipote del capofamiglia padron 'Ntoni, è richiamato alla leva, introdotta in Sicilia come obbligatoria dall'estensione dello Statuto Albertino a tutta l'Italia unita. La famiglia, privata delle sue braccia, incontra delle difficoltà perché costretta a pagare un sostituto. Si aggiunga a ciò una cattiva annata per la pesca e la dote della figlia maggiore Mena che vuole sposarsi. Padron 'Ntoni compra un carico di lupini per provare a commerciarli, ma la Provvidenza affonda e Bastianazzo muore.

L'INTRECCIO

realismo

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IL REALISMO DI VERGA

Verga analizza nei Malavoglia il comportamento degli uomini al loro livello più elementare e materiale: la "lotta pei bisogni materiali" che contraddistingue un villaggio di pescatori. Questo mondo, però, non è più dominato dagli antichi valori della società contadina (famiglia, casa, lavoro, onore): questi valori risultano ostacoli nella lotta per la vita, che richiede invece altre qualità (egoismo, ricerca del proprio utile, sopraffazione sugli altri). Il mondo sta andando a una nuova velocità: le trasformazioni politiche e sociali dell'Italia (nuove tasse, leva obbligatoria, ecc.) impongono agli abitanti di Aci Trezza di cercare nuove vie per la sopravvivenza.Verga non vuole rinunciare del tutto agli antichi valori, infatti questi vengono attribuiti ad alcuni personaggi: padron 'Ntoni è in questo senso il rappresentante maggiore del vecchio modo di vedere.

AUTORI

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due punti di vista

Il romanzo ha un impianto corale, nessun personaggio spicca particolarmente sugli altri, tutti hanno la stessa dignità. Nella narrazione si alternano sempre due punti di vista:- uno nobile e disinteressato, dei Malavoglia;- uno cinico e ottuso, degli abitanti di Aci Trezza per i quali l'unico valore è quello del vantaggio economico. In questo modo, l'autore, attraverso uno sguardo impietoso sulla realtà, afferma che l'antico modo di intendere la vita, gli antichi valori non sono più attuabili nell'epoca presente.

AUTORI

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BUONO STUDIO