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Prof.ssa Sara Aschelter

Il Settecento, un secolo di grandi trasformazioni e rivoluzioni.

l'età della ragione e dell' illuminismo

04. la lingua

03. luoghi

03. cultura ita

02. diffusione

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indice

contatti

02. enciclopedia

02. princìpi

02. cultura

01. diritti

01. economia

01. cartina

01 contesto

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01

storia, politica, economia e diritto

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scenario politico

Info

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teorizzata dal filosofo Adam Smith (1723-1790), che sostiene la necessità dell'iniziativa privata e della libera concorrenza sul mercato. La costruzione delle fabbriche, in continua crescita, comporta l'abbandono delle campagne e l'inurbamento, ovvero il trasferimento nelle periferie delle grandi città di masse sempre più numerose di contadini: si costituisce così una nuova classe sociale, il proletariato, formato da operai impiegati nelle fabbriche, che vivono in condizioni miserabili, costretti a turni disumani.

Grazie allo sviluppo delle tecniche agricole e alle nuove scoperte scientifiche, prende l'avvio, inizialmente in Inghilterra e poi nel resto d'Europa, quella che sarà chiamata Rivoluzione industriale.Tra le nuove scoperte scientifiche ricordiamo:- la pila, il primo generatore elettrico, inventata da Alessandro Volta;- gli studi sull'elettricità di Benjamin Franklin;- la macchina a vapore e il conseguente sfruttamento dell'energia prodotta dal carbone. Le attività commerciali e intellettuali crescono soprattutto grazie all'impegno della borghesia, una classe dinamica e intraprendente che forma il nuovo ceto mercantile e industriale. Lo sviluppo economico e sociale è favorito dalla politica del liberismo,

trasformazioni economiche

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Dalla collaborazione tra gli intellettuali innovatori e alcuni monarchi come Federico II di Prussia (1712-1786), Maria Teresa d'Austria (1717-1780) e Caterina II di Russia (1729-1796) ha origine il dispotismo illuminato, cioè una forma di potere ancora assoluto ma aperto a quelle concessioni e riforme che garantiscono maggior tutela dei diritti dei sudditi. La Dichiarazione dei diritti (Bill og rights) promulgata in Inghilterra nel 1689 porta alla nascita della monarchia parlamentare; ma è soprattutto con la fondamentale Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, emanata in Francia nel 1789 il primo anno della Rivolzuione, che i governi assoluti vengono messi in discussione per la concezione che considera il potere del re derivato direttamente da Dio e, di conseguenza, non sottoponibile a controlli o restrizioni.I nuovi Stati democratico-borghesi riconoscono invece diritti e libertà per i cittadini, avviando un processo di modernizzazione dello Stato.

Con il mutamento delle condizioni economico-sociali si pongono le basi di una nuova concezione dei diritti dei cittadini, di cui si fanno portatori i nuovi intellettuali borghesi e gli aristocratici di mentalità più aperta. Queste idee di rinnovamento cominciano a diffondersi in Francia, attraverso il così detto movimento dell'Illuminismo.

la nuova concezione dei diritti

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02

la cultura del primo settecento

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Nella prima metà del XVIII secolo si diffonde un giudizio negativo nei confronti dell'esperienza barocca, poiché si manifesta l'esigenza di un ritorno alla ragione e al senso dell'equilibrio e della misura.Per questo richiamo alla ragione risulta fondamentale l'influenza di alcuni risultati a cui era giunto il pensiero scientifico e filosofico del secolo precedente:- Galileo Galilei e il suo approccio sperimentale ai fenomeni naturali;- Cartesio e il Discorso sul metodo, in cui considera la ragione la facoltà più importante dell'uomo e la ritiene l'unico strumento attraverso il quale giungere alla verità. Anche sul piano culturale i letterati del Settecento si oppongono alla concezione dell'arte barocca, giudicata irrazionale e artificiosa.

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Il ritorno alla ragione sancito dall'Illuminismo, infatti, aveva portato alla critica dell'ignoranza, dell'intolleranza religiosa e dell'assolutismo. L'espressione francese siécle de lumiéres si riferisce alle luci della ragione che devono essere introdotte nel campo della conoscenza, per squarciare le tenebre delle superstizioni religiose e dei pregiudizi sociali che nei secoli precedenti avevano ostacolato la ricerca della verità. L'Illuminismo propone un deciso rinnovamento rispetto al passato: ogni aspetto della vita viene messo in discussione, secondo i principi della ragione.

Ludovico Antonio MURATORI (1672-1750), autore del trattato intitolato Della perfetta poesia italiana (1706), sostiene la necessità di una nuova poesia, più classicheggiante, in cui si equilibrino l'intelletto e la fantasia, cioè la ragione e l'ispirazione. Allo stesso tempo e sempre sulla base della considerazione della ragione come facoltà privilegiata dell'uomo, viene condotta una dura critica contro quel tipo di letteratura che si preoccupa più della forma che dei contenuti: nel Settecento si diffonde l'idea che gli intellettuali debbano contribuire alla soluzione dei problemi civili e sociali, attraverso lo sviluppo della conoscenza, soprattutto di quella scientifica.

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RIFIUTO DELL'AUTORITA'

TOLLERANZA

ATTEGGIAMENTOD'APERTURA

GIUSNATURALISMO

DEISMO

fondamenti del pensiero illuminista

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L'impresa che rappresenta meglio lo spirito illuminista è l'Enciclopedia, Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri. L'opera diretta da Diderot e d'Alambert si compone di 17 volumi, più 11 volumi di tavole illustrate. Fu pubblicata dal 1751 al 1772. Alla sua redazione collaborarono Montesquieu, Voltaire, Rousseau. Si proponeva di catalogare e illustrare i diversi rami del sapere, fornendo un modello valido nei secoli.

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Anche in Italia, dunque, si diffonde l'idea che il letterato debba impegnarsi in questioni civili, trattando argomenti utili e legati all'attualità.

Mentre in Francia l'Illuminismo assume le forme di un grande e coerente movimento di idee, in grado di rifondare i rapporti tra individuo e società, in Italia e soprattutto a Milano e a Napoli, invece, l'Illuminismo si sviluppa in maniera più discontinua. Gli illuministi italiani discutono di problemi concreti e circoscritti, spesso legati a questioni economiche o giuridiche. Tra loro ricordiamo Cesare Beccaria (1738-1794) con il saggio Dei delitti e delle pene; Pietro Verri (1728-1797) con Osservazioni sulla tortura; Giuseppe Parini (1729-1799) con le odi La salubrità dell'aria e L'innesto del vaiuolo, che si occupa invece di temi ambientali e sanitari.

LA DIFFUSIONE DELLE NUOVE IDEE

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03

intellettuali e istituzioni culturali italiane

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Anche nel Settecento si incotrano due tipi di intellettuali:- cortigiano, soprattutto nella prima parte del secolo;- consulente dei sovrani illuminati.

Lo sviluppo editoriale delle riviste venne favorita dall'esigenza di divulgazione degli intellettuali illuministi. Le origini vanno cercate in Inghilterra, dove comincia a prender vita il concetto di opinione pubblica.

l'intellettuale

03

giornali e riviste

02

Proseguono le iniziative delle accademie attive nel secolo precedente, come la Crusca e l'Arcadia. Vengono fondate nuove accademie, come quella dei Pugni di Milano, del 1761.

accademie

01

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04

la questione della lingua nel settecento

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Per ciò che riguarda l'uso della lingua italiana, nella prima parte del secolo persistono le posizioni tradizionaliste che si rifanno alle tesi dell'Accademia della Crusca e che difendono il modello purista ispirato agli scrittori fiorentini del Trecento. Ai tradizionalisti però comincia a opporsi una schiera di innovatori, come Ludovico Antonio Muratori e Gian Vincenzo Gravina che, pur restando rispettosi della tradizione, sono aperti a un uso più moderno della lingua e più rispondente alle esigenze della vita civile e della nuova cultura.Nel secondo Settecento, col graduale affermarsi della civiltà illuministica, si accentuano invece le diverse tendenze innovatrici. Alcuni intellettuali (Melchiorre Cesarotti) riconoscono la lingua come un fenomeno in continua trasformazione, ma con moderazione propongono un compromesso tra tradizione e innovazione.Invece gli illuministi che fanno capo alla rivista Il Caffè assumono posizioni di rottura radicale col passato, sostenendo la necessità di una lingua viva, che accolga ogni tipo di apporto esterno e di cambiamento inteso a migliorarne la chiarezza e la diffusione.

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Grazie alla divulgazione scientifica anche tra il pubblico dei non specialisti, nel linguaggio comune e nelle opere letterarie entrano termini provenienti dalle scienze (chimica, botanica, fisica, medicina, economia). Il latino è ancora di norma usato nell'insegnamento universitario, mentre i dialetti continuano ad avere notevole importanza nella produzione letteraria, basti pensare a Carlo Goldoni, che scrive alcune delle sue commedie più importanti in veneziano.

contesto linguistico italiano

Nel corso del Settecento la situazione linguistica in Italia si presenta in netta evoluzione: se nella comunicazione orale continua a prevalere l'uso del dialetto, anche da parte dei ceti colti, e l'italiano rimane una lingua prevalentemente scritta, la comparsa dei nuovi mezzi di comunicazione, soprattutto i periodici, allarga l'area di impiedo della lingua unitaria.Il pubblico potenziale della letteratura e della cultura, infatti, non è più composto soltanto di accademici e di letterati di professione, ma comincia a guadagnare ampi strati di ceto medio (avvocati, giudici, notai, medici, funzionari amministrativi).Con l'intensificarsi dei rapporti con la cultura d'oltralpe, si diffonde largamente nei ceti colti l'uso del francese, grazie al prestigio indiscusso della Francia in campo letterario, filosofico e culturale in genere.Gli intellettuali italiani sono di norma bilingui, leggono correntemente le opere francesi e in quella lingua comunicano con i colleghi di quel Paese. Ne deriva che parole francesi si inseriscono abbondantemente nel lessico italiano, nella forma originaria o italianizzata.

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05

forme e generi della letteratura

Info

lirica arcadica nel settecento

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L'Arcadia era la regione della Grecia che faceva da sfondo alla poesia bucolica, ambientata in luoghi ameni e campestri. Per questo, i poeti in un gioco di trtavestimenti mondani assumono il nome di pastori, mentre le donne amate vengono cantate come ninfe e pastorelle.

La lirica del Settecento si sviluppa intorno all'Accademia dell'Arcadia, che riunisce i maggiori letterati del secolo. Elemento distintivo dell'Arcadia è la polemica nei confronti della poesia barocca, con l'obiettivo di favorire il ritorno alla ragione. Nel Settecento si ricercano l'equilibrio e la compostezza formale e si rifiutano gli artifici della poesia marinista. I poeti arcadici vogliono risalire a un ideale classico

il melodramma nel settecento

METASTASIO: Pietro Metastasio (1698-1782) sarà poeta di corte a Vienna dal 1730 fino alla morte. Ebbe una storia d'amore con un'attrice dei suoi melodrammi, Marianna Benti Bulgarelli, detta la Romanina, e fu poeta della nobiltà.Fu considerato il principale riformatore del melodramma. Egli seppe superare gli schemi dei libretti a lui precedenti e riuscì a scrivere versi di una musicalità particolare, fornendo al compositore del materiale già musicale.L'opera di Metastasio conosce una crescente considerazione presso il pubblico appassionato di un genere che unisce il fasto dello spettacolo alla grazie elegante e al sentimentalismo del testo. Lo scrittore fu molto amato anche perché riuscì a interpretare al livello più alto il melodramma settecentesco esprimendosi con il linguaggio del suo tempo, andando incontro ai gusti della società.

LIBRETTI E TRAME: il melodramma del Cinquecento e quello barocco presentavano una trama piuttosto complessa. Nel Settecento, dati gli ideali di armonia e ragionevolezza, il libretto tende a una semplificazione della vicenda da mettere in scena. Si tende a una rappresentazione più razionale e verosimile dei personaggi e delle loro azioni e si privilegiano soggetti storici ed eroici.

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Sviluppatosi nel Seicento, il melodramma ha le sue origini nel tardo Cinquecento, quando alcuni letterati e musicisti si incontrano e si confrontano sul legame esistente tra musica e poesia, concordando sul fatto che la parola debba essere valorizzata dal canto. Partendo da questo presupposto, nel Settecento alla musica è attribuito il compito di accrescere la potenzialità espressiva della parola poetica.

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lirica e melodramma del settecento

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ENCICLOPEDIA: la novità più importante dell'Illuminismo è quella per cui gli appartenenti a tale movimento promuovono un'idea di cultura non destinata solo agli intellettuali e agli specialisti, ma aperta a un pubblico più vasto, con l'obiettivo di renderla uno strumento concreto e utili per migliorare le condizioni sociali.Il pensiero illuminista trova la sua maggiore espressione in Francia e, in particolare, nelle voci scritte dai vari collaboratori dell'Enciclopedia, soprattutto dai direttori Diderot e d'Alambert. Questi si propongono di raccogliere e descrivere, alla luce di criteri razionali, le conoscenze più utili e aggiornate nei vari campi del sapere, liberandole dai pregiudizi e dall'oscurantismo della tradizione.IL TRATTATO E IL SAGGIO ROMANZOSul piano dell'applicazione pratica dei princìpi dell'Illuminismo e soprattutto nell'ambito del Diritto, è fondamentale il trattato di Carhles-Louis de Montesquieu Lo Spirito delle Leggi. Nell'opera, egli imposta la divisione dei poteri dello Stato (legislativo, esecutivo e giudiziario) che sarà alla base delle costituzioni liberali elaborate in seguito alla Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino.L'idea di un governo democratico è esposta in modo ancor più radicale da Jean-Jacques Rousseau nell'opera Il contratto sociale; mentre la maggiore attenzione nei confronti dell'individuo e dei suoi diritti si riflette nel problema dell'educazione: questo è infatti l'argomento centrale di Emilio o dell'educazione, un romanzo-saggio in cui Rousseau conduce una polemica nei confronti delle istituzioni sociali, soffocanti e repressive.

enciclopedia, trattati, romanzi-saggi

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buono studio!