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Voi pregate così...

Scopriamo altre modalità per recitare la preghiera che Gesù ci ha insegnato. Pensiamo a coloro che non parlano. Hanno una loro lingua, chiamata "lingua dei segni". Scopriamo come loro recitano questa preghiera (qui) E forse tu non lo sai, ma Gesù parlava una lingua che oramai non esiste più. In qualche remoto villaggio si parla una lingua simile a quella parlata da Gesù. Proviamo a scoprire le parole dette da Gesù ai discepoli e alla folla (qui)

La prefghiera che ci ha insegnano Gesù per i bambini/e in difficoltà Le immagini aiutano a pregare. Cliccare qui

Ciao. Molti registi hanno portato la vita di Gesù sul grande schermo. Qui potrai vedere come è stata interpretata la pregheira del "Padre nostro". Tu come la immagini?

Si introduce questo momento interpellando i bambini: “Cosa significa “sia fatta la tua volontà”?Chiedere a Dio che sia fatta la sua volontà immediatamente ci coinvolge. Cosa vuol dire per noi?”. Si può proporre un gioco. Si sceglie un bambino che si allontani temporaneamente dal gruppo. Nel frattempo si sceglie, tra i bambini rimasti, uno che faccia “l’inventore” di alcuni gesti (possiamo suggerirne alcuni noi; gesti semplici come battere le mani, alzare le braccia, toccarsi ripetutamente il naso…). L’inventore inizia a fare un gesto per qualche istante e tutti gli altri bambini lo imitano; poi cambierà il gesto e gli altri con lui. Si suggerisce di fare qualche prova prima di iniziare. Si richiama a questo punto il bambino che si era allontanato dal gruppo e si chiede di indovinare chisia l’inventore che tutti stanno cercando di mimare. Possiamo poi commentare con parole simili a queste: “Vedete? Sia fatta la tua volontà è una preghiera che rivolgiamo a Dio, ma anche un impegno che ci prendiamo nel cercare di assomigliare sempre di più a Lui, perché il mondo che ci circonda divenga sempre più bello, come lo vuole Lui. Oppure si può proporre il classico gioco dei mimi chiedendo a uno dei bambini (oppure ad ungruppetto) di mimare un testo biblico (dal primo o dal secondo volume di Con Te!). In questomodo è ancora più evidente il fatto che fare la volontà del Padre significa imitare la vita di Gesù.

Quando preghiamo con questa invocazione domandiamo a Dio che non ci manchi mai tutto ciò che è indispensabile alla vita: e non solo il pane e il cibo, ma anche tutto ciò che ci serve per diventare adulti. Sul sussidio, a p. 42, possiamo chiedere ai bambini di scrivere quello che reputano necessario nella loro vita, quello che li nutre e li fa crescere. Inoltre, pregando così, non preghiamo solo per noi stessi: quando usiamo queste parole, non possiamo dimenticare anche tutte le persone del mondo che mancano del necessario, e quindi la nostra preghiera si allarga anche a loro. Chiedere a Dio di darci il nostro pane quotidiano significa anche impegnarsi perché a nessuno manchi il necessario per vivere.

Ascolto del racconto e dialogo Per approfondire le invocazioni conclusive del Padre nostro possiamo leggere ai bambini un racconto sul tema del perdono. Riportiamo quanto suggerito dal materiale on line. Si può scegliere anche di fermare la lettura prima della fine chiedendo ai bambini di provare ad immaginare come la storia possa terminare (in questo modo si accresce l’effetto sorpresa). Si può dialogare con i bambini dicendo parole simili a queste:“Quando Dio ci perdona, ci perdona così, aspetta e desidera perdonarci. Che cosa avrà pensatoquesto ragazzo? Come l’avranno aspettato i suoi genitori?”. IL SEGNALE (1) Un giovane era seduto da solo nell’autobus; teneva lo sguardo fisso fuori del finestrino. Aveva poco più di vent'anni ed era di bell'aspetto, con un viso dai lineamenti delicati.Una donna si sedette accanto a lui. Dopo avere scambiato qualche chiacchiera a proposito del tempo, caldo e primaverile, il giovane disse, inaspettatamente: «Sono stato in prigione per due anni. Sono uscito questa mattina e sto tornando a casa».Le parole gli uscivano come un fiume in piena mentre le raccontava di come fosse cresciuto in una famiglia povera ma onesta e di come la sua attività criminale avesse procurato ai suoi cari vergogna e dolore. In quei due anni non aveva più avuto notizie di loro. Sapeva che i genitori erano troppo poveri per affrontare il viaggio fino al carcere dov’era detenuto e che si sentivano troppo ignoranti per scrivergli. Da parte sua, aveva smesso di spedire lettere perché non riceveva risposta.Tre settimane prima di essere rimesso in libertà, aveva fatto un ultimo, disperato tentativo di mettersi in contatto con il padre e la madre. Aveva chiesto scusa per averli delusi, implorandone il perdono.Dopo essere stato rilasciato, era salito su quell’autobus che lo avrebbe riportato nella sua città e che passava proprio davanti al giardino della casa dove era cresciuto e dove i suoi genitori continuavano ad abitare.Nella sua lettera aveva scritto che avrebbe compreso le loro ragioni. Per rendere le cose più semplici, aveva chiesto loro di dargli un segnale che potesse essere visto dall’autobus. Se lo avevano perdonato e lo volevano accogliere di nuovo in casa, avrebbero legato un nastro bianco al vecchio melo in giardino. Se il segnale non ci fosse stato, lui sarebbe rimasto sull’autobus e avrebbe lasciato la città, uscendo per sempre dalla loro vita.Mentre l’automezzo si avvicinava alla sua via, il giovane diventava sempre più nervoso, al punto di aver paura a guardare fuori del finestrino, perché era sicuro che non ci sarebbe stato nessun fiocco.Dopo aver ascoltato la sua storia, la donna si limitò a chiedergli: «Cambia posto con me. Guarderò io fuori del finestrino».L’autobus procedette ancora per qualche isolato e a un certo punto la donna vide l’albero. ....... si può interrompere ora il racconto per fare le domande ai bambini .... Toccò con gentilezza la spalla del giovane e, trattenendo le lacrime, mormorò: «Guarda! Guarda! Hanno coperto tutto l’albero di nastri bianchi» ( 1 ) - BRUNO FERRERO, la vita è tutto quello che abbiamo, Elledici, piccole collane per l’anima

1. Testimonianza sulla preghiera (se si riesce a fare la testimonianza ad un bambino/a sarebbe più interessante) - Che cos’è per te la preghiera? Se dovessi usare un’immagine per raccontare la tua preghiera, quale utilizzeresti e perché?- Come e quando preghi? Quale esperienza hai della preghiera?- Che cosa consigli a questi bambini in rapporto alla preghiera? 2. Preghiera insieme Richiamando ciò che si è appena ascoltato durante la testimonianza, oppure rievocando qualche scoperta dei Tempi precedentiInvitiamo infine i bambini ad alzarsi in piedi, a fare silenzio e a recitare con calma la preghiera del Padre nostro, come siamo soliti fare. 3. Rilettura dei gesti corporei del Padre nostro Per accompagnare questo dialogo o per fissare maggiormente nella memoria ciò che si è detto, si può guardare il Sussidio a p. 44 in cui c’è l’immagine di Gesù che prega. Si invita i bambini a colorare le parti del corpo coinvolte nella preghiera: la braccia alzate, le mani aperte e i piedipiantati a terra. Si può decidere di colorare i particolari al termine della spiegazione del catechista per riprendere quanto ascoltato, oppure durante il dialogo per scandire i tre passaggi del discorso.Il Sussidio, a p. 45, offre, inoltre, la possibilità di approfondire il tema attraverso l’annuncio che l’apostolo Pietro suggerisce ai bambini.A partire dalle domande di p. 45, si può infine invitare i bambini a dire a voce, o a scrivere, ciò che ricordano meglio del percorso di scoperta compiuto all’interno della preghiera del Padre nostro.

“Gesù ci ha fatto conoscere Dio, ci ha presentato il suo nome, ci ha detto come lo chiama luie come possiamo chiamarlo anche noi. Lui lo chiama ‘abbà’ che significa: ‘caro papà’.‘Abbà’ era il termine che i bambini usavano nell’aramaico popolare per rivolgersi conconfidenza al padre. Lo possiamo tradurre con l’espressione ‘Caro papà’.Quando Gesù prega così, si sente figlio amato da Dio Padre, perché è uno di famiglia, uno dicasa. Quando noi preghiamo come Gesù, dicendo ‘Padre nostro’, ci stiamo rivolgendo a Diocome fa Gesù e sentiamo che Lui è il nostro ’papà’ ”. Prova a vedere come si traduce la parola " PADRE " in altre lingue Vater tedesco Father inglese Père francese Pai portoghese Padre spagnolo Vader olandese Ojciec polacco Taťka ceco / slovacco አባት aramaico والد arabo 父亲 cinese 父親 giapponese Отец russo Babai albanese Հայրիկ armeno Fatti aiutare dai tuoi genitori, dal fratello o sorella più grande, dai nonni… e cerca di sentire come si pronuncia, oppure cerca altre lingue. Trovi tutto su Google traduttore https://translate.google.com

Sarebbe bello terminare ogni nostro incontro con un canto di lode. Allora se ci impegniamo possiamo impare questo canto che eseguiremo anche durante la Messa. Il canto lo trovi qui Poi, dopo aver imparato il canto passeremo ai gesti. Allora?...pronti.... Iniziamo

In questa Tappa, alla fine di ogni momento di incontro ripeteremo questa preghiera, secondo i seguenti passaggi, accompagnando i bambini a compierli. - Ingresso in preghiera: si crea il silenzio fuori e dentro se stessi, si compie il segno dellacroce e alcuni gesti che favoriscano il raccoglimento. - Parole d’introduzione: si pronunciano alcune espressioni che esprimano l’amore di Dio pernoi e il nostro per lui. - Preghiera del Padre nostro : si ripetono più volte le parole del Padre nostro incontrate inogni singolo Tempo e alcune espressioni che aiutano ad entrare nel significate dellapreghiera. Si lascia inoltre del tempo perché tali parole risuonino e si interiorizzino dentrociascuno. - Invocazioni: in continuità con il Tempo vissuto, si conclude con una preghiera diringraziamento, di intercessione o di richiesta di perdono. - Conclusione: si recita infine il Padre nostro per intero e si fa il segno della croce. Le parole da ripete in questo Tempo sono:Padre nostro (PADRE) Sia santificato il tuo nome (ENTRA) Le invocazioni iniziano con l’espressione: “ Grazie, Gesù, per ... "

filmato o descrizione delle gocce d'inchiostro

Incontreremo un rappresentante della Caritas parrocchiale Dopo scrivi cosa pensi di fare per aiutare la Caritas ............

"Dacci oggi il nostro pane quotidiano " Quando, preghiamo così, non preghiamo solo per noi stessi: quando usiamo queste parole, nonpossiamo dimenticare anche tutte le persone del mondo che mancano del necessario, e quindi lanostra preghiera si allarga anche a loro. Chiedere a Dio di darci il nostro pane quotidiano significaanche impegnarsi perché a nessuno manchi il necessario per vivere. Guarda cosa succede nel mondo, dove persone, famiglie, bambini, sono costretti a lasciare la propria abitazione a casua della guerra o della carestia https://www.youtube.com/watch?v=WDcebo0bam4

In questa Tappa, alla fine di ogni momento di incontro ripeteremo questa preghiera, secondo i seguenti passaggi, accompagnando i bambini a compierli. - Ingresso in preghiera: si crea il silenzio fuori e dentro se stessi, si compie il segno dellacroce e alcuni gesti che favoriscano il raccoglimento. - Parole d’introduzione: si pronunciano alcune espressioni che esprimano l’amore di Dio pernoi e il nostro per lui. - Preghiera del Padre nostro : si ripetono più volte le parole del Padre nostro incontrate inogni singolo Tempo e alcune espressioni che aiutano ad entrare nel significate dellapreghiera. Si lascia inoltre del tempo perché tali parole risuonino e si interiorizzino dentrociascuno. - Invocazioni: in continuità con il Tempo vissuto, si conclude con una preghiera diringraziamento, di intercessione o di richiesta di perdono. - Conclusione: si recita infine il Padre nostro per intero e si fa il segno della croce. Le parole da ripete in questo Tempo sono:Venga il tuo Regno (ALLARGA)Sia fatta la tua volontà (FAI COME VUOI) Le invocazioni iniziano con l’espressione: “ Ti prego, Gesù, per ... "

Dio Padre è come... perché... Scarica il file qui Poi scrivi sul file stesso oppure su un foglio quanto richiesto Ti diamo un suggerimento utilizzando questo modo: “Dio è come questo pastore, perché è buono con le sue pecore”; “Dio è come questa roccia, perché c’è sempre, non la rompe nessuno”; “Dio è alto come questo grattacielo, perché non c’è nessuno più alto di lui”. Volendo puoi incollare l'immagine da te scelta e scrivere il perché sul testo a pag 40

Con il secondo Tempo, si vuole introdurre alla preghiera del Padre nostro, che rappresenta la sintesi dell'esistenza del discepolo, secondo l'insegnamento di sant'Agostino "Tutta la vita cristiana è racchiusa nel Padre nostro". Aiutati dalla riflessione di sant'Agostino (punto successivo), si fa cogliere ai bambini l'importanza del Padre nostro : "Tutte le altre preghiere non contengono nulla che non si trovi già nella preghiera del Signore". La struttura degli incontri prosegue con un gioco, un'attività, per poi conclòudersi con la recita della preghiera ma seguendo le modalità indicate nel punto successivo

Dalla "Lettera a Proba" di sant'Agostino, vescovo (Lett. 130, 11, 21 - 12, 22; CSEL 44, 63-64) Quando dunque diciamo: "Sia santificato il tuo nome", stimoliamo noi stessi a desiderare che il suonome, che è sempre santo, sia ritenuto santo anche presso gli uomini, cioè non sia disprezzato.Cosa questa che giova non a Dio, ma agli uomini. Quando poi diciamo: "Venga il tuo regno" che, volere o no, certamente verrà, eccitiamo la nostra aspirazione verso quel regno, perché venga per noi e meritiamo di regnare in esso. Quando diciamo: "Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra", gli domandiamo la grazia dell'obbedienza, perché la sua volontà sia adempiuta da noi, come in cielo viene eseguita dagli angeli. Dicendo: "Dacci oggi il nostro pane quotidiano", con la parola "oggi" intendiamo nel tempo presente. Con il termine "pane" chiediamo tutto quello che ci è necessario, indicandolo con quanto ci occorre maggiormente per il sostentamento quotidiano. Domandiamo anche il sacramento dei fedeli, necessario nella vita presente per conseguire la felicità, non quella temporale, ma l'eterna. Quando diciamo: "Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori", richiamiamo alla memoria sia quello che dobbiamo domandare, sia quello che dobbiamo fare per meritare di ricevere il perdono. Quando diciamo: "E non ci indurre in tentazione", siamo esortati a chiedere l'aiuto indispensabile per non cedere alle tentazioni e per non rimanere vinti dall'inganno o dal dolore. Quando diciamo: "Liberaci dal male", ricordiamo a noi stessi che non siamo ancora in possesso di quel bene nel quale non soffriremo più alcun male. Questa domanda è l'ultima dell'orazione domenicale. [La preghiera del Signore] ha un significato larghissimo. Perciò, in qualunque tribolazione si trovi il cristiano, con essa esprima i suoi gemiti, con essa accompagni le sue lacrime, da essa inizi la sua preghiera, in essa la prolunghi e con essa la termini. Le espressioni che abbiamo passato in rassegna hanno il vantaggio di ricordarci le realtà che esse significano. Tutte le altre formule destinate o a suscitare o ad intensificare il fervore interiore, non contengono nulla che non si trovi già nella preghiera del Signore, purché naturalmente la recitiamo bene e con intelligenza. Chiunque prega con parole che non hanno alcun rapporto con questa preghiera evangelica, forse non fa una preghiera mal fatta, ma certo troppo umana e terrestre. Del resto stenterei a capacitarmi che una tale preghiera si possa dire ancor ben fatta per i cristiani. E la ragione è che, essendo essi rinati dallo Spirito, devono pregare solo in modo spirituale.

• Riferimenti sussidio: pp. 36-45.• Riferimenti guida: pp. 57.60-64.• Che cosa vogliamo vivere:In tutti questi Tempi della Tappa 3 vogliamo approfondire il significato delle invocazioni del Padrenostro e condurre i bambini ad appropriarsene, in modo da favorire una preghiera più personale econsapevole.Ogni Tempo sarà quindi caratterizzato dall’approfondimento di una o più invocazioni che compongono la preghiera del Signore: Attraverso attività varie (racconti, giochi, laboratori, testimonianze, piccoli impegni da prendere). Attraverso una forma di preghiera semplice, che parte dall’ascolto del cuore e dalla risonanza di alcune parole evocative, scelte in rapporto alle frasi del Padre nostro oggetto di approfondimento.Nel predisporre tutti questi momenti può essere opportuno mantenere una stessa struttura, cosìche i bambini la possano riconoscere e fare propria.Le parole evocative prescelte sono le seguenti:Tempo 3: Padre nostro PADRE Sia santificato il tuo nome ENTRA Tempo 4: Venga il tuo regno ALLARGA Sia fatta la tua volontà FAI COME VUOI Tempo 5: Dacci oggi il nostro pane DAMMI VITA Tempo 6: Rimetti i nostri debiti PERDONAMI Liberaci dal male LIBERAMI.

In questa Tappa, alla fine di ogni momento di incontro ripeteremo questa preghiera, secondo i seguenti passaggi, accompagnando i bambini a compierli. - Ingresso in preghiera: si crea il silenzio fuori e dentro se stessi, si compie il segno dellacroce e alcuni gesti che favoriscano il raccoglimento. - Parole d’introduzione: si pronunciano alcune espressioni che esprimano l’amore di Dio pernoi e il nostro per lui. - Preghiera del Padre nostro : si ripetono più volte le parole del Padre nostro incontrate inogni singolo Tempo e alcune espressioni che aiutano ad entrare nel significate dellapreghiera. Si lascia inoltre del tempo perché tali parole risuonino e si interiorizzino dentrociascuno. - Invocazioni: in continuità con il Tempo vissuto, si conclude con una preghiera diringraziamento, di intercessione o di richiesta di perdono. - Conclusione: si recita infine il Padre nostro per intero e si fa il segno della croce. Le parole da ripete in questo Tempo sono:Dacci oggi il nostro pane quotidiano (DAMMI VITA) Le invocazioni iniziano con l’espressione: “ Ti prego, Gesù, per ... "

La storia raccontata può essere proposta guardando il filmato https://www.youtube.com/watch?v=x-f6zxmqtBk

A questo punto può essere bello proporre ai bambini un’attività manuale: possiamo preparare insieme dei fiocchi simili a quello che il ragazzo protagonista della storia trovo appesi al suo albero. In un primo momento mostreremo ai bambini come fare il fiocco. In un secondo momento spiegheremo ai bambini che alle volte non è semplice fare quello che ci pare bello e buono… Alle volte ci sentiamo un po’ legati e imprigionati. Per questa ragione legheremo le mani ai bambini egli chiederemo di realizzare il fiocco. Realisticamente i bambini non riusciranno a lavorare. Possiamo dire loro che quando chiediamo al Signore di liberarci dal male, stiamo chiedendo di liberarci da tutte quello che ci ostacola nel fare il bene. Allora prendiamo una forbice e liberiamo loro le mani. In questo modo rapidamente procederanno nel loro lavoro. Prima di concludere fissiamo le idee, guardando e completando la p. 43 del Sussidio: il grande fiocco che caratterizza la pagina è il perdono che Dio sa offrirci, che supera ogni nostro peccato, ogni tentazione, addirittura vince il male che ci ostacola. Qui troviamo uno dei tanti tutorial per la costruzione del fiocco https://www.youtube.com/watch?v=NZ7KgsMoc4g

In questa Tappa, alla fine di ogni momento di incontro ripeteremo questa preghiera, secondo i seguenti passaggi, accompagnando i bambini a compierli. - Ingresso in preghiera: si crea il silenzio fuori e dentro se stessi, si compie il segno dellacroce e alcuni gesti che favoriscano il raccoglimento. - Parole d’introduzione: si pronunciano alcune espressioni che esprimano l’amore di Dio pernoi e il nostro per lui. - Preghiera del Padre nostro : si ripetono più volte le parole del Padre nostro incontrate inogni singolo Tempo e alcune espressioni che aiutano ad entrare nel significate dellapreghiera. Si lascia inoltre del tempo perché tali parole risuonino e si interiorizzino dentrociascuno. - Invocazioni: in continuità con il Tempo vissuto, si conclude con una preghiera diringraziamento, di intercessione o di richiesta di perdono. - Conclusione: si recita infine il Padre nostro per intero e si fa il segno della croce. Le parole da ripete in questo Tempo sono:Rimetti a noi i nostri debiti (PERDONAMI) Liberaci dal male (LIBERAMI) Le invocazioni iniziano con l’espressione: “ Ti chiedo scusa, Gesù, per ... "

Ciascun bambino alla fine di questo Tempo avrà il suo fiocco. Il catechista inviterà i bambini a riflettere sulla seconda parte dell’invocazione del perdono: “Come noi li rimettiamo ai nostri debitori”. Non solo Dio ci perdona, ma ci chiede di fare lo stesso, di imparare da lui a perdonare.Invitiamo ogni bambino a portare quel fiocco ad una persona con la quale sono un po’ arrabbiati e desiderano fare pace: il perdono ricevuto va restituito e moltiplicato.

A pag 38-39 trovi l'immagine sotto riportata. Scegli un'azione che vedi nell'immagine e descrivila e poi confronta se c'è attinenza con le parole del Padre nostro

A pag 45 trovi delle domande. Scrivi quanto ti viene chiesto, oppure puoi scriverlo su altro foglio

Prova a costruire il cubo con la preghiera del Padre nostro Stampa l'immagine Incollala su un cartoncino non troppo spesso Ritaglia il contorno Piega leggermente i quadrati Metti un pò di colla sulle parti bianche Una volta completato mettilo sul comodino e ogni giorno leggi una frase e pregala. Ti guiderà per tutta la giornata Oppure puoi stampare il file cliccando qui

Preparare video .Gioco per introdurre l’invocazione: “Venga il tuo regno”Si può introdurre l’invocazione “Venga il tuo regno” con un semplice esperimento. Prendiamo una brocca d’acqua e la mettiamo al centro del luogo dove ci raduniamo coi bambini. Ci si introduce dicendo: “Chiedere a Dio che venga il suo regno è chiedere a Dio che entri in tutta la nostra vita e nella vita del mondo, che non ci sia nulla che Lui non raggiunga, nessun angolo che non sia pieno della sua azione e della sua presenza! Che cosa succede allora quando noi preghiamo che venga il regno di Dio?”. A questo punto prendiamo dell’inchiostro colorato e lo versiamo lentamente nell’acqua. Lasciamo che i bambini osservino ciò che accade: l’inchiostro, piano piano, si allarga e raggiunge ogni angolo della brocca. Si può chiedere ai bambini cosa hanno visto e quindi si prosegue: “Quando chiediamo a Dio che venga il suo regno, la sua azione si allarga in ogni angolo del mondo”.