Italia postunitaria
Sara Aschelter
Created on September 24, 2021
More creations to inspire you
SPRING HAS SPRUNG!
Presentation
BIDEN’S CABINET
Presentation
VACCINES & IMMUNITY
Presentation
UNCOVERING REALITY
Presentation
LAS ESPECIES ANIMALES MÁS AMENAZADAS
Presentation
POLITICAL POLARIZATION
Presentation
WATER PRESERVATION
Presentation
Transcript
Prof.ssa Sara Aschelter
Start
1861-1900
l'età postunitaria
Prof.ssa Sara Aschelter
video: postunità
europa culturale
destra storica
contatti
ideologie
sinistra storica
video: bignomi
ceti popolari
intellettuali
positivismo
video: canzone
video: risorgimento
editoria e scuola
società
italia culturale
Prof.ssa Sara Aschelter
europa culturale
Prof.ssa Sara Aschelter
clicca qui!
Con l'unificazione, l'Italia divenne una monarchia costituzionale, regolata dallo Statuto albertino emanato già nel 1848 nel Regno di Sardegna. Nonostante le grandi differenze e varietà ancora presenti nella penisola, il nuovo Stato è rigidamente accentratore e le autonomie locali sono pressoché inesistenti. A tutta l'Italia viene dunque estesa la legislazione sabauda per quanto riguarda l'amministrazione, l'apparato fiscale, la scuola, l'esercito. Ad avere diritto al voto era solo il 2% della popolazione, in buona sostanza il ceto più facoltoso. Un allargamento del consenso elettorale si avrà nel 1876 con la Sinistra storica, ma sarà solo Giolitti nel 1912 ad aprire al suffragio universale maschile.
situazione italiana
Prof.ssa Sara Aschelter
Prof.ssa Sara Aschelter
Per questo motivo, preferisce puntare su un'Italia agricolo-commerciale, per quanto la stessa agricoltura rimanga fortemente arretrata (assenza di macchine e di concimi chimici, colture estensive nei latifondi, mezzadria).Anche le scelte politiche della Destra storica punteranno a rafforzare la borghesia agraria attraverso tariffe doganali molto basse - che tuttavia favorirono le importazioni, a scapito della produzione nazionale - e con un conseguente fallimento di molte industrie, schiacciate dalla concorrenza. Un settore economico molto attivo è invece quello della creazione di infrastrutture: ferrovie, strade, ponti, porti, opere pubbliche.
Nel 1861 l'Italia è un Paese ancora molto arretrato, che deve fronteggiare problemi come la diffusa analfabetizzazione, il brigantaggio nel Meridione, un distante pareggio di bilancio.La Destra storica deciderà di non puntare sullo sviluppo industriale, piuttosto timorosa possa nascere un pericoloso proletariato di fabbrica.
DESTRA STORICA1861-1876
Prof.ssa Sara Aschelter
In seguito alla sigla della Triplice Alleanza con Austria e Prussia (1882), l'Italia partecipa alla corsa agli armamenti, potenziando l'industria siderurgica così che possa fornire l'acciaio per navi e cannoni.Dal 1880 comincia ad affluire nel nostro Paese un'enorme quantità di grano americano a prezzi bassi. La concorrenza spietata causa una difficile crisi agraria, che porterà rapidamente alla scomparsa della piccola proprietà contadina. Molti capitali vengono investiti nell'industria, divenuta più redditizia del settore agricolo. Tutto questo portò a un'ulteriore impoverimento del Mezzogiorno, marcando ancora di più la differenza tra Nord e Sud d'Italia: la questione meridionale, ovvero il divario nello sviluppo dell'economia e della società civile tra Settentrione e Meridione, ancora oggi evidente.
Nel 1876 la Sinistra storica sale al potere e al contrario dei predecessori si dedica al rafforzamento del settore industriale. Sposando gli interessi degli imprenditori, la Sinistra procede a inasprire le tariffe doganali, per scoraggiare le importazioni e favorire la produzione nazionale.
sinistra STORICA1876-1912
Prof.ssa Sara Aschelter
Prof.ssa Sara Aschelter
Professionisti, commercianti, piccoli proprietari agricoli, artigiani. Entrano presto in crisi i piccoli proprietari e gli artigiani.
ceto medio
Impiegati nella nuova pubblica amministrazione dello Stato, gettano le basi della società di massa novecentesca.
impiegati
Gode ancora di importanza e prestigio sociale. In letteratura i protagonisti sono spesso nobili, grazie al fascino dello stile di vita.
aristocrazia
Arricchitasi nel periodo recente, comprende anche gli alti funzionari dello Stato, magistrati, banchieri, finanzieri.
borghesia
Le trasformazioni economiche generano cambiamenti nella struttura sociale.
la struttura sociale
Prof.ssa Sara Aschelter
Le condizioni delle masse contadine, già miserevoli prima dell'unità, andarono peggiorando. Infatti, mentre i prezzi aumentavano, lo stesso non si poteva affermare per gli stipendi. Inoltre, le imposte indirette sui consumi (= tasse sui beni), come la tassa sul macinato, aumentavano la pressione fiscale sui ceti popolari. Alle tasse, si affiancava anche la leva obbligatoria, che durava ben cinque anni e sottraeva giovani impiegati nel lavoro agricolo. Oltre che dalla miseria e dalla fame, i contadini sono afflitti dalle malattie, dovute a denutrizione, scarsa igiene e mancanza d'assistenza medica.Nonostante l'unificazione politica, eistevano ancora due Italia diverse: da un lato, i ceti superiori dotati di istruzione, di un reddito e di condizioni di vita civili; dall'altro, le masse popolari. Così si giustifica il fenomeno della grande emigrazione veso le Americhe.
i ceti popolari
Prof.ssa Sara Aschelter
+ info
Prof.ssa Sara Aschelter
+ info
Prof.ssa Sara Aschelter
In questi anni, domina una filosofia ispirata al metodo scientifico. Si basa, cioè, sull'esperienza diretta dei fatti osservabili e dimostrabili. Si tratta del Positivismo, strettamente legato allo sviluppo tecnologico e scientifico. Sorge dunque un vero e proprio mito del progresso: l'invenzione del treno, che favorisce gli scambi commerciali e industriali, diventa simbolo della modernità. Il Positivismo è quindi caratterizzato dall'ottimismo nei confronti del futuro: il progresso, secono i positivisti, dovrebbe riuscire a risolvere tutti i mali del mondo.
il positivismo e il mito del progresso
Prof.ssa Sara Aschelter
Partito socialista italiano, 1892, ispirato aiprogrammi di Marx. La classe operaia non è tuttavia ancora numerosa, la popolazione si trova in condizione d'arretratezza.
socialisti
L'ideologia prevalente è quella liberale, favorevole alla proprietà privata, alla libera iniziativa e alla libera concorrenza. Una concezione funzionale allo sviluppo capitalistico.
liberali
Basata sull'opposizione nei confronti delle istituzioni che limitano la libertà individuale. Promuove sommosse popolari anticapitalistiche.
anarchici
le ideologie
Prof.ssa Sara Aschelter
+ info
GIORNALI E PERIODICI CULTURALI: Con l'unificazione dell'Italia il mercato culturale assume dimensioni nazionali. Vengono stampati giornali delle più varie tendenze politiche e compaiono anche supplementi dedicati alla cultura, a cui collaborano gli intellettuali più noti.RIVISTE CULTURALI: Tra le riviste che si occupano esclusivamente di cultura, le più importanti sono la Cronaca bizantina e la Nuova Antologia, fondate rispettivamente nel 1881 e nel 1866.SCUOLA: Viene introdotta con l'Italia unita l'istruzione elementare obbligatoria, anche se le scuole elementari affidate ai comuni non sempre hanno fondi a sufficienza che ne assicurino il funzionamento. Nel 1877 la Legge Coppino porta l'istruzione elementare obbligatoria fino al nono anno di vita. Oltre ad avere la funzione di fornire un bagaglio culturale minimo, la scuola amalgamava anche la popolazione, facendo maturare una coscienza nazionale e civile.
editoria e scuola
Prof.ssa Sara Aschelter
Il fenome si affaccia con gli Scapigliati (foto), che adottano stili di vita "maledetto", sul modello di Baudelaire, e introducono nelle loro opere tali tematiche. Un atteggiamento altrettanto polemico caratterizzerà in forme diverse anche Carducci e Verga.Il letterato si sente spinto ai margini dai nuovi processi produttivi e mostra timore nei confronti della tecnica, che nega i valori umanistici tradizionali e tende a meccanizzare la vita dell'uomo. L'arte è stata trasformata in una merce per il mercato. Anche lo scrittore deve affrontare la "lotta per la vita", la concorrenza, per raggiungere il successo.Il mercato nazionale della produzione lettaria divide dunque gli scrittori in due correnti:- chi rifiuta il meccanismo e persegue i propri ideali e obiettivi artistici (Verga);- chi accetta il mercato, adattandosi a scrivere per un pubblico le cui richieste devono essere soddisfatte per poter vendere di più (D'Annunzio).
Con la fine del periodo risorgimentale, gli intellettuali perdono il ruolo centrale di guida ideologica e dirigenza politica ed emerge anche in Italia il conflitto tra intellettuale e società che aveva già caratterizzato la cultura romantica europea. Compaiono atteggiamenti di rivolta e rifiuto dei valori borghesi, un senso di sconfitta e frustrazione.
GLI INTELLETTUALI
Prof.ssa Sara Aschelter
Buono Studio!