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Prof.ssa Sara Aschelter

la grecia arcaica

SPARTA E ATENE

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sparta e atene

video atene

atene: clistene

atene: pisistrato

atene: solone

Atene: dracone

riforma arcontale

atene: società

video sparta

sparta: politica

sparta: società

gli eraclidi

indice

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Sparta e Atene erano state fondate da stirpi diverse: Sparta dai Dori, Atene dagli Ioni. Accentuarono le loro particolarità e differenze nel corso dei secoli, al punto che già nel VI e V secolo a.C. erano divenute due modelli di concezioni di vita quasi opposte.

FORZA E CULTURA A CONFRONTO

SPARTA E ATENA

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i greci

video

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il ritorno degli eraclidi

sparta

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Nella regione della Laconia, intorno al X secolo a.C., dal nord giunse la popolazione dei Dori, che dichiaravano di essere discendenti di Eracle. Per questo, si parla di «ritorno degli Eraclidi».

forza e disciplina

sparta

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La popolazione di Sparta era divisa in tre gruppi sociali: gli spartiati, i perieci e gli iloti.

spartiati, perieci, iloti

societa' spartana

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spartani

video

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Sparta era una diarchia, cioè era governata da due magistrati, cui spettava il comando dell’esercito e svolgevano anche il ruolo di sommi sacerdoti. Nel VII secolo a.C. il leggendario legislatore Licurgo promulgò una costituzione detta rhétra con la quale introduceva: un’assemblea popolare (apélla); un consiglio di anziani (gherusia); 5 magistrati di controllo (efori).

sparta era una diarchi

sparta: organizzazione politica

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sparta e atene

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dalla polis monarchica alla polis oligarchica

atene

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Agli inizi dell’VIII secolo a.C., Atene presentava una società tribale: la popolazione era divisa in 4 tribù, ognuna con a capo un «re della tribù»; ciascuna tribù era articolata in fratrìe, raggruppamenti di famiglie.

la società delle fratrie

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Anticamente governata da un re (basileus), ben presto gli aristocratici decisero di affiancare a questi degli altri magistrati che ne limitavano l’autorità e che rimanevano in carica un anno. Già intorno al VII secolo a.C. la monarchia aveva lasciato il posto a una società più aristocratica. Tre arconti erano i principali magistrati, le cui funzioni erano così organizzate:l’arconte re, con funzioni sacerdotali e religiose; l’arconte eponimo, con funzioni amministrative e giudiziarie; l’arconte polemarco, cui veniva affidata la direzione degli eserciti.

la riforma arcontale

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Intorno al 620 a.C. il politico ateniese Dracone emanò delle leggi sull’omicidio, facendo così nascere il diritto penale. Distinse l’omicidio volontario da quello involontario e attribuì diverse pene: omicidio volontario: giudicato dall’areopago, l’antico consiglio degli anziani, e punito con la morte ; omicidio involontario: giudicato da un consiglio di 51 giudici, gli efeti, e punito con l’esilio. Le leggi promosse da Dracone servivano evitare che ad esercitare la giustizia fossero solo i potenti, che avrebbero potuto servirsene a loro piacimento.

la riforma di dracone

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Nel 594 a.C. un aristocratico, Solone, venne nominato per essere «arbitro e legislatore», col compito di conciliare gli interessi delle varie classi sociali. Dapprima abolì i debiti, poi riorganizzò la cittadinanza sulla base del censo (reddito), dando così vita a una timocrazia, ovvero una forma di governo basata sulla ricchezza (timé). Vennero create 4 classi sulla base del reddito agrario. Poter godere dei diritti politici dipendeva dunque dal patrimonio, non dalla nascita: chi più contribuiva alle necessità dello Stato aveva diritto a maggior peso politico.

la riforma di solone

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La nuova costituzione non concedeva a tutti eguali diritti: le due classi più ricche combattevano con i propri cavalli e accedevano a tutte le magistrature; le classi più basse combattevano da opliti e con armi proprie, senza poter accedere alle cariche. Solone istituì l’Elièa, il tribunale popolare i cui componenti venivano estratti a sorte tra tutti i cittadini maschi maggiori di trent’anni. Solone infine espropriò molti terreni agli aristocratici e li ridistribuì fra i contadini. Dopo questa riforma, Solone scomparve dalla scena pubblica e si allontanò da Atene.

"arbitro e legislatore"

la riforma di solone

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dalla tirannide di pisistrato alla democrazia

atene

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Le riforme di Solone non risolsero le tensioni fra classi sociali e non incisero sull’economia. Di questa situazione seppe approfittare Pisistrato, un nobile parente di Solone, che nel 561 a.C. riesce a occupare l’acropoli con un contingente di mercenari, dichiarandosi tiranno di Atene. Pisistrato mantenne il potere dal 561 a.C. al 546 a.C., quando venne esiliato. Quando tornò, riuscì nuovamente a prendere il potere e a conservarlo fino al 528 a.C., anno della sua morte.

il tiranno di atene

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pisistrato (561-528 a.C.)

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L’esperienza della tirannide aveva permesso a commercianti e artigiani di aumentare il proprio peso. Tornare al governo dell’aristocrazia era dunque impossibile. Dopo anni di tensioni, nel 508 a.C. un aristocratico, Clìstene, riuscì ad avere la meglio sui suoi avversari politici e cominciò subito a far approvare una serie di riforme che posero le basi della democrazia ateniese. Istituì una nuova unità politico-amministrativa: il demos, in cui fu diviso tutto il territorio dell’Attica, al quale si apparteneva per provenienza geografica e non per censo. I demi in origine furono 100, divenuti con il tempo 180.

il secondo tiranno di atene

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clistene (508-492 a.C.)

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Dopo aver diviso popolazione e territorio in tribù, Clistene istituisce la Boulè, un nuovo organo di governo della città, composto da 50 membri di ciascuna tribù scelti per sorteggio. L’Ecclesìa era invece l’assemblea di tutti i cittadini di Atene e aveva un peso determinante: decideva per la politica estera, nominava arconti e strateghi (comandanti militari), deteneva il potere giudiziario.

la riforma di clistene

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la riforma di clistene

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atene

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buono studio