I VARI TIPI DI DIETE
Regalo Crediti Fut
Created on April 26, 2021
Over 30 million people build interactive content in Genially.
Check out what others have designed:
BASIL RESTAURANT PRESENTATION
Presentation
AC/DC
Presentation
ENGLISH IRREGULAR VERBS
Presentation
ALL THE THINGS
Presentation
SANTIAGOVR_EN
Presentation
WWII TIMELINE WITH REVIEW
Presentation
BLENDED LEARNING
Presentation
Transcript
Regimi alimentari: caratteristiche vantaggi e svantaggi
I VARI TIPI DI DIETE
LA DIETA
LA DIETA
Quando si parla di dieta bisogna fare subito una distinzione fondamentale: il concetto di dieta viene spesso associato a un regime alimentare ipocalorico, transitorio, adottato al fine di perdere peso. In realtà questo termine dovrebbe significare regime alimentare a lungo termine, da condurre per tutta la vita. Dalla fine dell'800 ad oggi sono nate decine di diete, alcune solamente con lo scopo di perdere peso, altre con ambizioni più grandi, di regime alimentare per la vita. Negli ultimi 20 anni la scienza dell'alimentazione ha fatto passi da gigante e ciò nonostante i modelli alimentari sviluppati finora non sono per nulla soddisfacenti. Un modello alimentare che funzioni deve: -essere compatibile con la qualità della vita;-evitare di peggiorare la nostra salute.
DIETA DIMAGRANTE
IL GRASSO: UN KG GRASSO CONTIENE 9000 KCAL. TUTTAVIA, IL TESSUTO ADIPOSO CONTIENE ANCHE ACQUA: SE PRENDIAMO DEL LARDO FRESCO DI MAIALE, PER ESEMPIO, E LO CUOCIAMO, CON LA COTTURA ESSO PERDE DI VOLUME E DI PESO, PERCHÉ CONTIENE ANCHE ACQUA E INFATTI NON APPORTA 9000 KCAL, MA CIRCA 6500. QUANDO DIMAGRIAMO, QUINDI, PERDIAMO NON SOLO GRASSO, MA ANCHE UNA PARTE DELL'ACQUA AD ESSO LEGATA.MA QUESTA NON È L'UNICA VARIABILITÀ: QUANDO IL FISICO È SOGGETTO A UNA RESTRIZIONE CALORICA, IL METABOLISMO DIMINUISCE.
Chiunque ha seguito una dieta ipocalorica sa che all'inizio si perde peso velocemente, poi si fa sempre più fatica per dimagrire, finché, dopo qualche settimana o qualche mese, spesso la perdita di peso si arresta. La differenza tra dimagrire, ovvero perdere massa grassa, e perdere peso e basta, senza distinzione riguardo l'origine della perdita di peso. Il nostro peso corporeo è costituito da: - ossa; - organi interni (cuore, fegato, milza, ecc); - muscoli; - acqua; - grasso; - glicogeno muscolare; - contenuto dello stomaco e dell'intestino.
LE PRINCIPALI DIETE
A BASSO CONTENUTO DI CARBOIDRATI
CRUDISTA
VEGANA
VEGETARIANA
PALEOLITICA
KETOGENICA
DIETA A BASSO CONTENUTO DI CARBOIDRATI
Le diete a basso contenuto di carboidrati che restringono l’introito di carboidrati in favore di un incremento dell’assunzione di grassi o di proteine o di entrambi sono diventate una strategia popolare di perdita di peso sebbene non sembri avere maggior successo a lungo termine. Gli effetti a lungo termine sulla salute delle diete a basso contenuto di carboidrati sono controversi, perché la riduzione dell’assunzione dei carboidrati è spesso associata con la diminuzione dell’introito di frutta e fibra e l’aumento dell’introito di proteine animali ricche di colesterolo e grassi animali: un tipo di dieta che sembra essere un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari e la mortalità. Un recente studio pubblicato su Lancet Public Health ha studiato l’associazione tra l’assunzione di carboidrati e mortalità hanno studiato l’associazione tra la percentuale di energia da assunzione di carboidrati e mortalità per tutte le cause, considerando le possibili relazioni non-lineari presenti in questa coorte. Inoltre, hanno esaminato questa associazione in una meta-analisi, combinando i dati ARIC con quelli dell’assunzione di carboidrati riportati da sette studi prospettici multinazionali Infine, hanno valutato se la sostituzione dei carboidrati con fonti animali o vegetali di grassi e proteine influenzi la mortalità.
DIETA A BASSO CONTENUTO DI CARBOIDRATI
E' stata osservata un’associazione con una curva a U tra la percentuale di energia consumata dai carboidrati (media 48,9%, DS 9,4) e la mortalità: una percentuale del 50-55% di energia da carboidrati è risultata associata con il minor rischio di mortalità. Nella metaanalisi di tutte le coorti (432.179 partecipanti), sia il basso consumo di carboidrati (< 40%) che il consumo elevato di carboidrati (> 70%) hanno conferito un maggiore rischio di mortalità rispetto all’assunzione moderata, che era consistente con un’associazione di una curva a U. Tuttavia, i risultati variano in base alla fonte di macronutrienti: la mortalità aumenta quando i carboidrati sono stati sostituiti da grassi o proteine animali e diminuisce quando sono stati scambiati con fonti vegetali. I risultati di questo studio indicano che il rischio di mortalità è minimo con l’assunzione del 50-55% di carboidrati e aumenta con l’assunzione di basse (< 40%) ed elevate quantità (>70%) di carboidrati. In particolare i modelli dietetici a basso contenuto di carboidrati che favoriscono l’assunzione di fonti animali di grassi e proteine, come l’agnello, il manzo, il maiale e il pollo, sono associati con una maggiore mortalità, mentre quelli che favoriscono l’assunzione di grassi e proteine vegetali, come gli ortaggi, le noci, il burro di arachidi e il pane integrale, sono associati con una minore mortalità: un dato che suggerisce l’importanza della fonte del cibo nell’influenzare l’associazione tra assunzione di carboidrati e mortalità.
DIETA A BASSO CONTENUTO DI CARBOIDRATI
Le diete a basso contenuto di carboidrati tendono a provocare un introito ridotto di verdura, frutta e cereali e un introito aumentato di proteine animali, come osservato nella coorte ARIC, che è stata associata con la più alta mortalità. È probabile che nell’associazione con la mortalità siano coinvolte le diverse quantità di componenti dietetici bioattivi presenti nelle diete a basso contenuto di carboidrati rispetto alle diete equilibrate. Dall’altra parte dello spettro, le diete ad alto contenuto di carboidrati conferiscono un carico glicemico cronicamente elevato che può portare a conseguenze metaboliche negative. In conclusione, questi dati forniscono un’ulteriore evidenza che le diete a basso contenuto di carboidrati basate su fonti alimentari animali dovrebbero essere scoraggiate e che un’assunzione equilibrata di carboidrati attorno al 50-55% dell'introito calorico totale è la migliore scelta nutrizionale per avere una più lunga aspettativa di vita.
DIETA A BASSO CONTENUTO DI CARBOIDRATI
DIETA KETOGENICA
DIETA KETOGENICA
La dieta chetogenica è una strategia nutrizionale basata sulla riduzione dei carboidrati alimentari, che "obbliga" l'organismo a produrre autonomamente il glucosio necessario alla sopravvivenza e ad aumentare il consumo energetico dei grassi contenuti nel tessuto adiposo.Dieta chetogenica significa "dieta che produce corpi chetonici" (un residuo metabolico della produzione energetica).Regolarmente prodotti in quantità minime e facilmente smaltibili con le urine e la ventilazione polmonare, nella dieta chetogenica i corpi chetonici raggiungono un livello superiore alla condizione normale. L'eccesso indesiderato di corpi chetonici, responsabile della tendenza all'abbassamento del pH sanguigno, è detto chetosi.Anche l'attività motoria incide, positivamente o negativamente (a seconda del caso), sulla condizione di chetoacidosi.La presenza di corpi chetonici nel sangue esercita diversi effetti sull'organismo; alcuni vengono considerati utili nel processo di dimagrimento, altri sono di tipo "collaterale".Non esiste un solo tipo di dieta chetogenica e sono chetogenici tutti gli stili alimentari che forniscono una quantità di calorie, carboidrati e talvolta di proteine inferiore al necessario; sono senz'altro low carb e potenzialmente chetogeniche, ad esempio, la dieta Atkins e la LCHF (low carb, high fat - basso contenuto di carboidrati, grassi elevati).
Questa strategia alimentare viene utilizzata soprattutto in tre contesti (molto diversi tra loro):
- Dimagrimento
- Terapia alimentare di certe patologie metaboliche come l'iperglicemia cronica, l'ipertrigliceridemia , l'ipertensione arteriosa e la sindrome metabolica
- Riduzione dei sintomi associati all'epilessia infantile
DIETA KETOGENICA
La dieta chetogenica (in inglese ketogenic diet o keto diet) è uno schema nutrizionale:
- A basso contenuto di calorie (dieta ipocalorica)
- A basso contenuto percentuale e assoluto di carboidrati (dieta low carb)
- Ad alto contenuto percentuale di proteine, anche se la quantità assoluta (in grammi) è più spesso di media entità
- Ad alto contenuto percentuale di lipidi
- 10% da carboidrati
- 15-25% di proteine
- 70% o più da grassi
- Bocca asciutta e sensazione di sete
- Aumento della diuresi (per la filtrazione di acetoacetato)
- Alito o sudore acetonico (per la presenza di acetone) che scappa attraverso il nostro respiro
- Riduzione dell'appetito
- Spossatezza
DIETA PALEOLITICA
Paleo è la forma contratta di “paleolitico” anche noto come “l’età della pietra antica” e colloquialmente la dieta Paleo viene chiamata “dieta dell’età della pietra”. Essa si basa sulle presunte abitudini alimentari dei nostri antenati. L’idea alla base è: l’alimentazione che ha contribuito in modo fondamentale allo sviluppo e alla sopravvivenza dell’uomo non può che fare bene.La dieta Paleo in realtà ha un approccio olistico che pone il fitness e la salute al centro: seguendo la dieta Paleo e allenandoti regolarmente ti sentirai meglio fisicamente e mentalmente.Come funziona la dieta Paleo? L’attenzione è rivolta agli alimenti che l’uomo aveva a disposizione nell’età della pietra. Più che cibi vietati o ammessi si tratta di preferire gli alimenti che teoricamente erano reperibili nel paleolitico. Quindi, anche se i broccoli e le carote non crescevano davanti alle caverne dei nostri antenati, avrebbero potuto e sono quindi alimenti usati nella dieta Paleo.Tutti gli alimenti hanno un elemento in comune: derivano direttamente dalla natura e si sono sviluppati e sono cresciuti senza l’intervento dell’uomo. Questo significa che i cereali e i dolci sono tabù.Per questo motivo molti piatti sono naturalmente low carb e hanno un alto contenuto di proteine. Oltre a verdura, frutta e altre fonti vegetali, la dieta Paleo usa come fonti proteiche principali i grassi sani al posto dei carboidrati. I grassi hanno molte calorie ma non provocano automaticamente un aumento di peso, al contrario. Il corpo impara ad usare il grasso come fonte energetica invece di immagazzinarlo. È importante però mangiare grassi di alta qualità come per esempio l’olio di cocco.
DIETA PALEOLITICA
VantaggiLa paleodieta presenta molti vantaggi, soprattutto se confrontata con un’alimentazione ricca di cereali e dolci. Gli alimenti classici che contengono molte calorie e nessuna sostanza utile al corpo vengono, infatti, sostituiti da alimenti freschi e non trattati che contengono molte vitamine importanti e altre sostanze nutritive.Dopo il pasto, grazie ai cibi freschi, ti sentirai in forma e pieno di energia invece che appesantito e pigro. I dolci classici con tanti zuccheri e tante calorie, che provocano i famosi attacchi di fame, sono tabù. Puoi invece mangiare snack ricchi di fibre che danno un senso di sazietà a lungo.E la cosa migliore è: gli alimenti paleo sono gustosi e variegati, è infatti possibile preparare le verdure fresche e la carne in tanti modi diversi. Invece di usare la classica farina bianca puoi, ad esempio, provare ricette nuove con la farina di cocco e i semi di chia e automaticamente mangerai più proteine e meno carboidrati.ControindicazioniLe controindicazioni della paleodieta si contano sulle dita di una mano. Una cosa è certa: i prodotti biologici sono cari. Allo stesso tempo, però, per cosa vale la pena di spendere i tuoi soldi se non per il tuo corpo?Questione finanziaria a parte, l’alimentazione paleo richiede spesso un impegno maggiore in termini di tempo, con i cibi più difficili da reperire in giro, per questo è meglio preparare qualcosa di sera per il giorno successivo. Ma ricorda che l’impegno viene ripagato con prestazioni superiori e una sensazione fisica migliore.
Un criterio importante per stabilire se un alimento è “paleo” è la qualità. Se possibile dovresti prediligere prodotti biologici, carne e uova provenienti da allevamenti etici e pesce non di allevamento. I pesticidi chimici, l’allevamento intensivo e l’acquacultura artificiale, infatti, non esistevano nel paleolitico.Gli alimenti della dieta Paleo danno al tuo corpo sostanze nutritive che può rielaborare in modo ottimale. Frutta e verdura forniscono vitamine, fibre e minerali. Da carne, pesce e uova riceve proteine di alta qualità, oligoelementi e vitamine.Perché non vengono mangiati i cereali?Sono considerati alimenti paleo quelli che danno al tuo corpo sostanze nutritive ed energia. I cereali non soddisfano questi criteri e sono quindi esclusi dalla lista.I cereali sono spesso difficili da digerire, così come i prodotti integrali, se non preparati con metodi specifici, e il tuo corpo ha quindi difficoltà ad accedere alle loro sostanze nutritive. Al tempo stesso i prodotti che contengono farina bianca, quali pasta e pane, non rappresentano un’alternativa valida perché sono fortemente trattati e contengono pochissime sostanze nutritive.
DIETA PALEOLITICA
DIETA VEGANA
La dieta vegana è un regime alimentare basato sul consumo esclusivo di prodotti vegetali e di origine vegetale, con l’esclusione di tutto ciò che è di origine animale o anche solo derivante dallo sfruttamento degli animali.Non una dieta intesa nel senso più “banale” del termine, al contrario: si tratta di una scelta consapevole ed etica, uno stile di vita che, di norma, quando viene intrapreso in modo cosciente e convinto, non si abbandona più.Chi pensa che la dieta vegana sia solo un modo per disintossicarsi dopo un periodo di eccessi o un metodo per perdere peso, quindi, si sbaglia di grosso: lo stile di vita vegan è complesso e anche difficile da abbracciare, almeno all’inizio, per il suo essere davvero restrittivo sotto certi punti di vista e per la necessità di conoscere davvero molto bene gli alimenti, i loro abbinamenti più corretti e il proprio stesso organismo, pena incorrere in cali di energia e mancanze nutrizionali.Cosa mangiare nella dieta vegana: abbinamenti alimentari e sostituzioniDi recente abbiamo parlato di dieta plant-based, un regime alimentare dove la stragrande maggioranza degli alimenti sono di origine vegetale ma ci possono essere piccole quantità di proteine animali come pesce o uova, purché ogni prodotto sia di altissima qualità.Per i vegani questo è un grande no: nessun alimento di origine animale è ammesso sulla tavola, perché anche derivati come formaggi, miele o uova sono visti come sfruttamento e maltrattamento degli animali stessi.
DIETA VEGANA
Ma si può vivere di solo vegetale? La risposta è sì, purché si studi molto per comprendere al meglio la tipologia di micro e macronutrienti contenuti in ogni alimento, e quali sono i migliori abbinamenti per riuscire ad assimilare il massimo da ogni piatto.Un grosso errore che fanno molti neofiti, infatti, è partire con grande entusiasmo limitandosi a sostituire gli alimenti di prima, quelli della dieta “onnivora”, con pari quantità di cibi vegetali, semplicemente al fine di raggiungere la sazietà.Le combinazioni alimentari servono, quindi, a raggiungere due obiettivi:
- Massimizzare l’assimilazione di particolari vitamine o minerali, come il ferro
- Aiutare la naturale digestione
- gli amidi, cioè i carboidrati come patate, cereali e castagne
- la frutta, divisa in acida, come agrumi e mele, e dolce, come fichi e banane
- le proteine, come legumi e soia
- i grassi, come avocado e frutta secca
- le verdure, tutti gli ortaggi non amidacei
Se è vero che gli ortaggi possono essere abbinati con tutti, al contrario mescolare amidi e proteine o frutta acida e frutta dolce, porterebbe al rallentamento della digestione e fastidiosi fenomeni di gonfiore.Pro e controTra i pro, di sicuro un ottimo apporto di tutti i nutrienti tipici dei vegetali, come acido folico, vitamine del gruppo A e C e molto altro.Tra i contro, i detrattori pensano sempre alle possibili carenze ma, appunto, le mancanze di una dieta vegana derivano spesso dalla conoscenza parziale dei cibi, delle loro combinazioni e, in generale, di ciò che serve davvero al corpo per stare in salute.Una carenza tipica è quella di vitamina B12, integrata tramite l’alga spirulina o integratori specifici.Stile di vita veganoQuando si parla di vegan, si pensa subito all’alimentazione ma, come dicevamo all’inizio, è una scelta etica che implica attenzione all’ambiente e agli animali in senso lato.Ecco perché chi adotta uno stile di vita vegano evita anche di utilizzare prodotti inquinanti per l’igiene personale e la pulizia della casa, evita tutto ciò che è di origine animale anche nell’ambito dell’abbigliamento, come scarpe e accessori in vera pelle, per non parlare di pellicce e simili, e predilige per ogni aspetto della vita, dagli abiti all’arredamento della casa, soluzioni eco-sostenibili e riciclabili.
DIETA VEGANA
DIETA VEGETARIANA
DIETA VEGETARIANA
L'interesse nei confronti della dieta vegetariana è aumentato molto in questi ultimi anni, anche grazie allo scalpore suscitato da recenti vicende come l'influenza aviaria, la cosiddetta "mucca pazza", il rapporto tra carne rossa e tumori, o i reiterati episodi di maltrattamenti animali negli allevamenti intensivi.Molte persone aderiscono a questo modello alimentare spinte da considerazioni ideologiche, altre soltanto perché la ritengono una dieta particolarmente efficace e salutare.La dieta vegetariana ha radici antichissime e, come abbiamo detto, le motivazioni che spingono una persona ad adottarla possono essere numerose: religiose, etiche, economiche, ecologiche, salutiste.Ricordiamo che la filosofia vegana non ammette qualsivoglia coinvolgimento animale per il vantaggio dell'essere umano. Ciò esclude anche l'utilizzo di lana e seta per i vestiti, farmaci ricavati per mezzo della sperimentazione animale, e di certi i fertilizzanti impiegati nell'agricoltura, soprattutto le farine di sangue, di ossa e corna, e di pesce.
DIETA KETOGENICA
Quanti tipi di dieta filo vegetariana esistono Nell'immaginario comune, la dieta vegetariana viene spesso intesa come un regime alimentare semplice, privo di prodotti di origine animale. In realtà il concetto è ben più ampio, dato che nella grande famiglia del vegetarianesimo si possono far rientrare diversi modelli alimentari:
- Dieta latto-ovo vegetariana, concede di nutrirsi di vegetali, di microorganismi e di alimenti derivanti dagli animali
- Dieta latto-vegetariana, sclude anche le uova, ma sono concessi il latte e i derivati
- Dieta ovo-vegetariana, esclude anche il latte e i derivati ma non le uova
- Dieta vegana, rinuncia a tutti i prodotti che implicano il coinvolgimento animale, comprese le uova e i derivati, come i latticini e il miele. Rappresenta la dieta vegetariana "in senso stretto"
- Dieta crudista, basata sul solo consumo di frutta e verdure crude o lavorate a temperature non superiori ai 40°C
- Dieta fruttista, ammette solo il consumo di frutti
- Dieta eco-vegana, impone il consumo di soli alimenti vegetali
DIETA CRUDISTA
La dieta crudista si basa prevalentemente sul consumo di verdure e frutta di stagione, semi oleosi e noci. Non sono contemplati grassi saturi e zuccheri. Se decidete di seguire una dieta crudista, sappiate che vi saranno utili frullatori, centrifughe, essiccatori per alimenti e germogliatori. I germogliatori permettono di ottenere germogli in modo semplice ed economico, semplicemente mettendo in ammollo i semi (fagioli, lenticchie, grano, quinoa). I germogli si conservano in frigorifero anche per una settimana e si possono impiegare come ingredienti per insalate, salse, paté e polpette. Se anche nelle diete non crudiste si consiglia di iniziare il pasto con un alimento crudo è perché esso fornisce gli enzimi coadiuvanti della digestione; è dunque facile comprendere quanto disintossicante possa esser la dieta crudista. Positivi sono anche gli effetti ambientali della dieta crudista su scala globale, dal momento che consente di eliminare il 90% della spazzatura prodotta ogni giorno contribuendo alla salvaguardia dell'ambiente, oltre a limitare drasticamente l'uso di gas e corrente elettrica.
DIETA CRUDISTA
Si deve accettare la rinuncia ad alcuni alimenti nella loro versione successiva alla cottura. Ad esempio, gli spinaci con la cottura perdono l'acido ossalico di cui sono ricchi e lo stesso vale per la solanina contenuta nei peperoni. La dieta crudista è povera di carne per un motivo semplice: per quanto riguarda gli alimenti di origine animale è fondamentale conoscere l'esatta provenienza e avere garanzie di igiene, dal momento che, se verranno consumati, non saranno sottoposti alla sterilizzazione data dalla cottura. Ideale se si riscontra una certa debolezza dell'apparato digerente o si ha un rapporto conflittuale con il cibo (malattie come anoressia, bulimia). Utile in caso di intolleranze o allergie alimentari, controindicata se si ha la tendenza a soffrire di colite dal momento che prevede un largo cosumo di frutta e verdura di stagione. Inoltre, se si intraprende questo percorso è meglio seguire un regime preciso, che elimini i prodotti che contengono principi attivi o componenti che crudi non fanno bene affatto: acido fitico, glucosidi, avidina, sono sostanze che sono eliminate con la cottura e che crude potrebbero causare dei problemi all’organismo o rallentare il funzionamento della tiroide.
DIETA CRUDISTA
THOMAS ALVA EDISON
“Il dottore del futuro non darà medicine, ma invece motiverà i suoi pazienti ad avere cura del proprio corpo, alla dieta, ed alla causa e prevenzione della malattia.”
Un lavoro di Colasanto Fabrizio, Picerno Rocco, Santangelo Gabriele e Sivo Alessandro
GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE